In alto i premi della tradizionale Lotteria del seminario. Il ricavato della lotteria andrà a sostegno delle attività per i seminaristi e i propedeuti.
L’estrazione sarà sabato 4 giugno con cena dalle 19:30 e vera e propria estrazione dalle 21.
Una Chiesa sul territorio, per annunciare la fede
In alto i premi della tradizionale Lotteria del seminario. Il ricavato della lotteria andrà a sostegno delle attività per i seminaristi e i propedeuti.
L’estrazione sarà sabato 4 giugno con cena dalle 19:30 e vera e propria estrazione dalle 21.
Il 5 giugno 2022 in Cattedrale a Faenza alle ore 20:00 si celebrerà la Pentecoste, presieduta dal vescovo S.E. Mons. Mario Toso.
Per l’occasione sarà Presentata la sintesi diocesana del cammino sinodale e sarà dato il mandato ai gruppi ministeriali.
Domenica 22 maggio in Seminario (via degli Insorti, 56) alle 16.30 il percorso Identikit Animatori: proposta per i ragazzi delle superiori che aiutano a grest, oratori e campi estivi.
Incontro con laboratori a rotazione, momento di preghiera con mandato e cena tutti assieme con contributo di cinque euro. Vi consigliamo di portare con voi una borraccia e, a gruppo, una coperta sopra cui sedersi per la cena….open air!
Per le iscrizioni entro cinque giorni dall’incontro contattare Chiara 391 4426535 e per rimanere sempre aggiornati seguiteci nella nostra pagina Instagram @gv.faenzamodigliana.it
Come annunciato dal vescovo Mario alla Messa del Crisma, domenica 15 maggio alle 18 in Cattedrale Stefano Lega, 30 anni, risponderà sì alla chiamata al diaconato.
Domenica 1 maggio a Santa Maria dell’Angelo alle 19, preghiera per le vocazioni presieduta dal vicario generale don Michele Morandi.
L’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso il sussidio liturgico e pastorale per preparare a vivere il 1° maggio, dal titolo “La vera ricchezza sono le persone – Dal dramma delle morti sul lavoro alla cultura della cura”.
Di seguito l’introduzione al Messaggio dei Vescovi vescovi per la Festa dei lavoratori 2022
“Viviamo una stagione complessa, segnata ancora dagli effetti della pandemia e dalla guerra in Ucraina, in cui il lavoro continua a preoccupare la società civile e le famiglie, e impegna ad un discernimento che si traduca in proposte di solidarietà e di tutela delle situazioni di maggiore precarietà. Le conseguenze della crisi economica gravano sulle spalle dei giovani, delle donne, dei disoccupati, dei precari, in un contesto in cui alle difficoltà strutturali si aggiunge un peggioramento della qualità del lavoro.
La Chiesa che è in Italia non può distogliere lo sguardo dai contesti di elevato rischio per la salute e per la stessa vita alle quali sono esposti tanti lavoratori. I tanti, troppi, morti sul lavoro ce lo ricordano ogni giorno. È in discussione il valore dell’umano, l’unico capitale che sia vera ricchezza. «La vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia. La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi da vero imprenditore» ha ricordato Papa Francesco ricevendo in udienza l’Associazione nazionale dei costruttori edili (20 gennaio 2022). Il nostro primo pensiero va, in particolare, a chi ha perso la vita nel compimento di una professione che costituiva il suo impegno quotidiano, l’espressione della sua dignità e della sua creatività, e anche alle famiglie che non hanno visto far ritorno a casa chi, con il proprio lavoro, le sosteneva amorevolmente. Così come non possono essere dimenticati tutti coloro che sono rimasti all’improvviso disoccupati e, schiacciati da un peso insopportabile, sono arrivati al punto di togliersi la vita. La nostra preghiera, la fiducia nel Signore amante della vita e la nostra solidarietà siano il segno di una comunità che sa «piangere con chi piange» (cf Rm, 8,15) e di una società che sa prendersi cura di chi, all’improvviso, è stato privato di affetti e di sicurezza economica.”
Inizia il percorso Identikit animatori a cura dell’area Giovani e vocazioni della Diocesi. La proposta è rivolta a ragazzi e ragazze delle scuole superiori che aiutano a grest, oratori e campi estivi.
Il primo incontro si terrà giovedì 28 aprile alle 20.30 al teatro della parrocchia di San Marco con il formatore Anspi Matteo Zocca.
