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Suor Maria Immacolata dell’Istituto Ghidieri è tornata alla Casa del Padre. Il 19 giugno le esequie a Sant’Agostino

suori mmacolata

Suor Maria Immacolata della Santa Casa di Nazareth è tornata, il 15 giugno scorso, alla Casa del Padre.

È nata a Dovadola (Forlì-Cesena) il 28 agosto nel 1936. All’età di 13 anni entra nel Collegio dell’Istituto Ghidieri per imparare a lavorare il telaio. Rientrata a casa, all’età di 20 anni matura la scelta della vita consacrata e entra nell’Istituto Ghidieri delle Suore Lauretane del Terz’Ordine di San Francesco (dal 2011 confluite nella Congregazione delle Francescane Ancelle di Maria). Il 18 novembre 1957 viene ammessa al Noviziato. Il 2 marzo 1959 emette la Prima Professione e il 6 aprile 1964 con la Professione Perpetua esprime il suo definito alla chiamata del Signore. Negli ultimi anni era superiora della comunità Istituto Ghidieri di Faenza dove ha sempre vissuto. E’ deceduta il 15 giugno scorso all’età di 87 anni Il funerale sarà celebrato mercoledì 19 giugno alle ore 10.30 alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Agostino


Nuove Nomine in Diocesi

PN 19/2024-60

Richiamato il Decreto Prot. 6/2021-48 in data 21 febbraio 2021 con cui è stato approvato il nuovo Ordinamento della Curia Diocesana;

richiamati il PN 26/2021-49 in data 21 febbraio 2021, con cui si è proceduto alla nomina degli Officiali e dei Responsabili degli Uffici di Curia, dei Coordinatori e degli Incaricati delle Aree e dei settori pastorali, e le successive nomine e integrazioni;

dato atto che è scaduto il mandato triennale e volendo provvedere alla nomina degli Officiali e dei Responsabili degli Uffici di Curia, dei Coordinatori e degli Incaricati delle Aree e dei settori pastorali;

con il presente atto

CONFERMIAMO

Vicario Generale e Moderatore della Curia ad nutum Episcopi

Mons. Michele Morandi.

 

NOMINIAMO

per un triennio dalla data odierna:

Cancelleria

Cancelliere: Mons. Mariano Faccani Pignatelli

Vice Cancelliere: Dott. Marco Mazzotti

 

Tribunale diocesano

Vicario Giudiziale: Mons. Mariano Faccani Pignatelli

Difensore del Vincolo e Promotore di giustizia: Don Alberto Luccaroni

Notaio: Dott. Marco Mazzotti

Cause dei Santi: Don Alberto Luccaroni.

 

Segreteria Vescovile

Dott. Marco Mazzotti.

 

Segreteria del Vicario Generale

Dott. Marino Angelocola.

 

Segreteria Generale

Dott. Marino Angelocola.

 

Aree e settori pastorali

 

LArea “Annuncio e Catechesi”

Coordinatore: Don Massimo Geminiani

 

Incaricato per la Catechesi: Don Massimo Geminiani

Vice Incaricato per la Catechesi: Padre Maria Paulraj Kasparraj S.d.C.

Vice Incaricato Catechesi per il catecumenato: Don Matteo Babini

Vice Incaricato per la Catechesi e la disabilità: Dott. Cesare Missiroli

Vice Incaricato per l’Apostolato biblico: Dott.ssa Michela Dal Borgo

Incaricato per i Ministeri istituiti: Don Massimo Goni

Incaricato l’Insegnamento della Religione Cattolica: Don Davide Ferrini

Incaricato per la Scuola e l’università: Prof.ssa Alessandra Scalini

Incaricato per la Pastorale missionaria: Coniugi Antonella Romboli e Antonio Verna

Incaricato per i Migranti: Dott. Diac. Bruno Balla

Incaricato per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso: Don Mirko Santandrea

Incaricato per la Cultura e l’arte sacra: Arch. Riccardo Drei

Vice Incaricato per la Cultura e l’arte sacra con riferimento ai beni mobili: Dott. Giovanni Gardini

Direttore del Museo Diocesano: Dott. Giovanni Gardini

Conservatore del Museo Diocesano: Dott. Giovanni Gardini

Direttore della Biblioteca diocesana: Dott. Giovanni Gardini

Archivista diocesano: Dott. Marco Mazzotti.

