[mag 6] Atto di affidamento alla Beata Vergine delle Grazie

06-05-2022

Faenza, Chiesa di san Domenico 6 maggio 2022.

Beata Vergine delle Grazie,

le nostre parrocchie cittadine, con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna, sono giunte sin qui ed uniscono la loro voce a quella di tutte le generazioni che hanno sperimentato il tuo aiuto.

Ti ringraziano e ricorrono a te, ancora una volta, per offrirti le loro comunità, le famiglie, l’intera città.

Accogli con benevolenza di Madre la preghiera che ti viene rivolta con fiducia dinanzi alla tua immagine a noi tanto cara.

Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi: piccoli e grandi, mamme e papà, nonni, presbiteri, diaconi, religiosi e claustrali, anziani ed ammalati. Possiamo dire, con san Bernardo, che davvero nessuno sia ricorso a te senza che non abbia sperimentato il tuo soccorso.

Grazie, o Madre benedetta!

Proprio perché tutti noi ti siamo figli nel tuo Figlio Gesù, ricorriamo a te, rivolgendoci al tuo cuore di Madre, chiedendoti la protezione dai mali materiali, spirituali e morali, simboleggiati dalle frecce spezzate che tieni tra le tue mani.

Guarda ai popoli avviluppati in una guerra insensata. Sulla terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza. Si scelga la pace. Si educhino le coscienze, ma anche ci si impegni nell’innalzare nuove ed efficaci istituzioni di pace.

Quanto abbiamo bisogno della tua intercessione! Per le nostre famiglie, innanzitutto: crescano compatte nell’amore fedele e in quella pedagogia della tenerezza con cui ti sei presa cura del Bambino Gesù. Abbiamo bisogno del tuo accompagnamento materno per i nostri giovani. In particolare, per coloro che hanno vissuto la felice esperienza del Sinodo dei giovani. Si ridesti in loro quell’ardore per la missione e la corresponsabilità nella Chiesa che hanno sperimentato.

Anche le nostre comunità parrocchiali vivano con convinzione in quel camminare insieme  a cui sono state recentemente chiamate. Perché si riempia la nostra città dell’insegnamento di Cristo (cf At 5, 27-33) – come avvenne nella Gerusalemme delle origini -, si congiungano le forze di tutti i soggetti ecclesiali su progetti pastorali  condivisi. Soccorrici  perché cresca, in ognuno un spirito missionario appassionato, comunitario, che si prende cura gli uni degli altri.

Aiuta, o Madre, la nostra fede!
Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo l’incarnazione  del Figlio di Dio nella storia, la voce di Dio che ci chiama a contribuire alla crescita del Regno di Dio. Le pastorali vocazionale e giovanile, della catechesi, del sociale e della politica, la pastorale sanitaria, scolastica, della Caritas ricevano da te impulso e coraggio. Trovino in te, che sei stata a Cana, un modello di umanità attenta al bisogno degli altri, un’umanità che prega il Figlio e agisce sollecitando tutti a compiere quello che il Signore Gesù dice di fare (cf Gv 2,5); un’umanità che riconosce il vero Sposo presente nella storia della nostra vita, venuto a portarci il Vino  della festa.

Desta in noi il desiderio di seguire i passi di Colui che sale sulla croce per sconfiggere il Maligno, il principe del male. Non è possibile essere di Cristo senza assumere su di noi la sua Croce. È con l’amore crocifisso che ogni uomo viene redento e redime. La potenza trasfiguratrice della sua Passione ci aiuti a far nuove tutte le cose.

O Madre, fai crescere in noi l’unità tra preghiera ed azione, aiutaci a riconoscere nelle persone il volto del tuo Figlio Gesù, per amarlo nel povero e nel ricco.

Custodiscici tra le tue braccia: rafforza ogni desiderio di bene; ravviva ed alimenta la fede; sostieni ed illumina la speranza; suscita ed anima la carità. Che siamo realmente un popolo nuovo che ha come fine il Regno, come condizione la libertà dei figli di Dio, come statuto il precetto dell’amore. Se perdiamo di vista la ragione per la quale Cristo ci ha voluti suo popolo nuovo rischiamo di «mondanizzarci», di chiuderci entro progetti meramente umani. Rischiamo di divenire un’organizzazione che può offrire tante cose all’uomo, ma non la salvezza.

Guida tutti noi nel cammino della santità, che è la Carità di Cristo accolta e vissuta. Come ci insegni con la tua vita, «l’amore fa vedere e il vedere fa amare».[1] Fa’ che guardando a Dio impariamo l’amore, diventiamo amore. La misura della nostra santità è data dalla statura che Cristo-Amore raggiunge in noi.[2]

Insegnaci, in particolare, la predilezione per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e i sofferenti, per i peccatori e gli smarriti di cuore. Raduna tutti sotto la tua protezione e tutti portaci al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù. Maria, fa’ che siamo, come te, madri di Cristo e della Chiesa.

Amen

                                                      + Mario Toso

 

[1] BENEDETTO XVI, Per Amore, Libreria Editrice Vaticana-Edizioni Cantagali, p. 16.

[2] Cf FRANCESCO,  Gaudete et exsultate, n. 21.