[giu 21] Omelia – Esequie di Uliano Rigoni

21-06-2023

Faenza, Santa Maria Maddalena 21 giugno 2023.

«Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi e troverete ristoro per la vostra vita» (cf Mt 11, 25-30).

In questo passo evangelico il Signore Gesù sollecita chi è chiuso nelle sue sofferenze e difficoltà ad aprirsi a Lui, alla sua vita. I “piccoli” dei quali parla il Vangelo di Matteo (cf Mt 11, 25-30) sono coloro ai quali il Padre rivela di donarsi totalmente. Essi sono quel terreno buono che può far spazio a Dio e allo splendore della sua vita.

Il Signore chiama a sé i “piccoli” che sono nella prova o nell’imminenza della morte, mentre sono al culmine della loro fragilità. Offre a loro il meritato riposo. In cosa consistono il riposo e il ristoro da Lui donati? Il riposo e il ristoro che sono offerti ai piccoli sono la presenza di Dio e la sua vita in loro. Egli scende e dimora nell’umanità debole e ferita. Essi divengono la sua famiglia, il suo popolo. Dio sarà «Dio-con-loro», sicché ogni lacrima sarà tersa dai loro occhi. Non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno. Le cose di prima passano. I piccoli dell’umanità si stabilizzano in Colui che è l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine. Dio sarà eternamente il loro Padre. I “piccoli” saranno suoi figli per sempre (cf Ap 21, 1-2). A questo scenario trascendente e di fede Uliano si è avvicinato gradualmente, sempre più, grazie anche all’aiuto di Maria Teresa, sua moglie, donna fervente. Alla sua crescita spirituale hanno concorso la naturale apertura a Dio che è donata sin dalla nascita ad ogni persona ed anche la contemplazione del creato in cui riconosceva i segni della tenerezza di Dio. Ogni creatura riflette qualcosa di Dio e trasmette un messaggio d’amore. Era attaccato alla sua famiglia e al suo lavoro. Uliano negli ultimi anni trascorreva parte del suo tempo in campagna. Quando poteva si recava nel suo paese natio, San Piero in Bagno, in particolare sulla sua collinetta nella via Castellina. Lì aveva una casa ricavata da un ex fienile, che era stato usato dalla sua famiglia di origine. In quel luogo aveva la possibilità di ritrovarsi con i parenti e con tante persone che conosceva da tempo. Amava raccogliere funghi e li condivideva con gli amici nella gioia di stare assieme con loro.

 

Ma negli ultimi anni una brutta malattia lo colpì. Lo rese debole ed esile in breve tempo. Gli rubava le energie vitali. Per un bel po’ Uliano, che si era fatto dire dai medici il male da cui era stato colpito, ha combattuto. Viveva la sua sofferenza con dignità. Era aggrappato ad un filo di speranza che non perdeva mai.

Continuava a uscire per coltivare il suo orto in via Lindarola nelle campagne di Faenza. Negli ultimi tempi, andava sempre più raramente a San Piero, anche se ne sentiva la nostalgia. Don Andrea, suo figlio, mi ha confidato che suo papà in quest’ultimo anno ha sofferto molto, ma ha anche cercato di reagire e di farsi aiutare … Non manifestava facilmente i suoi sentimenti. Lo si poteva scorgere mentre rifletteva e, in qualche tratto di tempo, mentre pregava con la semplicità di tante persone abituate ad amare facendo, senza adoperare tante parole.

Ho avuto modo di essergli vicino poco tempo prima della sua partenza da questo mondo, nell’ospedale di Faenza. Ormai non riusciva più ad articolare le parole, preso dallo sfinimento. Ero all’ospedale per trovare un nostro carissimo sacerdote. Don Andrea appena mi vide – eravamo nello stesso reparto – mi chiamò e mi invitò a visitarlo. Lo salutai. Lo accarezzai. Mi sembrava di vedere mio padre anziano e stanco. Mentre abbiamo recitato insieme un’Ave Maria Uliano si concentrò. Raccolse tutte le sue forze per porre attenzione, per ascoltare la preghiera a cui si unì. Alzava lentamente il braccio sinistro. Lo benedii e lo riaccarezzai, affidandolo alle mani del Signore. Don Andrea e il fratello Francesco rimasero amorevolmente accanto a lui.

Cara Maria Teresa, cari parenti, cari fratelli e sorelle, come ci dice la fede, la vita di Uliano non è tolta ma trasformata. Egli entra a vivere in Colui che è la Vita, nella comunità d’amore che è Dio. In questa Eucaristia preghiamo per il nostro fratello Uliano. Il Signore risorto, che ci associa al suo destino di gloria, lo apra definitivamente al suo amore con il suo perdono e lo accolga nel suo abbraccio.

 

                                         + Mario Toso