[nov 19] Omelia – Giornata mondiale dei Poveri

19-11-2023

Faenza, Via degli Ubaldini 19 novembre 2023.

Cari fratelli e sorelle, cari responsabili ed operatori della Caritas della Diocesi di Faenza-Modigliana, cari responsabili della Farsi prossimo, cari volontari tutti, celebriamo oggi la Giornata mondiale dei poveri. Essa ha come titolo «Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tobia 4,7).

Come ha recentemente sottolineato don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, non celebriamo la povertà, bensì la creatività. Detto altrimenti, siamo chiamati ad essere ricchi di Amore cristiano, attivi, intraprendenti con molteplici iniziative. Occorre accompagnare i poveri ed aiutarli a crescere a sconfiggere quelle condizioni che li tengono prigionieri, non consentendo a loro di vivere una vita in pienezza.

La parabola dei talenti che la Parola di Dio oggi ci propone suggerisce, a proposito degli ultimi, di porre a loro servizio le qualità e le risorse di cui disponiamo. Si tratta non solo di offrire un aiuto assistenziale, quale risposta che risponde a necessità materiali e basta.

La carità, come amore che si fa carico delle persone bisognose, ci sospinge a pensare che i poveri non vanno solo assistiti ma vanno inclusi nella comunità. Non basta accoglierli. Vanno aiutati a formarsi, ad acquisire un lavoro, ad avere una remunerazione giusta ed equa. In tal modo, vengono valorizzate le loro capacità, rendendoli, quanto prima, cittadini attivi e responsabili nella realizzazione del bene delle loro famiglie e del bene comune. La carità, che può essere considerata il talento più grande affidatoci dal Signore Gesù, è da papa Francesco definita un amore realista (cf Fratelli tutti n. 165). Ossia un amore più grande di quello meramente umano. Si tratta dell’amore di Cristo accolto, vissuto e testimoniato. È, come diceva papa Francesco nella sua enciclica, un amore realista perché si impegna a realizzare tutte le condizioni che sono necessarie alla concretizzazione del bene integrale delle persone, secondo un Umanesimo trascendente. Senza accogliere Cristo stesso, in cui siamo inseriti, viviamo ed operiamo, e che, in definitiva, ci sollecita a moltiplicare tutti i talenti nel dono totale di noi a Dio, l’attività della Caritas diocesana perderebbe la sua specificità. Ringraziamo, dunque, il Signore Gesù. Viviamo Cristo, il suo Amore.

È nella pratica intensa dell’amore di Cristo che moltiplichiamo le nostre risorse e siamo in grado di accogliere meglio chi ci contatta e ha bisogno di incontrare un volto fraterno, samaritano. Vivendo apertamente e sinceramente l’amore di Cristo sentiamo il dovere e la gioia di ringraziare tutti i volontari – molti in verità – della nostra Diocesi e delle varie Diocesi italiane che, durante le due alluvioni, e il terremoto che ci ha colpiti più recentemente, ci hanno regalato con generosità ed entusiasmo il loro tempo, parte della loro vita. Ringraziamo i tanti benefattori, davvero indispensabili per la carità del vescovo e della Diocesi. È nel nome dell’amore di Gesù che inauguriamo e benediremo un nuovo dormitorio per le donne. Così intitoleremo la sala del Centro di ascolto a Damiano Cavina, operatore Caritas, deceduto tragicamente nell’aprile dello scorso anno, consci che con la sua viva testimonianza solleciterà tutti a servire sempre di più e meglio i poveri, prediletti dal Signore.

                                                       + Mario Toso