[lug 17] Omelia – S. Messa per l’inizio del capitolo generale delle suore francescane della Sacra Famiglia Istituto Lega

17-07-2021

Modigliana, 17 luglio 2021.

Cara Superiora generale e sorelle tutte, state accingendovi a vivere un momento importante del vostro Istituto religioso, ossia l’inizio del Capitolo generale. È questo un evento cruciale per le scelte della dirigenza, per il discernimento sulla vostra Opera, che non  è solo in Italia; per i nuovi orientamenti da assumere, rivivendo il vostro carisma alla luce dei segni dei tempi. Si tratta di mantenere la fedeltà alla tradizione, che vi collega con le radici del vostro Istituto, e nello stesso tempo di proiettarvi verso il futuro, in un contesto civile ed ecclesiale segnato da grandi cambiamenti, specie dalla pandemia e da patologie socio-culturali ampie ed interconnesse, come: una visione distorta della persona che ignora la sua dignità; l’ingiustizia sociale, la diseguaglianza di opportunità, la mancanza della protezione dei più deboli. Non tutto, però, è buio. Nel nostro mondo vi sono molte luci, che  attendono persone e gruppi di persone capaci di sperare e di incarnare le visioni di futuro che derivano dall’evento degli eventi, ossia dalla risurrezione di Cristo. Egli, che è risorto, è sempre presente nella storia ed opera in vista di cieli nuovi e di terra nuova. Attende, ogni giorno, coraggiosi collaboratori e collaboratrici nella diffusione del Regno di Dio, che con la sua trascendenza già supera i tempi e anticipa il trionfo definitivo sul male e sui limiti della nostra condizione umana. Sono così resi più certi e accessibili i fondamenti di una creatività innovatrice, nonché di una fecondità educativa che attinge alla trascendenza del Padre.

Vi possono accompagnare nel vostro lavoro capitolare, due immagini suggestive e promettenti, tratte dalla Parola di Dio della liturgia odierna. La prima: come un tempo il Signore visse una notte di veglia per far uscire il suo popolo dalla terra d’Egitto, così Egli, di generazione in generazione, continua a vegliare per noi, per accompagnarci, per aiutarci ad uscire dai nostri limiti, dalle nostre condizioni coartanti che richiedono liberazione (cf Es 12, 37-42). La seconda: Dio sceglie il suo servo e pone su di lui il suo compiacimento. Pone il suo spirito sopra di lui che annuncerà alle nazioni la giustizia (cf Mt 12, 14-21). Il Signore, durante il vostro Capitolo, vive una notte di veglia perché esso possa venire compiuto. Il Signore pone su di voi il suo Spirito perché possiate essere suo compiacimento, dando il meglio di voi stesse, incarnando in voi la convivialità divina.

Care sorelle, quali sollecitazioni migliori per voi all’inizio del vostro Capitolo, per essere fedeli e, nello stesso tempo, attive nella profezia del Figlio di Dio, venuto a portare salvezza e pienezza di vita all’umanità, specie ai più piccoli. Come Lui non spezzerete la canna già incrinata, non spegnerete la fiamma smorta, ma con il vostro carisma di ispirazione francescana vi adopererete per far trionfare la giustizia di Dio, di modo che i popoli della terra e le nuove generazioni possano sperare nel suo nome. Non si può non riflettere e pensare che gli scenari che vi e ci vengono spalancati da Dio e dal Figlio, che dice di sì al progetto del Padre,  non sono per noi mere e passeggere suggestioni, bensì percorsi già tracciati e scritti dentro la storia in cui siamo chiamati a correre, ad operare, sospinti dal soffio rigeneratore dello Spirito d’amore.

Camminando sulle orme della vostra Fondatrice, Madre Maria Teresa Lega, confermerete il senso di un’esistenza caritativa dedita alla gioventù povera ed abbandonata di oggi. Vi rafforzerete nella certezza che tutto proviene da Dio e ritorna a Lui attraverso quel potente e misterioso Segno, che è la Croce. In essa il cielo si congiunge alla terra, la trascendenza del Figlio di Dio ci tocca e trasfigura la nostra umanità, arricchendola del suo Amore e della sua incorruttibilità. Le giovani  a cui siete inviate dovranno poter vedere sui vostri volti lo stupore, la limpidezza e l’amore di anime sempre giovani, ministre dei mirabili disegni di Dio nei confronti dell’umanità e delle nuove generazioni. Rimarrà sempre centrale, per la vostra missione ed opera educativa, l’icona di Gesù bambino tra Maria e Giuseppe nella Sacra Famiglia. I giovani e le giovani, poveri ed abbandonati, vanno amati vivendo nella relazione d’affetto e di cura di Maria e di Giuseppe nei confronti di Gesù, posto tra di loro, al centro della loro relazione famigliare. Come Maria e come Giuseppe trarrete forza e vigore di dono, nella vostra azione pedagogica, da quello stesso Gesù che terrete al centro della vostra opera ed è fine e principio dell’amore che viene dall’alto e vivifica ogni relazione.

Nel vostro Capitolo vivete avendo un cuor solo e un’anima sola. Ai piedi dell’amato Crocifisso e risorto contemplate la strada dell’amore vivente, che si offre e ci sollecita ad offrire la nostra vita per intero.

                                          + Mario Toso