Author: samuelemarchi

Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza (Messaggio CEI per la Festa dei lavoratori)

La Festa dei Lavoratori, in questo Anno giubilare, vuole offrire orizzonti di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo, consapevoli «che il lavoro umano è una chiave, e probabilmente la chiave essenziale, di tutta la questione sociale, se cerchiamo di vederla veramente dal punto di vista del bene dell’uomo» (Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 3). La tutela, la difesa e l’impegno per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, costituisce uno dei segni tangibili di speranza per i nostri fratelli, come Papa Francesco ci ha indicato nella Bolla di indizione dell’Anno giubilare (cf. Francesco, Spes non confundit, 12).

L’esperienza della pandemia ci ha consegnato un modo di lavorare nel quale è possibile coniugare in molte circostanze lavoro in presenza e a distanza, aumentando la nostra capacità di conciliare vita di lavoro e vita di relazioni soprattutto nel cosiddetto smart working, ma rischiando anche di impoverire i rapporti umani tra i lavoratori e le stesse relazioni familiari. Un effetto strutturale e fondamentale lo sta esercitando la grave crisi demografica, per la quale vedremo nei prossimi anni uscire dal mercato del lavoro la generazione più consistente, sostituita progressivamente da un numero sempre più ridotto di giovani. Allo stesso tempo, accade qualcosa di paradossale, ossia lo sfruttamento di fratelli immigrati, dimenticando che la loro presenza può costituire un motivo di speranza per la nostra economia, ma solo se verranno integrati secondo parametri di giustizia. Inoltre, oggi, con quello che viene chiamato mismatch, ossia il disallineamento tra domanda e offerta, assistiamo contemporaneamente al fenomeno di posti di lavoro vacanti, che non trovano personale con le necessarie competenze, e giovani disoccupati che non hanno i requisiti adatti. Resta sullo sfondo, infine, la dura «legge di gravità» della competizione globale per la quale le imprese cercano di localizzarsi laddove i costi (quello del lavoro incluso) sono più bassi. E questo alimenta una spirale al ribasso su costo e dignità del lavoro.

Se il dato statistico sulla disoccupazione, in forte calo, potrebbe spingere all’ottimismo, sappiamo invece che dietro persone formalmente occupate c’è un lavoro povero. Occorre, infine, considerare la situazione delle donne, che in alcuni ambiti vengono penalizzate non solo con una minore retribuzione, ma anche con l’assenza di garanzie nei tempi della gravidanza e della maternità. Non ci sarà piena giustizia, infine, senza sicurezza sul lavoro, la cui mancanza fa ancora tante vittime. Per dare speranza occorre invertire queste tendenze: sarà uno dei segni più rilevanti del Giubileo. Esistono tuttavia segni di speranza da alimentare per essere generativi e per far nascere e promuovere lavoro degno ma, come sempre, essi richiedono la nostra partecipazione attiva per proseguire l’opera della Creazione. Un segno di speranza è il riconoscimento nei contratti di lavoro nazionali dell’importanza della formazione permanente e della riqualificazione durante gli anni di lavoro.

È necessario valorizzare, inoltre, lo strumento degli stessi contratti per impiegare le risorse a disposizione anche in forme di welfare e di assicurazione attenti alle emergenze sanitarie e familiari. È segno di speranza la creazione di relazioni virtuose tra datori di lavoro e lavoratori, dove il dialogo, la riconoscenza, i meccanismi di partecipazione, alimentano fiducia e cooperazione mettendo in moto le motivazioni più profonde della persona e facendo crescere la forza dell’impresa e la qualità del lavoro. Come Chiesa abbiamo sentito, in questi anni, la responsabilità di impegnarci su questo fronte, non solo assicurando vicinanza e conforto a chi è in difficoltà, ma contribuendo a creare «un’alleanza sociale per la speranza che sia inclusiva e non ideologica» (Spes non confundit, 9). Lo abbiamo fatto anche con visioni che donano prospettive di speranza, come quelle dell’economia civile, e investendo in interventi generativi, volti alla creazione di una cultura del lavoro e di opportunità, come il Progetto Policoro, con il quale da trent’anni la Chiesa in Italia investe su giovani animatori di comunità formati per impegnarsi nelle loro diocesi. Negli ultimi anni essi hanno operato nel solco dell’ecologia integrale, che guarda alla sostenibilità e all’interdipendenza tra dimensione sociale ed ecosistema.

