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“Gioia e speranza”: il nuovo libro del Vescovo Mario Toso

gioia e speranza per social

Riprendendo le parole di papa Leone XIV e traendo ispirazione dalla grande eredità conciliare della Gaudium et Spes, monsignor Mario Toso offre al pubblico una nuova pubblicazione che unisce riflessione teologica e impulso pastorale. Il volume, intitolato Gioia e speranza. Evangelizzazione, catechesi e insegnamento sociale, si propone come guida per vivere una fede incarnata nella storia, capace di generare libertà e sviluppo umano integrale.

Il libro si configura non solo come uno strumento per la formazione degli operatori pastorali, ma anche come una bussola per tutti coloro che desiderano approfondire l’interconnessione tra annuncio del Vangelo, catechesi e dottrina sociale della Chiesa. Al cuore della proposta di monsignor Toso vi è un invito chiaro: vivere la spiritualità cristiana come impegno concreto per la costruzione di una società più giusta, fraterna e aperta alla trascendenza.

I cristiani, inviati nel mondo per essere annunciatori e testimoni credibili di Cristo, Redentore dell’umanità, allo stesso tempo «sono tenuti ad animare il mondo con lo spirito cristiano» (cfr. Gaudium et spes, n. 43). La loro missione, dunque, è immensa sia nella Chiesa sia sulla terra. Con riferimento a quest’ultima il loro compito è di costruire la convivenza umana e di condurla al suo fine. Ciò va compiuto aderendo fedelmente al Vangelo, usufruendo della sua forza, uniti con tutti coloro che amano e cercano la giustizia, la pace, in un dialogo fraterno. Così facendo, risveglieranno in tutti i popoli una viva speranza (cfr. Gaudium et spes, n. 93). La Chiesa, con tutte le sue componenti, è responsabile, della costruzione del Regno di Dio: iniziato da Cristo, è autonomo e indipendente rispetto a tutti i regni terreni. Li trascende e avrà compimento alla fine dei tempi.

Per maggiori informazioni e per ordini è possibile visitare il sito www.edizionidellegrazie.it o scrivere a info@edizionidellegrazie.it.


Sabato 31 maggio l’ordinazione presbiterale del diacono Stefano Lega

La Chiesa diocesana di Faenza-Modigliana si unisce in un clima di gioia e riconoscenza per annunciare un importante evento di grazia: l’ordinazione presbiterale del diacono Stefano Lega. Il rito solenne avrà luogo sabato 31 maggio 2025 alle 18 nella Basilica Cattedrale a Faenza.

La celebrazione sarà presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, che imporrà le mani e pronuncerà la preghiera consacratoria, secondo l’antica tradizione della Chiesa. Questo gesto sacro segnerà il momento in cui il diacono Stefano verrà configurato a Cristo sacerdote, diventando ministro della Parola, dei Sacramenti e della guida pastorale.

La comunità diocesana, riconoscente per il dono delle vocazioni sacerdotali, si prepara ad accompagnare con la preghiera questo significativo passo del cammino vocazionale di don Stefano. Il giorno seguente, domenica 1 giugno 2025 alle 11, il novello sacerdote presiederà la sua prima Santa Messa nella chiesa dei Santi Ippolito e Lorenzo in Faenza, occasione in cui tutta la comunità potrà unirsi nella lode e nella gratitudine.


“Eccomi”: a Faenza la Veglia di Preghiera per le Vocazioni. Due storie di fede e riscoperta spirituale

Una serata intensa di preghiera, testimonianze e cammino ha animato le vie di Faenza domenica 11 maggio, in occasione della 62ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. La diocesi si è ritrovata per un pellegrinaggio serale che, sotto il segno della parola “Eccomi”, ha voluto rispondere con gioia alla chiamata del Signore. Organizzata dalla Pastorale Vocazionale, la veglia ha avuto inizio alla Casa Famiglia Don Bosco in via Fratelli Rosselli per poi snodarsi fino alla parrocchia di Santa Maria Maddalena, attraversando anche la comunità di Sant’Antonino. Presieduto da don Michele Morandi, vicario generale della diocesi, l’evento ha unito preghiera comunitaria, invocazione e ascolto. Tra i momenti più toccanti, le testimonianze di chi ha sperimentato in prima persona la bellezza e la sfida di una vocazione vissuta nel quotidiano.