 

 

L’Area “Società e Famiglia”

Coordinatore: Don Stefano Vecchi

 

Incaricato per la Caritas: Don Emanuele Casadio

Incaricato per la Pastorale familiare: Don Stefano Vecchi

Co-Incaricati per la Pastorale familiare: Coniugi Roberto Frassineti e Enrica Laghi

Incaricato per la Pastorale sociale: Dott. Flavio Venturi

Vice Incaricato per la Pastorale sociale: Don Luca Ghirotti

Incaricato per la Pastorale della salute: Dott. Diac. Antonio Bianchedi

Vice Incaricato per la Pastorale della salute: Dott. Diac. Gino Covizzi

Incaricato per le Comunicazioni sociali e l’Ufficio Stampa: Dott. Samuele Marchi

Vice Incaricato per i social network: Dott. Marino Angelocola

Incaricato per il Tempo libero, lo sport e i pellegrinaggi: Don Tiziano Zoli

Incaricato per il Servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili: Don Mattia Gallegati.

 

 

L’Area “Liturgia”

Coordinatore: Dott.ssa Vincenza Morini

 

Incaricato per la Sacra Liturgia: Dott.ssa Vincenza Morini

Incaricato per la Musica sacra: Dott.ssa Vincenza Morini

Cerimoniere: Dott. Diac. Stefano Lega.

 

 

L’Area “Giovani e vocazioni”

Coordinatore: Don Mattia Gallegati

 

Incaricato per la Pastorale giovanile: Don Massimo Geminiani

Vice Incaricato per la Pastorale giovanile: Don Marco Donati

Incaricato per la Pastorale vocazionale: Don Mattia Gallegati

Vice Incaricato per la Pastorale vocazionale: Rag. Sara Nannini.

 

 

L’Area “Clero e Vita Consacrata”

Coordinatore: Mons. Michele Morandi

 

Incaricato per la Formazione permanente dei Chierici (Presbiteri e Diaconi permanenti): Mons. Michele Morandi

Vice Incaricato del Settore per la Formazione permanente dei Chierici: Don Matteo Babini

Incaricato per la Vita consacrata: Don Stanislaw Rafalko S.d.B.

 

Scuola diocesana di Teologia “S. Pier Damiani”

Direttore: Don Luca Ravaglia.

 

NOMINIAMO ALTRESÌ AD NUTUM EPISCOPI

Incaricato della Formazione degli aspiranti e dei candidati al diaconato permanente nell’ambito dell’Area “Clero e Vita Consacrata”: Don Massimo Goni.

Faenza, 24 maggio 2024

                                                                                   + Mario Toso, Vescovo

                                                                                   Dott. Marco Mazzotti, Vice Cancelliere Vescovile

 

 

Articolo di don Michele Morandi: Sette lenti per leggere il mandato dei nuovi incaricati

 


Nasce “Ecologia integrale”, la comunità energetica della Diocesi con il supporto di Confcooperative Romagna

Venerdì 31 maggio, visitazione della Beata Vergine Maria. In questo giorno, i soci fondatori della Comunità energetica Ecologia Integrale e la Commissione diocesana per la costituzione delle comunità energetiche hanno deciso di costituire la Cooperativa di autoconsumo di energia elettrica rinnovabile.

La Commissione ha coinvolto i primi soggetti mettendo a frutto lo studio di fattibilità e il primo coinvolgimento diocesano di enti e famiglie attorno al progetto di transizione energetica. Alla presenza del notaio Paolo Castellari, nella sala Battaglia della curia diocesana, il vescovo S.E. Mons. Mario Toso e i soci fondatori hanno firmato l’atto di costituzione e incaricato il primo Consiglio di Amministrazione.

