Messaggio per la Giornata per la custodia del Creato (1 settembre 2016)

Anche quest’anno la Chiesa italiana desidera che il prossimo 1° Settembre 2016, sulla base del Messaggio La misericordia del Signore per ogni essere vivente, riflettiamo sulla Custodia del Creato. Ad un tale impegno sollecita anzitutto il grido della stessa terra. Nel nostro Paese vi sono numerosi casi di degrado, di inquinamento nelle città, di avvelenamento di territori che mettono a rischio la salute e la vita di molti e che, oltre ad essere penalmente perseguibili, si configurano come veri e propri peccati che postulano una conversione ecologica.

L’invito dei vescovi italiani è semplice e chiaro. Nell’anno della Misericordia dobbiamo pensare che essa non concerne solo gli uomini e le loro relazioni interpersonali ma anche il loro rapporto con il creato. Bisogna vivere e realizzare la Misericordia di Dio – oltre che nell’ambito antropologico, nel mondo del lavoro, della finanza, dell’economia, della politica, dei mass media, della sanità, della scuola, come illustrato nella Lettera pastorale alla Diocesi -, anche in ambito ecologico!

Tra le vie indicate per farlo vi è quella della ricezione della Laudato si’, l’ultima enciclica di papa Francesco. Sebbene nella nostra Diocesi si siano sviluppate molteplici iniziative con cui la si è presentata, spiegata e, in parte, tradotta in pratica con gesti significativi sul piano del cambio degli stili di vita, della bonifica di porzioni del territorio, rimane sempre il compito di una ricezione più sistematica e penetrante in ambito pastorale ed educativo, di una mobilitazione corale, di piccole azioni quotidiane migliorative di quanto già si fa. Per quanto concerne le comunità cristiane, le scuole cattoliche, i movimenti, le organizzazioni di ispirazione cristiana, vanno senz’altro incrementate una catechesi, una formazione, una messa in rete delle varie iniziative. Si tratta di elaborare itinerari pastorali, progettualità culturali e sociali che: muovono dal presupposto di una chiamata e di una vocazione alla custodia del creato, alle quali corrispondono un compito missionario e di testimonianza; che tengono presente il principio morale dell’ecologia integrale; che presuppongono un aggiornamento dell’educazione alla fede, della formazione ad una spiritualità ecologica, che abilita ad essere custodi e promotori del creato, a confessare i propri «peccati contro la creazione» (cf Laudato si’, n. 8), a declinare eticamente il rapporto tecnologia, lavoro ed ambiente, a coltivare una legalità e una democraticità non solo formali.

Non bisogna perdere la speranza. Gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e a rigenerarsi, ad ammirare il bello, ad uscire dal pragmatismo utilitaristico. Non esistono sistemi sociali e culturali che annullino completamente l’apertura al vero, al bene e alla bellezza. In questo modo è possibile risalire la china, impiantare una nuova cultura, mobilitare le coscienze, formare movimenti di consumatori che smettono di acquistare certi prodotti e, così, diventino, con il loro portafoglio, decisori del destino di certe imprese che puntano solo al profitto e non rispettano l’ambiente. Formando la responsabilità dei consumatori si riesce ad incidere sulle politiche e sull’economia.

29-08-2016