Domenica 22 maggio alle 16 in Seminario incontro con laboratori a rotazione, momento di preghiera e mandato e cenatutti assieme (contributo richiesto di 5 euro).
Per le iscrizioni (entro cinque giorni dall’incontro) Chiara: 391 422 6535.
Il Credici è un centro estivo al Seminario vescovile di Faenza rivolto a ragazzi e adulti con disabilità della città con cui si vive una settimana di amicizia e di incontro reciproco.
Informazioni:
Thomas 339 686 2016
Lucia 327 442 5415
Gabriele 340 879 8597
Dall’1 al 7 maggio torna la Settimana comunitaria uomini che quest’anno ha per titolo Perché dormi?
La proposta è rivolta a tutti i ragazzi della Diocesi dai 18 anni in su che hanno voglia di mettersi in gioco per una settimana particolare rispetto alle altre portando comunque avanti i propri impegni di studio e di lavoro. Saranno giorni in cui non mancheranno il confronto, la riflessione e stimoli per la vita di fede, ma anche gioco e nuove esperienze. La sede dell’esperienza sarà il Seminario diocesano.
Per informazioni è possibile contattare don Mattia 328 2481149; Brio: 338 9953247; Rowen: 338 6012890
Fare gli auguri di buona Pasqua nel contesto di una guerra atroce e di uno scombussolamento emotivo in cui ci troviamo oggi non è facile. Quante distruzioni, quanti scenari orrendi, quante codardie da parte degli Stati, quante omissioni. Pesano sulle coscienze dei responsabili politici massacri, morti di bimbi innocenti, puri come angeli. Non è, forse, l’inizio di un suicidio umanitario? Non si stanno solo abbattendo case, scuole, ospedali, università, centri di ricerca: un patrimonio incalcolabile. Ma ciò che si sta compiendo in maniera insensata, contro ogni ragione, è soprattutto lo sterminio di uomini, di madri, di nonni indifesi, di un popolo fratello nella fede. Che cosa sacrilega, terribile. Chi può giustificare questo scempio? Potremo essere perdonati? Potremo rinascere come popoli che si abbracciano e lavorano insieme a costruire un mondo più giusto e pacifico per tutti? C’è davvero un mistero di iniquità, che ha avvolto molti. Sinora è apparso evidente che con le semplici forze umane non si riesce ad uscirne. Ci siamo affidati, allora, a Dio, al Cuore Immacolato di Maria. Ad essi abbiamo consacrato l’umanità tutta, la Chiesa, l’Ucraina e la Russia stessa, che ha invaso un popolo libero, calpestandone dignità e sovranità.
Ma ciò che maggiormente inquieta sono le minacce fatte, non troppo velatamente, dell’uso di bombe atomiche e che ci porterebbe dritti verso una catastrofe nucleare, verso un gorgo di morte, con scenari apocalittici per grande parte del nostro pianeta.
Ciò che, in tutto questo buio, ci fa sperare con fondamento è la bontà che Dio ha seminato nei cuori degli uomini e delle donne e che si manifesta in tanti atti di accoglienza, di solidarietà. Ciò che ci consola è quanto avviene nella Pasqua della morte e risurrezione di Gesù Cristo. Il Figlio di Dio è venuto tra noi a celebrare e a piantare il seme di una nuova umanità, capace di perdono, di dono, di fraternità e di pace. Ascoltiamo, allora, il Signore Gesù che ci dice «farò la Pasqua da te». Facendo la sua Pasqua da noi, tra noi, con noi, Egli pone in noi, nella storia, il principio della rinascita, di una nuova creazione, del riscatto. Cristo si innesta nell’umanità come germoglio nuovo, promessa di frutti abbondanti. Per noi credenti, che col Battesimo moriamo e risorgiamo in Cristo, è possibile un mondo nuovo, può ritornare la primavera, la possibilità di essere con verità in comunione tra noi e con Dio.
Cari fratelli e sorelle, cari giovani, mamme e papà, cari anziani, gli auguri pasquali che il vescovo vi invia con affetto, sono da intendersi come un invito ad accogliere Gesù che desidera fare la Pasqua da noi, a casa nostra. Egli ci invita a compiere un passaggio da morte a vita, dalle tenebre alla luce. La Pasqua ci porti un cuore nuovo, uno spirito nuovo, come quelli del Figlio di Dio. Sarà possibile, allora, costruire una nuova famiglia umana, essere costruttori di pace, ovunque siamo ed operiamo.
+ Mario Toso