Author: samuelemarchi

8xmille: valorizzare la cultura per sostenere il territorio. Don Mariano: “Cultura e carità vanno a braccetto”

Valorizzare la cultura per sostenere il territorio. Per sapere l’importanza che hanno i fondi Cei in ambito culturale e caritativo abbiamo intervistato don Mariano Faccani Pignatelli (direttore Ufficio Beni culturali e Arte sacra).

Intervista a don Mariano Faccani Pignatelli

Don Mariano, come sono utilizzati i fondi 8xmille nell’ambito culturale della Chiesa italiana?

L’8xmille ha lo scopo di sostenere la Chiesa italiana nelle sue necessità. Tra queste gli interventi a sostegno della cultura che transitano attraverso i vari ambiti dell’azione nelle varie sfaccettature. Per quanto riguarda il mio Ufficio Beni culturali e Arte sacra, il capitolo più grosso riguarda il sostegno economico agli edifici di culto e di uso strettamente pastorale come canoniche e aule di catechesi. Tenendo conto che moltissimi degli edifici in cui operiamo hanno senza dubbio più di 70 anni è chiaro che l’8xmille sostiene anche e aiuta la ristrutturazione di monumenti e chiese, non come spese ordinarie ma interventi strutturali importanti. In questo senso molti dei nostri edifici sono cultura e possono fare cultura con la loro bellezza, a volte anche semplice, ma che fanno la vita di un popolo. Esistono poi anche alcuni contributi che vanno al Museo diocesano, archivi e biblioteche: non sono di grande peso economico, ma permettono di sviluppare dei programmi di tutela e valorizzazione nel corso degli anni.

In particolare nella nostra diocesi?

Tra le politiche recenti vorrei citare una mostra a S. Maria dell’Angelo in cui abbiamo esposto diverse opere d’arte restaurate con l’8xmille. Ovviamente se i fondi 8xmille crescessero, gli stanziamenti Cei potrebbero aumentare o quanto meno non diminuire e aiutare il settore del restauro. Le opere esposte non erano solo dipinti, ma anche oggetti di culto e antichi manoscritti e su questo ultimo capitolo vorrei sottolineare che si tratta di una grande ricchezza storica che la Chiesa ancora possiede e che è nascosta al grande pubblico, ma che è paragonabile all’apparato radicale di un albero: senza un racconto delle fonti sarebbe impossibile indagare e comprendere cosa pensavano i nostri vecchi. Negli archivi specialmente ci sono pezzi di vita; nelle biblioteche troviamo i presupposti di quello che siamo oggi. Gli archivi diocesani vanno dal 1500 in poi, comprendendo quindi 500 anni, tranne alcune eccezioni. L’alluvione ne ha messo a rischio diversi e alcuni sono stati danneggiati. Lo Stato però è intervenuto con sollecitudine per salvarli, conscio della loro viva importanza.

Carità e cultura vanno a braccetto

Quale aiuto può dare l’informatica alla cultura?

La schedatura informatica è fatta con fondi Cei e delle diocesi. Attraverso il portale BeWeB si può consultare l’immensa raccolta di beni culturali ecclesiastici di tutta Italia. Notizie telegrafiche che rimandano alla diocesi di pertinenza per maggiori informazioni. Lo strumento non è molto conosciuto, inoltre occorre molta pazienza per trovare quello che uno cerca. Anche in questo però dobbiamo ringraziare in gran parte l’8xmille che garantisce la funzionalità del sistema di ricerca.

Perché i fondi 8xmille dovrebbero aiutare la cultura?

Nelle ultime iniziative culturali diocesane si è spesso data la possibilità a raccolte caritative evocate dai temi artistici sviluppati nelle mostre. Questo, a mio parere, per fare capire due cose importanti: che carità e cultura vanno necessariamente a braccetto e che comunque parliamo di materia culturale viva che con opere del passato e del presente riguardano l’oggi, le persone, il territorio. In questo modo risulta chiaro che produrre cultura riguarda la materia vivente delle persone e dei loro ambiti e dunque quello che la Cei investe nella cultura con l’8xmille è sempre dentro il circuito Chiesa-persone e la loro crescita anche negli aspetti concreti.

