OMELIA per la S.MESSA in onore di S. JOSE’ MARIA ESCRIVA’ de BALAGUER

15-06-2013


Le letture della Messa ci aiutano a riflettere su alcuni aspetti del carisma di San J.M. Escriva e della sua vita. Anzitutto il carisma, che in modo sintetico possiamo ricordare così: ‘Il cristiano si santifica anche attraverso la sua attività di lavoro e familiare’.


 


‘Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse’.


Nel disegno del Creatore le realtà create, buone in se stesse, esistono in funzione dell’uomo; il lavoro appartiene alla condizione originaria dell’uomo e precede la sua caduta; non è perciò né punizione né maledizione; a causa del peccato di Adamo ed Eva diventa fatica e pena, quindi strumento di santificazione.


 


La tentazione di ritirarsi dal mondo non è solo dei monaci che lasciano le cose di questo mondo, ma può essere anche dei laici cristiani che non si fanno carico delle realtà temporali per migliorarle secondo le proprie possibilità.


 


Scrive Escrivà de Balaguer: “Con l’ansia di apostolato in mezzo al mondo, in mezzo alla strada, all’aria, al sole, sotto la pioggia, non solo vi pervaderà il desiderio di non allontanarvi dalle realtà terrene, ma vi coglierà l’ansia apostolica di penetrare arditamente in tutte le strutture secolari per sviscerare le esigenze divine che contengono, per insegnare che la fraternità dei figli di Dio è la grande soluzione che viene offerta ai problemi del mondo”; “se lasci che la tentazione ti faccia dire: chi me lo fa fare?, dovrei risponderti “te lo comanda, te lo chiede Cristo stesso“.


 


Sulla universale chiamata dei cristiani alla santità si pronuncerà il Concilio vaticano II, con espressioni molto esplicite, che rendono attale il messaggio di San José Maria, e in qualche modo rivolto a tutti coloro che intendono realizzare la propria vocazione di santità.


 


Nella Lumen gentium, il cap. V tratta dellUniversale vocazione alla santità nella Chiesa.


‘È dunque evidente per tutti, che tutti coloro che credono nel Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità [124] e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano’ (n.40).


 


Questo ultimo accenno al tenore più umano nella stessa società terrena, apre la prospettiva allimpegno più propriamente laicale dei cristiani, nelle forme personali o associate che essi riterranno opportune, per trattare le cose temporali e orientarle secondo Dio, perché, come dice la Gaudium et spes, La Chiesa, perseguendo il suo proprio fine di salvezza, non solo comunica alluomo la vita divina, ma anche diffonde la sua luce con ripercussione, in qualche modo, su tutto il mondo Così la Chiesa, con i singoli suoi membri e con tutta intera la sua comunità, crede di poter contribuire molto a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia (G.S. n.40).


 


Nella lettera ai Romani S. Paolo ci ricorda che siamo figli di Dio per mezzo dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto nel Battesimo. Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo Abbà, Padre.


 


‘Tutti quelli che credono in Cristo saranno quindi ogni giorno più santificati nelle condizioni, nei doveri o circostanze che sono quelle della loro vita, e per mezzo di tutte queste cose, se le ricevono con fede dalla mano del Padre celeste e cooperano con la volontà divina, manifestando a tutti, nello stesso servizio temporale, la carità con la quale Dio ha amato il mondo’ (n. 41).


Ho cercato di illustrare il carisma di San José Maria Escrivà con le parole del Concilio non tanto per far vedere che lui aveva già intravisto quello che poi il Concilio ha presentato come possibile per tutti, ma perché l’esperienza fatta da San José Maria con i laici e le famiglie è servita alla teologia per esporre con più chiarezza questo insegnamento. Nella Chiesa avviene sempre così: prima si comincia a vivere un aspetto singolare del cristianesimo, poi la riflessione successiva porta a precisare anche sul piano dottrinale le verità di fede che sono coinvolte.


Nel Vangelo mi piace vedere un riferimento all’attività apostolica di San José Maria e al suo ministero presbiterale di ‘pescatore di uomini’.


 


La Chiesa ciclicamente deve affrontare le notti in cui non pesca nulla, anzi sembra quasi perdere anche parte del pescato; ma poi arriva la forza dello Spirito che rinnova la faccia della terra. È la forza dei Santi, che il Signore manda per incoraggiare la nostra fatica e mostrare le strade del Regno.


 


 Guardando alle fondazioni del nostro Santo e a quanti sono coloro che sono stati da lui aiutati a intraprendere una via decisiva per la loro santità bisogna dire che è stato un grande pescatore di uomini, da portare a Cristo. ‘Sulla tua parola getterò le reti’: la fede ha sostenuto Pietro quel giorno di fronte a Gesù, la fede ha sostenuto sempre San José Maria Escrivà nella sua vita, per cominciare e ricominciare.


 


In questo anno della fede voluto dal Santo Padre Benedetto XVI, c’è un impegno che il Papa ci chiede: ‘Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata e riflettere sullo stesso atto con cui si crede’ (PF, 9); ‘esiste infatti un’unità profonda tra l’atto con cui si crede e i contenuti a cui diamo il nostro assenso’ (PF, 10). Non si tratta infatti di credere a qualsiasi cosa, ma alle verità che ci fanno sentire l’amore del Padre. Valga a conferma di questo quanto è successo all’inizio della sua vocazione, una volta percepita l’intima convinzione della chiamata di Dio, come raccontò molto più tardi: ‘Vagai per le strade di Madrid: dovettero prendermi per pazzo’. Per un’ora, un’ora e mezza si trovò a ripetere a gran voce: Abba, Pater’ Abba, Pater’


 

Chiediamo fin da ora quello che la liturgia ci farà chiedere alla fine: di essere rafforzati nello spirito di figli adottivi, perché possiamo camminare con gioia nella via della santità, sull’esempio e per l’intercessione anche di San José Maria Escrivà del Balaguer.