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Visita Pastorale: la lettera del vescovo Mario. Il 5 novembre in Cattedrale la messa di apertura

vescovo mario primo piano

Carissimi,

il 13 maggio 2023, nella solennità della Beata Vergine delle Grazie, ho indetto la Visita pastorale alla Chiesa di Faenza-Modigliana.

La Visita pastorale del Vescovo alla sua Diocesi non è solo un adempimento richiesto dal Diritto Canonico. Con queste parole, raccolte nel Vademecum che presenterò alla Tre giorni del Clero il 14 settembre, ho cercato di mostrarne la radice spirituale e il senso:

Il Vescovo non visita la Diocesi per controllare le diverse realtà che compongono la Chiesa, ma per incontrare le persone, per rinnovare, per confermare il cammino cristiano delle comunità. […] La Visita è un dono per farci sentire Chiesa. Ci convoca e ci chiama a vivere la grazia e la bellezza della fede e del mandato.[1]

Ritengo che i vari incontri con le persone colpite dai violenti fenomeni atmosferici, siano già parte di questa Visita e che questa Visita non può non misurarsi con il carico di sofferenza umana e spirituale che questa emergenza ha suscitato.

Pertanto, dopo aver indetto ufficialmente la Visita pastorale, dopo averne dato una lettura spirituale nel Vademecum “Desidero incontrarvi”, ora è mia intenzione specificare alcuni punti organizzativi e programmatici.

  • La Visita pastorale è rivolta alle Unità pastorali e non alle singole parrocchie.
  • Il coordinatore di ogni Unità pastorale è il diretto referente della Visita nella propria Unità pastorale. Sarà suo compito coordinare gli altri parroci, dove ci sono, e ogni comunità nell’organizzazione, nella comunicazione e nello svolgimento della Visita, in accordo con la Segreteria della Visita pastorale.
  • La Visita dovrà essere organizzata in modo che il Vescovo possa incontrare le persone nei seguenti macro ambiti in un incontro, secondo queste indicazioni. Rispetto a ciò si potranno proporre variazioni concordate con la Segreteria, a seconda delle diverse situazioni:
    1. gli organismi di comunione (Consigli Pastorali e Affari Economici), i responsabili delle Associazioni e dei Movimenti cattolici, ANSPI, CSI, i ministri istituiti, i consacrati e le consacrate;
    2. gli ammalati, gli anziani, le persone sole e le scuole paritarie;
    3. il mondo dell’educazione, i catechisti, i gruppi giovanili (AC, AGESCI, Movimenti, giovani partecipanti alla GMG) e le famiglie;
    4. il mondo agricolo e imprenditoriale, le cooperative e gli artigiani del territorio.
  • Ogni gruppo che si incontrerà dovrà presentare una relazione scritta che descriva la situazione esistente e le linee operative per il futuro.
  • La Visita all’Unità pastorale si concluderà con la celebrazione dell’Eucarestia, presieduta dal Vescovo e preceduta o seguita dall’incontro con i bambini del catechismo. Il coordinatore dell’Unità pastorale è invitato a coinvolgere i cori parrocchiali per l’animazione musicale della liturgia raccordandosi con il Settore musica sacra.
  • I luoghi e i tempi devono essere programmati per consentire la più ampia partecipazione di tutte le persone coinvolte.
  • La Segreteria, a nome del Vescovo, collabora con i coordinatori per la programmazione, la comunicazione e lo svolgimento della Visita pastorale. Essa è composta da:
  1. Michele Morandi, Vicario generale;
  2. Don Claudio Platani, parroco di S. Giovanni Evangelista in Granarolo;
  3. Marco Mazzotti, Vice Cancelliere;
  4. Marino Angelocola, Segretario della Visita pastorale.

