Author: samuelemarchi

Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani: il programma delle iniziative dal 18 al 25 gennaio

Dal 18 al 25 gennaio 2025 si celebrerà la tradizionale Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, un’occasione speciale per promuovere il dialogo ecumenico e la preghiera condivisa tra le diverse confessioni cristiane. Il tema di quest’anno, tratto dal Vangelo di Giovanni, è “Credi tu questo?” (Gv 11,26), un interrogativo che invita alla fede e all’apertura verso l’altro.

Il programma prevede momenti di preghiera e celebrazioni in diverse chiese della comunità, offrendo un ricco percorso spirituale per i partecipanti. La settimana si aprirà sabato 18 gennaio con la Celebrazione Eucaristica alla chiesa di San Francesco a Faenza, in Piazza San Francesco, alle ore 17.30. Lunedì 20 gennaio sarà la volta della Celebrazione Ecumenica della Parola di Dio, ospitata dalla Chiesa Evangelica Apostolica in via Piero della Francesca alle ore 20.30. La conclusione dell’intenso percorso avverrà sabato 25 gennaio, con i Vespri celebrati nella Chiesa Ortodossa Rumena in Piazza San Rocco alle ore 19.

Questa iniziativa rappresenta un forte richiamo all’unità e alla comunione tra le varie comunità cristiane, unendole nel comune obiettivo di testimoniare la fede in Cristo attraverso il dialogo e la preghiera.

Il Credo che accomuna tutti i cristiani

Quest’anno il tema della settimana è collegato ai 1.700 anni dal concilio di Nicea e si concentra sul “Credo” che accomuna tutti i credenti come ricorda anche il Papa nella bolla di indizione del Giubileo al n. 17: Il Concilio di Nicea è una pietra miliare nella storia della Chiesa. L’anniversario della sua ricorrenza invita i cristiani a unirsi nella lode e nel ringraziamento alla Santissima Trinità e in particolare a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, «della stessa sostanza del Padre», che ci ha rivelato tale mistero di amore. Ma Nicea rappresenta anche un invito a tutte le Chiese e Comunità ecclesiali a procedere nel cammino verso l’unità visibile, a non stancarsi di cercare forme adeguate per corrispondere pienamente alla preghiera di Gesù: «Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» ( Gv 17,21). Al Concilio di Nicea si trattò anche della datazione della Pasqua. A tale riguardo, vi sono ancora oggi posizioni differenti, che impediscono di celebrare nello stesso giorno l’evento fondante della fede. Per una provvidenziale circostanza, ciò avverrà proprio nell’Anno 2025. Possa essere questo un appello per tutti i cristiani d’Oriente e d’Occidente a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua.

Materiali informativi

Qui si possono attingere i materiali per la settimana di preghiera:

https://unedi.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/32/2024/06/07/SPUC-2025-testoiTALIANO_con-sommario.docx

Si segnala anche la bellissima testimonianza ecumenica di pace promossa dalla biblioteca del Seminario che viene da Betlemme con la mostra e l’incontro il 24 gennaio sulla Tent of Nations di cui si può leggere anche qui: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-12/betlemme-daoud-tent-of-nations-storie-speranza-pace.html


Alla mensa del Giubileo. Il 17 gennaio cena e testimonianze per giovani in Seminario sulla Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei

Venerdì 17 gennaio, il Seminario di Faenza ospiterà l’evento per giovani Alla mensa del Giubileo. Dall’ebreo Giuseppe all’ebreo Gesù, organizzato in occasione della Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei. La manifestazione è promossa dal settore Ecumenismo e dialogo interreligioso della Diocesi con l’Area Giovani e vocazioni. Si comincia alle 17 con un bibliodramma, momento di lettura e riflessione guidato da Miriam Camerini. A seguire, alle 19.30, la cena di Shabbat, occasione di convivialità per immergersi nelle tradizioni ebraiche. La serata si concluderà alle 21 con una riflessione biblica con don Fabrizio Marcello.

Per partecipare iscrizione entro il 13 gennaio, contattando don Mattia Gallegati al 3282481149. Il contributo per la cena è di 7 euro.

Miriam Camerini nasce a Gerusalemme la sera di Purim del 1983. Regista teatrale, attrice, cantante e studiosa di ebraismo, vive a Milano dove si dedica all’allestimento di spettacoli teatrali e musicali, festival e rassegne attorno e all’interno della cultura ebraica.

