Messaggio per la Giornata diocesana della scuola


La ‘Giornata diocesana della scuola’ si propone lo scopo di far entrare nella coscienza delle nostre comunità cristiane l’importanza della scuola alla quale tutti i nostri ragazzi partecipano fino ad una età assai significativa della loro vita. Tutti passano per di lì. Come non avere a cuore un ambiente così decisivo per la formazione della loro personalità e per l’orientamento della loro vita?


La Chiesa vuole essere accanto ai docenti e agli alunni soprattutto nelle situazioni nuove che nella scuola essi devono affrontare, come la presenza di alunni di varia nazionalità e cultura. Ormai è un dato di fatto di fronte al quale è importante mettersi nel modo giusto.


Anzitutto si devono ugualmente evitare le chiusure preconcette e gli entusiasmi ingenui. Il tema è delicato e va affrontato in modo educativo, appunto, come la scuola per sua natura deve fare.


L’atteggiamento educativo richiede l’attenzione alle persone, prima ancora che alle loro diversità. Le persone vanno accolte, conosciute, amate, aiutate. Poi di fronte alle differenze si cerca di conoscerle, capirle e rispettarle.


Le differenze più evidenti e più sensibili sono certamente quelle religiose, di fronte alle quali occorre rispetto a tutti i livelli, ed evitare quell’atteggiamento così diffuso e offensivo, quando si dice: tutte le religioni sono uguali. Mentre si deve dire: tutte le persone sono uguali, qualsiasi religione professino.


Altre differenze interessanti sono quelle culturali, che raccolgono influssi di luoghi, tradizioni, mentalità e fedi, per comporre modi di vivere che è giusto conoscere, valutare e confrontare. A questo riguardo è possibile un dialogo, uno scambio e un reciproco arricchimento.


Naturalmente per fare questo in modo efficace per tutti, bisogna partire dal proprio patrimonio culturale, di cui essere consapevoli per difenderlo in ciò che vale, ma anche per essere pronti a lasciarsi interpellare da ciò che altre culture possono offrire. La scuola potrebbe aiutare a imparare questo esercizio, restando nell’ambito del metodo proprio, e preparando ad una pacifica convivenza delle varie culture. Ovviamente la scuola può fare la sua parte, che sarà resa più facile se anche tutti gli altri, dalla politica, al mondo del lavoro, all’economia e alle comunità religiose faranno la loro.

Buon anno scolastico dunque ai docenti e al personale della scuola, agli alunni e alle loro famiglie. E un invito alle comunità cristiane perché la ‘Giornata diocesana della scuola’, il 10/10/10, non resti una cabala o un’ambita pagella, ma sia l’occasione per una riflessione coinvolgente e per una preghiera.

11-10-2010