L’indirizzo di riferimento al quale inviare comunicazioni è: segreteriavicario@diocesifaenza.it

  • Inoltre, durante l’anno verranno programmati incontri specifici con i Convisitatori:
  1. Maurizio Ghini, Economo, per verificare gli aspetti amministrativi (bilancio, rendicontazione e situazione economica);
  2. Marco Mazzotti, Vice-cancelliere, per verificare gli aspetti giuridici (libri parrocchiali dei battesimi, dei matrimoni e dei defunti);
  3. Michele Morandi, Vicario generale, per verificare gli organismi di partecipazione, di formazione e la celebrazione dei Sacramenti.
  • È mio desiderio che non si facciano doni al Vescovo, ma che si raccolgano offerte per le persone della nostra Diocesi colpite dalle catastrofi naturali.
  • Ogni coordinatore è tenuto ad inviare con due mesi di anticipo, prima della Visita alla propria Unità pastorale, il programma dettagliato (che tenga conto soprattutto dei §§ 3, 4 e 5) all’e-mail segreteriavicario@diocesifaenza.it
  • La Visita Pastorale inizierà con una Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo e concelebrata da tutto il presbiterio il prossimo 5 novembre alle 18 in Cattedrale. Per favorire la massima partecipazione le S. Messe dalle ore 13 alle ore 24 in tutto il territorio della Diocesi saranno sospese.

La visita seguirà questo calendario di massima che deve essere definito con precisione dal coordinatore dell’Unità pastorale con la segreteria con due mesi di anticipo (vedi § 10).

 

seconda metà novembre 2023 – Up delle Alfonsine

 

prima metà dicembre 2023 – Up Fusignano

 

seconda metà dicembre 2023 – Up Bagnacavallo

 

seconda metà gennaio 2024 – Up Russi

 

prima metà febbraio 2024 –  Up Reda

 

seconda metà febbraio 2024 – Up Granarolo

 

prima metà marzo 2024 – Up Solarolo

 

seconda metà marzo 2024 – Up Cotignola

 

prima metà aprile 2024 – Up Sant’Agata

 

seconda metà aprile 2024 – Up Errano

 

prima metà maggio 2024 – Up Marzeno

 

prima metà settembre 2024 – Up Marradi

 

seconda metà settembre 2024 – Up Brisighella

 

ottobre 2024 – Faenza Borgo

 

ottobre 2024 – Faenza Centro

 

ottobre 2024 – Faenza Nord

 

ottobre 2024 – Faenza Est

 

prima metà novembre 2024 – Modigliana

 

 

Colgo l’occasione per salutarvi cordialmente.

Faenza, 3 agosto 2023

+ Mario Toso, Vescovo

 

[1] Mario Toso, Desidero incontrarvi. La visita pastorale alla Chiesa di Faenza-Modigliana, Ed. Chiesa di Faenza-Modigliana, Faenza 2023, p. 15.

 

 

Il testo pubblicato dal Vescovo, Desidero incontrarvi, con le tracce di confronto e di preparazione:

 

Il pellegrinaggio a Roma di 560 cresimati della Diocesi. L’incontro con papa Francesco

In questi giorni circa 560 cresimati della Diocesi di Faenza-Modigliana sono in pellegrinaggio a Roma per incontrare papa Francesco. Martedì 17 ottobre si è celebrata la Messa alla Basilica di San Pietro presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso e oggi, mercoledì 18, hanno partecipato all’udienza del Papa.

La consegna del Credo nella basilica di San Pietro

Nella giornata di martedì il vescovo ha accompagnato i cresimati sulla tomba dell’Apostolo Pietro per consegnare loro il Credo, “Simbolo” degli Apostoli. Proprio nella Basilica di San Pietro monsignor Toso ha presieduto la Messa insieme ai sacerdoti della diocesi che hanno accompagnato i giovani. “Il pontefice – ha ricordato durante l’omelia il vescovo Mario – ha più volte sollecitato i cresimati a essere apostoli dei giovani. Che cosa vuol dire? Significa che i battezzati e i cresimati debbono considerarsi missionari: ossia persone che dopo aver ricevuto lo Spirito d’amore del Padre e del Figlio, non lo tengono solo per sé come se fosse una proprietà esclusiva, ma sono capaci di donarlo ai propri amici, a coloro che non lo hanno ancora conosciuto e incontrato”.

