Dopo la festa della Madonna delle Grazie, quando i Rioni vengono a presentare l’omaggio alla Patrona di Faenza con l’offerta di un cero, si entra nel periodo più fervido della celebrazione del Palio del Niballo, con i suoi riti, le sue gare e un grande clima di festa.
È interessante notare che il trofeo per il quale si svolge questo torneo è del tutto simbolico; non sono in ballo soldi né altro tipo di interesse venale, per cui si deve ritenere che già questo porta a dare importanza al valore della gratuità. Mi pare di poter dire che questa considerazione manifesta un valore assai prezioso, oggi spesso non riconosciuto. Educare alla gratuità è una cosa grande.
È vero che alla fine c’è la gioia della vittoria, la soddisfazione per avere superato la prova, la gratificazione del premio, che tuttavia sono tutti valori morali. Questi hanno lo scopo di sostenere l’impegno e di far esperimentare che ci possono essere altre ragioni per impegnarsi, magari con fatica, ma anche con soddisfazione, all’infuori del premio in denaro.
In prossimità ormai degli ultimi impegni del Palio del Niballo, mi è caro rivolgere un saluto a tutti coloro che dovranno esibirsi nelle varie prove delle manifestazioni in programma, ed esprimere la mia simpatia e la mia viva partecipazione. Vedo nell’impegno di tanti giovani il risultato di una importante formazione umana, che sarebbe bello potesse essere integrata da un altro aspetto della crescita di questa età nella dimensione religiosa, in sinergia con le parrocchie.
Si potrebbe ritornare su queste riflessioni in tempi più tranquilli, e pensare a qualche forma di collaborazione per il vero bene di tutti i nostri giovani.
Verrò ad applaudirvi tutti allo stadio Neri la sera di domenica 22 giugno, in attesa di poter consegnare al Rione vincitore il Palio del Niballo 2008 sul sagrato del nostro Duomo.