Il Presidente della Cooperativa Comunità Energetica rinnovabile Ecologia Integrale è Giovanni Malpezzi. Angela Esposito ha accettato l’incarico di Vice-presidente. Gli altri membri del Consiglio sono: Andrea Pazzi, Andrea Ercolani, Stefano Lega, don Davide Ferrini, Luciano Caroli, Massimo Alberti, don Luca Ghirotti.

Nei mesi estivi la cooperativa includerà gli enti e le famiglie che hanno già manifestato l’interesse alla partecipazione. In autunno saranno organizzati incontri per spiegare come partecipare alla società e come, nel tempo, verrà implementato  il progetto.

Oggi non si vogliono fornire numeri e fare promesse di particolari vantaggi per le tasche dei soci. Ora partiamo: finanziamenti, investimenti, gestione delle attività. Il tutto si deve “rodare”. Verosimilmente ci vorrà almeno un anno per “prendere il volo”. Una cosa hanno chiara i primi soci e il Consiglio di Amministrazione: il Regolamento e la gestione dei beni andrà fatta declinando il fine sociale e di solidarietà.

La cooperativa ha come nome proprio Comunità energetica rinnovabile Ecologia Integrale.

  • È una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà.
  • È energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili (nel nostro caso l’energia del Sole). Vogliamo custodire il Creato – la Casa comune per le generazioni che ci seguono.
  • È per l’Ecologia Integrale: ogni famiglia e ogni comunità deve aver l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia. Viviamo il principio della solidarietà. Ogni famiglia e ogni comunità deve anche poter godere e partecipare alla costruzione dell’umanesimo integrale aperto al trascendente: la cultura si forma quando le istituzioni formative e scolastiche sono nelle condizioni di riflettere e fare la loro proposta secondo il principio di sussidiarietà e reale parità scolastica.

La Settimana Sociale dei cattolici, che si svolgerà a Trieste ad inizio luglio, tratterà della partecipazione alla democrazia. Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità Energetica Ecologia Integrale potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale.

Si potrà divenire soci sia come persone fisiche (famiglie), che come persone giuridiche (enti ecclesiali, circoli, aziende, associazioni…). Si potrà divenire soci in qualità di produttori, o di prosumer (produttori e consumatori), oppure come puri consumatori. L’ingresso sarà semplice e accessibile a tutti: l’intenzione è quella di dare l’opportunità al maggior numero possibile di famiglie ed enti di partecipare alla transizione energetica nel nostro territorio e divenire promotori di Ecologia Integrale.

Invitiamo tutti a mantenere vigile l’attenzione verso questo progetto e a farsi promotori di esso. I soci e la Commissione affidano il progetto cooperativo a Maria, affinché sul suo esempio eloquente di sapienza materna, i beni della nuova società siano gestiti con responsabilità, per i piccoli che il Signore continuamente ci indica.

 

Don Luca Ghirotti


Matteo Cattani sarà istituito lettore domenica 2 giugno in Seminario

Domenica 2 giugno alle 19, nella chiesa del Seminario, il seminarista Matteo Cattani verrà istituito lettore. Matteo sta svolgendo il percorso formativo presso il Seminario regionale a Bologna e attualmente frequenta il terzo anno di studi presso la facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna. Il 22 ottobre 2023 era stato ammesso fra i candidati all’Ordine del diaconato e del presbiterato. Compito del lettore istituito è quello di proclamare la parola di Dio durante l’assemblea liturgica. Può anche, se necessario, curare la preparazione degli altri fedeli incaricati di leggere la Sacra Scrittura. Per svolgere tali compiti, il lettore istituito è invitato a meditare assiduamente la Sacra Scrittura, per acquistare ogni giorno più pienamente l’amore e la conoscenza della Sacra Scrittura e divenire un più perfetto discepolo del Signore.


