Author: samuelemarchi

Museo Diocesano: sabato 11 marzo inaugura la mostra “Anastasis. Oltre la notte”

romolo liverani

Un’opera d’arte unica nel suo genere in Italia che torna a disposizione della comunità. Si è conclusa la delicata opera di riallestimento della grande scenografia di Romolo Liverani, pittore faentino del XIX secolo. Il crowdfunding Sacrum Facere per rendere nuovamente visibile la scenografia di Liverani ha avuto un grande successo: hanno partecipato faentini e non. Con la quota raccolta è stato avviato un progetto di restauro, a cura di Michele Pagani e seguito dalla Soprintendenza, che ha visto il consolidamento della scenografia.

La grande opera di Romolo Liverani è stata restaurata grazie a un crowdfunding

Parallelamente al restauro si è lavorato a una mostra che rendesse vivo e presente il cuore della scenografia del Liverani, ovvero il Cristo morente sulla croce. Sono stati invitati vari artisti contemporanei che sapessero rileggere questo tema universale. Dietro alla figura di Cristo, infatti, si cela una umanità crocifissa, dimenticata, che chiede redenzione, speranza.

L’inaugurazione dell’allestimento sarà sabato 11 marzo alle 18. In occasione dell’allestimento della scenografia, il Museo Diocesano di Faenza propone la collettiva Anastasis. Oltre la notte. Il tema della mostra è il Cristo sofferente sulla croce e, inscindibile dalla sua figura, la riflessione su una umanità abbandonata, che chiede vicinanza, salvezza. Non a caso, nell’aula centrale della chiesa, sono tre compianti che dialogano con la scenografia del venerdì santo.

In mostra nello spazio espositivo della chiesa di Santa Maria dell’Angelo le opere di Francesco Bosi, Davide Maria Coltro, Ilario Fioravanti, Lucia Bubilda Nanni, Daniela Novello, Georges Rouault, Nicola Samorì, Antonio Violetta oltre a due straordinarie opere: un Compianto del XVI secolo e un frammento di Crocifisso del XV secolo.

Una riflessione sul dramma che vive l’umanità e sulla speranza

“Si tratta della mostra più complessa che abbiamo realizzato negli ultimi anni – commenta il vice direttore del Museo Diocesano, Giovanni Gardini -. Dalle suggestioni che ci dà la straordinaria tela di Liverani, abbiamo voluto coinvolgere diversi artisti e toccare temi estremamente attuali. Quello che ci proponiamo di fare come Museo Diocesano è anzitutto il dialogo con l’uomo contemporaneo, che non può restare indifferente di fronte al dramma che vive l’umanità”.

“Questa mostra – aggiunge il direttore del Museo Diocesano, monsignor Mariano Faccani Pignatelli – si inserisce pienamente all’interno di un contesto di arte sacra e di preghiera. Sarà al centro di diverse iniziative pastorali, come la Via Crucis cittadina, e non solo. Siamo partiti dal riallestimento della grande scenografia di Romolo Liverani per andare però ‘oltre’, attualizzando la sofferenza di Cristo nel nostro presente”.

“Grazie all’opera del Museo Diocesano – aggiunge il sindaco Massimo Isola – questo spazio espositivo nella Chiesa di Santa Maria dell’Angelo continua a essere lo spazio di una comunità viva, attraverso cui veicolare temi importanti come quello della compassione, il farsi carico della sofferenza che vive una parte della nostra umanità”.

Cammino quaresimale

La tela sarà al centro di diverse iniziative diocesane. Sarà organizzata una veglia dei giovani e inoltre la Via crucis cittadina partirà dalla chiesa di Santa Maria dell’Angelo. Saranno proposti momenti di riflessione, anche attraverso momenti di spettacolo: ci sarà la lettura di Anastasis, un testo poetico di Nevio Spadoni e uno spettacolo di Ravenna Teatro incentrato sulla figura della Maddalena.

Info e orari

Anàstasis sarà visitabile fino al 2 luglio da mercoledì a domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.

Info: www.museodiocesanofaenza.it – 333 783 4993


Pastorale sociale: dalle comunità energetiche all’economia circolare, 4 piste di lavoro presentate ad Alfonsine

Comunità energetiche, economia circolare, ripopolamento dell’Appennino: questi alcuni dei temi che la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Faenza-Modigliana ha iniziato ad affrontare al rientro dalla Settimana sociale dei cattolici a Taranto dell’ottobre 2021 su preciso mandato rivolto alle diocesi e alle parrocchie. Se ne è parlato in un incontro pubblico, organizzato dalla parrocchia di Alfonsine, domenica 26 febbraio al quale hanno partecipato il vescovo monsignor Mario Toso e l’incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro Flavio Venturi.

