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BIOGRAFIA DI MONS. MARIO TOSO
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19-01-2015

Ordinato sacerdote da S. Ecc. Mons. Girolamo Bortignon, vescovo di Padova, a Campodarsego (PD) il 22 luglio1978, S. E. Mons. Mario Toso, salesiano, è nato a Mogliano Veneto (TV) il 2 luglio 1950. Si è laureato in filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1978) con una tesi sul pensiero tomista di Étienne Gilson, noto storico e filosofo francese, mettendo in luce la peculiarità del metodo filosofico «realista» per quanto concerne la metafisica, la gnoseologia e la politica. Ha successivamente acquisito i titoli ecclesiastici di Licenza in filosofia (Università Pontificia Salesiana) e in teologia (Università Pontificia Lateranense).  Attualmente è professore incaricato di Magistero sociale presso la Lateranense, dove ha incominciato il suo insegnamento nel 1994 e, dopo la nomina a vescovo, è divenuto professore emerito di Filosofia sociale e politica dell’Università Salesiana, dove è stato docente ininterrottamente dal 1980 al 2010. Nella medesima Università ha insegnato Dottrina sociale della Chiesa, come anche in diversi Istituti di Scienze Religiose a Roma, Formia, Frosinone, L’Aquila.
È stato Rettore magnifico dell’Università Pontificia Salesiana di Roma per un sessennio (2003-2009). Prima era stato Decano della Facoltà di Filosofia (1994-2000) nella medesima Università, ma anche Direttore dell’Istituto di Scienze sociali e politiche, ufficio a cui è stato rinominato appena terminato il suo mandato di Rettore, il 30 giugno 2009. Mons. Mario Toso è stato Fondatore e Presidente della Fondazione per la Pontificia Università Salesiana dal 2006; Presidente e Co-fondatore dell’Associazione “pro universitate” Don Bosco; Presidente di URBE (Unione Romana Biblioteche Ecclesiastiche). È Vicedirettore della Rivista di dottrina sociale della Chiesa «La società» sin dalla sua fondazione nel 1991.
Si è in particolare dedicato a riflettere sulla democrazia e sulla figura dello Stato del benessere, sulla sua complessa riforma in senso societario, sull’impegno dei credenti in campo sociale e politico, ponendosi in un più generale contesto filosofico, storico, etico, culturale, approfondendo il pensiero di don Luigi Sturzo, Giorgio La Pira, Jacques Maritain, Emmanuel Mounier, del cardinale Pietro Pavan e del beato Giuseppe Toniolo.
Come studioso e specialista della CEI  ha seguito l’iter dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro nella fase in cui sono stati elaborati i documenti Evangelizzare il sociale (1992), Democrazia economica, sviluppo e bene comune (1994), nonché alcuni sussidi sul rapporto Etica e finanza ed anche nel periodo in cui sorse, crebbe e si ripensò la coraggiosa esperienza delle Scuole di formazione all’impegno sociale e politico. È stato membro dell’«Osservatorio nazionale», dei gruppi «Società civile-terzo settore», «Economia solidale», «Etica e finanza».
In quanto Consultore per circa vent’anni del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha partecipato attivamente a momenti di riflessione, oltre che sull’evangelizzazione del sociale, sulla non violenza e sui problemi della distribuzione della terra; assieme ad altri esperti, ha dato il suo decisivo e qualificante apporto alla stesura di varie bozze, relative al progetto di una sintesi aggiornata della Dottrina sociale della Chiesa, confluite nel Compendio della dottrina sociale della Chiesa (Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Città del Vaticano 2004). È stato anche coinvolto nel lavoro preparatorio di vari documenti e dell’ultima Enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate.
È nominato Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e Vescovo titolare di Bisarcio (Sardegna) il 22 ottobre 2009.
Viene ordinato Vescovo il 12 dicembre 2009, nella Basilica papale di san Pietro.
È stato membro della Commissione disciplinare della Curia romana.

