Author: samuelemarchi

Consegna della croce diocesana 2024 – Pastorale Giovanile Faenza

Fossolo– Organizzata dall’ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, è tornata puntuale anche quest’anno la Festa dei Giovanissimi per tutti i ragazzi di prima e seconda superiore della nostra Diocesi, con all’interno la Veglia per la consegna della Croce.

Sabato scorso, a Fossolo (frazione di Faenza) sono stati circa 80 i partecipanti all’evento che ha visto come primo momento una testimonianza di Antonio Verna sulla figura di Padre Daniele Badiali: Verna, da oltre 40 anni volontario del movimento “Organizzazione Mato Grosso”, più volte partito come missionario in Perù, ha tracciato un personale e sentito ritratto del sacerdote faentino che, nell’estate del 1991, fu inviato come missionario fidei donum dalla nostra diocesi a svolgere il ruolo di parroco di San Luís, sulle Ande peruviane. Molte le canzoni di Padre Daniele che sono state accennate e hanno punteggiato – come una sorta di bussola spirituale – il racconto, molto apprezzato dai giovani presenti che, in buona parte, non conoscevano la figura di Badiali. Sono stati diversi gli spunti di riflessione che si sono potuti cogliere: la gioia nel procurare la felicità degli altri, gli imprevedibili effetti dell’amore fraterno, la vuota vanità di chi guarda solo se stesso e la fondamentale chiamata ad aprirsi all’opera dello Spirito Santo anche nelle difficoltà che la vita ci presenta.

A seguire, il Direttore della PG Don Massimo Geminiani ha guidato la Veglia di preghiera nel corso della quale i ragazzi di seconda superiore hanno ricevuto la Consegna del segno della Croce, una delle tappe del percorso diocesano verso la Professione di Fede. Proprio a partire dalla figura di Padre Daniele e in vista delle imminenti festività pasquali, Don Massimo ha ricordato ai giovani che «prendere la croce significa fare nostro l’Amore di Cristo e vivere la nostra esistenza come un dono incessante, (…) che sfocia nella vittoria sul peccato, nella pienezza di vita del Risorto

Infine, la Festa si è conclusa con un’ottima cena preparata dai volontari degli “Amici del Perù” e con un momento di gioco a squadre sul tema delle prossime Olimpiadi 2024 di Parigi.


Chiusura Uffici Curia dal 28 marzo al 6 aprile. Riapertura lunedì 8

Gli uffici della Curia diocesana che hanno sede in Viale Stradone 30 nei locali del Seminario, resteranno chiusi per le festività pasquali da giovedì 28 marzo a sabato 6 aprile. Riapriranno lunedì 8 aprile.
Gli uffici della Curia sono aperti al pubblico il martedì e il giovedì dalle 9.00 alle 12.30. La Curia diocesana è l’insieme degli organismi e delle persone che aiutano il vescovo nel governo della Diocesi, soprattutto nel dirigere l’attività pastorale, nel curare l’amministrazione della diocesi come pure nell’esercitare la potestà giudiziaria.

Tel: 0546 21642
E-mail: curia@diocesifaenza.it

Corso Pastorale della salute: esplorando il significato del malato nella comunità

La scuola di teologia San Pier Damiani presenta il Corso Pastorale della Salute 2024, basato sul passo evangelico “…ero…,malato e mi avete visitato…” (Mt 25, 36). Il corso si terrà tutti i mercoledì di aprile e i primi due di maggio (mercoledì 1 maggio escluso) dalle 20:30 alle 22 e offre un’ampia panoramica sulla presenza del malato nella Bibbia, nel magistero, nell’aspetto psicologico e relazionale. Rivolto ai ministri straordinari della comunione eucaristica e a chiunque desideri approfondire questo argomento. Le lezioni si svolgeranno a Faenza presso viale Stradone 30. La quota di partecipazione è di 30 euro, per iscriversi e ulteriori informazioni, contattare scuolateologiafaenza@gmail.com entro il 2 aprile.


Mercoledì 27 marzo la Via crucis cittadina “una povertà che arricchisce”

Una via Crucis che unirà povertà e sofferenze legate all’alluvione quella che si terrà mercoledì sera in città. Punto di partenza sarà infatti alle 20.30 alla chiesa di San Francesco, uno dei luoghi simbolo della storia faentina, ma anche dell’alluvione nel centro città. Qui trovano infatti spazio la Caritas parrocchiale, le sedi del gruppo scout Faenza 1, le aule del catechismo, il circolo Anspi: tanti luoghi di incontro sommersi un anno fa da una vera e propria fiumana. Acqua e fango hanno inondato la chiesa, il convento, il refettorio, le aule per i giovani, le stanze di catechismo, scout e Caritas, senza contare il chiostro che si era trasformato in una palude di fango e detriti. I danni non hanno riguardato la struttura, ma sono andati persi paramenti liturgici, libri, tutti gli armadi della sagrestia che ancora oggi porta i segni del disastro.