Monsignor Toso ha parlato col Pontefice della situazione post alluvione

Questa mattina i giovani hanno poi incontrato papa Francesco nell’udienza generale in piazza San PietroIl gruppo della parrocchia di Errano è riuscito a far firmare la propria bandiera dal Papa stesso. Al termine dell’udizione il vescovo Mario Toso ha avuto un colloquio con papa Francesco. Con il Santo Padre monsignor Toso ha parlato della situazione post alluvione e del terremoto, ricevendo parole di affetto. “Cari giovani – ha detto poi il Papa rivolto ai cresimati della nostra Diocesi – mettete Gesù al centro del cuore, vivete il rapporto con Lui, per poterlo conoscere e testimoniare al mondo”.

 

La bandiera firmata dal Papa


Il vescovo Mario invita alla preghiera per fra Ermanno Serafini

fra ermanno

Sono state celebrate sabato scorso a Nonantola le esequie del nostro fratello fra Ermanno Serafini, della comunità dei frati minori conventuali di San Francesco a Faenza. Deceduto giovedì 12 ottobre scorso, ancora una volta lo ricordiamo nella preghiera. È vissuto nei suoi ultimi anni qui a Faenza ove diceva di essere tornato perché era rimasto conquistato dall’affabilità e dalla simpatia dei faentini. Più volte egli partecipava alle iniziative diocesane e si rendeva disponibile per il ministero della Riconciliazione. Ringraziamo il Signore per averci donato fra Ermanno, che con la sua viva testimonianza ci ha incoraggiati e sostenuti nel cammino della nostra fede, specie durante il periodo della preparazione del Sinodo che come Chiesa Italiana stiamo vivendo.

Il vescovo Mario


Pace in Medio Oriente: il 17 ottobre giornata di digiuno, astinenza e preghiera in Diocesi

Carissimi,

le Chiese che sono in Italia, in un momento di grande dolore e forte preoccupazione per l’escalation di violenza in Medio Oriente, hanno aderito all’appello del Cardinale Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, per incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.

Pertanto, anche nella nostra Diocesi, chiediamo che tutti vivano il giorno di martedì 17 ottobre nel digiuno, nell’astinenza e nella preghiera. Non verrà proposto un unico evento diocesano perché ogni comunità cristiana (parrocchie, associazioni e movimenti) possa organizzare, ed è fortemente invitata a farlo, un momento di preghiera aperto alla popolazione del territorio. Consigliamo la proposta di un’Adorazione eucaristica in un orario serale, per favorire la più ampia partecipazione, con lo schema proposto dalla CEI.

Perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace (1 Cor 14, 33).

Con il mio fraterno saluto,

don Michele Morandi, vicario generale

 

Presentato il Rapporto “Povertà e Risorse” 2022 della Caritas diocesana

Allargare lo sguardo, allargare i sentieri della carità: è questo il titolo del Rapporto Povertà e Risorse 2022 redatto dalla Caritas diocesana. Il dossier approfondisce con dati, numeri e storie la situazione della povertà sul nostro territorio, con l’obiettivo di rendere la comunità più consapevole delle strategie da mettere in atto. Il rapporto è stato presentato lunedì scorso alla presenza del vescovo monsignor Mario Toso, del direttore della Caritas diocesana don Emanuele Casadio e dell’assessore al Welfare Davide Agresti.
In tutto nel 2022 sono state 1.560 le persone incontrate nel Centro di ascolto diocesano di via d’Azzo Ubaldini e nelle 23 Caritas parrocchiali distribuite in tutta la Diocesi. Si tratta di un aumento del 6% rispetto al dato del 2021. Il 64% sono donne e circa due persone su tre si sono rivolte a una Caritas parrocchiale. La nazione più rappresentata resta quella italiana, con il 27%. Di seguito riportiamo l’intervento del vescovo Mario alla presentazione della serata.

Qui è possibile scaricare il report completo.

