[mag 06] Intervento – Beata Vergine delle Grazie: presentazione delle celebrazioni

06-05-2023

Quest’anno si è pensato di coinvolgere di più le varie unità pastorali della Diocesi di Faenza-Modigliana. Se la Beata Vergine delle Grazie è patrona non solo di Faenza ma dell’intera Diocesi si è deciso di portare la Madonna nelle principali parrocchie. La Madonna va, in certo modo, a trovare le comunità, rendendosi presente, per essere accolta, pregata, affinché si possa vivere la sua fede, il suo impegno missionario. Se non sempre la gente può recarsi da Lei, presso il suo santuario, ecco che la Madre fa visita ai suoi figli e alle sue figlie, alle comunità, piccole o grandi, sempre più spopolate o in lieve crescita demografica.

In un tempo di terza guerra mondiale a pezzi, come ha detto papa Francesco, Maria che cammina tra la gente, portando il Principe della Pace, ci insegna a divenire costruttori della pace, protagonisti della non violenza attiva e creatrice. Indica a tutti Colui che ne è sorgente perenne.

In particolare, mostra la via della fraternità e in tal modo si rende messaggera di una nuova umanità.

Percorrendo le strade della nostra Diocesi indica una umanità che si fa dono, vive nella comunione di Dio, nella stessa missione del Figlio Gesù. Più viviamo in mezzo ad una cultura di non-senso e di disorientamento morale più riconosciamo l’urgenza di essere come Maria donna dell’ascolto, che accoglie la salvezza di Dio. Abbiamo bisogno di Lui, della misura alta del suo Amore.

C’è da augurarsi che il passaggio della Beata Vergine Maria nella nostra città e nei nostri vicariati porti la coscienza viva della nostra insufficienza a costruire, da soli, un mondo di giustizia e di pace, di corretta relazione con la natura e l’ambiente. Con gli occhi di Maria che attraverserà i nostri territori, sfigurati da un’alluvione improvvisa e devastatrice, guarderemo con rinnovata volontà di rinascita le case, i fiumi, le piazze, i ponti, le fabbriche e le campagne violate dall’acqua. Così ricostruiremo un mondo nuovo, nuovi modi di rapportarci con la natura, la quale se non è rispettata si ribella e presenta alle comunità un conto salato.

Ecco un modo nuovo di festeggiare la nostra Patrona, di vivere il senso religioso della sua maternità in senso ampio. La Beata Vergine delle Grazie, madre che ebbe cura di Gesù, ci sollecita ad aver cura con affetto e dolore materno di questo mondo ferito. Ci protegge dai terremoti, dalla peste, dalle guerre, dalle esondazioni sempre che ci mettiamo, per quanto dipende da noi, la nostra parte per evitarli.

                                     + Mario Toso