Accorpamento diocesi “in persona episcopi”, il vescovo Mario dopo l’incontro con il Papa: “Serve un surplus di riflessione”

Domande e risposte. Come è ormai consuetudine quando il Papa incontra i vescovi italiani riuniti in assemblea. È successo anche ieri pomeriggio nell’Aula del Sinodo in Vaticano. E tra le risposte più significative di Francesco c’è quella relativa all’accorpamento delle diocesi in persona episcopi. Non una strada tracciata definitivamente. Anzi, dopo queste prime sperimentazioni è bene fermarsi a riflettere. Lo riporta Avvenire, a seguito dell’incontro in apertura dell’Assemblea generale della Cei.

A proposito di diocesi, diverse domande hanno riguardato la questione degli accorpamenti. Come riferisce monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, al quotidiano Avvenire: «le recenti visite ad limina hanno fornito al Papa informazioni che, come ci ha detto egli stesso nel rispondere alle domande, non gli erano ben presenti in precedenza. Le difficoltà emerse, dunque, inducono ad affrontare la questione con un surplus di riflessione, per cui non è detto che questa debba essere la via da perseguire anche in futuro».

Certamente invece bisognerà prestare attenzione ai Seminari. Laddove i seminaristi sono troppo pochi si potrebbe pensare a strutture di livello regionale o per lo meno interdiocesano. Una soluzione che il Papa ha sempre raccomandato e che tornato a caldeggiare ieri pomeriggio. Più in generale la cura delle vocazioni e l’accompagnamento dei sacerdoti, «che hanno bisogno di incoraggiamento», sono due dei temi maggiormente toccati nel corso dello scambio con i vescovi. Monsignor Toso ha riferito che il Papa ha molto sottolineato questi due aspetti. Ma il calo delle vocazioni e del numero dei preti non deve essere vissuto in maniera catastrofica. Il vescovo di Faenza-Modigliana a tal proposito ricorda: «Ci ha invitato ad affrontare questo momento di difficoltà con entusiasmo, perché il Signore cammina con noi e ci permette di guardare i problemi con uno spirito nuovo».

Omelia di Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

Omelia di S.E. Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
in occasione della Festa della B.V. delle Grazie
Faenza, Cattedrale di San Pietro Apostolo, 11 maggio 2024

 

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Pietro e Giovanni.
Come potevano stare insieme ed essere concordi Pietro e Giovanni, cioè il giovane e il vecchio, il carattere impulsivo e rude e il temperamento gentile e sensibile. Come possono stare insieme le generazioni diverse nella stessa comunità. Come possono parlarsi gli adulti e i giovani, i genitori e i figli, i nonni e i nipoti, gli insegnanti e gli studenti. Non sono forse destinati a vivere in mondi separati, in una insuperabile incomunicabilità? Perseveranti e concordi: c’era Maria, la Madre di Gesù e alcune donne. Forse la madre, se non è ansiosa ma ispirata dalla fede; forse la madre, se non è troppo preoccupata di sé, può essere la donna dell’alleanza tra le generazioni. Forse la Madre insegna a pregare. La Beata Vergine della Grazie ha saputo unire la città in tanti momenti della storia. Sapranno i giovani e gli anziani di Faenza vivere uniti e concordi nella preghiera? Maria è ancora qui a convocarci tutti, con l’attrattiva della maternità che genera.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Giacomo e Andrea, cioè quelli che avevano l’ambizione del protagonismo. L’intraprendenza per sedersi alla destra o alla sinistra, per procurare il pane, per essere capaci di fare proseliti. Erano tutti e due protagonisti: come potevano stare insieme, ambiziosi come erano?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la serva dell’altissimo. Forse la prontezza a servire, forse la sensibilità che si accorge del bisogno degli altri, del vino che manca, prima di esibire sé stessa. Ecco a che cosa serve l’intelligenza e l’intraprendenza: non a primeggiare, ma a procurare gioia agli altri, a procurare il vino che manca.

