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MESSAGGIO al VESCOVO ELETTO S. ECC. MONS. MARIO TOSO
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19-01-2015

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Venerato padre e fratello, la Chiesa di Faenza-Modigliana loda il Signore che ancora una volta, nella continuità della successione apostolica, le si è mostrato fedele.
Insieme alla Provvidenza di Dio ringraziamo il Santo Padre, il papa Francesco, perché ha scelto Lei, Ecc.mo Mons. Mario Toso, per inviarla in mezzo a noi per essere visibile principio e fondamento di unità, in comunione con il pastore della Chiesa universale.
Grazie anche a Lei per avere detto sì al Papa: noi l’accogliamo nella fede come l’inviato di Dio, e cercheremo di seguirla in tutto ciò che vorrà indicarci. Impareremo a conoscerci reciprocamente, anche se le cose importanti le conosciamo già.
Lei viene a noi come grande liturgo per offrire con noi e per noi l’Eucaristia, soprattutto nella nostra bella cattedrale, per la nostra santificazione e la salvezza del mondo; viene a noi come profeta per far risuonare la parola di Dio e viene a noi per guidare la nostra Chiesa come la famiglia dei figli di Dio.
Il nostro popolo, schietto e cordiale, l’accoglie con gioia. Sappiamo di avere un pastore che camminerà con noi nei momenti sereni e in quelli difficili; anche tra la nostra gente non mancano problemi economici, sofferenze per le malattie, disagi nelle famiglie e nella società. Ella con la sua parola e la sua preghiera saprà tenerci vicino al Signore e ricordarci che il Padre che è nei cieli ci ama sempre.
Desideriamo che il Suo incontro con la nostra Chiesa sia pieno di speranza, soprattutto per la storia di santità che in essa è fiorita dagli antichi S. Pier Damiani, Umiltà e Nevolone, ai più recenti Beata Raffaella, con i servi di Dio Vincenzo Cimatti, Nilde Guerra e Daniele Badiali.
Fin da ora pregano per Lei sei monasteri di Clausura, le famiglie religiose maschili e femminili, 80 presbiteri, 12 diaconi permanenti, 19 Unità pastorali con 88 parrocchie, associazioni e movimenti e tutto il popolo di Dio, che l’aspetta nella fede. Nel Suo giorno onomastico, invochiamo anche la protezione di S. Mario, Suo patrono.
Cammineremo insieme nella speranza e sotto la protezione della Beata Vergine delle Grazie patrona della Città e Diocesi, per il bene di tutta la nostra gente.
L’aspettiamo con gioia e fin d’ora ci benedica.
Faenza, 19 gennaio 2015
                                                         + Claudio Stagni

Messaggio per la Giornata della Vita
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08-01-2015

Solidali per la vita, è il messaggio per la Giornata per la vita del 1° febbraio. La solidarietà si oppone direttamente all’individualismo. Riflettendo su questo contrasto, forse ci rendiamo conto di quanto sia necessario essere solidali per la vita. Fin dalla nascita ognuno di noi entra in un contesto di relazioni solidali, senza delle quali non potrebbe nemmeno esistere. Così la stessa esistenza è un contributo dovuto alla comunità, che ha bisogno da parte di tutti e di ciascuno di ciò che ognuno può dare, salvo soffrire di un progressivo impoverimento a tutti i livelli, economico, culturale, spirituale.
La solidarietà poi diventa addirittura indispensabile nelle situazioni di emergenza come la malattia, la vecchiaia, le calamità naturali. Da soli, che cosa possiamo fare?
Pensare allora come sia devastante per il bene comune la tentazione di chiudersi in un individualismo egoistico, a cominciare dall’accogliere la vita del nascituro solo se ci va bene; o dalla pretesa di volere il figlio al momento che decidiamo noi anche con pratiche permesse dalla legge ma non dalla morale; oppure decidere di accogliere il figlio solo se è sano, come se i figli sani non dessero problemi a volte più di quelli che hanno qualche limite. 
La solidarietà che viene invocata nel messaggio dei vescovi si estende alla partecipazione delle situazioni degli altri nel dare una famiglia a chi non ce l’ha, o nell’adottare una famiglia, o nell’accogliere i migranti. Dobbiamo chiederci se il futuro del mondo sarà migliore con una solidarietà diffusa nelle famiglie e tra le famiglie e verso chi può avere bisogno, o se sarà più vivibile un mondo dove ognuno bada a se stesso, e cerca di soddisfare in modo egoistico il proprio interesse, pronti solo a pretendere dalla comunità senza sentirsi in dovere di dare.
Una giornata di riflessione e di preghiera può far bene a tutti, soprattutto per preparare un futuro migliore per i figli che verranno.