Ha introdotto il tema dell’incontro lo stesso vescovo richiamando le radici della fede cristiana, che sottendono a tutte queste iniziative. Occorre tenere ben presente che tutto comincia dall’incarnazione di Gesù Cristo e che la Chiesa, come popolo di molti soggetti in comunione, è stata costituita da Cristo per annunciare una «salvezza integrale». La Chiesa ha la missione di accogliere, celebrare e testimoniare una tale salvezza. Gli ambiti dell’evangelizzazione sociale sono l’uomo, la famiglia, il lavoro umano, la vita economica, la comunità politica, i mezzi di comunicazione sociale, l’ecologia integrale, le relazioni internazionale e sovranazionali, la comunità politica e la promozione della pace. Il discernimento sociale – conclude il vescovo – sollecita la riflessione comunitaria e personale di tutti i soggetti ecclesiali attraverso varie tappe connesse fra loro: celebrare, vedere, giudicare, agire, in un ciclo incessante.
Flavio Venturi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, è intervenuto prendendo lo spunto dalle conclusioni di monsignor Santoro, presidente del Comitato scientifico ed organizzatore della Settimana sociale di Taranto, il quale ha indicato quattro piste di lavoro: la costituzione di comunità energetiche, la finanza responsabile, il consumo responsabile e la proposta di alleanza contenuta nel “manifesto dei giovani”. La nostra Diocesi si è attivata fin dal rientro da Taranto su tutte le quattro piste di lavoro, innanzitutto costituendo con decreto vescovile una commissione per lo studio di fattibilità di una Comunità energetica rinnovabile (Cer) che produrrà il proprio risultato nel giro di qualche mese. L’obiettivo è di costituire una prima Cer dimensionata sul vicariato di Faenza, per poi estendere il progetto agli altri vicariati. Sul tema del consumo responsabile si stanno studiando ipotesi di sviluppo di progetti inerenti all’economia circolare, finalizzati soprattutto alla tutela dell’ambiente. Infine, il manifesto dei giovani: si è puntato soprattutto sull’alleanza intergenerazionale che collabora attivamente sulle tre piste di lavoro appena delineate, ma con la quale si intende riprendere la scuola di formazione all’impegno sociale e politico. Seguiranno altri momenti di condivisione del lavoro che si sta facendo sui temi della 49^ settimana sociale. L’incontro si è concluso con un momento conviviale offerto dalla parrocchia di Alfonsine.

Basta la guerra: è l’ora della pace. Riflessioni con il vescovo monsignor Mario Toso

“Di fronte alla guerra non dobbiamo rifugiarci nel silenzio, ma perseguire scelte coraggiose». Già un anno fa, all’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, il vescovo monsignor Mario Toso aveva proposto la strada della non violenza come via di risoluzione ai conflitti. La non violenza non è silenzio o fuga di fronte alle aggressioni, al male, all’ingiustizia, ma una via che richiede coraggio e determinazione nel contrastarle efficacemente. In un futuro europeo e globale sempre più incerto – quello tra Russia e Ucraina è solo uno dei tanti conflitti della «Terza guerra mondiale a pezzi» indicata da papa Francesco -, il vescovo Mario rilancia una chiave di lettura con la quale interpretare il presente per costruire concretamente un mondo di pace. È infatti in corso di pubblicazione presso Cittadella Editrice (Assisi) il suo nuovo libro dal titolo Basta guerra: è l’ora della pace. Il ruolo dei cattolici: non violenza attiva e creatrice e impegno politico. Un’occasione non solo per rileggere, a un anno dall’inizio della guerra, il conflitto russo-ucraino, ma soprattutto per tracciare le fondamenta di un mondo nel quale tutti sono corresponsabili della pace.

Intervista al vescovo monsignor Mario Toso: “Va rafforzata la via della non violenza attiva e creatrice”