Il 2 ottobre in Seminario la messa di inizio del nuovo anno scolastico

Lunedì 2 ottobre alle 18 in Seminario a Faenza sarà celebrata la Santa Messa di inizio del nuovo anno scolastico promossa dalla Pastorale Scolastica.
La celebrazione sarà presieduta dal vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana monsignor Mario Toso.
Seguirà poi un momento conviviale insieme con un aperitivo nel cortile interno della Biblioteca diocesana Gaetano Cicognani.
L’ingresso è da viale Stradone, 30.
Sono invitati a partecipare alla Messa in particolar modo studenti, insegnanti, genitori e tutti coloro che lavorano e vivono ogni giorno nel mondo della scuola.


Nomine parrocchiali a Santa Lucia delle Spianate, San Biagio in Cosina e San Mamante

In data lunedì 11 settembre 2023, S. E. Mons. Mario Toso, ha nominato il rev.do don Andrea Rigoni, Parroco in solido Moderatore di S. Lucia delle Spianate. Sempre in data 11 settembre 2023 S. E. ha nominato il rev. do don Massimo Geminiani Parroco in solido non Moderatore di S Lucia delle Spianate.

Inoltre in data 20 settembre il vescovo ha nominato i rev. di don Andrea Rigoni e don Massimo Geminiani Amministratori parrocchiali in solido di San Biagio in Cosina e dei Santi Apollinare Mamante in Oriolo, con tutti i diritti connessi alla cura animarum, affinchè in comunione con l’Ordinario legale rappresentante, mons Michele Morandi si pongano a servizio di quelle comunità.


Mercoledì 27 settembre in Cattedrale la celebrazione per il 10° anniversario dalla morte di Mons. Silvano Montevecchi

In occasione del decimo anniversario della morte di Sua Eccellenza Mons. Silvano Montevecchi, il vescovo Mons. Mario Toso invita la comunità diocesana mercoledì 27 settembre p.v. alla celebrazione eucaristica che presiederà in Cattedrale alle ore 18.00 per pregare e ricordare questo diletto figlio della Chiesa faentina.

Mons. Montevecchi ha onorato con il suo ministero pastorale anche la Chiesa che è in Ascoli Piceno.

Il Rev.mo Mons. Mariano Faccani Pignatelli, Priore del Collegio dei Parroci Urbani, che è stato suo collaboratore in Curia e in Seminario illustrerà la personalità di un Pastore così insigne e tanto amato nella nostra terra.

Per chi desidera concelebrare si prega di avvisare il Cerimoniere Diacono Stefano (329 5862358) e di portare con sé il camice.

 


Brisighella. Con l’ingresso del nuovo parroco don Marco Ferrini il vescovo Mario Toso rilancia l’impegno per i giovani

Il vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana monsignor Mario Toso in occasione dell’entrata del nuovo parroco di Brisighella don Marco Ferrini ha rimarcato che sono necessari luoghi di incontro ove i giovani, provenienti da famiglie in difficoltà o divise, possano trovare educatori adulti o anche famiglie che offrono una «casa» di fratelli e di sorelle in cui stare insieme nella gioia e nel gioco, studiando, facendo le lezioni, pregando, cantando, rispettandosi e aiutandosi nell’uscire dalle loro solitudini e fragilità. “Cose semplici, non artefatte – sottolinea il vescovo -, ma che mettono in grado di acquisire autostima e che consentono di fiorire in umanità e nella fede”.

Proprio per questo e perché i giovani hanno bisogno di educatori e testimoni che li accolgano nella loro condizione e li facciano incontrare con il Signore Gesù, nel febbraio dello scorso anno il vescovo Toso ha conferito un mandato all’Associazione di promozione sociale “Un raggio splenderà”. Questa realtà è stata costituita su impulso di Roberto Zama e di Elisa Fabbri, per operare a favore dei ragazzi e dei giovani del brisighellese e non solo. La formazione dei ragazzi e dei giovani che aderiscono alle attività dell’Associazione e che si svolgono nei locali parrocchiali di Pieve Tho’ tiene presente lo sviluppo e la crescita in tutti gli ambiti di vita ai quali ragazzi e giovani afferiscono: famiglia, scuola e università, lavoro e sport, comunicazione, ecologia integrale, comunità ecclesiale e civile.

Emergenza alluvione: l’impegno costante della Caritas diocesana. Oltre 7mila kit distribuiti alle persone

Un impegno costante nello stare a fianco di tutte le persone che si trovano in condizione di povertà e che si sono trovate a fronteggiare l’emergenza alluvione. In questi mesi non si è fermata l’attività al Centro operativo Caritas negli spazi del complesso di San Domenico a Faenza: coordinamento sgomberi, interventi di pulizia, consegna di kit e vestiario. Operatori e volontari della Caritas, da subito dopo l’alluvione e durante i mesi estivi, sono stati protagonisti, senza riflettori, di tanti gesti concreti di carità e di vicinanza alle persone.