Don Fabrizio Marcello è nato e cresciuto a Bologna. Ha studiato Filosofia e teologia nel Seminario regionale Flaminio. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha prestato servizio per alcuni anni in parrocchia, per poi continuare lo studio della Bibbia a Roma, Monaco e Gerusalemme, dove attualmente vive e dove sta completando un dottorato in Scienze bibliche.

Per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si parte sabato 18 gennaio alle 17,30 con la messa alla chiesa di san Francesco e, a seguire, l’incontro sempre con Camerini e don Fabrizio.


Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola consegnano al vescovo Mario la statuetta del presepe: un’artigiana del settore caseario

presepe 2024

Èstato consegnato al vescovo, monsignor Mario Toso, il nuovo personaggio del presepe 2024 nell’ambito dell’iniziativa promossa ogni dicembre a livello nazionale da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. Obiettivo di quella che è ormai una tradizione a tutti gli effetti è aggiungere alla rappresentazione della Natività figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. In particolare, quest’anno, la statuina rappresenta un’artigiana del settore caseario, simbolo della qualità del cibo made in Italy e dei saperi che lo valorizzano.

WhatsApp Image 2024 12 12 at 17.14.58

La statuina, realizzata dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, una figura di eccellenza nel campo della produzione artistica in cartapesta, incarna la ricerca della materia prima, la cura delle produzioni, la certificazione e la tracciabilità dei prodotti, quindi la sicurezza alimentare e il riconoscimento di un valore aggiunto che l’artigianalità esprime.

Presenti alla consegna e allo scambio di auguri con il vescovo il direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini insieme al Segretario di Zona del comprensorio faentino Pier Costante Montanari e per Confartigianato Ravenna il presidente della Romagna Faentina Umberto Campalmonti e il segretario Alberto Mazzoni.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando, è la “buona Novella” che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio, includere, è la famiglia. Nel 2020 la statuina rappresentava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista, nel 2023, attraverso un maestro imprenditore e il suo apprendista, la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni.


Santo Natale: il calendario delle celebrazioni in Cattedrale

La Basilica Cattedrale di Faenza si prepara a celebrare il Natale 2024 con un ricco calendario di appuntamenti liturgici per accompagnare i fedeli in ogni momento di questo periodo di grande significato spirituale.

La Novena di Natale, dal 17 al 24 dicembre, sarà scandita dalla celebrazione della Santa Messa quotidiana alle ore 8, arricchita dalla recita della Novena.

Domenica 22 dicembre, IV Domenica di Avvento, sarà caratterizzata da diverse celebrazioni eucaristiche, alle ore 8, 10.30, 12 e 18, e da un’ampia disponibilità per le confessioni, sia al mattino che al pomeriggio.

Il 24 dicembre, Vigilia di Natale, sarà una giornata di grande attesa e raccoglimento. Dopo le confessioni, che proseguiranno per tutta la giornata, i fedeli potranno partecipare alla Veglia di Natale, alle ore 23.30, seguita dalla Messa della Notte presieduta da S.E. Mons. Mario Toso alle ore 24.

La Solennità del Natale del Signore, il 25 dicembre, sarà celebrata con la Santa Messa delle ore 10.30 presieduta da Mons. Mario Toso e quella delle ore 18, presieduta da Mons. Michele Morandi, preceduta dai Vespri solenni delle 17.30.

Il 26 dicembre, la Chiesa ricorda Santo Stefano Martire con le messe del mattino e del pomeriggio. Domenica 29 dicembre, la Festa della Santa Famiglia sarà un momento speciale, segnato dall’apertura dell’Anno Giubilare in Diocesi durante la Messa delle ore 18 presieduta da Mons. Mario Toso.

Tra i momenti più significativi vi sarà il Te Deum di Ringraziamento il 31 dicembre e la celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il 1° gennaio, Giornata Mondiale della Pace. Le messe saranno accompagnate dall’Adorazione eucaristica e dai Vespri.

Infine, il calendario proseguirà fino al 6 gennaio con la Solennità dell’Epifania e si concluderà il 12 gennaio con la Festa del Battesimo del Signore.

Le celebrazioni rappresentano un invito rivolto a tutta la comunità a vivere intensamente il mistero del Natale, riscoprendo il significato profondo della venuta di Cristo.