Molto è stato fatto in questo anno, ma restano i danni al coro ligneo della chiesa, difficilmente recuperabile e a una pala.
La Via Crucis cittadina che quest’anno sarà particolarmente densa di significati, si snoderà lungo le quattordici stazioni concludendosi, come di consueto, in Cattedrale. L’organizzazione è stata curata dai parroci e dal vicariato urbano di cui monsignor Mariano Faccani Pignatelli è il priore. «Abbiamo scelto come simbolo della via Crucis cittadina – spiega monsignor Pignatelli – un busto di Cristo del ceramista castellano Angelo Biancini. La scultura è particolarmente significativa per la sua espressività: al solo guardarla si desume il carico di sofferenza umana del Cristo, traslata però in termini contemporanei».

Tema della Via Crucis di quest’anno “Una povertà che arricchisce” con tanti messaggi di Papa Francesco. «La povertà di Cristo che ci arricchisce – ha ribadito più volte il pontefice– è il suo farsi carne e prendere su di sé le nostre debolezze e i peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la sua più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato , ama i suoi genitori e non dubita del loro amore e della loro tenerezza. Lo scopo del farsi povero di Gesù – si legge ancora nei messaggi del papa – non è la povertà in sè stessa, ma come dice san Paolo “perchè voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. È una sintesi della logica di Dio, dell’amore, dell’Incarnazione e della croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio pietismo filantropico»». Papa Francesco ha sempre cercato di mettere al centro del suo pontificato i poveri, gli ultimi e le situazioni di estrema indigenza di tanti paesi del mondo. «Nel contesto mondiale dove ci sono decine di conflitti e situazioni di crisi che rischiano di trasformarsi in guerre – spiega monsignor Pignatelli – ci è sembrato importante porre l’attenzione su questo argomento, in contrasto con la logica del mondo e la corsa alla ricchezza a danno dei più poveri”.

Alcuni testi della Via Crucis parlano infatti della miseria declinata in tre forme: la miseria materiale, quella morale e la miseria spirituale e di come sopruso e potere distorto siano all’origine della povertà che attanaglia il pianeta. «Il nostro impegno – si legge in uno dei messaggi di Papa Francesco – si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze». Riguardo alla miseria morale definita dallo stesso pontefice «suicidio incipiente» essa consiste nel «diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie – si legge nel testo della Via Crucis – sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri è soggiogato da alcol, droga o pornografia. Quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste o dalla mancanza di lavoro». Il cammino di preghiera della Via Crucis toccherà poi il tema della miseria spirituale «che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore – si legge nel testo – Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera».
Il rimedio per questo male è il Vangelo, secondo il messaggio del Papa «il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente. Siamo fatti per la comunione eterna e il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e speranza».

Chiave dell’intera Via Crucis sarà un messaggio di speranza: «essere uniti nell’amore e nella solidarietà, continuando a prendersi per mano, perché le ferite dell’alluvione sono ancora aperte – ha sottolineato Monsignor Pignatelli – molti non sono ancora potuti rientrare nelle loro case. Ci vorrà ancora tempo prima di poter tornare alla normalità. Tanti edifici attendono un iter ancora lungo prima di poter tornare al loro originario splendore». La solidarietà da sola, però, non basta. Secondo monsignor Pignatelli «solo rinnovando il nostro cuore con Cristo possiamo pensare di fare del bene agli altri e al mondo. Se restiamo uniti a Lui possiamo aprire con coraggio strade nuove di evangelizzazione. Si tratta infatti – ha aggiunto – di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori e ci è andato pieno d’amore»..


Calvari: apre la mostra al Museo Diocesano

Opere salvate e riemerse dal fango, che ritrovano una nuova luce con l’avvicinarsi della Pasqua. L’unione di tre istituti museali di Faenza – il Museo Diocesano, il Museo Guerrino Tramonti e il Museo Carlo Zauli – ha portato alla realizzazione di un percorso legato alla Via crucis dal titolo “Calvari”, che ha luogo in due sale, riaperte solo ora al pubblico, al Museo Diocesano (piazza XI febbraio, 10, Faenza).

