OMELIA per il II CENTENARIO della NASCITA della Serva di Dio MADRE TERESA LEGA

13-01-2012


‘Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,


che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.


In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo


per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,


predestinandoci a essere per lui figli adottivi


mediante Gesù Cristo,


secondo il disegno d’amore della sua volontà,


a lode dello splendore della sua grazia,


di cui ci ha gratificati nel Figlio amato’. (Ef 1,3-6).


A 200 anni dalla nascita di Madre Teresa Lega, in questa Eucaristia che celebriamo per rendere grazie al Signore per il dono fatto alla Congregazione, alla Chiesa e al mondo  con questa nascita, vogliamo riflettere su quell’evento alla luce della Parola di Dio.


La verità grande e bella è questa: il Padre ha scelto ognuno di noi in Cristo, prima della fondazione del mondo; noi siamo stati voluti da Dio da sempre. Lo dice il fatto che siamo stati chiamati alla vita. Una volta concepiti alla vita, viviamo per sempre. A che scopo? Per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità: nati per essere santi.


La conclusione molto semplice è questa: che l’eccezione non sono i santi, ma coloro che non lo diventano. Ringraziamo quindi ancora una volta il Signore per la santità di Madre Teresa Lega, di cui la Chiesa ha riconosciuto l’eroicità delle virtù cristiane, per cui la sua nascita è stata un vero dono per tutti.


La Parola di Dio che la liturgia ci ha offerto in questa giornata, ci ha ricordato come sia difficile raggiungere la santità, a causa delle nostre scelte contrarie al progetto di Dio. ‘Ascolta la voce del popolo qualunque cosa di dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro’. È la tentazione di fare come gli altri: ‘Saremo anche noi come tutti i popoli’; sembra che gli altri abbiano di più. Perché non possiamo fare anche noi, come fanno tutti? Nonostante si debba poi riconoscere che la volontà di Dio era la cosa migliore per noi, il conformismo è una tentazione forte, che si estende al parlare politicamente corretto, al fare come fanno tutti, al seguire i modelli proposti e imposti.


La risposta di Dio a Samuele ci può anche stupire, perché sembra dire: ‘Lasciali fare, capiranno da soli il magro interesse che hanno fatto’. In effetti Dio rispetta la nostra libertà, ma non ci abbandona e continua a operare per il nostro bene, perché ritorniamo a Lui.


Gesù è venuto a guarire le nostre malattie, che sembravano incurabili, a cominciare dal nostro orgoglio, le nostre passioni, le nostre debolezze; Lui va alla radice dei nostri mali, cioè ai nostri peccati: ‘Figlio, ti sono perdonati i peccati’. È questa la Parola che ognuno di noi dovrebbe sentire, per avviarsi ad una vita nuova, bella e possibile.


Racconta Madre Lega che quando entrò in convento a Fognano a 12 anni, per la sua formazione di giovane fanciulla, una servente le diceva che sarebbe andata all’inferno, per farla cessare dalle continue impertinenze, soprattutto dalla collera. E questa cosa la faceva arrabbiare ancora di più: stare sempre, sempre in quelle pene e tormenti. Ma poi pensava anche alla eternità beata del Paradiso, e restare sempre nella felicità. Ma anche questo le dava angustia, perché pensava che non vi sarebbe arrivata. E si lamentava con il Signore: ‘Dunque, Signore, mi avete creata per essere infelice, disgraziata?’


La meditazione sulle cose ultime, i novissimi, è sempre stata una via della perfezione cristiana, e Madre Teresa ce lo ricorda con la sua vita orientata tutta verso Dio e nel fare il bene del suo prossimo. Aveva capito che la strada per fare la volontà di Dio e trovare la felicità per lei era la vita consacrata.


Nata il 13 gennaio 1812 e battezzata con il nome di Anna, dopo il periodo di formazione della sua fanciullezza e adolescenza presso il Collegio Emiliani di Fognano, a 21 anni, superata l’opposizione della famiglia, entra in Monastero a Fognano. Fatto il primo periodo di formazione, a 23 anni fa la professione religiosa con il nome di Suor Maria Teresa della Esaltazione della Croce e inizia la sua attività di educatrice.


Educazione e contemplazione sono la sua vita. Ma ben presto il suo orizzonte si amplia e proprio per l’esperienza feconda della sua attività le si aprono prospettive nuove.


Ha scritto nella sua autobiografia raccontando la sua infanzia e la scarsa educazione religiosa ricevuta, nonostante la sua famiglia fosse molto cristiana:


‘Ripensando al poco aiuto e indirizzo al bene dei primi anni, (dalla educazione dei quali dipende ordinariamente la buona o mala riuscita dei figli) dico tante volte: Oh! Santa educazione infantile! perché non è conosciuta la tua importanza da tanti padri e madri? e dal maggior numero dei cristiani? Quanti figli meno perversi angustierebbero il seno di nostra Santa Madre Chiesa! e da quanto maggior numero di Santi verrebbe essa consolata!’


Questo pensiero si deve essere consolidato in lei nell’esperienza diretta con le bambine. Per cui presto sente l’ispirazione del Signore per “la Fondazione di un Istituto per le povere bambine che sono nella strada, abbandonate a se stesse”. La prima sua intuizione viene fatta risalire al 1846, quando ha 32 anni di età e 11 di monastero. Prega, lotta, soffre a lungo, si consiglia per conoscere meglio la volontà di Dio, che la purifica attraverso una lunga storia di silenzi e contraddizioni. Dovrà attendere 25 anni prima di poter realizzare il progetto che la grazia di Dio le aveva messo nel cuore.


Nel 1871 il 6 giugno lascia il Monastero con la benedizione della Madre Rosa Brenti e si reca a Modigliana, per incominciare finalmente quanto aveva per tanti anni coltivato nella preghiera e nel cercare di conoscere la volontà di Dio. Ha ormai 59 anni, e ne vivrà ancora altri 19. Anche qui, come per Giacobbe, si potrebbe parlare del figlio avuto in vecchiaia.


Il prodigio della fecondità della famiglia religiosa che presto Madre Teresa ha raccolto attorno a sé, è stato frutto della sua fede.


La parola del Vangelo ci ha detto: ‘Gesù vedendo la loro fede’. Quando noi ci chiediamo: ‘Come mai non riusciamo a fare come i nostri padri e le nostre madri?’ Gesù potrebbe risponderci: ‘Per la vostra poca fede’, come disse agli apostoli che non erano riusciti a guarire l’epilettico ai piedi del monte Tabor.


Celebriamo il secondo centenario della nascita di Madre Teresa Lega, ringraziamo il Signore per averla donata alla nostra Chiesa e al nostro tempo e ringraziamo ancora per le sue figlie che ne continuano l’opera e la testimonianza. Chiediamo al Signore, se rientra nei suoi disegni, che la Chiesa possa riconoscere pubblicamente la santità di vita di Madre Teresa Lega, per poter additare in modo più ampio il suo esempio.


Chiediamo infine al Signore, per intercessione della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe., che ottenga anche a noi di poter realizzare lo scopo della nostra vita nella santità attraverso la carità, dovunque il Signore ci ha chiamati a seguirlo.