Dal Progetto Policoro sono nati frutti significativi e imprese capaci di stare sul mercato e di promuovere lavoro degno anche nelle aree del Paese più disagiate. Non ultimo, appare opportuno un appello alla responsabilità di tutti noi. L’economia e le leggi di mercato non devono passare sopra le nostre teste lasciandoci impotenti. Il mercato siamo noi: sia quando siamo imprenditori e lavoratori, sia quando promuoviamo e viviamo un consumo critico. La responsabilità sociale d’impresa è oggi un filone sempre più consolidato grazie anche agli interventi regolamentari che impongono alle aziende un bilancio sociale e prendono le distanze da comportamenti furbeschi volti solo alla speculazione. I credenti e tutti i cittadini di buona volontà sono chiamati in questo contesto propizio a stimolare le aziende a gareggiare tra loro anche sulla dignità del lavoro e a usare l’informazione sui loro comportamenti come criterio per le scelte di consumo e di risparmio. La «mano invisibile» del mercato non è sufficiente a risolvere i gravi problemi oggi sul tappeto. È la nostra mano visibile che deve completare l’opera di con-creazione di una società equa e solidale e continuare a seminare speranza. Infatti, «i segni dei tempi, che racchiudono l’anelito del cuore umano, bisognoso della presenza salvifica di Dio, chiedono di essere trasformati in segni di speranza» (Spes non confundit, 7).

COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE

19 marzo 2025

Sussidi pastorali

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Settimana Santa 2025: le celebrazioni nella Cattedrale di Faenza

La Basilica Cattedrale di Faenza si prepara ad accogliere i fedeli per le celebrazioni dellaSettimana Santa 2025. Un calendario ricco di appuntamenti liturgici in cammino verso la Pasqua. Ecco il programma dettagliato delle celebrazioni:

Domenica delle Palme – 13 Aprile

  • Ore 8 – 12 : Sante Messe
  • Ore 10.30 : Benedizione dei rami e Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Mario Toso
  • Ore 17.00 : Adorazione Eucaristica
  • Ore 17.30 : Celebrazione dei Secondi Vespri
  • Ore 18.00 : Santa Messa

Lunedì Santo – 14 Aprile

  • Ore 8 : Santa Messa
  • Ore 8.30 – 12 : Esposizione ed Adorazione Eucaristica
  • Ore 8.30 – 12 / 16 – 19 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 16 : Adorazione Eucaristica
  • Ore 17.45 : Celebrazione dei Vespri
  • Ore 18 : Santa Messa

Martedì Santo – 15 Aprile

  • Ore 8 : Santa Messa
  • Ore 8.30 – 12 : Esposizione ed Adorazione Eucaristica
  • Ore 8.30 – 12 / 16 – 19 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 16 : Adorazione Eucaristica
  • Ore 17.45 : Celebrazione dei Vespri
  • Ore 18 : Santa Messa

Mercoledì Santo – 16 Aprile

  • Ore 8 : Santa Messa
  • Ore 8.30 – 12 : Esposizione ed Adorazione Eucaristica
  • Ore 8.30 – 12/ 16 – 19 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 16 : Adorazione Eucaristica
  • Ore 17.45 : Celebrazione dei Vespri
  • Ore 18 : Santa Messa
  • Ore 20.30 : Via Crucis cittadina con partenza dalla Chiesa di S. Agostino

Giovedì Santo – 17 Aprile

  • Ore 8.30 – 12 / 16 – 19 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 9.30: Santa Messa Crismale presieduta da S.E. Mons. Mario Toso
  • Ore 18 : Santa Messa nella Cena del Signore presieduta da S.E. Mons. Mario Toso
  • Ore 19.30 – 20.30 : Adorazione all’altare della Reposizione