È autore di una quarantina di libri sulle tematiche dell’evangelizzazione del sociale, del lavoro, della famiglia, della politica e della dottrina o insegnamento sociale della Chiesa, tra i quali:
 

  1. TOSO MARIO, Fede, ragione e civiltà, Biblioteca di Scienze Religiose 72, LAS, Roma 1986,  pp. 302.
  2. TOSO MARIO, Realtà e utopia della politica, Dehoniane, Roma 1989,  pp.102.
  3. TOSO MARIO, Dottrina sociale oggi, SEI, Torino 1996, pp. 259.
  4. TOSO MARIO, Verso quale società? L’apporto della dottrina sociale per una nuova progettualità, LAS, Roma 2000, pp. 491.
  5. TOSO MARIO, Umanesimo sociale. Viaggio nella dottrina sociale e dintorni, LAS, Roma 2002, 2.a ed., pp. 502.
  6. TOSO MARIO, Welfare Society. La riforma del welfare: l’apporto dei pontefici, LAS, Roma 2003, 2.a ed., pp. 621.
  7. TOSO MARIO, Democrazia e libertà. Laicità oltre il neoilluminismo postmoderno, LAS, Roma, pp. 248.
  8. TOSO MARIO, Il realismo dell’amore di Cristo. La Caritas in veritate: prospettive pastorali e impegno del laicato, Studium, Roma 2010, pp. 93.
  9. TOSO MARIO, Nuova evangelizzazione del sociale. Benedetto XVI e Francesco, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2014, pp. 71.
  10. TOSO MARIO, Il Vangelo della Gioia. Implicanze pastorali, pedagogiche e progettuali per l’impegno sociale e politico dei cattolici, Ed. Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa, Roma 2014, pp. 67.
  11. TOSO MARIO, Riappropriarsi della Democrazia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2014, pp. 63.

Inoltre, ha scritto più di duecento saggi in varie Riviste italiane ed internazionali. Mentre ha lavorato presso il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha seguito la preparazione e la pubblicazione di diversi testi di riflessione tra i quali: Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale (Libreria Editrice Vaticana, 2011); La vocazione del leader d’impresa (Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, 2012); Acqua. Un elemento essenziale per la vita (Libreria Editrice Vaticana, 2013); Energia, giustizia e pace (Libreria Editrice Vaticana, 2013); Terra e cibo, (Libreria Editrice Vaticana, 2015).
 

NOTIFICAZIONE per la PROCLAMAZIONE dell’ANNO MARIANO DIOCESANO
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06-05-2011

 NOTIFICAZIONE PER LA PROCLAMAZIONE DELL ANNO MARIANO

 

La data del 12 maggio 1420 è ricordata nella storia di Faenza per la dedicazione di un altare in onore Sanctae Mariae de Gratiis nella chiesa di S. Andrea in Vineis (S. Domenico). E da questo evento che inizia il culto ufficiale alla Madonna delle Grazie.

Infatti un documento del 1412 attesta che una devota patrizia faentina Donna Giovanna, ebbe la visione della Madonna con le braccia allargate che spezzava le frecce della collera di Dio: era infatti in atto una grave pestilenza, attestata anche da altre fonti ravennati. Nel 1420 fu consacrato un altare in S. Domenico con questa Immagine e furono approvati di lì a poco gli statuti di una Confraternita (25 luglio 1421) dedicata alla Madonna delle Grazie.

Invocata in occasioni di calamità, come appunto pestilenze e terremoti, la Madonna venne sempre in soccorso dei suoi figli; per questo motivo nel 1631 la Municipalità offrì alla Madonna le Chiavi d argento della  Città, come segno di affidamento alla Celeste Patrona.

Nel 1765 l Immagine, in precedenza staccata dal muro, fu collocata definitivamente in Cattedrale in un altare a Lei dedicato, di notevole pregio artistico.

