Author: marinocola

 

 

Lettera con gli eventi giubilari – 1 agosto 2024

Omelia nella solennità dell’Immacolata: messaggio alla Diocesi – 8 dicembre 2024

Il Giubileo della speranza – Introduzione al vademecum diocesano

Conferenza stampa di presentazione del vademecum e degli eventi giubilari diocesani 

 

Domenica 29 dicembre 2024 – Omelia nell’apertura del Giubileo in Diocesi 

Domenica 9 marzo 2025 – Omelia nel pellegrinaggio giubilare del Vicariato urbano

Domenica 16 marzo 2025 – Omelia nel pellegrinaggio giubilare del Vicariato forese Sud

Domenica 23 marzo 2025 – Omelia nel pellegrinaggio giubilare del Vicariato forese Ovest

Mercoledì 26 marzo 2025 – Omelia nel pellegrinaggio giubilare diocesano a San Pietro

Domenica 30 marzo 2025 – Omelia nel pellegrinaggio giubilare del Vicariato forese Nord

Domenica 6 aprile 2025 – Omelia nel pellegrinaggio giubilare del Vicariato forese Est

 

Domenica 8 giugno 2025 – Omelia della solennità di Pentecoste


Omelia per la solennità del l'Immacolata

Messaggio alla Diocesi del Vescovo Mario

 

Faenza, chiesa di san Francesco 8 dicembre 2024

 

Cari fratelli e sorelle!

nel cuore della nostra città e delle nostre comunità cristiane, Maria costituisce una presenza che conforta, eroica nel bene, nell’amore per Dio, nella speranza. Non si tratta di una presenza meramente astratta, eterea, decorativa. Non è una semplice statua, una preziosa icona. Sappiamo che con le sue scelte, con l’ascolto della parola di Dio e la sua totale disponibilità diventa per noi causa di nuova umanità e di pace. Donando a noi tutti il Figlio di Dio, ci rende fratelli e sorelle universali, tutti figli e figlie dello stesso Padre. La guerra che uccide persone e annienta i popoli della terra, i territori, distruggendo la famiglia umana e di Dio, ha trovato in Lei il suo antidoto più potente. Siamone coscienti, non rinneghiamo la fraternità, viviamola con tutte le nostre forze!

Anche, nella nostra Chiesa locale, oltre che nella nostra assemblea, ove è particolarmente venerata, Maria è presenza reale, Madre, fonte della rinascita della nostra comunità ecclesiale e civile. Lo è come Colei che, donando Cristo a ogni persona, pone le fondamenta spirituali e morali di nuove famiglie, costruite sulla roccia del suo Amore. Facendo sì che noi siamo uniti al Figlio suo, ci fa convergere nella comunione con Lui e con la sua missione. In tal modo, ci fa crescere nella corresponsabilità pastorale dell’evangelizzazione e dell’educazione alla fede. Favorisce la fecondità di cammini sinodali, che non ci isolano nella diaspora ma ci rendono più efficaci, lavorando tutti insieme, nella ricostruzione della cultura della vita, della verità, del dialogo fraterno.

Perché tutta del Signore, Maria diventa Madre del Verbo di Dio che si fa carne, ossia umanità abitata da Dio, umanità divinizzata. Maria Immacolata, presente in mezzo al suo popolo, come Colei che genera Gesù Cristo, Nuovo Adamo, dà origine ad una comunità protesa a vivere nel mondo e nelle attività umane come il lievito che fa fermentare la pasta, come il sale che dà sapore e fragranza. Per tali ragioni, la Madre di Dio è da noi amata. È contemplata, è pregata, è invocata. È causa della guarigione dal peccato, dalle idolatrie, dagli utilitarismi e dai particolarismi. Donandoci il Figlio di Dio, la sua capacità di amare, di servire, ci consente di far rinascere le nostre città, i nostri territori, devastati non solo da tragiche alluvioni, da terremoti, ma anche dalla regressione al livello di subcultura,[1] da sfruttamenti, da consorterie, da illegalità nascoste, da «ricchezze maledette» – così le ha stigmatizzate l’arcivescovo di Milano Mario Delpini nel suo discorso in sant’Ambrogio -, ossia procurate con l’usura, lo spaccio di droga, la vendita della pornografia, la creazione di dipendenza dal gioco d’azzardo.

Possiamo rinascere perché la Vergine Maria ci dona Cristo che ci insegna a dare il primato a Dio. Solo se si assegna a Dio il primo posto nella nostra vita si possono amare nel giusto modo i nostri genitori, le istituzioni, la politica, la cultura, il creato, le città. Diversamente, se persone, porzioni di società o affari illeciti prendono il posto di Dio, si finisce per non servire con amore il prossimo. Tutte queste realtà finiscono per essere subordinate e strumentalizzate a interessi e a visioni settoriali, che non coltivano il bene di tutti.