A partire dalla sua apertura grazie all’apporto di tanti volontari e delle donazioni arrivate da tutta Italia, sono stati effettuati 160 interventi di pulizia e sgombero nelle abitazioni. In tutto la Caritas diocesana ha aiutato 280 nuclei familiari fornendo loro deumidificatori, mentre a 780 famiglie è stato distribuito del vestiario alimenti e prodotti per igiene casa e persona. In tutto 7.280 i kit distribuiti tra alimenti, prodotti per la pulizia e igiene personale. Cifre che danno l’idea dell’impegno costante e della portata dell’emergenza.

Dopo questi primi mesi, come cambiano ora le attività del Centro operativo

Ora si apre una nuova fase per il Centro operativo. Proseguono le attività nel coordinare interventi di pulizia e sgombero, aiuto con macchinari e attrezzature, mobili, fornitura di deumidificatori là dove possibile. Per chi avesse necessità può scrivere alla mail caritasfaenzasosalluvione@gmail.com. Dal 2 settembre sono invece chiusi a San Domenico i servizi di distribuzione kit personali e di vestiario: questi ultimi sono affidati ora alle Caritas parrocchiali a cui le persone possono rivolgersi e che rappresentano un presidio di prossimità fondamentale per intercettare le diverse esigenze specifiche delle persone.

Il contributo che si può dare come volontari in Caritas

In questo periodo la Caritas diocesana è in particolare alla ricerca di volontari in grado di effettuare sopralluoghi e valutazioni di compatibilità delle abitazioni con mobilio ed elettrodomestici. Si ricercano  persone disponibili all’eventuale montaggio di mobili. Anche in questo caso si può prendere contatto tramite la mail caritasfaenzasosalluvione@gmail.com

L’emergenza non è finita, ce lo ricorda anche il vescovo Mario

Gli interventi da mettere in atto sono ancora tanti e non bisogna abbassare l’attenzione. Per questo si invitano le persone a supportare le attività della Caritas tramite la raccolta fondi promossa dalla Diocesi di Faenza-Modigliana.

Si possono fare donazioni tramite Iban IT 39 G 08542 23700 000000022094, con causale “Aiuto alluvionati”.

Il Centro operativo Caritas di San Domenico (via Manzoni 11bis) è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13.

 


Don Marco Ferrini nuovo parroco a Brisighella, il vescovo: “Accompagna i giovani a essere protagonisti”

Con una grande festa la comunità di Brisighella ha accolto domenica 17 settembre don Marco Ferrini come nuovo parroco. «Brisighella ha profonde radici di fede e di cultura, manifestate nel tempo da persone qualificate sul piano ecclesiale e civile – ha ricordato il vescovo monsignor Mario Toso nella sua omelia -. Basti pensare alle grandi figure di parroci e di vicari, nonché di eminenti cardinali, che hanno servito la Chiesa ai massimi livelli. È importante che tali radici vengano riscoperte e fatte conoscere».

L’omelia del vescovo Mario Toso per l’ingresso di don Marco Ferrini

«È necessario, tuttavia – invita il vescovo -, che non ci si fermi alla commemorazione o a una sterile replica, ma che si offrano contenuti e azioni di coinvolgimento delle nuove generazioni con le quali costruire ambienti, modi e linguaggi attuali per meglio trasmettere la fede ed incarnarla nella vita. Citare solo il passato, rimpiangendolo, imprime forse nei giovani il disamore per le radici, li schiaccia. Occorre coinvolgerli in modo da renderli protagonisti di quel futuro che appartiene a tutti, ma specialmente a essi. I giovani vanno accompagnati, non lasciati a sé stessi, come succede spesso. Essi devono sperimentare la simpatia della comunità intera, dei genitori e degli adulti, che fanno giungere a loro la percezione netta e chiara di essere amati e considerati un tesoro prezioso per la Chiesa e per la società».

