OMELIA per la GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2007

Faenza, Basilica Cattedrale, 1 gennaio 2007
01-01-2007

Il racconto del Vangelo nella solennità della Madre di Dio si compone di due piccoli quadretti: i pastori che trovano il Bambino nella mangiatoia, come era stato detto loro dagli Angeli; e otto giorni dopo la circoncisione di Gesù con l’imposizione del nome. Nella festa di oggi la liturgia celebra la maternità divina di Maria, una prerogativa che Maria riceve da suo Figlio. Normalmente sono i figli a ricevere dignità dai loro genitori; in questo caso è Gesù, il Figlio dell’Altissimo, ad arricchire la madre con la sua dignità divina. Maria, che era stata concepita immacolata in previsione della redenzione operata da Cristo, avendo generato secondo la carne il Figlio di Dio diventa a giusta ragione Madre di Dio.
I pastori vedono un bambino come tanti altri; eppure era lui il Salvatore, come il suo stesso nome stava ad indicare. Ed era nostro salvatore fin dalla sua nascita, sia perché assumendo la nostra natura ‘si è in un certo modo unito a tutto il genere umano’, sia perché ci ha fatto conoscere che la strada per salvare il mondo non è la forza, ma la debolezza, che troverà poi la sua realizzazione più vera nella croce.
Nel messaggio per la giornata della pace di quest’anno il Papa richiama uno dei grandi principi della dottrina sociale della Chiesa, cioè il valore della persona umana. Se un tempo anche un laico poteva condividere il fatto che la persona umana non può essere mai un mezzo, ma è sempre un fine, oggi si rende necessario precisarlo.
Papa Benedetto XVI ricorda un insegnamento di Giovanni Paolo II: ‘Noi non viviamo in un mondo irrazionale o privo di senso’ vi è una logica morale che illumina l’esistenza umana e rende possibile il dialogo tra gli uomini e tra i popoli’. E Giovanni Paolo II chiama ‘grammatica della pace’ l’insieme delle regole dell’agire individuale e del rapporto tra le persone e i popoli.
Del resto corrisponde ad un vero riconoscimento della dignità dell’uomo sapere che tutto ciò che gli serve per vivere in pace tra i suoi simili è già compreso nella natura stessa dell’uomo; per il fatto stesso che un uomo viene concepito ha un insieme di diritti e di doveri che lo rendono uguale a tutti gli altri uomini, e lo mettono in una posizione particolare in mezzo al creato.
Tali diritti e tali doveri non vengono dati dall’esterno, ma appartengono alla natura stessa dell’uomo, e debbono essere riconosciuti da tutti. Il Papa mette in risalto soprattutto il diritto alla vita e alla libertà. Anche questa volta viene fatto notare che ogni attentato alla vita è un attentato alla pace, e non si può difendere l’una senza difendere l’altra. E’ davvero avvilente dover constatare che chi difende la vita dal suo primo concepimento fino al suo tramonto naturale viene fatto passare per colpevole e gli si vorrebbe proibire di parlare, mentre i propagatori di una strisciante cultura di morte passano per difensori dei diritti umani. Questo è un esempio di che cosa vuol dire chiamare bene il male e male il bene.
Per quanto riguarda la libertà, il Papa ricorda che la libertà religiosa è l’indicatore più sensibile che rivela il rispetto o la mancanza della libertà. E purtroppo in molti paesi non c’è il rispetto per la libera espressione della propria fede. Ci sono vari modi per ostacolarla: si va da una vera e propria persecuzione ad un ‘sistematico dileggio culturale nei confronti delle credenze religiose’.
Il Papa aggiunge: ‘Il riconoscimento e il rispetto della legge naturale costituiscono anche oggi la grande base per il dialogo tra i credenti delle diverse religioni e tra i credenti e gli stessi non credenti. E’ questo un grande punto di incontro e, quindi, un fondamentale presupposto per un’autentica pace’.
La pace come esito del rispetto della legge naturale, riflette anche l’armonia del creato. Vi è infatti un legame diretto tra legge morale naturale, rispetto della natura intesa come mondo creato da Dio, e la pacifica convivenza tra gli uomini. Il nesso diventa più evidente quando questa armonia viene meno. Pensiamo cosa comporta uno sfruttamento senza regole delle risorse energetiche naturali, sia come danno ambientale e impoverimento scandaloso di alcune popolazioni, sia come pericolo per la pace da parte di chi si vede escluso dalle necessarie fonti di energia.
“Accanto all’ecologia della natura c’è dunque, dice il Papa, un’ecologia che potremmo dire umana, la quale a sua volta richiede un’ecologia sociale. E ciò comporta che l’umanità, se ha a cuore la pace, debba tenere sempre più presenti le connessioni esistenti tra l’ecologia naturale, ossia il rispetto della natura, e l’ecologia umana’.
Non si tratta di un gioco di parole, ma di una riflessione che vuole smascherare la pericolosità di una insistenza ideologica, come avviene oggi, sulla difesa dell’ambiente e degli animali, senza arrivare coerentemente a difendere anche l’animale-uomo (almeno a livello dei cani e della foca monaca) e l’ambiente sociale. Una vera ecologia della pace deve tenere presente il rispetto di tutta la creazione, secondo il progetto che emerge da una considerazione della realtà naturale fatta senza condizionamenti ideologici o culturali, o interessi politici ed economici.
La pace infatti è a rischio anche a causa della indifferenza verso la vera natura dell’uomo. Per alcuni contemporanei infatti non esisterebbe una specifica natura umana, ma tutti saremmo omologati sull’unica natura animale (contenti loro, verrebbe da dire’). Ma una debole concezione della persona, rende debole anche la difesa dei suoi diritti, con conseguente passaggio alla oppressione e alla violenza verso gli umani.
La solennità della Madre di Dio non ci sottrae all’interesse fattivo per la pace fra gli uomini. E’ vero che il figlio della Vergine, il Salvatore del mondo non è venuto solo per regolare la nostra situazione temporale, ma per donarci una dignità nuova, quella di figli di Dio secondo la natura divina della quale ci ha fatto partecipi. Ma questo non nasconde la dignità della natura umana; anzi, proprio perché l’uomo è destinato alla vita eterna deve riscuotere rispetto e onore anche in tutto ciò che è legato al tempo. E la pace è anche l’insieme di tutti i beni che l’uomo cerca per sé e per tutti, perché nella pace si possa attendere al bene e alla vita di fratelli, figli tutti dell’unico Padre che è nei cieli.