Il cammino della sinodalità
“Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio. […] La sinodalità, come dimensione costitutiva della Chiesa, ci offre la cornice interpretativa più adeguata per comprendere lo stesso ministero gerarchico. Se capiamo che, come dice san Giovanni Crisostomo, «Chiesa e Sinodo sono sinonimi» – perché la Chiesa non è altro che il “camminare insieme” del Gregge di Dio sui sentieri della storia incontro a Cristo Signore – capiamo pure che al suo interno nessuno può essere “elevato” al di sopra degli altri. Al contrario, nella Chiesa è necessario che qualcuno “si abbassi” per mettersi al servizio dei fratelli lungo il cammino. […]
Il primo livello di esercizio della sinodalità si realizza nelle Chiese particolari. […] Il Codice di diritto canonico dedica ampio spazio a quelli che si è soliti chiamare gli “organismi di comunione” della Chiesa particolare: il Consiglio presbiterale, il Collegio dei Consultori, il Capitolo dei Canonici e il Consiglio pastorale. Soltanto nella misura in cui questi organismi rimangono connessi col “basso” e partono dalla gente, dai problemi di ogni giorno, può incominciare a prendere forma una Chiesa sinodale: tali strumenti, che qualche volta procedono con stanchezza, devono essere valorizzati come occasione di ascolto e condivisione. Il secondo livello è quello delle Province e delle Regioni Ecclesiastiche, dei Concili Particolari e in modo speciale delle Conferenze Episcopali. L’ultimo livello è quello della Chiesa universale. Qui il Sinodo dei Vescovi, rappresentando l’episcopato cattolico, diventa espressione della collegialità episcopale all’interno di una Chiesa tutta sinodale” (Papa Francesco, Commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, 17 ottobre 2015).
In questo testo del 2015, Papa Francesco delinea i punti fondamentali del cammino sinodale:
- La comunione e la partecipazione, nella Chiesa, sono finalizzate alla sua missione: l’annuncio, la celebrazione e la testimonianza del Vangelo.
- Con la parola sinodalità stiamo esprimendo lo stile proprio della Chiesa, che è “il camminare insieme del Gregge di Dio sui sentieri della storia incontro a Cristo Signore”: non qualcosa di nuovo, ma qualcosa da rendere effettivo e significativo ad ogni livello.
- Per rinnovare questo stile, è necessario il coinvolgimento della Chiesa ad ogni livello: Papa, Vescovi, ogni battezzato.
Nel 2018, la Commissione Teologica Internazionale affronta il tema della sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa.

I percorsi delineati dalla Chiesa universale e nazionale
Il livello universale (“XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi”) ha sviluppato un percorso di 3 anni:
2021-2022 – coinvolgimento diocesi (Vademecum e Documento preparatorio)
2022-2023 – coinvolgimento raggruppamenti continentali (Documento finale Europa)
2023-2024 – due Assemblee generali in Vaticano
Segno di questo cammino è il Documento finale dell’XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Papa Francesco ha deciso che questo testo “partecipa del Magistero ordinario del Successore di Pietro (cfr. EC 18 § 1; CCC 892) e come tale chiedo che venga accolto. Esso rappresenta una forma di esercizio dell’insegnamento autentico del Vescovo di Roma che ha dei tratti di novità ma che in effetti corrisponde a ciò che ho avuto modo di precisare il 17 ottobre 2015, quando ho affermato che la sinodalità è la cornice interpretativa adeguata per comprendere il ministero gerarchico. Approvando il Documento, il 26 ottobre scorso, ho detto che esso «non è strettamente normativo» e che «la sua applicazione avrà bisogno di diverse mediazioni». Questo non significa che non impegni fin da ora le Chiese a fare scelte coerenti con quanto in esso è indicato. Le Chiese locali e i raggruppamenti di Chiese sono ora chiamati a dare attuazione, nei diversi contesti, alle autorevoli indicazioni contenute nel Documento, attraverso i processi di discernimento e di decisione previsti dal diritto e dal Documento stesso” (Papa Francesco, Nota di accompagnamento).