Il Sesto Centenario di quell evento è per la nostra Chiesa una occasione provvidenziale per rinnovare la devozione alla Patrona principale della Città e della Diocesi; a questo scopo vogliamo  celebrare tale ricorrenza con alcune significative manifestazioni.

Anzitutto vogliamo vivere l anno che andrà dalla Festa della Madonna delle Grazie l 8 maggio 2011 fino alla festa del prossimo anno 13 maggio 2012, per speciale mandato di Papa Benedetto XVI  concesso in data 18 aprile 2011, come   Anno Mariano 

dedicato al tema 

Maria avvocata nostra .

 

A questo Anno Mariano è stata annessa l indulgenza plenaria alle consuete condizioni.

Durante questo anno si cercherà di incrementare la visita al Santuario diocesano della Cappella della Madonna nella Cattedrale, si continuerà la Peregrinatio Mariae presso le Unità pastorali della Diocesi, si cureranno alcune manifestazioni culturali e si diffonderà soprattutto nelle parrocchie la catechesi sulla devozione mariana.

Per lo svolgimento della Peregrinatio la Confraternita della Madonna delle Grazie curerà la parte organizzativa e metterà a disposizione i sussidi appositamente preparati.

Maria, avvocata nostra sarà il tema da valorizzare nelle riflessioni spirituali che verranno fatte durante i pellegrinaggi, attingendo in particolare dai nn. 53-69 della Costituzione dogmatica Lumen Gentium. Questo speciale appellativo, preso dall antifona Salve Regina, sottolinea quanto la tradizionale devozione alla Madonna delle Grazie ha sempre invocato dalla Madre di Dio, cioè una protezione materna da quanto è stato meritato per i nostri peccati, raffigurato dalle frecce spezzate.

Per sostenere e approfondire il significato della presenza della Madonna delle Grazie nella vita della nostra Chiesa, è stato di grande significato il duplice intervento fatto da Giovanni Paolo II nella visita fatta a Faenza il 10 maggio 1986, esattamente 25 anni or sono, quando nell omelia della Celebrazione eucaristica in Piazza del Popolo ricordò la devozione alla Madonna delle Grazie dicendo tra l altro: Pronunzio questa professione di fede insieme con voi tutti, cari fratelli e sorelle, qui a Faenza, dinanzi all effigie tanto venerata della Madre di Dio, la Madonna delle Grazie. È per me motivo di intima gioia potermi trovare con voi davanti a questa effigie così caratteristica, che tanto ha segnato di sé la vostra storia, nelle ore liete come in quelle buie, e soprattutto si direbbe in queste ultime, richiamando i cuori a una sempre rinnovata fiducia nel soccorso della Madre di Dio, che non è mai mancato. La devozione alla Madonna delle Grazie, originata nel Quattrocento presso la chiesa dei padri Domenicani, divenne poi una devozione cittadina, e tanto essa fiorì e divenne feconda, da estendersi fino alla lontana Polonia a Varsavia e a Cracovia e persino in Lituania .

Ancora più significativo fu l intervento che il Papa improvvisò alla conclusione della Messa: Lascio alla vostra città e Chiesa di Faenza questa missione che viene espressa con il nome amatissimo : Madonna, Maria, Vergine Madre di Dio delle Grazie. Vorrei offrirvi di nuovo questo carisma con cui la vostra Chiesa vive da tanti secoli e che viene espressa con questa immagine, tradizione, religiosità e devozione alla Madonna delle Grazie Ringraziamo allora la Madonna che costituisce il segno della divina Provvidenza e il carisma della vostra Chiesa. Davanti a Lei laasciamoci tutti insieme uniti nella gratitudine reciproca e continua. Amen .

Le consegne fatte da Giovanni Paolo II diventano preziose in questa occasione, che deve essere accolta con fede e riconoscenza da parte delle parrocchie, per favorire la partecipazione dei fedeli alle manifestazioni religiose offerte dalla Diocesi o predisposte dalle stesse parrocchie, per esempio con i pellegrinaggi al Santuario nella Cattedrale, o nelle varie Peregrinatio.