Via Crucis d’autore in sinergia con il Museo Zauli e il Museo Guerrino Tramonti

Calvari4

“La collaborazione tra Museo Diocesano, Museo Guerrino Tramonti e Museo Carlo Zauli – ha detto don Mariano Pignatelli, direttore del Museo Diocesano di Faenza – mette in evidenza come questi poli possono mandare non solo messaggi di arte e cultura, ma anche di fede”.

Le formelle di Guerrino Tramonti

Calvari8

L’esposizione metterà in scena alcune prove di formelle che l’artista Guerrino Tramonti realizzò per il Crocifisso della Chiesa del Paradiso e che sono state recuperate dagli scantinati del museo nei giorni successivi all’alluvione. “Abbiamo salvato dal fango una copia dell’originale crocifisso che Guerrino Tramonti donò alla Chiesa del Paradiso nel 1984 – spiega Milena Camposano Tramonti – un’opera particolarmente complessa perché composta da nove parti e passata in forno per ben tre volte; l’ultimo passaggio prevede la polvere di vetro che dà questo effetto cristallino”. Niccolò Bosi, presidente del Consiglio Comunale, ricorda che “dagli scantinati uscivano opere d’arte che sembravano provenire da un sito archeologico, è nata così l’idea di organizzare questa Mostra. Un segno forte sia della sofferenza vissuta, sia di rinascita”.

La Via Crucis di Carlo Zauli

calvari2 1

Anche dal Museo Carlo Zauli sono ‘riemerse’ dalle cantine circa 1500 stampi e gessi, oltre alle formelle della Via Crucis esposte nella mostra. “La plasticità di queste forme è diversa da tutte le altre – ha sottolineato Monica Zauli, che per l’omonimo Museo cura l’archivio oltre agli allestimenti e la didattica – e sono le copie dell’originale smaltata di cui non conosciamo il committente. Risale al decennio che va dagli anni ’40 a metà degli anni ’50, periodo in cui mio padre si dedicò alle vie crucis”.

Il restauro di un ovale di terracotta grazie alle Lioness

calvari3

Il terzo filone di opere è fornito dal Museo Diocesano di Faenza che espone una Via Crucis del Comerio oltre a un ovale del XVIII in terracotta monocroma, sempre parte delle collezioni del Museo, che verrà restaurato grazie al contributo del Lions club Faenza Lioness per opera di Michele Pagani: “Siamo particolarmente grati a Simonetta Baroncini, Presidente del Lions club Faenza Lioness  – ha detto Giovanni Gardini, vice direttore del Museo – per l’attenzione rivolta alla nostra istituzione museale. Sponsorizzare il restauro di un’opera d’arte significa infatti restituire un patrimonio a tutta la comunità faentina e non solo. L’occasione di un restauro, inoltre, è sempre un tempo prezioso di studio e di indagine e ci aspettiamo delle scoperte anche per questa bellissima opera raffigurante la crocifissione di Cristo”.

“Calvari” sarà visitabile il venerdì dalle 16 alle 18.30sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30 fino al 28 aprile.


In classe mai più “Fuori posto”. A Faenza inaugura la mostra dei giovani del Msac che si interroga sulla scuola del 2032

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica della diocesi di Faenza-Modigliana è lieto presentare la mostra Fuori posto¸ frutto del lavoro di ricerca “2032, la scuola è cambiata”, che ha coinvolto circa 300 studenti e studentesse delle scuole superiori di II grado di Faenza in una ricerca su desideri concreti per la scuola di domani. L’esposizione sarà allestita presso la chiesa di Santa Maria dell’Angelo, in via Santa Maria dell’Angelo a Faenza da sabato 16 marzo a domenica 26 maggio.

La mostra

La mostra è stata realizzata dai membri dell’Equipe diocesana del Msac con la collaborazione di Giovanni Gardini, vicedirettore del Museo Diocesano e dell’artista Fabrizio Dusi, per raccontare ciò che è stato il fulcro del progetto: la ricerca del benessere a scuola. La mostra inaugurerà sabato 16 marzo alle ore 18 presso la chiesa di Santa Maria dell’Angelo e sarà principalmente rivolta alle classi delle scuole secondarie di secondo grado per visite guidate su prenotazione contattando il Museo Diocesano al numero 333 7834993. Sarà aperta anche al pubblico il sabato dalle 17 alle 19 nelle giornate che verranno indicate sui canali social del Museo Diocesano e del Movimento Studenti dell’Azione Cattolica.