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Monsignor Toso ha suggerito la strada per fare questo: «Reiventando ambienti di vita e mondi associativi che li accolgono, li responsabilizzano, facendoli vivere in amicizia, coinvolgendoli in attività e percorsi di bene che consentono di coniugare insieme fede e vita – indica il vescovo -. Così facevano un tempo i parroci e i giovani preti, i dirigenti delle molteplici associazioni ecclesiali di Brisighella. Le radici sono fonti, non sono prototipi da clonare. Forniscono linfa per nuove azioni creative e pedagogiche. Non bisogna dimenticare che talora sono necessari luoghi di incontro dove i giovani, provenienti da famiglie in difficoltà o divise, trovano educatori adulti o anche famiglie che offrono una “casa” di fratelli e di sorelle in cui stare insieme nella gioia e nel gioco, studiando, facendo le lezioni, pregando, cantando, rispettandosi e aiutandosi nell’uscire dalle loro solitudini e fragilità. Cose semplici, non artefatte, ma che mettono in grado di acquisire autostima e che consentono di fiorire in umanità e nella fede».

«Proprio per questo e perché i giovani hanno bisogno di educatori e testimoni che li accolgano nella loro condizione e li facciano incontrare con il Signore Gesù – precisa monsignor Toso – nel febbraio dello scorso anno ho conferito un mandato all’associazione di promozione sociale “Un raggio splenderà”, costituita su impulso di Roberto Zama e di Elisa Fabbri, per operare a favore dei giovani del territorio e non solo».

“Brisighella ha bisogno di unità: meno critiche, occorre lavorare tutti insieme”

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Allargando lo sguardo su tutta la comunità, Brisighella ha, in particolare, bisogno di unità. «Sono oggi necessarie tutte le forze disponibili per far “ripartire” la città e il territorio – ha detto il vescovo -, che patisce da anni l’allontanamento dalla chiesa di gran parte della gente, la debolezza nella proposta educativa e culturale, l’impoverimento nella visione della vita, la pochezza di lavoro pastorale. Non si può solo guardare e criticare, rimanendo rinchiusi nelle proprie spelonche telematiche, dalle quali si pontifica e si insulta chi è in prima linea. Occorre lavorare tutti insieme, aiutandosi reciprocamente, investendo sulla comunità cristiana e sul territorio».

«Caro don Marco – ha concluso il presule -, non ti manca l’esperienza pastorale. Non ti sarà difficile, con l’aiuto dello Spirito santo, di accrescere nella comunità cristiana di questo territorio una comunione palpitante di amore missionario, congiunta a un forte impegno educativo, culturale e sociale».

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Il Vescovo Mario vicino alle comunità colpite dal terremoto con epicentro a Marradi

Il Vescovo di Faenza-Modigliana, Mons. Mario Toso, esprime la sua sincera e sentita vicinanza alle popolazioni e alle comunità cristiane che questa mattina sono state colpite da un sisma di forte intensità, che ha avuto epicentro a Marradi nella nostra Diocesi e in provincia di Firenze, e che è stato avvertito con forza anche a Modigliana e a Tredozio.

Don Mirko Santandrea, che sabato scorso ha fatto il suo ingresso come parroco nella parrocchia di Marradi e che è il vicario della vallata del Lamone, ha prontamente iniziato a visitare, anche a nome del Vescovo, le comunità per verificare la situazione e le eventuali necessità.

In attesa delle verifiche delle competenti autorità, anche in questa occasione, come in quella della duplice alluvione, il Vescovo invita a vivere fraternità e solidarietà in modo che quanti hanno necessità di essere aiutati non siano lasciati da soli.

Lo sciame sismico, con le sue fasi di assestamento, ricorda ulteriormente la nostra fragilità e che la nostra forza di ripartenza ha nel Signore Gesù il fondamento del nostro impegno aperto alla speranza.

Preghiamo per quanti sono in difficoltà e nel timore per le proprie famiglie, in particolare per gli anziani.

La Beata Vergine delle Grazie, Patrona di Faenza e della Diocesi, ci assista e ci protegga.

Faenza, 18 settembre 2023

Dove abita l’uomo: luoghi, relazioni, intrecci. La mostra del Museo Diocesano fino al 7 gennaio 2024 presso la chiesa di Santa Maria dell’Angelo

Lo spazio abitato dall’arte per riflettere sugli spazi abitati dall’uomo. La mostra, a cura del vice-direttore del Museo Diocesano Giovanni Gardini Dove abita l’uomo. Luoghi, relazioni, intrecci inaugurata lo scorso venerdì 8 settembre presso la chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza, ha un significato profondo, unico, in una città che diventa un luogo particolare, un riferimento spaziale puntuale in questo settembre 2023 che prelude … Continua a leggere Dove abita l’uomo: luoghi, relazioni, intrecci. La mostra del Museo Diocesano fino al 7 gennaio 2024 presso la chiesa di Santa Maria dell’Angelo »