Per favorire la partecipazioni a queste iniziative, la Penitenzieria Apostolica ha concesso particolari indulgenze nei seguenti casi:

 

  1. l indulgenza plenaria per i fedeli che parteciperanno devotamente a una celebrazione in onore della B.V. delle Grazie nella Basilica Cattedrale, dove l Immagine è conservata, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo l intenzione del Sommo Pontefice) da domenica 8 maggio 2011, Festa della Beata Vergine delle Grazie, apertura dell Anno Mariano, a domenica 13 maggio 2012, giorno della chiusura delle celebrazioni; le celebrazioni in Cattedrale dovranno includere la recita del Padre Nostro, del simbolo della fede e l invocazione alla B.V. delle Grazie;
  2. nelle celebrazioni solenni presiedute dal Vescovo, alla fine della celebrazione eucaristica, è concessa la facoltà della Benedizione Papale a cui è annessa l indulgenza plenaria;
  3. l indulgenza plenaria per i fedeli che parteciperanno alle celebrazioni in onore della B.V.  delle Grazie nelle Parrocchie della Diocesi durante la Peregrinatio preparatoria;
  4. l indulgenza plenaria per i malati che si uniranno spiritualmente alle celebrazioni, di cui ai nn. 1, 2 e 3, anche attraverso lo strumento televisivo e radiofonico, alle consuete condizioni.

Faenza, 21 aprile 2011                                                       

                                                           + Claudio Stagni, Vescovo

                                                           Mons. Mariano Faccani Pignatelli, Cancelliere Vescovile

EDITTO per l’APERTURA del PROCESSO di BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE di PADRE DOMENICO GALLUZZI
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29-10-2010

Il magistero della Chiesa riguardo i presbiteri, confermato anche dagli insegnamenti di Benedetto XVI nel corso dell Anno Sacerdotale 2009-2010, afferma la configurazione del presbitero a Cristo, con Lui mediatore tra Dio e gli uomini e tra gli uomini e Dio.

La dottrina della Chiesa considera validi i sacramenti indipendentemente dalla santità del ministro, che può peccare e sbagliare; ma ciò nulla toglie alla necessaria, anzi indispensabile tensione verso la santità che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale (Benedetto XVI, 16/03/2009 alla Plenaria della Congregazione per il Clero).

È in tale contesto che si colloca la luminosa testimonianza di P. DOMENICO GALLUZZI O. P. (1906-1992), al secolo Giovanni Galluzzi, sacerdote professo nell Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani). Da San Domenico attinse la convinzione di essere stato chiamato, grazie all Ordinazione sacerdotale, a partecipare ad una vita nuova , inaugurata da Cristo e dagli Apostoli, che esprime nella sintesi santificarsi per santificare , cioè corrispondere con totalità di amore al dono di santità ricevuto dal Signore Gesù, perché Egli renda efficace il ministero sacerdotale come dono di santificazione per il Popolo di Dio. Qui è tutta la vita, la missione e l attualità di P. Domenico, in una continuità serena, gioiosa e generosa, mai smentita dall entrata nell Ordine domenicano fino alla morte. 

Santificarsi: per P. Domenico significa annunciare la Parola di Dio dopo averla interiorizzata; immedesimarsi nella Celebrazione Eucaristica; prepararsi al Sacramento della Riconciliazione per favorire l incontro con Dio della persona che lo riceve; vivere con entusiasmo la propria conversione quotidiana alle virtù di Cristo. Nella dedizione amorosa al ministero egli trova davvero la radice della propria santificazione.

Santificare: per P. Domenico significa mettere i fedeli in contatto con Dio grazie alla parola e alla testimonianza di vita; far scoprire la verità e la bellezza dell amore di Dio per ogni persona e la sua inabitazione nell anima.