Eccellenza, la Diocesi ha fatto tanto in questi mesi per l’accoglienza dei profughi ucraini. Guardando però al futuro, in che modo la pace potrà nascere su basi solide e non effimere? Che la guerra in Ucraina finisca con l’intensificazione dell’azione diplomatica o con un cessate il fuoco immediato, anche senza un ritiro preventivo delle truppe russe, è sicuramente raccomandabile. È ciò che la stragrande maggioranza si augura, per il bene dei popoli in conflitto, dell’Europa e del mondo. Ma ciò che è molto importante è che una volta sia cessata l’attuale guerra fratricida – poco si è sottolineato che i Paesi in lotta tra loro sono cristiani – si riesca a rafforzare la via della non violenza attiva e creatrice. Essa va tenuta agganciata costantemente all’impegno dei cittadini e, quindi, anche dei cattolici in politica, per universalizzare una democrazia sostanziale, rappresentativa, partecipativa e deliberativa, aperta al Trascendente, per innalzare nuove istituzioni di pace, per rinforzare quelle già esistenti ma inadeguate, come l’Onu. Veniamo più nel dettaglio al libro. E partirei non tanto dal titolo, ma dal sottotitolo. Come dialogano assieme il tema della non violenza e quello dell’impegno politico dei cattolici? In questo volume saranno affrontati due temi cruciali per la cultura cattolica: la non violenza attiva e creatrice e l’impegno in politica. Si tratta di due temi che sono connessi, perché la non violenza attiva e creatrice, inscritta nel dna del cristianesimo, ha bisogno di un particolare impegno dei cattolici sul piano sociale, politico, culturale. Le guerre non nascono e finiscono allorché la politica dei popoli si orienta chiaramente alla realizzazione del bene comune della famiglia umana. È quanto ci insegna la Pacem in terris nel 60esimo anniversario della sua promulgazione. Se i cattolici sono presenti in politica ma sono poco rilevanti, come è oggi evidente in più Paesi, è chiaro che non possono concorrere efficacemente alla costruzione di una società fraterna, libera, giusta e pacifica. Una non violenza attiva e creatrice presuppone un serio e convinto impegno dei cattolici nella società, nella cultura, in politica, nei rapporti multilaterali, sul piano internazionale e sovranazionale.
ucraini santa chiara toso
Il vescovo Mario con alcuni dei profughi ucraini accolti dalla Diocesi al monastero Santa Chiara di Faenza.

Per una pace duratura serve la volontà seria e concreta dei cattolici impegnati nella politica

Oggi la classe politica cattolica è adeguata per affrontare tutto questo? I cattolici, in ragione della loro vocazione cristiana alla realizzazione del bene comune della famiglia umana, e a fronte dell’attuale situazione di guerra globale, come anche a fronte della insicurezza sanitaria e della crisi ecologica, della involuzione della democrazia e della prevalenza della finanza sull’economia reale, non possono rimanere inermi o assenti dallo scenario politico mondiale. La politica vissuta da circa 2,4 miliardi di cristiani, sia pure secondo diverse intensità culturali e in vari Paesi e istituzioni, a livelli differenti, alla base o ai vertici, potrebbe esprimere, mediante un minimo di coscientizzazione della dimensione sociale della fede, un’azione di vasta portata e di non piccola incidenza. Illusione o impresa disperata? Desiderio velleitario o inutile? A proposito, si potrà pensare come si creda. Sicuramente, non si potrà non convenire sul fatto che molte energie morali e spirituali di credenti o di persone di buona volontà non sono attualmente incanalate verso il bene comune. Esse rimangono inutilizzate rispetto alla concretizzazione di non pochi altri beni universali, in particolare della pace, che è un anelito di tutti. E ciò a fronte di un mondo che è in guerra, caparbiamente proteso verso la propria autodistruzione. Cosa intende? La guerra che si combatte in Ucraina, come ha detto papa Francesco al rientro del suo viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, non è l’unica. Da dodici, tredici anni la Siria è in guerra; da più di dieci anni lo è anche lo Yemen. Nell’America Latina si contano molteplici focolai di guerra. Ci sono nel mondo guerre che non fanno notizia e, tuttavia, causano morti e stragi. Occorre che tutti collaborino insieme, non esclusi i cattolici. Perché l’azione dei cattolici sia più incisiva è necessario un nuovo modo di presenza nelle società civili, nei parlamenti, nelle relazioni internazionali e multilaterali, sovranazionali. Proprio per questo ci pare pregiudiziale una riflessione attenta sulla situazione attuale dell’impegno politico dei cattolici, sulle sue premesse teologiche, ecclesiologiche, piuttosto neglette o non sviscerate a sufficienza.

Terremoto in Turchia e Siria, il 26 marzo colletta nazionale Cei per le popolazioni colpite

“Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra”. Facendo proprio l’appello di papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì 8 febbraio, la presidenza della Cei, a nome dei vescovi italiani, rinnova “profonda partecipazione alle sofferenze e ai problemi delle popolazioni di Turchia e Siria provate dal terremoto”.

Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità, la Cei ha disposto un primo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’8xmille per iniziative di carità di rilievo nazionale. Tale somma sarà erogata tramite Caritas italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali. Continua a crescere, infatti, il numero delle vittime accertate, mentre sono ancora diverse migliaia le persone disperse e quelle ferite. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, stretti tra le difficoltà del reperimento di cibo e acqua e le rigide condizioni climatiche.

“Consapevole della gravità della situazione”, la presidenza della Cei ha deciso di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo (V di Quaresima): “sarà un segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate – si legge in una nota diffusa oggi -. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite”.

Le offerte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro il 30 aprile prossimo. Sin d’ora è comunque possibile sostenere gli interventi di Caritas italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on line tramite il sito www.caritas.it o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111

• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474

• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013

• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.

Fonte: Sir


Settimana comunitaria donne in Seminario dal 24 al 30 marzo

L’area Giovani e Vocazioni della Diocesi propone dal 24 al 30 marzo “Di Casa in casa”, settimana comunitaria donne al Seminario Pio XII di Faenza (via Degli Insorti 56). Un’esperienza comunitaria dove non mancheranno alcuni ingredienti fondamentali per vivere giorni intensi, preghiera, fraternità e momenti di riflessione su alcune donne significative, sulla femminilità e sulla fede.

Info e iscrizioni: Silvia Capra 339 3573181.


Giovani e vocazioni: dal 13 al 18 marzo in Seminario a Faenza gli Esercizi spirituali

Ogni mattina una meditazione per cominciare la giornata con una parola da portare con sé. Ogni sera dalle 19 ci si ritrova di nuovo insieme. E’ possibile fare colazione, pranzo e cena in Seminario e per chi desidera si può anche pernottare (posti limitati). Dal 13 al 18 marzo al Seminario vescovile Pio XII di Faenza (via degli Insorti 56) e al monastero Ara Crucis (via degli Insorti 27) parte il cammino “Vieni Fuori”, esercizi spirituali non residenziali guidati da suor Maria Elisa Visani. Il percorso a cura dell’area Giovani e Vocazioni della Diocesi comincia lunedì sera 13 marzo alle 19 e si conclude nella mattinata di sabato 18 marzo.

Cosa sono gli esercizi spirituali? Per scoprirlo vieni dalla riunione informativa martedì 7 marzo alle 18 in aula San Pier Damiani (ingresso dalla Biblioteca Cicognani, viale Stradone 30).

Info e iscrizioni: don Mattia 328 2481149 mattia.gallegati@gmail.com


Guerra in Ucraina, la Cei: “Celebrare il 10 marzo una Messa per le vittime del conflitto”

“Tutto il mondo è in guerra, è in autodistruzione. Fermiamoci in tempo!”. “Il grido accorato di papa Francesco scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare”. A un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, la presidenza della Conferenza episcopale italiana, in una nota torna a ripetere il suo “‘no’ deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro ‘mai più’ alla guerra. Per questo, invitiamo le comunità ecclesiali ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo”.

 “In Ucraina – si legge nella nota – così come in tanti (troppi) angoli della terra risuona infatti l’assordante rumore delle armi che soffoca gli aneliti di speranza e di sviluppo, causando sofferenza, morte e distruzione e negando alle popolazioni ogni possibilità di futuro”. “Sentiamo come attuale l’appello lanciato sessant’anni fa da San Giovanni XXIII nell’enciclica Pacem in terris: ‘Al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può ricostruire nella vicendevole fiducia’ (n. 39). “Se da una parte è urgente un’azione diplomatica capace di spezzare la sterile logica della contrapposizione, dall’altra tutti i credenti devono sentirsi coinvolti nella costruzione di un mondo pacificato, giusto e solidale. Il tempo di Quaresima – si legge ancora nella nota Cei – ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci ‘fratelli tutti’”.

Aderendo all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), la presidenza della Cei invita “a celebrare venerdì 10 marzo una Santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace in questo Paese. Sarà un’occasione per rinnovare la nostra vicinanza alla popolazione e per affidare al Signore il nostro desiderio di pace. Chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace, sarà il modo in cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo”.

Gmg Lisbona 2023: info utili e documenti per iscriversi

Da domenica 15 gennaio abbiamo aperto le iscrizioni per la prossima GMG di Lisbona. In questa pagina troverete il file con le informazioni comunicate.

Un gruppo si considera iscritto al momento 1) del versamento delle caparre, 2) dell’invio del foglio di segnalazione del capogruppo comprensivo di firma dell’informativa del trattamento dei dati personali che si trova sul retro (le iscrizioni dei singoli possono essere fatte arrivare anche successivamente).

