OMELIA per il GIUBILEO DEGLI SCOUT

Faenza - Basilica Cattedrale, 21 febbraio 2016
21-02-2016

Cari ragazzi e ragazze, cari giovani, cari Capi

In questa seconda domenica di Quaresima, nella quale avete scelto di fare il Giubileo degli Scout, siamo sollecitati a riflettere sulla Trasfigurazione di Cristo. La Chiesa, dopo averci invitato a seguire Gesù nel deserto, per affrontare e vincere con Lui le tentazioni, ci propone di salire insieme a Lui sul “monte” della preghiera, per scoprirlo come Figlio di Dio. Come ci ha narrato il Vangelo, Gesù sale su un alto monte con tre discepoli: Pietro, Giacomo e Giovanni. Là «fu trasfigurato davanti a loro» (Mc 9,2). Il suo volto e le sue vesti irradiarono una luce sfolgorante, segno della sua divinità. Poi, una nube avvolse la cima del monte e da essa uscì una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato; ascoltatelo!» (Mc 9,7). Dunque, la luce e la voce: la luce divina che risplende sul volto di Gesù, e la voce del Padre celeste che testimonia per Lui e comanda di ascoltarlo.

Perché Gesù sale sul monte a pregare portando con sé i tre discepoli? Non bisogna dimenticare che Gesù è incamminato verso il compimento della sua missione, ben sapendo che, per giungere alla risurrezione, dovrà passare attraverso la passione e la morte di croce. Di questo ha parlato apertamente ai discepoli, i quali però non hanno capito, anzi, hanno rifiutato questa prospettiva, perché non ragionano secondo Dio, ma secondo gli uomini (cfr Mt 16,23). Per questo Gesù porta con sé tre di loro per rivelare il suo essere divino. Gesù vuole che questa verità possa illuminare i loro cuori quando attraverseranno il buio fitto della sua passione e morte, quando lo scandalo della croce sarà per loro insopportabile. Gesù desidera essere la loro luce interiore, lampada che non si spegne mai ed illumina il loro cammino. Sant’Agostino riassume questo mistero con una espressione bellissima, dice: «Ciò che per gli occhi del corpo è il sole che vediamo, lo è [Cristo] per gli occhi del cuore» (Sermo 78, 2: PL 38, 490).

Cari ragazzi e ragazze, cari giovani, tutti noi abbiamo bisogno di Cristo, luce interiore per superare le prove della vita, le tentazioni. Per possedere la luce che è Cristo dobbiamo salire con Lui sul monte della preghiera. Contemplando il suo volto pieno d’amore e di verità saremo colmi di Lui. Saliamo, allora, sul monte della preghiera: come luogo non solo della salita esteriore, ma anche dell’ascesa interiore; per liberarci dal peso della vita quotidia­na, per respirare l’aria pura della creazione; per godere dell’ampiezza della crea­zione e della sua bellezza. Chiediamo alla Vergine Maria, nostra guida nel cammino della fede, di aiutarci a vivere questa esperienza nel tempo della Quaresima, trovando ogni giorno qualche momento per la preghiera silenziosa e per l’ascolto della Parola di Dio. La preghiera ci fa abitare in Gesù, misericordia del Padre!

Solo Gesù guida la nostra esistenza. Ogni anno, nel giorno in cui è nato Baden Powell, gli Scout sono invitati a vivere la giornata mondiale del pensiero. È dedicata al Guidismo, a far conoscere in particolare il compito delle Guide. Le Guide dell’AGESCI sono chiamate ad orientare la vita dei ragazzi/e e dei giovani soprattutto con il loro esempio personale, portandoli verso Gesù Cristo, la vera porta santa da attraversare, luce per il cammino della vita, Colui che connette in un legame di fraternità universale. In questa Messa, tutti insieme, Capi, ragazzi e ragazze, giovani, scegliamo, ancora una volta, Gesù come nostra Guida e nostro cibo. Egli ci aiuta ad amarci tutti come fratelli e sorelle, a formare comunità, ad aiutare il più povero