Natale, quando le cose cambiano

Messaggio augurale in occasione delle festività natalizie 2009


Può sembrare strano mettere ogni anno una data nuova accanto al Natale, perché per definizione la data di nascita è una sola e serve addirittura per identificare la persona interessata. Ma per Gesù non è così. Egli è nato una volta nel tempo, in un giorno e in un luogo ben preciso, ma ora essendo egli nell’eternità, non è più limitato dal tempo e ci è contemporaneo sempre. Per cui è giusto dire che Gesù nasce anche oggi, come anche oggi offre se stesso sulla croce e risorge da morte.


La speranza cristiana nasce da questa verità. Il cristiano non è colui che si illude che le cose vadano meglio perché gli uomini improvvisamente sono diventati bravi. Questo può essere sempre auspicato, e può darsi che sul piano personale possa anche succedere; ma noi siamo nella speranza perché abbiamo il Signore Gesù con noi.


Dicendo questo non intendiamo, come qualcuno potrebbe pensare, affermare che Dio sta dalla nostra parte. Anzi: Dio si è fatto uomo per tirarci dalla Sua parte, per farci diventare come Lui, perché così possiamo cambiare anche il nostro modo di vivere.


Se di fronte al male che dilaga nel mondo qualcuno può pensare di essere a posto e di essere migliore degli altri, il cristiano invece trova una nuova spinta per la propria conversione, per non stare dalla parte del malvagio. La nascita del Signore Gesù ci dà una speranza unica: se nonostante tutto Lui è venuto e rimane in mezzo a noi, qualcosa si può fare, anche perché Lui ha già vinto il mondo.


Per Natale facciamo festa volentieri perché dalla nascita di Cristo sono tante le cose che sono cambiate in meglio in tutto il mondo. Basti pensare che cominciamo perfino a capire che non è la forza (o la lotta, o la violenza) che può migliorare le cose, ma l’amore. Anche questo è un dono che ci viene dal Natale del Signore.

18-12-2009