2025-2026 – percorsi di attuazione nelle Chiese locali e loro raggruppamenti
2026-2027 – Assemblee di valutazione (a livello diocesano, nazionale, continentale)
2028 – Assemblea ecclesiale in Vaticano
Il livello nazionale (“Conferenza Episcopale Italiana” CEI) ha colto l’occasione per impostare un cammino scandito da 3 fasi:
2021-2022 – FASE NARRATIVA, coinvolgimento diocesi nell’ascolto (materiali livello universale: Vademecum e Documento preparatorio) → Sintesi nazionale
2022-2023 – ulteriore coinvolgimento diocesi nell’ascolto (I cantieri di Betania e Vademecum)
2023-2024 – FASE SAPIENZIALE, coinvolgimento diocesi nel discernimento (Linee guida e Orientamenti metodologici)
2024-2025 – FASE PROFETICA:
Prima Assemblea nazionale, 15-17 novembre 2024 (Lineamenti) → Schede di lavoro
Seconda Assemblea nazionale, 31-3 aprile 2025 (50 Proposizioni) → Mozione votata dall’Assemblea

Il percorso della Diocesi di Faenza-Modigliana
2021 – Il Vescovo Mario nomina due referenti diocesani e un’Equipe diocesana per il Cammino sinodale
2021-2022 – FASE NARRATIVA
L’Equipe ha coinvolto più di un centinaio di persone (i moderatori e segretari) perché a loro volta hanno formato dei gruppi sinodali diffusi e trasversali (più di un centinaio e di diversi ambiti di vita: più di 1000 persone coinvolte): si è proposto lo stile sinodale tramite alcuni incontri formati e con l’aiuto di alcune materiali (le immagini). Tutte le narrazioni (più di 100 relazioni) sono state raccolte nella prima sintesi diocesana: sono emerse 12 parole significative (relazioni, frammentazione, Gesù, liturgia, ferialità, catechesi, linguaggio, giovani, preti, formazione, guide + annuncio)
2022-2023 – Vengono avviati quattro cantieri, quattro macro-aree dove continuare l’ascolto e la sperimentazione pastorale (annuncio – relazioni – ministeri – liturgia). L’anno è stato introdotto dall’incontro in Cattedrale con il Cardinale Zuppi (12 marzo 2023). La seconda sintesi diocesana evidenzia che “l’ascolto (una quarantina di gruppi hanno inviato del materiale) ha aggiunto nuove sfumature a quanto delineato nel primo anno: il desiderio di una Chiesa “relazionale”, non giudicante o imprigionata nell’abitudine; una Chiesa orientata sempre più a Gesù Cristo e alla sua Parola, per riscoprire la presenza di Dio nella quotidianità; l’importanza della domenica, con l’attenzione alla comprensione e all’omelia; il bisogno degli adulti di una formazione e una catechesi diverse, una corresponsabilità effettiva”.
In questo anno la sintesi annota che “il 16 maggio 2023, l’alluvione ha segnato in modo indelebile tutto il territorio della Diocesi… La Diocesi stessa è diventata un grande “cantiere”! Come equipe non possiamo non ascoltare ciò che è successo, che ha cambiato radicalmente e in profondità la vita di migliaia di persone”.
2023-2024 – FASE SAPIENZIALE
L’anno si è aperto con tre incontri per focalizzare il discernimento, uno dei quali con don Giualiano Zanchi (26 ottobre 2023). Si è presentato uno strumento di lavoro e sono stati interpellati in maniera particolare il Consiglio pastorale diocesano, i Consigli pastorali parrocchiali e tutti gli altri gruppi. Sono arrivate all’Equipe una ventina di sintesi che hanno formato la terza sintesi diocesana. Questa sintesi delinea le proposte concrete frutto del discernimento spirituale del cammino fatto in cinque ambiti (relazioni e corresponsabilità, la Domenica, la formazione alla fede e alla vita, dialogo con i pastori, le strutture).
Il Vescovo Mario nella sintesi conclude: “In ascolto dello Spirito che parla e anima la Chiesa, ringraziando per il dono di tanti uomini e donne, giovani, ragazzi e ragazze che hanno partecipato con fede a questo cammino, faccio mie queste indicazioni confermando il discernimento fatto. La Visita pastorale mi sta convincendo sempre di più della necessità di riscoprire e di fare nostro il metodo sinodale, che non vuol dire altro che incontrarsi, vedersi, ascoltarsi, far risuonare insieme la voce della Spirito Santo, nel dialogo fra di noi e la Scrittura, nella comunione con i pastori e la Chiesa, orientati all’annuncio, alla celebrazione e all’amore di Gesù Cristo, per Gesù Cristo. Abbiamo narrato, ascoltato e fatto discernimento su uno stile e delle proposte concrete: ora dobbiamo continuare a costruire insieme quanto oggi è emerso ancora più esplicitamente. Tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a rendere concrete le indicazioni contenute in queste pagine“.
2024-2025 – FASE PROFETICA
L’anno si è aperto con un incontro in Cattedrale con il Vescovo Erio Castellucci (16 settembre 2024). Sono state elaborate le schede di lavoro arrivate dal livello nazionale, e il Vescovo ha chiesto un coinvolgimento specifico dei Consigli pastorali (parrocchiali e diocesano). Sono arrivate una ventina di sintesi che hanno fatto emergere “una “consonanza” con le proposte diocesane, indice del fatto che l’ascolto e il discernimento degli anni passati sono un frutto reale del cammino fatto insieme… Le comunità e i gruppi che hanno risposto, oltre ad aver evidenziato ulteriori concretizzazioni delle proposte diocesane, hanno indicato come realizzare questi cambiamenti nelle proprie realtà. Il frutto più bello di questa fase profetica è la consapevolezza del fatto che spetta a noi intraprendere quel cammino di cambiamento nella Chiesa che desideriamo. In questa fase abbiamo sentito con forza il desiderio di abitare e costruire insieme “l’unità nelle diversità”. La Chiesa riesce a procedere solo se si cammina insieme, gli uni e gli altri protesi all’unità”. La sintesi di questa fase profetica, come tutte le altre sintesi, è stata condivisa con il livello nazionale e resa disponibile sul sito diocesano.