OMELIA per i ragazzi accolti in occasione dell’AGORA’ dei GIOVANI

Faenza, Basilica Cattedrale - 31 agosto 2007
31-08-2007

L’Eucaristia a conclusione del breve incontro di voi giovani con la nostra Chiesa, è il punto di convergenza nel quale sempre ci potremo incontrare, anche quando saremo tornati alle nostre famiglie.
Quando si condivide la stessa umanità, e soprattutto quando si condivide la stessa fede in Cristo è facile incontrarsi.
L’incontro di questi giorni è stato un momento di scambio e di apertura in cammino verso Loreto, dove siamo convocati dal Papa, nella casa di Maria nostra Madre.
Lasciate che dica grazie a voi tutti, ai vostri vescovi, ai vostri preti e animatori che vi hanno accompagnato. Grazie per la vostra presenza, per l’impegno con cui avete vissuto questi giorni; grazie perché avete testimoniato che è bello essere discepoli di Gesù.
Nella nostra Chiesa avete trovato un evento particolare: la celebrazione giubilare di S. Pier Damiani a 1.000 anni dalla sua nascita. Davvero davanti a Dio mille anni sono come un giorno solo, perché il messaggio di S. Pier Damiani è ancora valido oggi.
S. Pier Damiani nella sua gioventù ha fatto una scelta decisiva per il Signore, per una vita cristiana non mediocre, ma scegliendo la misura alta della santità; e in questo modo ha potuto servire la Chiesa e l’Europa del suo tempo.
Il Vangelo ci ha detto che il Regno dei cieli è un incontro sponsale, atteso e preparato: ecco lo Sposo, andategli incontro!
È necessario essere svegli ed essere pronti quando il Signore arriva. Questo non tanto pensando alla fine della vita quando il Signore verrà per le nozze eterne, ma anche ora che ci chiama alla Vita vera, una vita che merita di essere vissuta.
Per essere pronti all’incontro è necessario fare rifornimento di olio; cioè accumulare i doni dello Spirito santo mediante la preghiera, l’ascolto della parola di Dio e la carità. Bisogna essere riforniti, perché non sappiamo quanto olio ci occorrerà nella vita; per rifornirci è necessario pagare di persona, senza pensare di sfruttare l’impegno degli altri.
Il progetto di Dio su di noi infatti è la nostra santificazione. Essere santi significa essere liberi dalle passioni che ci impediscono di muoverci; sono i sette vizi capitali’
Il mondo è vigliacco perché colpisce il punto più debole per tenerci sotto, e indurci a cedere di fronte alle sue proposte sempre più allettanti, inventando bisogni ai quali rispondere con un consumismo sempre crescente.
S. Paolo ci avverte di rispettare il nostro corpo e quello degli altri perché sono tempio dello Spirito santo. La sessualità è una caratteristica della persona che ci è data anzitutto per relazionarci con gli altri, per aprirci all’amore del prossimo, e non per perseguire una soddisfazione egoistica che può portare alla distruzione di ciò che di più bello abbiamo avuto in dono.
Questa non è tanto una riflessione moralistica sul nostro comportamento; la parola di Dio ci illumina sul nostro essere uomini e donne secondo il disegno di Dio, il quale non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. In altre parole Dio non ci ha dato la vita perchè trovassimo il maggior benessere possibile per noi stessi, e gli altri che si arrangino; ci ha dato la vita perché ci potessimo realizzare nel dono sincero di noi stessi. E tutti abbiamo fatto l’esperienza di come sia bello fare dei gesti di generosità.
Ognuno saprà realizzare questo progetto secondo la sua vocazione personale, portando il suo contributo alla crescita della Chiesa o del mondo con un servizio preciso; e per tutti il modello sarà Gesù, per avere una vita vera, piena e senza rimpianti.
Mi piace finire con un brano del discorso di Giovanni Paolo II a Tor Vergata per la Giornata mondiale della gioventù: ‘In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E’ Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna’.
In altre parole tutto questo significa essere santi.