Buon Natale 2014
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23-12-2014

L ‘augurio di Buon Natale fiorisce inevitabilmente sulla situazione attuale: la diffusione della corruzione ad alti livelli dell amministrazione pubblica, con un conseguente senso di avvilimento. Il Natale non può essere ovviamente l evento che magicamente fa sparire tutto il male e improvvisamente tutto va a posto; però
Sarebbe facile e ingeneroso concludere che non c è niente da fare, che non ci si può fidare di nessuno, che non sappiamo come andremo a finire.
Il Natale è l evento che ci alimenta la speranza nel disegno di Dio sul mondo, che ha voluto coinvolgere l uomo con il suo peccato, per liberarlo da tutto questo e rendergli possibile vivere da figlio di Dio. Dio ha sempre saputo come era fatto il mondo e che cosa l uomo cercava nel suo cuore. Eppure non ha disdegnato di farsi uomo, di venire a condividere dall interno la nostra condizione per cambiare il nostro cuore e la nostra vita. La risposta vera a tutto quello che nel mondo è male, violenza, cattiveria, corruzione non è la rassegnazione, ma prendere atto della presenza di Dio tra gli uomini e fare la nostra parte per accoglierlo e diffondere pure la buona notizia della nostra salvezza.
Augurare Buon Natale vuol dire che siamo convinti che se Dio si è fatto uomo, c è la speranza di cieli nuovi e di terra nuova; questi, seppure proiettati nell eternità, iniziano ora mediante la promozione della giustizia, della pace, dell amore e della bontà; e nel fare questo non siamo soli, perché il Signore ci è accanto e sono già tanti coloro che non solo capiscono questo, ma si stanno impegnando.
Buon Natale dunque, perché la nascita di Gesù è comunque motivo di vera speranza.

Chiesa e Sovvenire
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03-11-2014

GIORNATA PER LE OFFERTE DEI SACERDOTI
 
Domenica 23 novembre è la Giornata per la sensibilizzazione alle offerte per i sacerdoti. Delle due giornate annuali per il Sovvenire è quella più delicata, perché si tratta di fare un sacrificio personale e perché si deve ricordare che con un nostro contributo al mantenimento del Clero possiamo liberare risorse per la carità e per le attività pastorali. Ormai come funziona questo sistema dovrebbe essere chiarito: si tratta di ricordarlo al momento opportuno.
 
La Giornata del 23 novembre è rivolta alle nostre comunità e impegna i referenti parrocchiali. Si tratta di preparare la diffusione del materiale cartaceo, organizzando qualcuno che sia presente ad ogni celebrazione in modo che tutti coloro che arrivano in chiesa quella domenica siano informati. Sarebbe auspicabile anche un rapido richiamo al termine della Messa, fatto con criterio e vivacità. Ma se questo non fosse possibile, almeno si curi la diffusione dei volantini inviati dal Servizio nazionale.
 
A pensarci bene, l’obiettivo di questa giornata “delle offerte” è quello più completo, perché consente di capire che il Sistema del sovvenire è un “tutt’uno”. Le offerte vengono inviate all’Istituto centrale per il sostentamento del Clero, che ha il compito di assicurare una integrazione economica a tutti i sacerdoti in servizio alle diocesi italiane. A questo scopo l’Istituto provvede con cespiti di varia origine e ove questi non bastassero, attinge al fondo dell’Otto per mille. Ma l’Otto per mille ha anche altre finalità, che vengono servite con la disponibilità che rimane. È bene far presente che finora non è mai stato diminuiti l’intervento della carità, perché si preferisce ridurre eventualmente il fondo per le attività pastorali delle diocesi o per l’edilizia di culto.
 
Del resto l’opera della Chiesa non può essere valutata a settori, perché se vengono meno i sacerdoti, viene meno tanta attività di culto, di carità e dei beni culturali. E se viene meno l’attività di culto o l’impegno della catechesi, viene meno anche l’impegno della carità. Sarebbe bello approfondire l’immagine di Chiesa che è legata anche al Sovvenire, perché si comprenderebbe che c’è bisogno anche delle strutture per la vita della comunità; chi insegue una Chiesa tutta spirituale rischia di essere astratto. La Chiesa povera per i poveri che Papa Francesco desidera non è una Chiesa disincarnata, ma libera e vicina alla gente nella concretezza delle esigenze della vita.
 