Dal suo ministero traboccano frutti di santità: in primo luogo la formazione di sacerdoti domenicani (dal 1938 è maestro degli studenti e poi dei novizi fino al 1947) che hanno onorato l Ordine con i talenti umani e la vita religiosa coerente. Fu pure la guida spirituale per i sacerdoti diocesani, carisma particolarmente apprezzato al suo arrivo a Faenza (ottobre 1948) dall allora Vescovo Mons. Giuseppe Battaglia, che l anno dopo lo nominò confessore nel Seminario.

A Faenza P. Domenico diventa ben presto punto di riferimento per i sacerdoti, i religiosi e le religiose della regione, donando consapevolezza e fiducia nella vocazione, come pure per i laici, aiutandoli a scoprire il senso della vita anche nella sofferenza, la vocazione personale, le vie dell impegno cristiano individuale e sociale. La sua carità sacerdotale si effonde su piccoli e grandi. Egli considera la persona che incontra nella totalità della sua realtà umana.

Tutto avviene nell ordinario di un servizio sempre disponibile, che passa quasi inosservato, una presenza senza clamore che viene spesso segnalata dal passaparola ammirato di chi l ha conosciuto e parla di lui come di un santo .

Dal 1948, con l approvazione dei superiori, P. Domenico comincia a impegnarsi per la fondazione dell Ara Crucis, monastero domenicano di vita contemplativa claustrale. A questa fondazione provvidenzialmente poté dedicare una prolungata cura formativa fino alla morte, cercando di trasmettere il volto materno del suo ideale, la santità, approfondita in una vita dedicata a Cristo Sacerdote, e particolarmente alla Parola di Dio e all Eucaristia, con il cuore di Maria. La vita delle monache, grazie alla preghiera d intercessione, vuole ravvivare, e se necessario riaccendere, il desiderio di santità nei sacerdoti e, di conseguenza, nel Popolo di Dio. L Ara Crucis tuttora richiama la figura di P. Domenico che per 44 anni è stato a Faenza una manifestazione della bontà misericordiosa di Dio con la paternità spirituale, la direzione interiore, il dono di consigli sapienti e l esemplarità trascinatrice della vita sacerdotale; richiama anche l irradiazione del suo amore soprattutto per l Eucaristia e per Maria.

 

La morte di P. Domenico, il 13 gennaio 1992, suscita una vasta eco. Tantissimi accorrono alle esequie, celebrate all Ara Crucis e nella Chiesa di San Domenico. Evidente la fama di santità e di grazie, confermata, tre anni dopo, in occasione della traslazione della salma dal cimitero di Faenza all Ara Crucis.

Tale fama, viva e intensa tuttora a 18 anni dalla morte, ha sollecitato il monastero Ara Crucis a costituirsi attore della Causa di Beatificazione di P.Domenico Galluzzi O. P., ai sensi dell art. 10 § 1 dell Istruzione Sanctorum Mater, con un atto approvato in data 9 giugno 2009 insieme all atto di nomina del Postulatore della Causa nella persona di P. Vito T. Gómez García, Postulatore generale dell Ordine dei Frati Predicatori.

Egli, il 18 aprile 2010, ha firmato il Supplex libellus con il quale chiede l apertura dell Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e i segni del menzionato Servo di Dio.  

In seguito, avendo ottenuto il consenso all introduzione della Causa dai Vescovi della Conferenza Episcopale dell Emilia Romagna nella sessione del 29 marzo 2010, è stato chiesto alla Congregazione delle Cause dei Santi debita autorizzazione e con lettera della medesima Congregazione, prot. n. 2952 1/10 del 20 agosto 2010 è giunto il Nulla Osta della Sede Apostolica.            Pertanto in data odierna abbiamo provveduto a Costituire gli Officiali per l Inchiesta Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Domenico Galluzzi, Sacerdote Professo nell Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani)  affinché indaghino sulla vita, virtù, fama di santità e miracoli  dello stesso servo di Dio.

 La sessione di Apertura dell Inchiesta avrà luogo sabato 30 ottobre 2010 alle ore 15,30 nella cappella del Monastero Ara Crucis a Faenza.

