Vergine Maria, Madre delle Grazie, volgiamo a te il nostro sguardo: tu sei la serva dal Signore che ha accolto l’incarnazione (1), tu sei la madre che alle nozze di Cana ci insegni ad ascoltarlo (2), sei l’addolorata sotto la croce(3), madre ed immagine della Chiesa, radunata nel cenacolo e sospinta dal fuoco dello Spirito (4).
Contemplando la tua vita luminosa vogliamo affidare alla tua materna protezione la nostra città e tutta la Diocesi di Faenza-Modigliana (5).
1
Maria, piena di grazia, veramente il Signore è con te, perché hai accolto la sua volontà in maniera unica, quando hai accettato di divenireMadre di Dio, Madre di Gesù.
A te affidiamo le nostre famiglie, le madri e i padri che si trovano in difficoltà, e tutti i bambini, anche quelli non ancora nati.
Ti affidiamo le situazioni in cui la vita è in pericolo sia al suo inizio che alla sua fine: aiutaci ad essere comunità accogliente, capace di rendere amorevoli le relazioni fra di noi perché nessun piccolo, nessun anziano, nessun ammalato, sia scartato.
Ti affidiamo quanti sono soli, soprattutto i nonni, quanti sono in situazione di bisogno e di povertà: donaci la forza di essere vicini ad ogni “prossimo” in difficoltà.
2
Madre in ascolto della Parola del tuo Figlio, insegnaci a coltivare l’incontro e l’amicizia con Gesù.
Ti affidiamo il ministero dei nostri presbiteri e diaconi, perché sia sempre fecondo e gioioso. Nella loro vita altri giovani possano scorgere la bellezza dell’amore esclusivo a Te e alla Chiesa.
Ti affidiamo i religiosi, le religiose, i seminaristi e i propedeuti che sono in cammino, in ricerca della volontà di Dio sulla loro vita: aiutali nel discernimento e donaci le vocazioni di cui abbiamo bisogno.
Sostieni tutti i battezzati, gli accoliti, i lettori, i ministri straordinari per l’Eucaristia, i catechisti, gli operatori della Caritas, quanti collaborano con dedizione alla vita parrocchiale e diocesana: possano sentire la nostra riconoscenza e la gratitudine per il loro prezioso servizio.
3
Donna dei dolori, che sei stata sotto la croce del tuo Figlio, ti affidiamo tutte le nostre fragilità e tutto ciò che nella nostra vita ha il sapore della morte.
Ti affidiamo la nostra terra con cui dobbiamo instaurare un nuovo rapporto di cura.
Ti affidiamo questo territorio scosso dal terremoto, ma soprattutto inondato in breve tempo da cinque alluvioni, colpito dalle epidemie: la tua materna protezione ci sostenga, ci conforti, ci unisca nella consapevolezza che nessuno si salva da solo.
Ti affidiamo coloro che sono costituiti in autorità per conseguire il bene della famiglia umana: rifiutino la violenza della guerra che aggredisce e distrugge.
Ti affidiamo quanti subiscono la guerra in Ucraina, in Terra Santa e nei tanti conflitti della nuova guerra mondiale a pezzi.
Ti affidiamo, altresì, i timidi tentativi di pace e di dialogo.
Li sosteniamo con sincerità, divenendo instancabili artigiani e costruttori di pace. Attingiamo visioni di profezia ed energie d’amore dalla forza trasfiguratrice del Risorto, fonte di speranza che non delude.
4
Madre degli apostoli, donna del Cenacolo, guardandoti vediamo cosa dovremmo essere noi Chiesa: tutta di Cristo, risplendente della luce del Risorto, immacolata e pura, accesa dal fuoco dello Spirito; in uscita missionaria verso tutti.
Ti affidiamo quanti non riconoscono l’anelito di Infinito che dal profondo del cuore li sospinge verso il tuo Figlio Gesù Cristo e, tuttavia, non lo riconoscono come Via, Verità e Vita. Aiutaci ad essere testimoni credibili, consapevoli che la vita diventa un paradiso quando ascoltiamo il Vangelo.
Ti affidiamo i germogli di speranza che nel silenzio e senza proclami sono sbocciati nella nostra Chiesa, per una primavera portatrice di sapidi frutti: il Sinodo dei giovani, le nuove ordinazioni e professioni religiose, la Visita pastorale, le tante attività parrocchiali, il catecumenato, il cammino sinodale, che ci vuole tutti insieme discepoli missionari.
A te affidiamo i nostri fratelli defunti, in particolare Papa Francesco, grati per il suo appassionato e generoso ministero, unito all’amore per i piccoli, i poveri e gli ultimi.
Ti affidiamo chi è scelto a succedere al ministero di Pietro, perché sia vincolo di unità e di carità, maestro e padre per un’umanità smarrita e ferita, per tutta la Chiesa diffusa nel mondo.
5
Vergine delle Grazie, a te affidiamo la nostra città, la nostra Diocesi, perché tu possa essere Madre che cura e protegge, perché possiamo ricorrere a te, nei momenti tristi e lieti della nostra vita personale e comunitaria.
Aiutaci ad essere uniti e audaci davanti alle sfide sociali, culturali e religiose, che richiedono di sconfiggere l’ingiustizia, le diseguaglianze, il perbenismo, le consorterie che non sono a servizio del bene di tutti. Che non ci capiti la disgrazia di nascondere il nostro essere cristiani, di diventare indifferenti nei confronti del tuo Figlio, che è sempre presente in mezzo a noi, spronandoci ad essere buoni Samaritani. Che non ci accada di combattere addirittura contro Dio (cf At 5, 39), come fecero coloro che imprigionarono i discepoli che annunciavano Cristo e come fanno coloro che oggi perseguitano i cristiani nel mondo.
Come figli bisognosi vogliamo affidarti i nostri desideri, le nostre suppliche e preghiere, certi del tuo ascolto materno.
Sì, Maria, noi siamo certi che tu conosci le nostre difficoltà e le nostre gioie, che tu piangi con noi, fasci le nostre ferite, intercedi presso tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna nell’unità dello Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.
+ Mario Toso
Vescovo di Faenza-Modigliana