Sapranno gli ambiziosi di Faenza, gli uomini e le donne dotate di grandi qualità inclini a primeggiare, gareggiare nello stimarsi a vicenda e nel servizio? Maria è ancora qui a indicarci la via del servire.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Filippo e Giacomo, cioè quelli delle domande, quelli inclini allo scetticismo, quelli che dicono, come Tommaso: “Se non tocco con le mie mani non credo”, quelli che dopo tanto tempo, ancora domandano, come Filippo: “Mostraci il Padre!”. Quelli che hanno sempre obiezioni e dubbi, gli intellettuali incontentabili, quelli che si accaniscono nelle discussioni, quelli che vogliono sempre avere l’ultima parola. Erano gli amici della polemica: come potevano stare insieme? Perseveranti e concordi: c’era Maria, la sedes sapientiae. Una sapienza più alta, più benevola, una parola più delicata, un modo di parlare più conciliante, una ricerca della verità più fiduciosa. Ecco a che cosa serve la parola: per intendersi. Ecco: l’intelligenza più acuta non è il pensiero critico, ma la disponibilità alla contemplazione.

Sapranno gli intellettuali di Faenza, gli uomini del pensiero e della parola, inclini alla critica e allo scetticismo, accogliere da Maria, la sapienza sorridente e la parola edificante? Maria è ancora qui per rendere possibile l’intesa.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera, Bartolomeo e Matteo, cioè quelli della tradizione e quelli della innovazione, i progressisti e i tradizionalisti, quelli che guardando al patrimonio della tradizione dicono: “Tutte cianfrusaglie, tutte anticaglie da museo” e quelli che considerando le innovazioni dicono: “Tutte banalità, sperimentalismi astrusi, incomprensibili arbitrarie stranezze”. Potevano stare insieme ed essere concordi?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la figlia di Sion e la nuova Eva, l’esito di una gloriosa genealogia e il principio di una comunità nuova. Maria ricordava che in Gesù si celebra la nuova alleanza, solo in lui si compiono le profezie, cioè le tradizioni di Israele e solo in lui risplende la gloria e risuona la parola che indica le vie da percorrere verso il compimento. Maria pregava gli antichi salmi e inneggiava con il cantico nuovo del Magnificat, l’antico e il nuovo, le sfumature della bellezza.

Sapranno i tradizionalisti e i progressisti di Faenza celebrare l’alleanza? Maria è ancora qui, la Madre che offre la stanza al piano superiore per celebrare la fraternità.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo, gli uomini qualsiasi. Gli uomini qualsiasi, quelli che non hanno niente da dire o non riescono a dire niente perché parlano sempre gli altri; quelli che non fanno niente che meriti di essere ricordato; gli uomini qualsiasi, quelli destinati a essere gregari: talora mortificati e invidiosi degli altri che pretendono di sedere alla destra o alla sinistra del Maestro, talora invece restii a farsi avanti, imbarazzati se vengono chiamati, inclini piuttosto a ritirarsi nel privato che a esporsi in pubblico. C’erano anche gli uomini qualsiasi, quelli che hanno difetti qualsiasi, quelli che fanno peccati mediocri, quelli che hanno pensieri banali, quelli che discutono fino a litigare per motivi futili. Possono essere perseveranti e concordi gli uomini qualsiasi?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la donna di Nazaret, la donna di una vita qualsiasi. Maria ascoltava tutti e seminava anche nelle vite mediocri l’invito alla santità, la santità semplice della carità sincera, dei gesti minimi, delle parole semplici, del perdono quotidiano, del bicchiere d’acqua e dell’ascolto paziente che sa riconoscere il desiderio di felicità e la vocazione alla santità scritto anche nelle vite che non fanno notizia, nelle lacrime e nelle fatiche della gente qualsiasi.

Sapranno gli uomini e le donne qualsiasi di Faenza perseverare concordi nello stupore di essere importanti per il Signore, loro che non sono importanti per nessuno? Maria è ancora qui e offre la rivelazione della gloria che avvolge di luce ogni persona.