 


Vespri d’Avvento in Seminario

Durante il periodo d’Avvento in Seminario a Faenza saranno celebrati i vespri di accompagnamento verso il Natale. Si prosegue con le celebrazioni domenica 8 dicembre (alle19 l’adorazione e alle 19.30 i vespri); domenica 15 dicembre (alle 19 adorazione e possibilità di confessioni fino alle 20.30) e alle 20 i vespri; domenica 22 dicembre alle 19 adorazione e alle 19.30 i vespri.

«Durante l’adorazione, per prepararci insieme al Natale e al Giubileo 2025 – scrivono i promotori dell’area Giovani e vocazioni – alcuni testimoni ci accompagneranno con un commento al Vangelo del giorno e ci lasceranno un messaggio di speranza». Info Arianna: 377 4040080.

Verso il Natale e il Giubileo: il Vescovo Mario incontra il Csi Faenza

Lunedì scorso il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha incontrato la presidenza del Centro Sportivo Italiano per il consueto scambio degli auguri natalizi. Il presidente Giovanni Conti ha presentato al Vescovo l’attività del CSI e, in particolare, l’iniziativa “Giocasport 2025”. Il progetto Giocasport, che l’anno prossimo festeggia il 40° anniversario, intende aiutare a crescere e a formare le nuove generazioni per favorirne la cooperazione, far loro comprendere i propri limiti e renderli consapevoli della fatica necessaria per raggiungere un obiettivo.

Il Vescovo ha illustrato ai rappresentanti del CSI le iniziative diocesane programmate per l’Anno del Giubileo annunciando che verrà stampato a breve il vademecum “Pellegrini di speranza” in cui vengono offerti alcuni punti di riferimento per riscoprirci pellegrini di speranza, in cammino verso un mondo migliore. “Nel vademecum – ha detto il Vescovo – vengono presentati i volti nei quali possiamo riconoscere che seguire il Signore è garanzia di una felicità che il mondo non può dare. Sono i santi, i beati, i venerabili e i servi di Dio che arricchiscono spiritualmente la nostra Chiesa diocesana e la cui conoscenza va approfondita. Una mostra allestita nella Cattedrale per l’Anno giubilare permetterà di conoscere queste figure”.

Il Vescovo ha, poi, sottolineato che “l’Anno santo è la celebrazione dell’amore di Dio Padre, per Gesù Cristo, nello Spirito Santo. Solo in Dio noi sperimentiamo una speranza autentica, la misericordia senza confini che ci chiama ad una convinta conversione”. Infine, il Vescovo ha invitato il CSI ad organizzare la partecipazione di soci, educatori, responsabili alle iniziative giubilari per sperimentare un tempo di preghiera e di spiritualità.

Nella foto da sinistra: Stefano Drei, Ulisse Babini, mons. Vescovo, Giovanni Conti, don Claudio Platani


Domenica 1° dicembre la Giornata per la Casa del Clero

Carissimi tutti,

domenica 1° dicembre 2024 giungeremo alla settima giornata per la Casa del Clero di Faenza. Questa struttura oggi accoglie dodici sacerdoti che, avendo dedicato la loro vita alla Chiesa, ricevono ora l’assistenza meritata e doverosa, dopo tanto lavoro di apostolato. Appena un mese fa ci ha lasciato suor Serafina, dopo due anni passati insieme nei quali ha testimoniato la sua capacità di convivere nella comunità ringraziando per il servizio ricevuto. Abbiamo accolto da fine settembre un nuovo sacerdote e tra tutti abbiamo raggiunto una età media che supera i 90 anni, ma ringraziando il Cielo, ancora con discreta salute.

Anche quest’anno la nostra diocesi è stata provata duramente dagli avvenimenti atmosferici del settembre scorso. È giusto che il nostro pensiero e la nostra preghiera vadano a tutte le famiglie colpite da queste calamità. Vivendo con sacerdoti già avanti… avanti negli anni, si rimane stupiti quando raccontano del loro ingresso in Seminario (circa negli anni ’40 – ‘50) portati a cavallo o su un biroccio: sembra raccontino favole!