L’intervento del vescovo Mario: “Quando tutta una famiglia è ferita ci si aiuta con più determinazione”

vescovo caritas

 

Anzitutto, un vivo ringraziamento a tutti coloro che, in occasione delle due alluvioni e del terremoto, ci hanno aiutati in molti modi. Sarebbe davvero difficile fare un elenco completo delle persone, dei gruppi della società civile, delle istituzioni, delle Diocesi e delle loro Caritas – vedo qui presenti i rappresentanti della benemerita Caritas ambrosiana, oggi venuti per visitarci -, delle Regioni di provenienza, per cui preferisco ringraziare col cuore ognuno di voi qui presente – Associazione Papa Giovanni XXIII, OMG, AGESCI, Farsi prossimo – ma anche coloro che ora non sono con noi e ci hanno supportato. La carità, al pari delle alluvioni, ovviamente in un senso diverso, ci ha letteralmente sommersi nell’affetto, con donazioni che abbiamo distribuito con gioia a piene mani.

Il piccolo dono che la nostra Diocesi è riuscita talvolta a fare a questa o a quella realtà è stato poi ricambiato con un dono più grande come sta avvenendo da parte della Caritas antoniana. Vedo padre Ottavio che è andato in TV per illustrare la situazione faentina e per chiedere aiuto non tanto per la parrocchia di san Francesco bensì per la Caritas diocesana. Vedo anche don Tiziano Zoli, altro volto che buca lo schermo e che si è prodigato in interviste a favore di Solarolo e dintorni.

Collaborazione significativa c’è stata anche tra amministrazioni comunali e le diverse strutture parrocchiali. Ciò è emerso nell’incontro che si è tenuto a Fusignano il 1° settembre scorso con le scuole paritarie della nostra provincia di Ravenna. In quell’occasione diversi assessori hanno lodato una tale collaborazione tra scuole statali e scuole paritarie – alcune scuole comunali hanno chiesto e ottenuto di essere ospitati negli ambienti delle scuole parrocchiali -, considerandola un salto di qualità da parte di istituzioni che sono a servizio del medesimo territorio.

In maniera un po’ temeraria mi sono permesso, allora, di proporre un altro salto di qualità, raggiungibile con l’abolizione delle tasse ICI, IMU, TARI, dal momento che, se la scuola paritaria riceve delle sovvenzioni da parte dei comuni, con le tasse suddette le sovvenzioni sono praticamente annullate. Con una mano si dà con l’altra si toglie.

Senz’altro indovinato ed espressivo è il titolo del RapportoAllargare lo sguardo, allargare i sentieri della carità. Eventi veri e propri della quotidianità, equivalenti a essere volti di fraternità e a percorrere cammini luminosi di dono e di comunione profonda, non superficiale.

La vasta tragedia delle due alluvioni subite è stata esperienza tragica e bella insieme, di migliaia di volti che si sono incontrati, guardati negli occhi, provenendo dal Nord e dal Sud, dall’Italia e da fuori Italia. Basti pensare all’Ordine Teutonico che dalla Germania ci ha fatto giungere un camion di alimenti. È stato un convenire simultaneo e spontaneo di persone di fede diversa, ma tutte samaritane, pronte cioè a collaborare nel nome della fraternità. Gli incontri sono stati vissuti comunitariamente, coralmente, con l’intento di alleviare la sofferenza delle persone, delle famiglie, dei nonni soli, dei quartieri, dei commercianti, delle edicole, delle istituzioni e delle comunità per anziani. I gesti di prossimità sono stati anche fotografati, come sono stati ritratti quei gruppi di volontari che si ritrovavano verso sera sulle scalinate e nella piazza del duomo per mangiare qualcosa e fare festa insieme. Perché sono stati fotografati? Perché non se ne perda il ricordo: un ricordo che solo a riviverlo è capace di rigenerare in tutti lo slancio generoso verso l’altro, verso – diciamolo pure -, Colui che ha impresso in ogni persona la sua amata immagine, da riconoscere e da onorare con tenerezza.

Purtroppo, il Rapporto non ha fatto a tempo a registrare la paura del terremoto, altro flagello che, assieme ad uragani e a incendi, ha colpito e tormentato la nostra bella Diocesi, le chiese e le famiglie di Marradi, Tredozio, Popolano, Sant’ Adriano, San Martino in Gattara, Modigliana, Lutirano.