Maria che cosa ricorda a tutti con la sua presenza? Ricorda che “dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20) – come scrive l’apostolo Paolo. Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura di Cristo. Egli ha vinto il male. L’ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio spersonalizzante.

Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, internet, i social in genere, il male, le guerre vengono raccontate, ripetute, amplificate, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. I giovani iperconnessi, si sentono soli, profondamente demotivati e disorientati rispetto al bene, al dono di sé, alla gioia. Per questo le persone, le nuove generazioni, le nostre comunità e le città hanno bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia e del Bene sul male, sul peccato, sull’individualismo, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili, nonostante tutto.

Nelle città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui social; persone che vengono sfruttate nel lavoro o che vivono ai margini, sole, finché la notizia attira l’attenzione su di loro. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà, con ipocrisia. In ogni uomo, invece, c’è il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra. Ogni storia umana è una storia importante, unica, irripetibile, richiede il più grande rispetto.

La città, siamo tutti noi! Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo ambiente morale e sociale, in bene o in male. Nel cuore di ognuno di noi passa il confine tra il bene e il male e nessuno di noi deve sentirsi in diritto di giudicare gli altri, ma piuttosto ciascuno deve sentire il dovere di migliorare sé stesso, gli altri, coltivando sé stesso, distinguendo il bene dal male! I mass media tendono a farci sentire sempre “spettatori”, come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti “attori” e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri.

Spesso ci lamentiamo dell’inquinamento e dei disastri ecologici, che in certi luoghi sono più evidenti. Ci vuole l’impegno di tutti per rendere più vivibile il pianeta. E, tuttavia, c’è un altro inquinamento, un altro danno ecologico, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso, anzi più dannoso. È l’inquinamento dello spirito; è quella distruzione spirituale che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia, a non riconoscere le cause ultime delle alluvioni che hanno dilaniato il nostro territorio.  La città è fatta di persone, di volti. Ma purtroppo ci limitiamo a vedere tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili.

Maria Immacolata ci aiuti a riscoprire e a difendere le persone, la loro identità, la loro profondità. Guardiamo alla perfetta trasparenza della persona di Maria, Madre di Dio. È la purezza e la bontà in persona. La Madonna insegni ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati. “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”. Dove c’è povertà e miseria umana, tutti noi portiamo la ricchezza di una vita che si dona e serve con amore, forte e rigeneratore.

Cari fratelli e sorelle dei Comuni della nostra Diocesi, mentre siamo affaccendati nelle attività quotidiane, amiamo ed onoriamo sinceramente Maria. Ascoltiamo il suo appello silenzioso a lavorare con intensità, insieme. Non c’è tempo da perdere.

Grazie, Madre Santa, messaggio luminoso di speranza. Grazie della tua silenziosa, ma eloquente presenza nel cuore delle nostre famiglie e delle città. Vergine Immacolata, prega per noi!

 

+ Mario Toso

 

[1] Secondo il nuovo rapporto del Censis, nel 2024 l’italiano medio è ignorante, l’Italia è regredita al livello di “subcultura”.

Messe proprie

Messe proprie della Diocesi di Faenza-Modigliana

 

 

21 febbraio – San Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesafesta
– Tutto dal Messale Romano p.536 [Colletta propria, si canta il Gloria, tutto il resto dal Comune dei dottori della Chiesa o dei pastori (per un vescovo)].
– Letture dal Lezionario per le celebrazioni dei santi p. 152: Prima lettura Tm 4, 1-5 (p. 867), Salmo 15 (p. 854), Vangelo Gv 15, 1-8 (p. 1074).

→ San Pier Damiani pdf

 

Sabato prima della II dom. di maggio – B.V. Maria delle Graziesolennità
– Tutto dal Proprio.
– Letture dal Lezionario per le celebrazioni dei santi, Prima lettura At 1, 12-14 (p. 728), Salmo Gdt 13, 18-19 (p. 706), Seconda lettura Gal 4, 4-7 (p. 738), Vangelo Gv 2, 1-11 (p. 768).

→ B.V. Maria delle Grazie pdf

 

22 maggio – Sant’Umiltà, religiosamemoria
– Colletta dal Proprio, il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei santi e delle sante (Messale Romano p. 753-754).
– Letture del giorno.

→ Sant’Umiltà pdf

 

23 maggio – Beato Giacomo Filippo Bertoni, presbiteromemoria
– Colletta dal Proprio, il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei santi e delle sante (Messale Romano p. 753-754).
– Letture del giorno.