Sarebbe cosa buona, bella e utile che qualche loro parrocchiano o conoscente venisse per stare un po’ con loro e rivivere quegli anni giovanili oggi tanto lontani più per come si viveva, che per il calendario… Ci sono foto di gioventù? Qualche documento di atleta sportivo? Qualche simpatico aneddoto da raccontare? Particolari fra i tanti viaggi fatti da tutti? (A simpatico esempio: sarebbe bello ritrovare la foto del motorino “Motom” 48cc – rosso, appoggiato al cartello stradale che indicava la cima del Passo dello Stelvio; foto scattata da don Vincenzo Cimatti, per documentare il suo arrivo in cima a quel Passo: altrimenti chi mai lo avrebbe creduto?).

Ecco: chi avesse materiale o ricordi li può inviare a: casaclerofaenza@gmail.com oppure, meglio, venire di persona (via Bondiolo, 42 Faenza) e raccontare e ritrovare un vecchio parroco o cappellano.

Chi lo desidera può accordarsi col coordinatore Danilo Cicognani: 0546-661396 / 347-7108552.

Per chi vuole fare delle offerte l’Iban è: IT36 G085 4223 7000 0000 0035 922.

Potete mandare anche attraverso Satispay.


Il Vescovo Mario torna in visita a Traversara: “Va costituito un gruppo di lavoro per supportare la comunità”

Nella giornata di oggi, 28 novembre, il Vescovo Monsignor Mario Toso è tornato a fare visita a Traversara, a due mesi dalla devastante alluvione.

Dopo la sua seconda visita, considerati i gravi danni provocati, dopo gli interventi di volontari – e, in particolare, della Caritas ambrosiana –, dopo la mobilitazione della Caritas diocesana per predisporre le modalità di aiuto anche in denaro, il vescovo Mario ha sollecitato la costituzione di un gruppo di lavoro per venire incontro alle necessità più urgenti relative alla chiesa parrocchiale, alla canonica, agli ambienti della comunità.


Nota della Diocesi sull’amministrazione dei Sacramenti

Il 24 ottobre scorso il Vescovo Mario Toso ha provveduto a fare notificare al Sacerdote Antonio Samorì un Precetto singolare, ossia un atto amministrativo, con il quale ha disposto che il predetto Sacerdote si attenga all’osservanza della legge canonica. Infatti don Antonio è stato Parroco ma oggi non ricopre più un ufficio ecclesiastico determinato, trovandosi in previdenza integrativa, ossia il corrispettivo del pensionamento nell’ordinamento civile.

Di conseguenza la celebrazione della S. Messa e l’amministrazione dei Sacramenti dipendono dalla richiesta delle Autorità Superiori e, in particolar modo, dai Parroci.

Il giudizio circa l’opportunità della loro amministrazione e l’annotazione dei Sacramenti sono riservati ai Parroci. A questo proposito è bene ricordare che nessun sacerdote può amministrare il Battesimo, tanto meno la Confermazione che è riservata al Vescovo o a un suo Delegato, eccetto il caso di pericolo di morte, fuori dell’ambito delle Parrocchie o senza l’esplicito mandato del Parroco del luogo. Il mancato rispetto di queste norme pregiudica la validità dei Sacramenti, anche di quella civile con riferimento ai matrimoni.

Nella sua posizione giuridica Don Antonio non può certificare o annotare nulla in qualche registro parrocchiale, come per esempio quelli delle parrocchie dove aveva svolto un ministero, né, appunto non essendo più parroco, può assistere ai Matrimoni senza un’esplicita delega del parroco competente e sempre nelle circostanze stabilite dalle normative.

Il Vescovo, chiamandolo all’osservanza della legge, gli ricorda in questo modo che il Sacerdote è un servitore che esercita il Sacramento dell’Ordine solo se e in quanto richiesto all’interno della Comunione gerarchica, ambito in cui il dono del Signore ricevuto va speso secondo le indicazioni concrete del Vescovo e della Chiesa stessa. L’inosservanza di questa norma costitutiva può dar luogo a provvedimenti molto più gravi.

Si annota, a margine, che anche i fedeli per ricevere i Sacramenti del Signore di cui si è detto sopra, devono rivolgersi ai pastori designati, ossia ai Parroci propri, anche se i fedeli sono legati da conoscenza o amicizia verso un altro presbitero.