Venerdì Santo – 18 Aprile

  • Ore 8.30 : Ufficio delle Letture e Lodi
  • Ore 8.30 – 12 / 16 – 19 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 18 : Celebrazione della Passione del Signore presieduta da S.E. Mons. Mario Toso

Sabato Santo – 19 Aprile

  • Ore 8.30 : Ufficio delle Letture e Lodi
  • Ore 8 – 12.30 / 15.30 – 19.30 / 21 – 22 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 21.30 : Solenne Veglia Pasquale presieduta da S.E. Mons. Mario Toso

Domenica di Pasqua – 20 Aprile

  • Ore 8 – 12 : Sante Messe
  • Ore 8 – 12.30 / 17 – 19 : Ascolto delle confessioni
  • Ore 10.30 : Santa Messa solenne presieduta da S.E. Mons. Mario Toso
  • Ore 17.30 : Celebrazione solenne dei Secondi Vespri presiediti da Mons. Michele Morandi
  • Ore 18 : Santa Messa presieduta da Mons. Michele Morandi

Lunedì dell’Angelo – 21 Aprile

  • Ore 8 – 18 : Sante Messe

La Basilica Cattedrale di Faenza invita tutti a partecipare a questi importanti momenti di preghiera e celebrazione.

 

Era veramente uomo: settimana comunitaria uomini in Seminario dal 3 al 10 maggio

Dal 3 al 10 maggio 2025, un’opportunità unica per vivere un’esperienza di crescita spirituale e comunitaria insieme a uomini che vogliono approfondire la loro fede e la loro relazione con Gesù Cristo. La settimana si terrà al Seminario Vescovile Pio XII di Faenza, in Via degli Insorti 56, a partire dalle 16 di sabato 3 maggio fino al pranzo di sabato 10 maggio.

La Settimana Comunitaria Uomini è un’occasione di condivisione e riflessione, dove si avrà la possibilità di approfondire il mistero dell’uomo attraverso l’esempio e la vita di Gesù. Il tema centrale sarà il suo essere “veramente uomo“, come affermato dal Concilio Vaticano II nella Gaudium et Spes 22: “Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo“. Un invito a riscoprire il vero significato della nostra umanità nel mistero del Verbo incarnato. Questa settimana è pensata come un cammino di vita comunitaria, un’opportunità di confronto e crescita personale e spirituale. Sarà un’esperienza di Chiesa, dove insieme si cercherà di conoscere meglio l’uomo Gesù e sperimentare un incontro autentico con Lui.

Info e iscrizioni

Per maggiori informazioni e per iscriversi, contattare Riccardo Donati al numero 331 2255072.”Posti limitati“, affrettatevi a riservare il vostro posto per vivere questa esperienza unica! Non mancate a questo appuntamento che promette di arricchire la vostra vita e di rafforzare la vostra fede.

Il 16 marzo a San Marco la messa in ricordo di padre Daniele Badiali, a 28 anni dalla morte

Nel pomeriggio di domenica 16 marzo, nella chiesa di San Marco di Faenza è in programma il ricordo di padre Daniele Badiali, a 28 anni dalla tragica morte. Alle 14.30 i ragazzi dell’Operazione Mato Grosso metteranno in scena una riflessione animata su qualche tratto della vita di questo sacerdote missionario, morto per annunciare Gesù, cui seguirà la celebrazione della santa messa presieduta da padre Lele.

