[ott 2] Omelia – Istituzione lettori e accoliti

02-10-2021

Faenza, basilica cattedrale, sabato 2 ottobre 2021.

Cari fratelli e sorelle, in questa Messa prefestiva vengono istituiti lettori ed accoliti per varie comunità della nostra Diocesi. Continua così l’arricchimento delle nostre parrocchie con il dono di ministeri importanti, per la crescita del popolo di Dio, per la costituzione di gruppi ministeriali. È il Signore che li suscita nella comunità e per la comunità. La loro generazione è data dalla partecipazione alla dignità sacerdotale, regale e profetica del popolo di Dio. Tali ministeri non sono una partecipazione all’Ordine sacro, ma sono espressione diretta del sacerdozio battesimale, il sacerdozio comune. Sono dei carismi ai quali corrisponde sia la chiamata del Signore sia il mandato della Chiesa che invia al servizio dei fratelli, affinché vivano nella pienezza di Cristo e nel noi infinito della Trinità. Tali ministeri sono per l’edificazione reciproca, per la crescita del Corpo di Cristo. Il che significa anche che essi sono a servizio dell’evangelizzazione del mondo, dell’Eucaristia e della testimonianza della carità.

I lettori, in particolare, in quanto annunziatori della Parola di Dio saranno al servizio della fede dei propri fratelli e sorelle, piccoli e grandi, vicini o lontani. Pienamente docili al dono dello Spirito, saranno corresponsabili della missionarietà della Chiesa, costituita per aiutare il mondo nella conoscenza e nell’accoglienza del Padre e del suo Figlio Gesù Cristo, nella testimonianza del loro Amore.

Gli accoliti, invece, sono posti maggiormente a servizio dell’Eucaristia, fonte e vertice della vita della Chiesa. Ad essi è affidato il ministero di aiutare i presbiteri e i diaconi nello svolgimento delle loro funzioni, e come ministri straordinari potranno distribuire l’Eucaristia a tutti i fedeli, anche infermi. Questo loro ministero li impegna a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore e a conformare sempre più ad esso il loro essere e il loro operare. Sono chiamati ad un amore appassionato del corpo mistico del Cristo, che è il popolo di Dio.

Cari fratelli e sorelle, la nostra vita cristiana, qualsiasi sia il nostro compito nella comunità, è chiamata ad accogliere, a vivere, a celebrare e a testimoniare l’amore di Dio. I lettori e gli accoliti faranno tutto questo secondo il loro ministero. I presbiteri partecipando all’Ordine sacro. Gli sposati nel nome di Cristo, vivranno il suo amore nell’unità dei due, maschio e femmina, come una «carne sola» (cf Mc 10, 2-16). La giovane «discepola» di don Oreste Benzi, Sandra Sabattini, che sarà proclamata beata il prossimo 24 ottobre a Rimini e che sarà la prima fidanzata ammessa all’onore degli altari, soleva ripetere, nelle sue estasi d’amore, «scelgo Te e basta». Uno dei suoi sogni era di essere medico missionario in Africa. Fidanzata con Guido Rossi dall’agosto 1979, anch’egli membro della Papa Giovanni, vivevano insieme una relazione improntata ad un amore tenero e casto, alla luce della Parola di Dio. La vita di Sandra è stata spesa nel lieto e fedele compimento del proprio dovere, punteggiata da piccoli gesti di un amore teso all’estremo, in una appassionata amicizia con Cristo «povero e servo», in un servizio generoso e infaticabile a favore dei poveri. Una volta incontrato Gesù personalmente, lei non ha più potuto fare a meno di amarlo, di puntare su di lui, di vivere per lui, nella Chiesa e per gli altri. Diceva Sandra: «Oggi c’è un’inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi». Il 29 aprile 1984, ad Igea Marina, mentre si reca ad un incontro della Papa Giovanni, viene investita da una macchina, entra in coma e muore il 2 maggio successivo, a 22 anni. Proprio per il suo amore eroico, Sandra Sabattini sarà a breve proclamata beata.
Cari fratelli e sorelle, tutti nasciamo dall’Amore e siamo destinati all’Amore. Nella Chiesa tutte le sue membra vivono l’amore di Cristo, attraverso i molteplici ministeri che li caratterizzano: sacerdoti, vescovi, papi, religiosi e religiose, christifideles laici, sposati, fidanzati, consacrati secolari. Un solo Dio, il Padre; un solo Signore, il Figlio; un solo Spirito, lo Spirito d’amore del Padre e del Figlio, che ci uniscono e ci sospingono, in un moto ascensionale, lungo i tornanti della storia, verso la Gerusalemme celeste.
Esultiamo per il dono dell’amore di Dio, del Figlio e dello Spirito santo. Ringraziamo Dio per la comunicazione del suo triplice ed unico Amore. Esso rende la nostra vita, le nostre famiglie, le nostre comunità cristiane ricche di un incessante dare e ricevere. Siamo così, fatti abitazione di una gioia indicibile. Se ci amiamo gli uni e gli altri, Dio rimane in noi. Siamo resi più coesi in quella comunione che ci fa camminare insieme, come chiesa tutta missionaria, sinodale, protesa nel dono dell’infinito Amore di Dio.

+ Mario Toso
Vescovo di Faenza-Modigliana