Saranno i Parroci a valutare se chiamare a collaborare al compito loro assegnato un diverso presbitero, mentre parimenti è obbligo dei fedeli rispettare la struttura delle Diocesi, che si articolano nello snodo tra Vescovo e Parrocchie del territorio.

Seminario Faenza: inaugurati i nuovi locali della Fraternità giovani “Sandra Sabattini”

inaugurazione seminario

Uno sguardo al passato, con la pubblicazione di un nuovo libro che raccoglie la storia del Seminario, e uno al futuro, con l’inaugurazione dei nuovi locali della Fraternità giovani “Sandra Sabattini”. Il Seminario diocesano Pio XII di Faenza ha vissuto un momento significativo di celebrazione e condivisione ieri, nella sede di viale Stradone 30. La giornata ha visto la presentazione del libro “Storia del Seminario di Faenza” (Edizioni delle Grazie) a cura di monsignor Maurizio Tagliaferri. A seguire il vescovo monsignor Mario Toso, ha inaugurato e benedetto i nuovi locali della “Fraternità Sandra Sabattini”. La “Fraternità” è un’esperienza di vita comune della durata di un anno, aperta a giovani studenti o lavoratori, ospitata all’interno del Seminario. Nata in via sperimentale nel 2017, è stata confermata dal Sinodo diocesano dei giovani concluso nel 2019 e costituita a tutti gli effetti come Fraternità nel 2023.

Il vescovo Mario: “Dobbiamo essere capaci di rispondere in maniera adeguata alle sfide del nostro tempo”

“Se da un lato è evidente l’ininterrotta continuità del nostro Seminario diocesano fra il passato e il presente; dall’altro è evidente che essa cresce quando si lascia provocare e plasmare dalle sfide e dai cambiamenti dell’attuale situazione – ha detto il vescovo Toso –. In altri termini, il volume che si desidera presentare questa sera immerge in un’autentica esperienza di Chiesa, di evangelizzazione, di accompagnamento spirituale e vocazionale, di inculturazione. Nutre l’ambizione di coinvolgere il maggior numero di uditori, laici, presbiteri e religiosi, tutti insieme, come richiede il cammino sinodale. L’impresa da cui dipende il futuro delle nostre comunità ecclesiali è soprattutto nelle mani di Dio, ma è anche collegato alla nostra capacità di rispondere in maniera adeguata e competente alle sfide del nostro tempo”. “Non si può dimenticare – ha aggiunto – che tra i fattori di maggior successo di questa istituzione sta la corresponsabilità laicale. Più di sessanta persone collaborano in maniera costante all’organizzazione, alla realizzazione e al mantenimento delle tante iniziative e dei luoghi di questa grande casa”.

 

seminario 15

Don Michele Morandi (rettore Seminario): “Giovani, questo luogo è per voi!”

Durante la serata sono state ascoltate le testimonianze della Comunità propedeutica di Romagna, della Fraternità giovani e dell’oratorio cittadino. Segni di speranza: così abbiamo intitolato questo evento facendo eco al Santo Padre che nella lettera di indizione del Giubileo di invita a guardare in profondità per cogliere quanto il Signore semina nella nostra storia facendoci gioire e facendoci il regalo di contemplare anche alcuni germogli – ha aggiunto il vicario generale e rettore del Seminario, don Michele Morandi -. Abbiamo voluto unire presentazione della storia e presentazione di alcuni elementi della vita di oggi legati a questo luogo, per dire che non siamo i primi a esserci dati da fare, per comprendere come essere all’altezza, per dare occasione di formazione ai giovani e per dire che questa storia continua e ci auguriamo che continui”.

“Ricordate ragazzi – ha concluso -: è per voi tutto questo. E’ per voi che molti di noi spendono o tutta o grandi fette della propria vita; è per voi che teniamo su questi muri, perché abitandoli insieme, prendendovi cura tra di voi e della casa, possiate appassionarvi a spendere la vita per gli altri nella vocazione specifica di ciascuno; è per voi che i nostri benefattori si mettono le mani in tasca per garantire tutto ciò; è perché nel cuore abbiamo il desiderio che possiate conoscere il Signore Gesù, unico vostro e nostro amico che non vi tradirà mai e che è salvatore. Noi speriamo, noi desideriamo così tanto che lo conosciate e che tocchiate il suo amore tanto da dedicarvi a trasmetterlo agli altri a qualunque costo”.