Tre fiori per ricordare padre Daniele

L’immagine dei fiori associata a queste righe, un anno prima della sua morte, fu portata a padre Daniele da «una persona molto cara» e lui scrisse: «mi ha chiesto di offrirli tutti». Daniele ringraziò, li osservò e in una lettera fece emergere, in modo inconsapevole, quel che in quel suo ultimo anno avrebbe passato come persona. Partì dal giglio, segno di «purezza, l’anima pura, bianca offerta totalmente al Signore. Il bianco indica il martirio, la purezza è una virtù che il Signore regala attraverso una gran prova di dolore, di rinuncia, di mortificazione, e ogni giorno si deve passare per questa prova di fuoco». Viene poi la rosa rossa che «indica il sogno di don Bosco che passò attraverso un cammino pieno di spine per salvare i suoi ragazzi e portarli in Paradiso. La rosa indica l’amore, la spina il dolore, non c’è amore senza dolore. Bisogna soffrire per amare i ragazzi». Il terzo fiore è «color arancio e indica l’entusiasmo – scrive padre Daniele – la faccia con la quale ogni giorno devo vivere per dare speranza che Dio vale più di tutto quello che abbiamo».

Riguardo allo sfondo nero su cui sono adagiati quei fiori, Daniele intravide la morte, sempre vicina attraverso i nomi di persone a lui care e scomparse. «I fiori che germogliano dalla nostra vita devono essere donati in morte, così come la nostra vita deve essere donata al morire». In quel nostro estinguerci, ci riveliamo solo polvere ed emerge che «solo Dio conta». E per questo, attraverso i fiori, dobbiamo offrire tutto. «Solo la morte apre la nostra vita a Dio». I fiori ci indicano purezza, le fatiche di ogni giorno, l’entusiasmo, i colori di un cammino proiettato verso la nostra eternità al cospetto di Dio. Un cammino da “saltimbanco”, concludeva Daniele, quale lui stesso voleva essere per accompagnare «i ragazzi all’eternità».


Parte “Identikit animatori”: incontri di formazione per le attività parrocchiali estive

Un’opportunità formativa per tutti coloro che desiderano mettersi al servizio delle attività parrocchiali estive. Il percorso “Identikit Educatori” promosso dall’area Giovani e vocazioni della Diocesi in collaborazione con Anspi, si rivolge a animatori e aiuto animatori, offrendo momenti di crescita e approfondimento sul ruolo educativo. Il primo incontro, intitolato “Il cuore di esser animatori”, si terrà il 26 marzo dalle 20.40 alle 22.15, mentre il 2 aprile, alla stessa ora, il focus sarà su “Siamo animatori… con stile”Entrambi gli appuntamenti si svolgeranno al Seminario di Faenza, in via degli Insorti 56.

Il 4 maggio gli educatori riceveranno il mandato dal vescovo Mario

Il percorso culminerà il 4 maggio con una giornata speciale presso la chiesa di San Francesco a Faenza. A partire dalle 16, i partecipanti saranno coinvolti in laboratori pratici, seguiti dalla celebrazione della Messa con il mandato del vescovo monsignor Mario Toso e da un momento conviviale con la cena.

L’iniziativa, promossa in collaborazione con Anspi, rappresenta un’importante occasione di formazione e condivisione per tutti coloro che desiderano accompagnare i più giovani nelle esperienze educative estive. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare i numeri 391 4226535 oppure 334 1964005.


Domenica 16 marzo il Pellegrinaggio giubilare in Cattedrale del Vicariato forese sud

Le comunità parrocchiali di Lutirano, Tredozio, Modigliana, Marzeno, Sarna e Rivalta si ritroveranno per un pellegrinaggio alla Cattedrale di Faenza in occasione del Giubileo della Speranza.

Domenica 16 marzo le parrocchie del Vicariato forese sud vivranno insieme il pellegrinaggio alla Cattedrale di Faenza. L’iniziativa coinvolgerà i fedeli di Lutirano, Tredozio, Modigliana, Marzeno, Sarna e Rivalta, che si riuniranno per un momento di preghiera e comunione spirituale.

Il ritrovo è fissato per le 16.20 presso il parcheggio del Cimitero di Faenza, in via Guglielmo Marconi. Da qui, alle 16.30, partirà la processione verso la Cattedrale. Una volta giunti a destinazione, alle 17, si terrà la preghiera di ingresso, seguita da momenti di raccoglimento e confessioni. L’evento culminerà alle 18 con la Celebrazione Eucaristica, che sarà presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso. Un’occasione significativa, che segnerà anche la conclusione della visita pastorale nelle comunità coinvolte.


