OMELIA in occasione della MESSA per l’anniversario della morte di CHIARA LUBICH

Faenza, Monastero Ara Crucis - 16 marzo 2016
16-03-2016
Ricordiamo in questa Eucaristia Chiara Lubich, una persona che si consacrò completamente al Signore e che, grazie a questa consacrazione, ha trasfigurato la sua esistenza. Non solo. Ha contribuito a trasfigurare l’esistenza di molti credenti e di molte persone. Lei, infatti, ha fondato il Movimento dei Focolari, un movimento che si è sparso gradualmente in varie parti del mondo e che oggi è pianta rigogliosa all’insegna della comunione.
Ricordiamo Chiara nel contesto del brano del Vangelo che avete sentito proclamare – Gv 8,31-42, n.d.r. –. C’è una disputa tra Gesù e i Giudei, sull’origine dell’uno e degli altri […]. Questi, secondo Gesù, non mostrano di essere da Dio, perché rifiutano il Figlio di Dio, ossia rifiutano Gesù. Gesù deriva, invece, da Dio, viene ed è inviato dal Padre: «Lui mi ha mandato». Poiché i Giudei non lo vogliono accogliere – anzi, lo vogliono eliminare –, con le loro opere e con le loro intenzioni mostrano di non essere persone che sono originate da Dio. Volendo riferire altri elementi del confronto dialettico tra Gesù e i Giudei, riportiamo quanto Egli ebbe ulteriormente a dire a proposito del rapporto con Lui in quanto Verità. Il Figlio, insegna Gesù, vi renderà liberi. AccogliendoLo sarete liberi davvero. In sostanza, i Giudei, rifiutando il Figlio, scelgono di essere schiavi. Solo accettando la Verità sarebbero liberi. La «Verità» a cui si riferisce Gesù è se stesso. […] Gesù Cristo è rivelazione del Padre, è la sua misericordia incarnata nella storia umana. Chi accetta la Verità, che è il Cristo, diventa libero, mentre chi rifiuta Gesù Cristo, cioè Dio – Gesù Cristo è Dio che si rende presente –, finisce per essere schiavo.
Sono verità che noi conosciamo molto bene ma, pur conoscendole, non sembra siamo capaci di viverle con coerenza. Infatti, abbiamo molti che dicono di essere credenti in Cristo, che dicono di seguire il Vangelo di Cristo. In realtà, poi, nella vita fanno esattamente il contrario di quello che dice Cristo e si trova scritto nel suo Vangelo. Si comportano in maniera contraria a Gesù Cristo. Come i Giudei volevano eliminare il Figlio di Dio, così oggi molti credenti, in maniera contraddittoria rispetto alla loro professione di fede, combattono e osteggiano Gesù Cristo. C’è in loro separazione tra la fede in Gesù Cristo e la loro vita. Voi direte che affermando questo si esagera. Ma, in realtà, non ci si allontana dal vero. Quanto rilevato trova riscontro nella vita di tutti i giorni: abbiamo persone che in sostanza, pur esseno credenti, danno, ad esempio, il primato all’appartenenza ad un partito e a quello che il partito ordina di votare, piuttosto che mettere Gesù Cristo e il suo Vangelo al di sopra di tutto. Abbiamo più di un caso in cui avviene questo, cioè credenti che dicono di essere tali, ma che in realtà fanno scelte politiche, scelte sociali, che vanno contro Gesù Cristo e il suo insegnamento. È questa una grande incoerenza!
Per cui dovremmo sentire come brucianti le parole di Gesù Cristo […] che sono riferite nei passi successivi. Rispondendo ai Giudei, che insistevano e rivendicavano la loro discendenza da Dio, Egli dice: ‘no, voi che non mi accettate, non accettate la verità rivelata, siete del Demonio; non siete miei, non credete in me’. Le cose che Gesù Cristo afferma con tanta chiarezza ai Giudei possono essere applicate anche a noi che non siamo coerenti con il Vangelo, con la nostra fede.