                                                                              + Claudio Stagni, vescovo delegato per il Sovvenire
                                                                                              dell’Emilia Romagna
 

Messaggio per la Giornata della carità del Papa
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29-06-2014

Domenica 29 giugno 2014 nella solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli, celebreremo la Giornata per la carità del Papa. Ogni fedele è chiamato ad esprimere la sua solidarietà con il Papa nella sua opera di carità verso tutte le Chiese e verso il mondo.

La Giornata non vuole essere un obbligo, ma una opportunità per facilitare la manifestazione di un gesto che vale molto più della somma che ognuno può mettere a disposizione. Sappiamo tutti come il Papa sia spesso sollecitato ad intervenire in situazioni difficili in tante parti del mondo e come sia inevitabile da parte Sua farsi presente non solo assicurando preghiera e interessamento, ma anche dando un segno concreto di carità cristiana. Tutti dovremmo sentire la possibilità di essere solidali con lui come un onore e come una manifestazione di affetto e di comunione ecclesiale. Questa può essere la volta buona per mostrare che, oltre alle espressioni di simpatia e di apprezzamento per l’opera di Papa Francesco, siamo pronti a sostenerlo con la nostra generosità.

Pertanto domenica 29 giugno in tutte le chiese durante le Messe prefestive e festive si dovrà fare la colletta per la Carità del Papa e versarne il ricavato presso la Curia diocesana. Il piccolo sacrificio che si può mettere nel conto per un ‘obolo’ non sarà paragonabile a quello di coloro che aspettano l’aiuto. Inoltre mettere il Papa nella condizione di non dover ridurre i suoi interventi significa anche dare consolazione al suo cuore di padre universale.

La dedicazione dell’altare
Messaggio alla diocesi in occasione della dedicazione dell'altare della Basilica Cattedrale
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27-05-2014

La Dedicazione dell’Altare nella chiesa Cattedrale è un evento che entra nella storia della nostra Chiesa diocesana, per il significato stesso dell’oggetto. Se la Cattedrale è il segno della Chiesa particolare, l’Altare in essa è il segno di Cristo; anzi, il Pontificale dice: l’Altare è Cristo (n.155).

La sera di venerdì 6 giugno alle ore 21, antivigilia di Pentecoste, siamo convocati per dedicare a Dio il nuovo Altare che, insieme all’Ambone a alla Cattedra episcopale, costituisce il centro attorno al quale si riunisce in santa assemblea il Popolo di Dio. Per l’importanza del suo significato era giusto che dopo un lungo tempo di provvisorietà si arrivasse ad una soluzione stabile e dignitosa.
Ara del Sacrificio e Mensa del Pane della vita l’Altare è unico nella chiesa, e per la forma, la materia e gli ornati dice ciò che è. L’Altare, come Cristo, è la pietra angolare su cui è collocata la Chiesa; è la pietra viva che dà la vita offrendo il Pane vivo; la semplice croce incisa su di esso ricorda che lì si celebra il memoriale della passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Collegato idealmente all’Ambone, luogo della Parola di Dio, e alla Cattedra, sulla quale il Vescovo è segno visibile della comunione nella Chiesa, l’Altare è dominato dal grande Crocifisso che rievoca il Mistero della nostra salvezza.
Il rito della Dedicazione è particolarmente suggestivo: la pietra di cui è fatto l’Altare viene consacrata con il Crisma, preparato il Giovedì santo; sull’Altare così consacrato si brucia l’incenso, perché il sacrificio di Cristo salga a Dio in odore di soavità. Ma in modo più vero è l’Eucaristia che vi si celebra a dedicare l’Altare, riservandolo ad essere luogo del sacrificio di Cristo e Mensa del suo Corpo e del suo Sangue.
I fedeli sono invitati a partecipare al rito; i presbiteri sono chiamati a concelebrare; tutti sarebbe bello che potessero dire: io c’ero. Questa breve catechesi vuole motivare l’importanza dell”evento.

Sulle elezioni europee
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08-05-2014

Il Consiglio pastorale diocesano nella sua ultima riunione ha riflettuto sulle elezioni europee, sulle quali domina un diffuso silenzio. Nei comuni che hanno le elezioni del sindaco prevale l attenzione ai temi locali, e in genere di Europa non si parla.