In preghiera per le vittime delle guerre e per Papa Francesco

papa francesco

Su richiesta del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, la Conferenza Episcopale Italiana propone di celebrare una Santa Messa per le vittime delle guerre che imperversano in Ucraina e in Terra Santa, il giorno venerdì 21 marzo 2025. Ogni parroco può organizzare autonomamente la celebrazione della Santa Messa nella propria parrocchia; segue lo schema della Preghiera dei fedeli predisposto dall’Ufficio liturgico nazionale.

Inoltre, insieme alla Presidenza della CEI, «rinnoviamo la vicinanza […] a Papa Francesco, ricoverato da venerdì 14 febbraio al Policlinico A. Gemelli. Nell’affidare al Signore l’operato dei medici e del personale sanitario, ci stringiamo al Santo Padre con affetto, invitando le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera in questo momento di sofferenza» (Comunicato della Presidenza CEI, 19 febbraio 2025).

 

 

Preghiera dei fedeli per le vittime delle guerre

Preghiera dei fedeli per Papa Francesco 


Schede bibliche di Quaresima 2025 per i bambini dedicate ad “Alice nel Paese delle meraviglie”

alice schede bibliche

Il settore dell’Apostolato Biblico della Diocesi mette a disposizione di tutti le Schede bibliche per il tempo della Quaresima dedicate ai bambini. Quest’anno sono dedicate alla storia di Alice nel Paese delle Meraviglie. Copie delle schede sono disponibili in formato cartaceo presso la libreria Cultura Nuova e all’ingresso della Biblioteca Diocesana oppure sono scaricabili dal sito della diocesi: www.diocesifaenza.it. Le schede sono a cura di Michela Dal Borgo e Barbara Piani. Illustrazioni di Maura Galeazzi e testi in CAA di Cesare Missiroli.

La storia

Alice nel Paese delle Meraviglie è la storia di una bambina di nome Alice che in un tranquillo pomeriggio in compagnia della sorella viene distratta da un coniglio bianco parlante e per inseguirlo cade in un buco molto profondo e da qui iniziano le sue avventure in un mondo fantastico. Le accadono magiche ed insolite trasformazioni, incontra molti personaggi strani ma alla fine si risveglia e scopre che tutto ciò che credeva di aver vissuto era solo un sogno.

Introduzione

I testi di Alice nel Paese delle Meraviglie accompagnano i vangeli della domenica in questo cammino di Quaresima. Le schede sono state pensate per offrire un
supporto, un ausilio per la catechesi. Ciò che viene offerto è una traccia che può essere adattata in base all’età e al gruppo a cui ci si rivolge. Poiché la letteratura dell’infanzia può essere uno spunto di riflessione anche per gli adulti abbiamo scelto di diversificare la proposta di attività per offrire a grandi e piccini gli strumenti adeguati. I brani del Vangelo di Luca e i testi di Alice nel Paese delle Meraviglie possono essere letti, narrati o drammatizzati e sono state inserite brevi sintesi in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).

La parte espressiva può essere adattata in base alla disponibilità di tempo e materiali e modificata seguendo la propria creatività. Ogni incontro ha una struttura a cornice che inizia con un momento di accoglienza e termina con uno di saluto. L’accoglienza è caratterizzata da un breve esercizio che prepara il clima adatto all’ascolto attraverso l’osservazione delle lancette dell’orologio. Il loro ticchettio scandisce il passare del tempo ricordandoci come questo non vada sprecato, ma impiegato in modo proficuo nel cammino di Quaresima. Dopo questo esercizio è proposto un commento alle letture: piccole riflessioni che accompagnano il cammino di Quaresima e che possono essere accostate al Vangelo e potranno essere lo spunto per nuovi approfondimenti e avviare un dialogo.

Successivamente è proposto un momento espressivo individuale e una condivisione in cui si ha la possibilità di raccontare o spiegare ciò che si è
rappresentato e/o vissuto. A conclusione di ogni incontro è previsto il momento dei saluti così strutturato:

• ritrovo in cerchio vicino all’orologio
• distribuzione di un biglietto in cui è indicato un gesto gentile da compiere durante la settimana come simbolo di tempo autentico bene impiegato per il cammino di Quaresima.