Una vocazione a due voci: Elisa e Manuele

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A condividere il proprio cammino sono stati Elisa Ghini e suo marito Manuele Preti, una coppia che ha saputo intrecciare due storie molto diverse in un’unica risposta alla chiamata di Dio. Elisa, cresciuta in una famiglia molto credente e attiva in parrocchia, ha raccontato di un lungo tempo di ricerca, anche al di fuori degli ambiti strettamente pastorali: “Ho sempre cercato la mia strada, sentivo un’inquietudine… non capivo quale fosse la mia vocazione”. L’incontro con Manuele, apparentemente lontano da quel mondo, ha acceso una nuova luce.

“Dopo la cresima ho lasciato la Chiesa – ha raccontato Manuele –. Mi sono immerso nella musica e in una vita che, alla lunga, mi ha lasciato un vuoto. A trent’anni, in silenzio, ho fatto una preghiera a Dio chiedendogli un segno. Poco dopo ho incontrato Elisa”. Da lì, una lenta ma profonda conversione: “Pensavo che la Chiesa fosse noiosa, ma ho scoperto una ricchezza e una comunità che accoglie davvero”. Elisa e Manuele oggi sono una coppia che si accompagna a vicenda, camminando insieme in un percorso di fede condivisa.

La casa che accoglie: la testimonianza di Giovanni

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In precedenza era stato Giovanni Belosi, da trent’anni in servizio alla Casa Famiglia Don Bosco della Comunità Papa Giovanni XXIII, a presentare la sua testimonianza. Nel cortile della casa, luogo di accoglienza e preghiera, ha raccontato la sua vocazione maturata grazie all’incontro con don Oreste Benzi: “Mi colpì quella frase semplice, ma potente: ‘Diamo una famiglia a chi non ce l’ha’. Quelle parole mi entrarono dentro e non mi lasciarono più”. Da lì un cammino che ha portato Giovanni a vivere nella casa famiglia, diventata segno tangibile di carità e presenza evangelica. “Non è un ospedale né una clinica, ma un luogo dove la vita cambia attraverso l’amore e la condivisione. In trent’anni sono passate qui più di 120 persone: bambini, profughi, persone con fragilità… e ognuno ha lasciato un segno, ci ha avvicinati al Signore”.

Una Chiesa che cammina insieme

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La Veglia “Eccomi” ha rappresentato un vero cammino spirituale non solo per chi vi ha partecipato, ma per tutta la diocesi. Le parole di papa Francesco per questa Giornata delle Vocazioni hanno risuonato forti: essere testimoni di speranza, per contagiare chi ci sta accanto con la gioia che nasce dall’incontro con Dio. Due testimonianze, quella di una coppia e quella di una comunità, che ci ricordano che ogni vocazione, nella sua unicità, è risposta d’amore e disponibilità: è dire “eccomi” là dove il Signore ci chiama.

Martina e Samuele


Su “Avvenire” la pagina dedicata alla Diocesi di Faenza-Modigliana

Nella giornata di ieri, domenica 11 maggio, si è tenuta la Giornata diocesana del quotidiano “Avvenire” e del nostro settimanale “il Piccolo”.

Giornali in parrocchia

Nelle parrocchie alle Messe di domani c’è stata la diffusione straordinaria dei due giornali.

Pagina speciale su “Avvenire”

In Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, si può leggere la pagina speciale dedicata alla Chiesa di Faenza-Modigliana.

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Atto di affidamento alla Vergine delle Grazie

Vergine Maria, Madre delle Grazie, volgiamo a te il nostro sguardo: tu sei la serva dal Signore che ha accolto l’incarnazione (1), tu sei la madre che alle nozze di Cana ci insegni ad ascoltarlo (2), sei l’addolorata sotto la croce(3), madre ed immagine della Chiesa, radunata nel cenacolo e sospinta dal fuoco dello Spirito (4).

Contemplando la tua vita luminosa vogliamo affidare alla tua materna protezione la nostra città e tutta la Diocesi di Faenza-Modigliana (5).

1

 

Maria, piena di grazia, veramente il Signore è con te, perché hai accolto la sua volontà in maniera unica, quando hai accettato di divenireMadre di Dio, Madre di Gesù.

A te affidiamo le nostre famiglie, le madri e i padri che si trovano in difficoltà, e tutti i bambini, anche quelli non ancora nati.

Ti affidiamo le situazioni in cui la vita è in pericolo sia al suo inizio che alla sua fine: aiutaci ad essere comunità accogliente, capace di rendere amorevoli le relazioni fra di noi perché nessun piccolo, nessun anziano, nessun ammalato, sia scartato.

Ti affidiamo quanti sono soli, soprattutto i nonni, quanti sono in situazione di bisogno e di povertà: donaci la forza di essere vicini ad ogni “prossimo” in difficoltà.