Oggi, più che mai, abbiamo la necessità di essere coerenti, abbiamo l’urgenza di essere come Chiara Lubich, la quale ha fatto della sua vita una testimonianza di amore a Gesù Cristo, dell’amore cristiano. La sua vita è stata proprio una proclamazione della vita di comunione che è nella Trinità e a noi è donata mediante lo Spirito. La spiritualità di Chiara è trinitaria. È una spiritualità che non ha solo proferito con le parole, ma ha vissuto. Chiara ha voluto che questa spiritualità non rimanesse ‘flatus vocis’, un’idea, ma ha desiderato che prendesse carne in un movimento, in istituzioni, in imprese di comunione. È stata una credente ‘coerente’, cioè una persona che non solo ha professato con la bocca, ma ha vissuto ciò che professava a parole. È stata, cioè, una testimone credibile, rivoluzionaria. Solo seguendo la via percorsa da Chiara si riesce ad essere rivoluzionari, a trasfigurare la storia. Noi conosciamo qual’è il Movimento che Chiara ha diffuso tra di noi, sappiamo anche ciò che è nato al suo interno dal punto di vista spirituale, intellettuale, culturale: una rivista,  l’impegno missionario, la creazione di una Università – Sophia – quale luogo di riflessione, di ricerca, ove elaborare, approfondire scientificamente la spiritualità di comunione.
Io ho avuto la fortuna di avere parecchi amici nel Movimento dei Focolari, a cominciare dal professor Sergio Rondinara, che ho invitato nella Facoltà di filosofia per insegnare Filosofia della natura. Veniva facendo tanta strada da Loppiano fino a Roma […]. E così ho conosciuto e stimato il professor Luigino Bruni che abbiamo avuto qui a Faenza – il 2 marzo per una conferenza del ciclo Tre sere, n.d.r. –, per non parlare di Mons. Coda, exallievo salesiano di Valsalice (TO) e ora rettore. Ma anche ho potuto usufruire della preziosa collaborazione del professor Stefano Zamagni, vicino alla spiritualità di Chiara Lubich. I professori da me citati, in modo particolare quelli che si interessano di economia, hanno espresso a livello di riflessione economica la verità della vita trinitaria. Hanno evidenziato come è intrinseca ad una vera attività economica la logica del dono e della gratuità. L’economia, perché attività dell’uomo, il quale è a immagine della Trinità, non può essere un’attività che non porti in sé traccia di una vita di comunione, quale esiste nella Trinità. Inscritto nella stessa attività economica troviamo l’indicazione di un impegno: un impegno di generosità, di passione, di servizio. Le imprese, le varie istituzioni finanziarie, in quanto attività di persone relazionali e comunionali, sono chiamate a configurarsi secondo lo spirito e la logica del dono e della gratuità.
Ho citato Chiara, la sua spiritualità – seppure in maniera sintetica – ed anche alcune delle sue «opere», che sono sostenute dai suoi figli spirituali, quali cause esemplari perché persone e istituzioni trasfigurate dall’amore di Dio. Siamo eredi della spiritualità di Chiara, che ha diffuso il carisma di una vita improntata trinitariamente in un momento storico in cui prevale l’individualismo più radicale, la frammentazione, l’indifferenza, la separazione. Chiara volle proclamare e testimoniare lo spirito di unione, di comunione tra noi, perché in noi c’è il riflesso di ‘Dio Trinità’. Partecipando all’Eucaristia in preparazione della Pasqua, vivendo il Giubileo della Misericordia, teniamo presente questo: Pasqua è passaggio da una vita di decadenza egoistica, di separazione dagli altri, di contrapposizione, a una vita di comunione, di dono nei confronti dei nostri fratelli. È passaggio a una vita di stile trinitario. Viviamo nell’Eucaristia di questa sera queste verità. Facciamo sì che presentando al Signore la nostra vita, la vogliamo proprio così, come una vita che diventa un’esistenza di comunione, di dono, di servizio per gli altri. E in questo modo, vivendo l’Amore di Cristo, trasfigureremo le nostre attività, le istituzioni, gli ambienti in cui viviamo, le nostre comunità e le nostre famiglie in senso trinitario.