Un singolo si considera iscritto al momento del 1) versamento della caparra, 2) dell’invio del proprio foglio di iscrizione maggiorenni e 3) del foglio dell’informativa del trattamento dei dati personali debitamente firmato.

Sottolineo che i posti non sono illimitati. Per provvedere al meglio all’organizzazione chiedo di effettuare le iscrizioni prima possibile, al fine che non accada di non poter fornire il trasporto a tutti.

Comunico inoltre che sono arrivate le informazioni per la fiera della GMG. In fondo a questa pagina troverete il volantino anche di questa iniziativa. È un’esperienza riservata agli accompagnatori dei gruppi, volta ad offrire gli strumenti necessari ad accompagnare il cammino in modo intelligente ed efficace. Ora che il tutto sta prendendo forma è importante sostenere il nostro lavoro in modo che la GMG possa essere strumento efficace per il percorso di crescita dei nostri giovani. Anche in questo caso i posti non sono illimitati quindi chiedo che prima di procedere con le iscrizioni mi sia data comunicazione dell’interesse. Per qualunque dubbio o domanda resto a disposizione.

don Massimo Geminiani
incaricato diocesano di pastorale giovanile

Documenti da scaricare e compilare

Info pacchetti GMG

Modello MAGGIORENNI Lisbona

Modello MINORENNI Lisbona

Modulo iscrizione referente del gruppo

Informativa trattamento dati GMG per singoli

Fiera GMG 24-25 febbraio

 


Monastero invisibile, preghiamo per le vocazioni… dove? Parte un nuovo percorso alla scoperta dei luoghi della fede

Il nuovo percorso del Monastero invisibile: Preghiamo per le vocazioni… dove?

La nostra preghiera mensile per le vocazioni toglie il freno e ci mette in movimento: mese dopo mese ci porterà nei posti dove riecheggiano i passi, gli sguardi, i gesti e le parole di Gesù.

Andremo insieme a Nazaret, a Gerico, a Emmaus, a Cana. Sosteremo in mezzo al lago, sulla spiaggia, nel deserto. Faremo tappa a Cafarnao, in cima al Tabor, lungo il Giordano. Indugeremo a Gerusalemme: al monte degli ulivi, di fronte al tempio, al cenacolo, lungo la strada verso il calvario, nel giardino della Pasqua.

In ballo c’è la scoperta che ogni elemento geografico dello spazio biblico rispecchia qualcosa di noi: siamo noi quel paesaggio, quella terra, quel paese… e il Signore viene, passa, chiama, trasforma, invia.

Stare al gioco è la più efficace intercessione perché anche altri, particolarmente i giovani, siano attratti a riconoscersi luogo sacro, terra santa in cui la salvezza oggi si compie”.

L’equipe diocesana del Monastero Invisibile

 

L’equipe diocesana del Monastero Invisibile

Scarica il sussidio di marzo 2023 – Gerico

MI mar 2023 – Gerico A4

Referenti Monastero invisibile:

Nel caso decidessi di partecipare a questo percorso, ecco alcuni contatti che ti possono aiutare, guidare e accompagnare lungo il cammino :

Santa Maria Maddalena in Faenza, Luciana 333 2155714
San Savino (Beata Vergine del Paradiso) in Faenza, Rosangela 334 9566029
Santa Maria del Rosario in Errano, Cristina 389 9920412
Parrocchia di San Martino in Reda, Antonietta 3393798202


Giornata per il Seminario Diocesano Pio XII – 26 febbraio

Domenica 26 febbraio, prima domenica di Quaresima, si celebra la Giornata per il Seminario diocesano Pio XII per pregare per i seminaristi e per le vocazioni e per raccogliere offerte (colletta obbligatoria) a favore di questa importante istituzione della nostra Chiesa.

La formazione dei futuri presbiteri e la promozione del discernimento delle molteplici vocazioni ecclesiali costituiscono un’opera fondamentale per la Chiesa. In questo contesto il Seminario diocesano ha assunto un ruolo crescente nella formazione integrale dei giovani, anche con l’istituzione della Comunità Propedeutica Residenziale Interdiocesana.

Quindi, per sostenere il nostro Seminario diventa sempre più necessaria la solidarietà da parte delle comunità parrocchiali, delle associazioni ecclesiali, dei movimenti, dei gruppi, che sono invitati a condividere questa concreta testimonianza di formazione.

Il Parroco o il Rettore della Chiesa devono consegnare le offerte raccolte all’Ufficio Economato della Curia diocesana.

Faenza, 21 febbraio 2023, festa di S. Pier Damiani

 

 

                                                                                              + Mario Toso, vescovo