2

Madre in ascolto della Parola del tuo Figlio, insegnaci a coltivare l’incontro e l’amicizia con Gesù.

Ti affidiamo il ministero dei nostri presbiteri e diaconi, perché sia sempre fecondo e gioioso.  Nella loro vita altri giovani possano scorgere la bellezza dell’amore esclusivo a Te e alla Chiesa.

Ti affidiamo i religiosi, le religiose, i seminaristi e i propedeuti che sono in cammino, in ricerca della volontà di Dio sulla loro vita: aiutali nel discernimento e donaci le vocazioni di cui abbiamo bisogno.

Sostieni tutti i battezzati, gli accoliti, i lettori, i ministri straordinari per l’Eucaristia, i catechisti, gli operatori della Caritas, quanti collaborano con dedizione alla vita parrocchiale e diocesana: possano sentire la nostra riconoscenza e la gratitudine per il loro prezioso servizio.

 

3

 

Donna dei dolori, che sei stata sotto la croce del tuo Figlio, ti affidiamo tutte le nostre fragilità e tutto ciò che nella nostra vita ha il sapore della morte.

Ti affidiamo la nostra terra con cui dobbiamo instaurare un nuovo rapporto di cura.

Ti affidiamo questo territorio scosso dal terremoto, ma soprattutto inondato in breve tempo da cinque alluvioni, colpito dalle epidemie: la tua materna protezione ci sostenga, ci conforti, ci unisca nella consapevolezza che nessuno si salva da solo.

Ti affidiamo coloro che sono costituiti in autorità per conseguire il bene della famiglia umana: rifiutino la violenza della guerra che aggredisce e distrugge.

Ti affidiamo quanti subiscono la guerra in Ucraina, in Terra Santa e nei tanti conflitti della nuova guerra mondiale a pezzi.

Ti affidiamo, altresì, i timidi tentativi di pace e di dialogo.

Li sosteniamo con sincerità, divenendo instancabili artigiani e costruttori di pace. Attingiamo visioni di profezia ed energie d’amore dalla forza trasfiguratrice del Risorto, fonte di speranza che non delude.

4

Madre degli apostoli, donna del Cenacolo, guardandoti vediamo cosa dovremmo essere noi Chiesa: tutta di Cristo, risplendente della luce del Risorto, immacolata e pura, accesa dal fuoco dello Spirito; in uscita missionaria verso tutti.

Ti affidiamo quanti non riconoscono l’anelito di Infinito che dal profondo del cuore li sospinge verso il tuo Figlio Gesù Cristo e, tuttavia, non lo riconoscono come Via, Verità e Vita. Aiutaci ad essere testimoni credibili, consapevoli che la vita diventa un paradiso quando ascoltiamo il Vangelo.

Ti affidiamo i germogli di speranza che nel silenzio e senza proclami sono sbocciati nella nostra Chiesa, per una primavera portatrice di sapidi frutti: il Sinodo dei giovani, le nuove ordinazioni e professioni religiose, la Visita pastorale, le tante attività parrocchiali, il catecumenato, il cammino sinodale, che ci vuole tutti insieme discepoli missionari.

A te affidiamo i nostri fratelli defunti, in particolare Papa Francesco, grati per il suo appassionato e generoso ministero, unito all’amore per i piccoli, i poveri e gli ultimi.

Ti affidiamo chi è scelto a succedere al ministero di Pietro, perché sia vincolo di unità e di carità, maestro e padre per un’umanità smarrita e ferita, per tutta la Chiesa diffusa nel mondo.

5

  

Vergine delle Grazie, a te affidiamo la nostra città, la nostra Diocesi, perché tu possa essere Madre che cura e protegge, perché possiamo ricorrere a te, nei momenti tristi e lieti della nostra vita personale e comunitaria.

Aiutaci ad essere uniti e audaci davanti alle sfide sociali, culturali e religiose, che richiedono di sconfiggere l’ingiustizia, le diseguaglianze, il perbenismo, le consorterie che non sono a servizio del bene di tutti. Che non ci capiti la disgrazia di nascondere il nostro essere cristiani, di diventare indifferenti nei confronti del tuo Figlio, che è sempre presente in mezzo a noi, spronandoci ad essere buoni Samaritani. Che non ci accada di combattere addirittura contro Dio (cf At 5, 39), come fecero coloro che imprigionarono i discepoli che annunciavano Cristo e come fanno coloro che oggi perseguitano i cristiani nel mondo.

Come figli bisognosi vogliamo affidarti i nostri desideri, le nostre suppliche e preghiere, certi del tuo ascolto materno.