Le ferite sono state così profonde che hanno sfinito le nostre comunità più devastate. Penso, ad esempio, a Sant’Agata sul Santerno, una cittadina ancora prostrata, ridotta allo stremo, tanto che per la parte che concerne il nostro Rapporto vi si trovano scarsi cenni relativi alla Caritas parrocchiale, la cui sede è stata pressoché annientata. Eppure, vi posso assicurare che la Diocesi sta concentrando le sue forze per aiutare quella comunità cristiana mediante una solidarietà concreta.

Desiderando concludere il mio intervento, per non rubare il tempo ad altri, mi limito a sottolineare che dopo i giorni drammatici di maggio, dopo i morti, dopo aver ripulito le strade e le case dal fango, la parola d’ordine più sognata da amministratori, famiglie e imprese, ma anche dalla nostra Diocesi e dalla Caritas è quella di fare in fretta, cioè, velocizzare il più possibile interventi di ripristino e indennizzi. L’accelerazione dell’iter delle pratiche non la si vuole solo per fare le cose alla bella e meglio ma perché l’inverno è alle porte. Rallentare le procedure è frenare il po’ di bene che, con i pochi mezzi a disposizione, si potrebbe fare per rispondere alle emergenze più urgenti. Talora sono a disposizione alcune risorse, grazie alla bontà delle persone e di alcune istituzioni sensibili, ma non si può procedere alla riqualificazione di ambienti che potrebbero ospitare gli sfollati perché non giungono i permessi prescritti dalle competenti Autorità.

In questo contesto occorre incrementare la collaborazione fra istituzioni per potere aiutare con una ragionevole solerzia coloro che sono rimasti privi di casa e di lavoro.

Quando tutta una famiglia è ferita ci si aiuta con più determinazione, ci si comprende e ci si apre ad un amore più concreto e caldo. Questa condizione, per quanto dolorosa, può dissodare i terreni induriti a causa della superficialità che deriva spesso dal benessere e dal fatto che casa nostra non sia mai stata colpita.

Ora tutta la “nostra casa” e “tutta la nostra famiglia” è stata colpita, e questo non ci deve lasciare indifferenti anzi, ci deve unire e ci deve muovere con una rinnovata solidarietà, animati dalla speranza.

Ancora un grazie a tutti voi.

 

Mario Toso, vescovo


Don Mattia Gallegati nominato responsabile della Comunità Propedeutica di Romagna

Don Mattia Gallegati

In data 2 ottobre 2023, gli arcivescovi e vescovi di Bologna, Ravenna-Cervia, Ferrara-Comacchio, Imola, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Cesena – Sarsina, Rimini, San Marino-Montefeltro, hanno nominato don Mattia Gallegati, della Diocesi di Faenza-Modigliana, responsabile della Comunità Propedeutica Residenziale Interdiocesana di Romagna. Lo affiancheranno nel suo servizio, don Luca Ghirotti della Diocesi di Faenza-Modigliana, come vice responsabile, e don Ottorino Rizzi, della diocesi di Imola, come padre spirituale.

Propedeutica
Uno scatto dell’anno scorso della Comunità Propedeutica di Romagna.

Nomine parrocchiali a Santa Lucia delle Spianate, San Biagio in Cosina e San Mamante

In data lunedì 11 settembre 2023, S. E. Mons. Mario Toso, ha nominato il rev.do don Andrea Rigoni, Parroco in solido Moderatore di S. Lucia delle Spianate. Sempre in data 11 settembre 2023 S. E. ha nominato il rev. do don Massimo Geminiani Parroco in solido non Moderatore di S Lucia delle Spianate.

Inoltre in data 20 settembre il vescovo ha nominato i rev. di don Andrea Rigoni e don Massimo Geminiani Amministratori parrocchiali in solido di San Biagio in Cosina e dei Santi Apollinare Mamante in Oriolo, con tutti i diritti connessi alla cura animarum, affinchè in comunione con l’Ordinario legale rappresentante, mons Michele Morandi si pongano a servizio di quelle comunità.