È  perciò fatto obbligo a tutti coloro che fossero a conoscenza di fatti o circostanze riguardanti la vita o la morte del Servo di Dio, di informarne Noi o il Tribunale Delegato; e a tutti coloro che fossero in possesso di qualsiasi scritto, manoscritto o stampato, in originale o in copia autentica, a Lui comunque attribuito e che già non fosse stato consegnato alla Postulazione della Causa, di rimetterlo a Noi o al Tribunale Delegato, affinché possa essere utilizzato nello svolgimento del processo canonico. 

Stabiliamo, infine, che il presente Editto rimanga affisso per la durata di due mesi alle porte della Basilica cattedrale di Faenza-Modigliana, nonché della Curia diocesana di Faenza-Modigliana e che venga pubblicato sul settimanale diocesano Il Piccolo .

Decreto di Istituzione della Comunità Propedeutica Residenziale
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29-06-2010

DECRETO

EREZIONE DELLA COMUNITA PROPEDEUTICA RESIDENZIALE

a norma dei nn. 47 e 50 de La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (Conferenza episcopale italiana, 4 novembre 2006)

 

La formazione dei candidati agli ordini del diaconato e del presbiterato richiede un attenzione sempre più diligente che tenga cioè conto delle condizioni spirituali, culturali e umane dei giovani che intraprendono oggi questo cammino.

Le norme della Chiesa propongono al riguardo un periodo propedeutico all ingresso al Seminario maggiore, in modo da integrare la preparazione culturale, avviare un percorso di vita spirituale e favorire la conoscenza dei candidati da parte dei responsabili diocesani della formazione seminaristica.

Preso atto delle norme previste da La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (Conferenza episcopale italiana, 2006) per quanto riguarda la Comunità propedeutica;

 

DECRETIAMO

 

  1. la sede della Comunità Propedeutica è presso il Seminario diocesano Pio XII, viale Stradone 30, Faenza;
  2. a norma del n. 49 del citato documento, Responsabile della Comunità Propedeutica nella Diocesi di Faenza-Modigliana, è il M. Rev.do don Michele Morandi; Direttore spirituale è il M. Rev.do Mons. Mario Piazza, parroco di S. Giuseppe artigiano.

Gli incarichi hanno la durata di cinque anni da oggi.

Faenza, 29 giugno 2010, Solennità dei Ss. Pietro e Paolo

EDITTO per l’APERTURA del PROCESSO di BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE di padre DANIELE BADIALI
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19-03-2010

La figura del Presbitero Daniele Badiali (1962 – 1997) è molto presente alla nostra Chiesa diocesana ed è penetrata profondamente nell attenzione delle nostre comunità, soprattutto dei giovani. Con il passare del tempo, invece di attenuarsi, il ricordo e l ammirazione per la vita e la morte di questo sacerdote diocesano “fidei donum” si allargano anche fuori Diocesi, senza dire della fama di santità che il Presbitero Daniele riscuote in Perù, la terra dove ha svolto in gran parte il ministero di presbitero e ha compiuto il sacrificio della sua vita.

Essendo stato formalmente richiesto di dare inizio alla causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, invitiamo tutti e singoli i fedeli a comunicarci direttamente o a far pervenire al nostro Tribunale Diocesano (Piazza XI Febbraio, 10, 48018 Faenza – RA) tutte quelle notizie dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del detto Servo di Dio.

Dovendosi, inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lui attribuiti, ordiniamo con il presente Editto, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine al medesimo Tribunale qualsiasi scritto, che abbia come autore il Servo di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa. Ricordiamo che con il nome di scritti non s intendono soltanto le opere stampate, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere e ogni altra scrittura privata del Servo di Dio. Coloro che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata. Stabiliamo, infine, che il presente Editto rimanga affisso per la durata di due mesi alle porte della Basilica cattedrale di Faenza-Modigliana, nonché della Curia diocesana di Faenza-Modigliana.