Il progetto: 2032, la scuola è cambiata

Il progetto 2032 la scuola è cambiata ha avuto una lunga gestazione poiché i primi semi del lavoro risalgono alla fine del 2019. Al tempo nacque nei membri dell’equipe del movimento – tutti studenti di scuola superiore – il desiderio di mettersi in ascolto degli studenti e del loro vissuto.

La pandemia ha bloccato il progetto per lungo tempo ma nella primavera del 2022 è stato riavviato da un’equipe che nel frattempo si è in gran parte rinnovata. Il modo di mettersi in ascolto si è concretizzato in un questionario che potesse raggiungere gli studenti attraverso i professori di religione (IRC). Si è anche definito nell’allestimento di una mostra il modo di restituire al mondo della scuola (e non solo) quanto emerso dai questionari.

Nell’anno scolastico 2022-2023 il questionario è arrivato sui banchi degli studenti. Esso veniva lanciato da un breve video che serviva ad ambientare il questionario. Ogni studente, infatti, nel rispondere ai diversi incipit era chiamato a immaginare di essere uno studente del futuro che riesce a mettersi in contatto con un giovane di oggi descrivendogli la sua esperienza scolastica nel 2032.

La mostra vuole esporre quanto emerso dalla mente e dal cuore degli studenti attraverso un linguaggio che tocchi – attraverso un’esperienza sensoriale – sia i sentimenti sia il ragionamento.

I tre ambienti della mostra compongono un percorso attraverso cui porsi in ascolto e mettersi in gioco per raccogliere quanto più possibile da questa esperienza e lasciare qualcosa di sé che arricchirà altri.

Il questionario è stato somministrato in due diversi istituti ovvero ITIP L. Bucci e Liceo Torricelli-Ballardini. Sono state interpellati 311 studenti di 21 diverse classi (9 seconde, 1 terza, 6 quarte, 5 quinte)

Cos’è il MSAC

Il MSAC è composto da studenti e si rivolge a studenti. Questo movimento è quella parte dell’Azione cattolica – riconosciuto anche dal MIUR – che raccoglie studenti dalla prima alla quinta superiore animati dal desiderio di vivere la scuola con spirito propositivo sui passi di don Milani e del suo motto “I care”.

Info e Contatti

Per altre informazioni visitare il sito del Museo Diocesano https://www.museodiocesanofaenza.it/ oppure il sito dell’Azione Cattolica diocesana www.acifaenza.it o i canali social del Msac di Faenza-Modigliana e del Museo. Oppure scrivere a giovaniac.faenzamodigliana@gmail.com . Gli e le insegnanti che vorranno prenotare visite guidate per le loro classi possono contattare il Museo Diocesano al numero 333 7834993.

Don Mattia Gallegati: “Importante interrogarsi e lasciarsi provocare dai pensieri dei giovani”

“Una delle grandi novità che propone questa mostra – spiega il vice direttore del Museo Diocesano, Giovanni Gardini – è il suo essere stata interamente ideata e realizzata da giovani. Come adulti li abbiamo accompagnati in questo percorso, stando però sempre un passo indietro, per responsabilizzarli al massimo e far emergere in maniera autentica il loro pensiero”.

“L’esposizione nasce da un volersi mettere in ascolto del mondo della scuola – aggiunge don Mattia Gallegati, assistente del Msac -. E’ stato un cammino lungo, specie per ragazzi di questa età, e al di là del risultato artistico è il cammino stesso che hanno compiuto ad avere valore.”. Da questa ricerca, dal taglio qualitativo, “emerge una grande fame di relazioni da parte degli studenti – precisa don Mattia -, sia tra di loro sia con i professori. Si cerca un diverso rapporto con il voto, con il giudizio. Un’altra parola chiave emersa è quella della libertà, che dobbiamo saper declinare in tanti aspetti e che non deve essere un semplice ‘faccio solo quello che voglio’. Da parte di noi adulti, ci deve sempre essere un lasciarsi provocare da quello che i nostri giovani ci dicono”.

“Come istituzione che vuole avere a cuore il mondo della scuola – conclude l’assessora all’Istruzione Martina Laghi – questa iniziativa è davvero significativa nel dare voce al pensiero di ragazzi e ragazze. Per le scuole del nostro territorio, visitare questa mostra rappresenta certamente un’opportunità da cogliere”.

Gli e le insegnanti che vorranno prenotare visite guidate per le loro classi possono contattare il Museo diocesano al numero 333 7834993.