Le schede da scaricare

COPERTINA QUARESIMA schede bambini

I DOMENICA QUARESIMA schede bambini

II DOMENICA QUARESIMA schede bambini

III DOMENICA QUARESIMA schede bambini

IV DOMENICA QUARESIMA schede bambini

V DOMENICA QUARESIMA schede bambini


Schede bibliche online per il tempo di Quaresima 2025

Il settore dell’Apostolato Biblico della Diocesi mette a disposizione di tutti le Schede bibliche per il tempo della Quaresima. Copie delle schede sono disponibili in formato cartaceo presso la libreria Cultura Nuova e all’ingresso della Biblioteca Diocesana oppure sono scaricabili dal sito della diocesi: www.diocesifaenza.it

Avremmo piacere di ricevere le vostre opinioni sulle schede, per verificare e migliorare questo ausilio che da anni mettiamo a disposizione come riflessione e approfondimento della Parola. Sarebbe utile conoscere la fascia d’età di chi ne fruisce, l’uso (in gruppo o uso personale) ma soprattutto la loro comprensibilità e l’utilità. Saranno molto graditi anche i vostri suggerimenti su altre modalità. Contatti: don Pier Paolo Nava 3284760185, apostolatobiblico@diocesifaenza.it

Le schede bibliche per adulti: riprendiamoci il tempo

Tutti hanno un orologio e nessuno ha tempo. Scambiate le due cose: lasciate il vostro orologio e riprendetevi il vostro tempo. Tempo fa (…) avevo confessato una passione per gli orologi antichi, segno forse di un’oscura paura o amore per il tempo che scorre. (…) L’orologio è diventato, soprattutto ai nostri giorni, una sorta di giudice inesorabile: persino quando si è in chiesa, è facile vedere fedeli che controllano l’ora sul quadrante dei loro orologi, quasi a contingentare anche il tempo destinato a Dio. Si diventa, così, schiavi delle scadenze prefissate. Guai a infrangere la sequenza degli impegni di un ufficio, guai a interrompere una serie di affari o di incombenze per restare da soli, fermarsi, passeggiare, pensare, respirare! Certo, non bisogna dilapidare «il tempo che divora ogni cosa» (edax rerum), come diceva Ovidio, un tempo «che si è fatto breve» (così san Paolo ai Corinzi). Tuttavia, in una società frenetica come la nostra, convinta solo che «il tempo è denaro», è necessario qualche volta di più buttar via l’orologio e riappropriarsi del nostro tempo per viverlo in modo personale, libero, intimo, creativo, quieto e sereno.

(G. Ravasi)

 

Riappropriamoci del nostro tempo in questo cammino di Quaresima e lasciamo spazio all’ascolto della Parola. Un ascolto “attivo” che ci aiuti a mettere in pratica atti di misericordia. Immediato è il collegamento con la parabola narrata nel vangelo di Luca e rappresentata nel dipinto di Rembrandt, Il ritorno del Figliol Prodigo. I gesti del padre non esprimono giudizio, ma amore e perdono. Ciò che ricordiamo sempre di quest’opera è l’immagine delle mani appoggiate sul figlio, una femminile e una maschile, per simboleggiare che in Dio Padre coesistono la maternità e la paternità. Come il padre e la madre, Dio non smette mai di amare il proprio figlio nonostante gli errori, le cadute. Spronati da questa immagine e dall’esempio del Buon Samaritano seguiamo quello che Gesù ci ha indicato: «Va’ e anche tu fa’ così» (Lc 10,37), dedichiamo quindi, anche solo una piccola parte del nostro tempo, alle persone che incontriamo nella nostra quotidianità, compiamo gesti di misericordia.

Michela Dal Borgo

Le schede da scaricare

copertina schede quaresima 2025

00 – Testi dei Vangeli Quaresima C

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