Sì, Maria, noi siamo certi che tu conosci le nostre difficoltà e le nostre gioie, che tu piangi con noi, fasci le nostre ferite, intercedi presso tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna nell’unità dello Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.

 

+ Mario Toso

Vescovo di Faenza-Modigliana


Il vescovo Mario sull’elezione di Papa Leone XIV

 

Di seguito le prime dichiarazioni del vescovo monsignor Toso per l’elezione del nuovo Pontefice, papa Leone XIV.

 

Accogliamo con profonda gratitudine e gioia l’elezione al soglio pontificio di Papa Leone XIV. Il suo primo gesto – salutare il popolo con le parole “La pace sia con voi” – ha subito indicato la direzione spirituale e pastorale del suo ministero: quella di una pace che affonda le radici in Cristo Risorto, una pace capace di essere insieme disarmata e disarmante, e che chiama ogni cristiano a farsene artigiano nel mondo di oggi.

È molto significativa la scelta del nome “Leone XIV”, che richiama esplicitamente papa Leone XIII, il pontefice  della Diuturnum illud, dell’Immortale Dei,  della Libertas paestantissimum (encicliche “politiche”, nelle quali critica le dottrine razionalistiche e naturalistiche alla base dello Stato liberal borghese, e nelle quali propone una libertà legata alla verità) e della più nota Rerum novarum, che diede un forte impulso alla dottrina sociale della Chiesa. Con questo nome, il nuovo Papa sembra già indicare un pontificato attento alla giustizia sociale, alla dignità del lavoro e alla libertà della Chiesa, ad una democrazia con una anima etica, scelta sulla base della libertà e della responsabilità. È un segno profetico per un tempo in cui si avverte l’urgenza di pace, della giustizia e della fraternità tra i popoli, in un contesto di crisi profonda delle istituzioni democratiche e di terza guerra mondiale a pezzi.

Il nuovo Papa, statunitense, porta in sé un respiro autenticamente internazionale: è stato missionario in Perù, ha guidato l’Ordine di Sant’Agostino e ha recentemente ricoperto l’incarico di Prefetto del Dicastero per i Vescovi. La sua esperienza lo rende un pastore che conosce la Chiesa nelle sue molteplici dimensioni e che si propone come costruttore di ponti, dialogo e speranza. Ci ha già incoraggiati – come discepoli di Cristo – a camminare insieme, uniti e senza paura, mano nella mano.

Ha ricordato con semplicità e profondità di essere figlio di Sant’Agostino, facendo sue le parole del grande Padre della Chiesa: “Con voi sono cristiano, per voi sono vescovo.” In questa dichiarazione si riflette già un pontificato che si vuole profondamente vicino al popolo, radicato nella fede e aperto al mondo.

Papa Leone XIV ci invita a costruire una nuova civiltà dell’amore, fondata sulla fraternità, sulla solidarietà, sulla giustizia sociale ma anche sull’ecologia integrale. Sicuramente solleciterà la riforma delle Istituzioni internazionali come l’ONU e richiamerà l’importanza di pensare e di  innalzare nuove istituzioni internazionali che promuovano tutti insieme la custodia del Creato, come ad esempio una Organizzazione mondiale dell’Ambiente.

Come Chiesa faentina, lodiamo il Signore per questo dono. Il nuovo Papa ci unisce più profondamente a Cristo e ravviva la nostra fede, mentre camminiamo nella storia come popolo di Dio, chiamato a dare il nostro apporto alla costruzione del Regno. Accompagniamo Papa Leone XIV con la preghiera, la fedeltà e l’impegno quotidiano per la pace e la giustizia.

 

 


Schede bibliche per il tempo di Pasqua 2025

Sono disponibili le schede bibliche del Tempo di Pasqua, si possono scaricare dal sito della diocesi e alcune copie cartacee si possono trovare nella libreria Cultura Nuova.
Le schede, a cura dell’Ufficio Catechistico – Settore Apostolato Biblico, sono dedicate ai salmi responsoriali della domenica dal 27 aprile all’ 8 giugno. L’introduzione alla lettura delle schede bibliche è tratta da un testo del cardinale Gianfranco Ravasi, che propone una riflessione sul brano evangelico dei discepoli di Emmaus.

Info e contatti: don Pier Paolo Nava 328 4760185; apostolatobiblico@diocesifaenza.it

Le schede da scaricare

copertina schede tempo di pasqua 2025

Testi dei Vangeli Pasqua C

Schede SL 2TPC

Schede SL 3TPC

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Schede SL 5TPC

Schede SL 6TPC

Schede SL 7TPC

Schede SL 8TPC