Il 17 marzo alla Casa del Clero l’incontro “Scienza e fede nella Sindone”

L’associazione Amici della Casa del Clero della Diocesi invita sacerdoti, diaconi, religiosi, ministri, soci e laici a un pomeriggio di fraternità e preghiera con un cammino di formazione permanente, volto a nutrire lo spirito e la mente dei partecipanti. Il tema dell’incontro sarà Scienza e fede nella Sindone, con il dottor Gaetano Blasi, illustre membro dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, come relatore. L’appuntamento è fissato domenica 17 marzo, alle 15, nella sala incontri della “Casa del Clero” in via Bondiolo 42, a Faenza.

Al termine dell’intervento del dottor Blasi, ci sarà un momento dedicato alla condivisione e alla preghiera del Vespro, permettendo cosi ai partecipanti di riflettere insieme e di arricchire la propria vita spirituale.


Pasqua. Calendario della Settimana Santa in Cattedrale

Le principali celebrazioni della Settimana Santa nella Cattedrale di Faenza.

 

Domenica 24 marzo, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, messa ore 10.30, presieduta dal Vescovo Mario.

 

Mercoledì 27 marzo, Via Crucis cittadina alle 20.30 con partenza dalla chiesa di San Francesco e conclusione in Cattedrale.

 

Giovedì 28 marzo, Messa Crismale alle 9.30, presieduta dal Vescovo Mario, con la benedizione degli oli santi.

 

Le celebrazioni del Triduo pasquale nella Cattedrale di Faenza presiedute dal Vescovo Mario.

 

Giovedì 28 marzo, Cena del Signore, ore 18.00.

 

Venerdì 29 marzo, Ufficio delle Letture e Lodi, ore 8.30.

Celebrazione della Passione del Signore, ore 18.00.

 

Sabato 30 marzo, Ufficio delle Letture e Lodi, ore 8.30.

 

Nella notte fra sabato e domenica, Veglia pasquale, ore 21.30.

Domenica 31 marzo, Risurrezione del Signore, messa alle 10.30 presieduta dal Vescovo Mario.

Secondi Vespri e Messa ore 17.30 presieduti da Mons. Michele Morandi, Vicario generale.

 

Sarà possibile confessarsi in Cattedrale negli orari indicati nella locandina:


Consegna del segno della croce ai giovanissimi il 23 marzo alla parrocchia di Fossolo

La parrocchia di Fossolo è lieta di annunciare un evento speciale pensato per tutti i giovani della Diocesi di Faenza-Modigliana, in particolare quelli che frequentano la prima e la seconda superiore. Il 23 marzo avrà luogo la Festa Giovanissimi, un momenti di incontro, riflessione e crescita spirituale. La serata inizierà alle 17:30 e si avrà l’occasione di ascoltare il racconto e la testimonianza sulla vita di Padre Daniele Badiali.

A seguire ci sarà un momento di preghiera guidato dal vescovo Mario Toso con la consegna del segno della croce, un rito significativo che rappresenta l’appartenenza alla comunità cristiana e il passo avanti nel proprio percorso di fede. La festa continuerà poi con una cena conviviale, al cui è richiesto un contributo di 5 euro.

Per informazioni e iscrizioni, potete contattare Brio al 338 995 3247 o Giacomo al 331 329 4899. Le iscrizioni sono aperte fino a domenica 17 marzo e si prega di specificare il numero di persone che parteciperanno alla cena e coloro che desiderano ricevere la consegna del segno della croce.


Circa 350 bambini alla Festa missionaria della Diocesi. Il sostegno a progetti in Kenya e Nuova Guinea

Domenica 25 febbraio si è svolta in Seminario a Faenza la Festa Missionaria dei bambini e ragazzi dalla prima elementare alla prima media. La festa è stata molto partecipata dalle parrocchie della Diocesi (sono stati coinvolti circa 350 bambini) che hanno assaporato un clima di incontro e allegria. La festa missionaria ha come scopo principale quello di sensibilizzare le menti dei più piccoli e giovani al tema della missionarietà.

Quest’anno il tema scelto era Cuori ardenti e piedi in cammino, tema che i bambini hanno sperimentato in squadre, svolgendo giochi, attività e ascoltando le testimonianze di giovani della Diocesi che sono stati in missione in Camerun e in Perù. Il coinvolgimento delle parrocchie va oltre alla giornata vissuta insieme: sono stati infatti raccolti i salvadanai, precedentemente consegnati, con all’interno risparmi e offerte dei bambini e delle loro famiglie, che serviranno per finanziare i progetti di missioni in Kenya, dove verrà costruita una scuola, e in Nuova Guinea per un progetto educativo. È emozionante ogni volta vedere la partecipazione e l’interesse dei bambini che ascoltano esperienze di missione e apprendere da loro l’arte di sapersi stupire.