Celebriamo la patrona di Faenza che ha rivelato d’essere la Beata Vergine delle Grazie così vicina alla gente nei secoli. Nei momenti della peste, del terremoto, della guerra la gente è forse tentata di disperdersi, di gridare: “Si salvi chi può!”, di andare ciascuno per la sua strada, pensando di salvarsi da solo.

La storia di Faenza raccomanda piuttosto di essere concordi e perseveranti nella preghiera per invocare: “Salvaci, Signore! Aiutaci, Maria!”
In questo frammento di storia che stiamo vivendo chiediamo l’intercessione di Maria perché aiuti a stare insieme, i giovani e i vecchi, i politici e gli amministratori, gli intellettuali e i ricercatori, i tradizionalisti e i progressisti, gli uomini e le donne qualsiasi. Insieme per invocare: Salvaci, Signore! Aiutaci, Maria!”.


Visita canonica al monastero dell’Ara Crucis di Faenza

vescovo ara crucis

Il 10 aprile scorso durante la Visita canonica: la comunità quasi al completo (manca la fotografa) si è radunata insieme al vescovo monsignor Mario Toso e a suor Gabriella Mauri op, presidente della Federazione di monasteri domenicani “Santa Maria Maddalena” di cui l’Ara Crucis fa parte. Due visitatori anziché soltanto uno: è una delle novità introdotte dal Papa con i documenti Vultum Dei quaerere e l’Istruzione applicativa Cor orans. Sono state giornate intense di dialogo sincero, di confronto fiducioso, di clima sinodale.


Chiusura Uffici Curia dal 28 marzo al 6 aprile. Riapertura lunedì 8

Gli uffici della Curia diocesana che hanno sede in Viale Stradone 30 nei locali del Seminario, resteranno chiusi per le festività pasquali da giovedì 28 marzo a sabato 6 aprile. Riapriranno lunedì 8 aprile.
Gli uffici della Curia sono aperti al pubblico il martedì e il giovedì dalle 9.00 alle 12.30. La Curia diocesana è l’insieme degli organismi e delle persone che aiutano il vescovo nel governo della Diocesi, soprattutto nel dirigere l’attività pastorale, nel curare l’amministrazione della diocesi come pure nell’esercitare la potestà giudiziaria.

Tel: 0546 21642
E-mail: curia@diocesifaenza.it

Dichiarazione Ceer sul fine vita: “Esprimiamo con chiarezza la nostra preoccupazione. La soluzione non è l’eutanasia”

La Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna si è riunita in Assemblea il 29 febbraio a Roma, dove si trova per la Visita ad Limina, e durante i lavori presieduti da Mons. Giacomo Morandi, Presidente Ceer e Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, ha predisposto una dichiarazione circa il fine vita, di cui si trasmette il testo.

 

Nascere, vivere, morire: tre verbi che disegnano la traiettoria dell’esistenza. La persona li attraversa, forte della sua dignità che l’accompagna per tutta la vita: quando nasce, cresce, come quando invecchia e si ammala. Sperimenta forza e vulnerabilità, intimità e vita sociale, libertà e condizionamenti.

Gli sviluppi della medicina e del benessere consentono oggi cure nuove e un significativo prolungamento dell’esistenza. Si profila così la necessità di modalità di accompagnamento e di assistenza permanente verso le persone anziane e ammalate, anche quando non c’è più la possibilità di guarigione, continuando e incrementando l’ampio orizzonte delle “cure”, cioè di forme di prossimità relazionale e mediche.

Alla base di questa esigenza ci sono il valore della vita umana, condizione per usufruire di ogni altro valore, che costruisce la storia e si apre al mistero che la abita, e la dignità della persona, in intrinseca relazione con gli altri e con il mondo che la circonda. Il valore della vita umana si impone da sé in ogni sua fase, specialmente nella fragilità della vecchiaia e della malattia. Proprio lì la società è chiamata ad esprimersi al meglio, nel curare, nel sostenere le famiglie e chi è prossimo ai malati, nell’operare scelte di politiche sanitarie che salvaguardino le persone fragili e indifese, e attuando quanto già è normato circa le cure palliative. Impegno, questo, che qualifica come giusta e democratica la società.

