Encicliche sociali alla prova della storia: il 12 giugno convegno di Acli e Diocesi

Ricorrono quest’anno gli anniversari delle encicliche sociali della Chiesa: Rerum novarum, Quadragesimo anno e Centesimus annus, oltre alla lettera apostolica Octogesima adveniens: un’occasione per interrogarci sul destino dell’umanità, nell’era delle pandemie e nella prospettiva della Fratelli tutti di Papa Francesco. Per questo motivo le Acli di Faenza, in collaborazione con la Diocesi di Faenza-Modigliana hanno promosso il convegno “Dalla Rerum Novarum alla Centesimus Annus: le encicliche sociali dalla prova della storia”. Il convegno si è svolto sabato 12 giugno 2021 alle ore 9.30 alla sala San Carlo di piazza XI Febbraio a Faenza.

Video: prima parte del convegno

Video: seconda parte del convegno

Gli interventi del convegno

convegno Acli

Il programma è stato aperto dall’intervento introduttivo di monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, “L’impegno della chiesa locale faentina per una nuova pastorale sociale, del lavoro e dell’economia”.

L’intervento integrale del vescovo Mario Toso è disponibile a questo link. 

Alle ore 10, “La costruzione di uno sviluppo integrale dell’uomo nelle Encicliche sociali della chiesa: tra profezia e azione”. Don Maurizio Ormas, docente di Pastorale sociale Università Lateranense.

Alle ore 10.30, “Partire dall’insegnamento della chiesa per cambiare l’economia e generare nuovo lavoro e nuovo sviluppo” del prof. Everardo Minardi docente universitario – Acli Faenza.

Alle ore 11, “La condizione del lavoro e dei lavoratori oggi: le nuove sfide dei cattolici”. Francesco Marinelli, segretario Cisl Romagna.

Alle 11.30, Interventi di associazioni, organizzazioni, cooperative e lavoratori.

Infine, alle 12.15, osservazioni conclusive; Flavio Venturi, responsabile della Pastorale sociale e del lavoro, Diocesi di Faenza-Modigliana.

L’intervento conclusivo di Flavio Venturi

Chiudiamo questo incontro in primo luogo con un ringraziamento a S.E. il Vescovo ed ai relatori, don Maurizio Ormas, Everardo Minardi e Francesco Martinelli per i loro significativi interventi.

Un ringraziamento anche a chi fra i presenti è intervenuto, rappresentando ciascuno l’esperienza compiuta a livello personale o all’interno delle organizzazioni nelle quali operano, organizzazioni che nella loro attività si ispirano ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa.

Mi è stato chiesto di concludere questo incontro, in quanto neo-incaricato dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della nostra Diocesi. Non penso di dover aggiungere ulteriori riflessioni a quanto già esposto con alto profilo dai relatori: non ne sarei all’altezza.

Quello che mi preme trasmettervi innanzitutto è la speranza che la giornata di oggi costituisca l’inizio di un cammino per la Pastorale Sociale e del Lavoro della nostra Diocesi, e di questo ringrazio le Acli ed in particolare il Presidente del Circolo faentino Vittorio Ghinassi che se ne è fatto promotore. Questo cammino ci deve portare a declinare sempre di più, ed in modo sempre più ampio i principi che ispirano la Dottrina Sociale della Chiesa nella società e nell’economia.

Leggevo in questi giorni un’analisi sinottica delle encicliche sociali della Chiesa compiuta dal prof. Giovanni Scanagatta, ordinario di economia monetaria all’Università La Sapienza di Roma e segretario generale dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti.

Il prof. Scanagatta individua cinque valori fondamentali nelle Encicliche sociali della Chiesa: sviluppo, solidarietà, sussidiarietà, destinazione universale dei beni e bene comune. Il bene comune – afferma il prof. Scanagatta – costituisce l’obiettivo finale della Dottrina Sociale della Chiesa, definizione introdotta da Pio XI nella Quadragesimo anno, ed i primi quattro valori, sviluppo, solidarietà, sussidiarietà e destinazione universale dei beni, possono essere visti come strumenti che consentono di raggiungere il bene comune.

Questi valori sono emersi nelle relazioni e negli interventi di oggi, e da quanto abbiamo ascoltato vorrei trarre lo spunto per alcune riflessioni conclusive, non tanto per fare sintesi dagli interventi dei relatori ma per cogliere spunti per il lavoro che ci aspetta nel prossimo futuro, sia come Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro, sia come Organizzazioni che nel proprio agire si richiamano alla Dottrina Sociale della Chiesa.

Vorrei sottolineare la relazione che lega la solidarietà con la sussidiarietà, perché credo che entrambe costituiscano una modalità importante del modo di operare delle nostre organizzazioni.

La solidarietà senza la sussidiarietà crea appiattimento burocratico e mancanza di creatività e di iniziativa imprenditoriale. La sussidiarietà senza la solidarietà determina egoismo localistico e disinteresse per il prossimo. Questi due valori devono essere coniugati insieme il bene comune che è bene di tutti.

In questi mesi dall’inizio del mio lavoro presso l’Ufficio diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro mi sono reso conto del grande patrimonio di cui dispone la nostra Diocesi in riferimento alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni, alle aziende, cooperative e non, che in vario modo sono sensibili, nel loro agire, ai concetti di solidarietà e sussidiarietà, nella prospettiva del bene comune.

Abbiamo un importante compito, Ufficio della PSL ed organizzazioni che ad esso fanno riferimento: lavorare insieme per valorizzare quanto più possibile la nostra attività finalizzata al bene comune, agendo attraverso la solidarietà e la sussidiarietà.

Per lavorare in questa direzione, l’attività dell’Ufficio diocesano della PSL sarà rivolta in modo particolare a creare collegamento, collaborazione interscambio di informazioni fra le organizzazioni. Promuovere iniziative che valorizzino l’operato delle stesse, come è avvenuto oggi.

Ci aspettano momenti importanti: la settimana sociale di Taranto, il cui tema sarà “Il Pianeta che speriamo: ambiente, lavoro e futuro”. La settimana sociale punterà i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale.

Per prepararci a questo evento, ci ritroveremo il 26 giugno prossimo in questa sala per la presentazione dell’Instrumentum laboris che esprime le linee guida per il lavoro in vista della settimana sociale. Stiamo raccogliendo buone prassi di aziende, cooperative sociali ed organizzazioni no profit sui temi della settimana sociale da portare a Taranto.

Concludo con l’auspicio che quanto abbiamo ascoltato oggi in merito ai contenuti delle encicliche sociali costituisca sempre più il punto di riferimento del nostro agire in funzione del bene comune della nostra società.

Grazie a tutti per la partecipazione.