Gli argomenti affrontati, anche se non tutti approfonditi, sono stati diversi. Si è osservato che i giovani sono europei di fatto, perché si spostano per viaggi, studio e amici; ma si ha l impressione che vi siano molte forze antieuropeiste.

I Vescovi europei in questa occasione hanno rivolto un messaggio al mondo cattolico (vedi Il Piccolo del 2/05/2014), nel quale affermano che abbiamo troppo da perdere da un eventuale deragliamento del progetto europeo . Hanno poi richiamato alcuni principi della dottrina sociale della chiesa: sussidiarietà, solidarietà, accoglienza dei migranti e alcuni valori: il rispetto della vita umana, della dignità della persona, della famiglia naturale, della custodia del creato, della libertà religiosa. Attorno a questi principi e valori si deve completare il progetto europeo.

Il Consiglio si è soffermato anche su alcuni problemi tuttora esistenti: la mancanza di una politica estera dell Europa e Il rischio serio che corrono i temi etici. Il progetto europeo non deve essere abbandonato sotto le attuali costrizioni , purtroppo già note.

L unità europea è un fatto che ci ha dato 60 anni di pace. Si devono difendere i valori dei fondatori, e noi dobbiamo denunciare le cose che non si possono condividere.

L Evangelii gaudium ci ricorda che diventare un popolo è un lavoro lento e arduo (n.229), ma che lo possiamo fare seguendo il Vangelo. È possibile fare ripartire la ricostruzione dell Europa scoprendo la realtà dell uomo secondo Cristo.

Si è pure detto che gli Italiani non devono aver paura della propria dignità, nel sostenere in Europa i valori della propria storia.

Il Consiglio pastorale esprime un forte invito ad andare a votare, per dare un segno di attenzione al progetto europeo. Un assenteismo accentuato farebbe il gioco degli antieuropeisti. Naturalmente è necessario formarsi una coscienza informata sui programmi dei partiti e sugli orientamenti dei candidati, visto che sono ammesse le preferenze, per poter votare a ragione veduta. In futuro il parlamento europeo avrà sempre più importanza, ed è necessario che sia composto di rappresentanti del popolo all altezza del loro compito.

Messaggio per la Giornata Nazionale del Sovvenire
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04-05-2014

Domenica 4 maggio è l’occasione per la sensibilizzazione dei fedeli alla firma per l’otto per mille alla Chiesa cattolica. La concomitanza di altre attenzioni ecclesiali, non deve mettere il panico. Per quanto riguarda l’otto per mille basta organizzare una saggia diffusione del materiale cartaceo e si fa già un’opera significativa: si dimostra una attenzione motivata all’iniziativa e si viene incontro ad un diritto che i fedeli hanno di conoscere una cosa che li riguarda.

Dopo trent’anni dalla revisione del Concordato, non si deve dare per scontato che tutto sia conosciuto e acquisito: anzi. L’informazione sulla firma per l’otto per mille, che, si dice, non costa niente e rende molto, si diffonde mediante gli spot della televisione.

L’intervento presso le comunità cristiane, all’interno dell’assemblea domenicale, ha la pretesa di aiutare a cogliere il valore ecclesiale del gesto della firma. Non si tratta solo di avere le firme per le relative somme da attribuirsi alla Chiesa italiana, ma si tratta di capire che con quel gesto si destinano risorse dei contribuenti per il culto e la vita pastorale, per la carità e per il sostentamento dei sacerdoti. È il modo attuale ‘per sovvenire alle necessità della Chiesa secondo le leggi e le usanze’.

Da notare in particolare che per la finalità caritativa si cerca ogni anno di accrescere la disponibilità sia per l’Italia, sia per il terzo mondo, mentre per il sostentamento del clero è già da qualche anno che non c’è alcun aumento.

In un tempo in cui la partecipazione democratica è in crisi su molti fronti, è importante far capire che quando invece si tratta di temi che stanno a cuore alla gente la partecipazione c’è; il  ‘simil-referendum’ che ogni anno viene proposto con l’otto per mille, è importante che abbia molti firmatari, perché in questo modo si fa capire che si gradisce essere interpellati sulle finalità religiose dell’otto per mille. E a questo riguardo bisogna che lo Stato sia leale nel non diffondere finalità diverse, relative alle firme che gli arrivano da parte di chi non vuol firmare per nessuna religione.

I Referenti parrocchiali per il Sovvenire, se sapranno cogliere l’occasione della prossima Giornata di sensibilizzazione per una buona diffusione di informazione, faranno un’opera ecclesiale, civile e democratica, con molte ricadute positive .