Procurare la morte, in forma diretta o tramite il suicidio medicalmente assistito, contrasta radicalmente con il valore della persona, con le finalità dello Stato e con la stessa professione medica.

La proposta della Regione Emilia-Romagna di legittimare con un decreto amministrativo il suicidio medicalmente assistito, con una tempistica precisa per la sua realizzazione, presumendo di attuare la sentenza della Corte Costituzionale 242/2019, sconcerta quanti riconoscono l’assoluto valore della persona umana e della comunità civile volta a promuoverla e tutelarla.

Anche noi, Vescovi dell’Emilia-Romagna, pellegrini a Roma alle tombe degli Apostoli, vogliamo offrire un nostro contributo, sulla base della condivisa dignità della persona e del valore della vita umana, rivolgendoci non solo ai credenti ma a tutte le donne e gli uomini.

Esprimiamo con chiarezza la nostra preoccupazione e il nostro netto rifiuto verso questa scelta di eutanasia, ben consapevoli delle dolorose condizioni delle persone ammalate e sofferenti e di quanti sono loro legati da sincero affetto. Ma la soluzione non è l’eutanasia, quanto la premurosa vicinanza, la continuazione delle cure ordinarie e proporzionate, la palliazione, e ogni altra cosa che non procuri abbandono, senso di inutilità o di peso a quanti soffrono.

Tale prossimità e le ragioni che la generano hanno radici nell’umanità condivisa, nel valore unico della vita, nella dignità della persona, e trovano sorgente, luce e forza ulteriore in Gesù di Nazareth che, proprio sulla Croce, nella fase terminale della esistenza, ci ha redenti e ci ha donato sua madre, scambiando con Lei, con il discepolo amato e con chi condivideva la pena, parole e un testamento di vita unico, irrinunciabile, non dissimili a quelle confidenze che tanti cari ci hanno lasciato sul letto di morte.

Il suo dolore, crudelmente inferto, accoglie ed assume ogni sofferenza umana, innestandola nel mistero di Pasqua, mistero di Morte e di Risurrezione.

 

Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna

 

Visita ad limina. Tutti i vescovi dell’Emilia-Romagna in udienza da papa Francesco

Il 29 febbraio in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer) sono stati ricevuti da Papa Francesco in Udienza privata nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in occasione della Visita ad Limina Apostolorum, in corso dal 26 febbraio al 2 marzo.

Erano presenti i Vescovi delle Diocesi dell’Emilia-Romagna – tra cui il nostro Vescovo, Mons. Mario Toso, insieme al Presidente Ceer, Mons. Giacomo Morandi, Vescovo di Reggio Emilia, e al Presidente Cei, Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna. L’incontro è stato un dialogo di oltre due ore e l’Udienza, già programmata per lunedì 26, era stata rinviata ad oggi per la persistenza di lievi sintomi influenzali del Papa. In questa settimana di Visita ad Limina si stanno pure svolgendo le visite dei Vescovi nei vari Dicasteri Vaticani, le celebrazioni liturgiche in alcune Basiliche e la visita alle tombe degli Apostoli.

I Vescovi Ceer, inoltre, hanno partecipato all’Udienza Generale di Papa Francesco mercoledì 28 nell’Aula Paolo VI, dove erano presenti anche i pellegrini provenienti dalle Diocesi della regione e migliaia di fedeli giunti da tutta Italia e dal mondo. Nel pomeriggio di mercoledì 28 i Vescovi della regione hanno concelebrato la Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano alla presenza dei pellegrini delle Diocesi
dell’Emilia-Romagna.

 

Per servizi, testi, immagini e foto consultare i siti delle Diocesi dell’Emilia-Romagna e i siti https://photo.vaticanmedia.va/it/ e https://www.vatican.va