→ Beato G. F. Bertoni pdf

 

20 luglio – Santa Brigida di Svezia, religiosafesta 
– Tutto dal Messale Romano p. 596.
– Letture dal Lezionario per le celebrazioni dei santi p. 353-356.

 

23 luglio – Sant’Apollinare, vescovo e martirefesta
– Tutto dal Proprio [si dice il Gloria, prefazio proprio].
– Letture dal Lezionario per le celebrazioni dei santi p. 343, Prima lettura Ez 34,11-16, Salmo 22, Vangelo Gv 10, 11-18.

→ Sant’Apollinare pdf

 

27 luglio – Beato Nevolone, eremitamemoria
– Colletta dal Proprio, il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei santi e delle sante (Messale Romano pp. 748-749).
– Letture del giorno.

→ Beato Nevolone pdf

 

30 luglio – San Terenzio, diacono, memoria facoltativa – San Pietro Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa
– Colletta dal Comune dei santi (Messale Romano pp. 748-749), il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei santi e delle sante (Messale Romano pp. 748-749).
– Letture del giorno.

 

14 ottobre – Anniversario della dedicazione della chiesa cattedralefesta
– Tutto dal Messale Romano p. 698-699.
– Letture dal Lezionario per le celebrazioni dei santi p. 675-701 [formulario “fuori dal Tempo Pasquale”].

 


 

Per la città di Faenza

 

26 giugno – B.V. Maria del Fuoco, memoria facoltativa
– Colletta dal Comune della B.V. Maria (Messale Romano pp.700-707), il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune della B.V. Maria (Messale Romano pp.700-707)).
– Letture del giorno.

6 novembre – S. Emiliano, vescovo, memoria facoltativa
– Colletta dal Comune dei Pastori (Messale Romano pp. 725-729), il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei Pastori (Messale Romano pp. 725-729).
– Letture del giorno.

5 dicembre – S. Savino, vescovo e martirememoria
– Colletta dal Comune dei pastori o dei martiri (Messale Romano pp. 716-717), il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei pastori o dei martiri (Messale Romano pp. 716-717).
– Letture del giorno.

 


 

Appendice

Altri beati faentini iscritti nel Martirologio Romano che possono essere celebrati come memoria facoltativa quando il giorno non coincide con altre celebrazioni:

23 giugno – Beata Raffaella Cimatti, vergine
– Colletta dal Comune delle vergini (Messale Romano pp. 741-743), il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune delle vergini (Messale Romano pp. 741-743).
– Letture del giorno.

1 dicembre – Beato Antonio Bonfadini, presbitero
– Colletta dal Comune dei santi (Messale Romano p. 753-754), il resto dal Proprio del Tempo o dal Comune dei santi e delle sante (Messale Romano p. 753-754).
– Letture del giorno.

 


→ Proprio completo: “Messe proprie” della Diocesi di Faenza

 


Calendario proprio

Calendario proprio della Diocesi di Faenza

 

21 febbraio – San Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesafesta

Sabato prima della II dom. di maggio – B.V. Maria delle Graziesolennità

22 maggio – Sant’Umiltà, religiosamemoria

23 maggio – Beato Giacomo Filippo Bertoni, presbiteromemoria 

20 luglio – Santa Brigida di Svezia, religiosafesta *

23 luglio – Sant’Apollinare, vescovo e martirefesta

27 luglio – Beato Nevolone, eremitamemoria

30 luglio – San Terenzio, diacono, memoria facoltativa – San Pietro Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa, memoria facoltativa

14 ottobre – Anniversario della dedicazione della chiesa cattedralefesta

 

Per la città di Faenza

 

26 giugno – B.V. Maria del Fuoco, memoria facoltativa

6 novembre – S. Emiliano, vescovo, memoria facoltativa

5 dicembre – S. Savino, vescovo e martirememoria **

 

Appendice

Altri beati faentini iscritti nel Martirologio Romano che possono essere celebrati come memoria facoltativa quando il giorno non coincide con altre celebrazioni:

23 giugno – Beata Raffaella Cimatti, vergine

1 dicembre – Beato Antonio Bonfadini, presbitero

 


 

→ Calendario proprio – 1975.pdf

* Spostamento dovuto alla coincidenza con la festa di Sant’Apollinare il 23 luglio (SCCD Prot. 2853/99/L, 22 dic. 1999).

** Spostamento dovuto alla coincidenza con la memoria obbligatoria di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre, e di San Nicola il 6 dicembre (Prot. 531/16, 4 nov. 2016; cfr. Norme per l’Anno liturgico e il calendario, n. 60, Messale Romano, p. LXI).

 

 

 


Nuovi testi

 

Con decreto dell’undici ottobre scorso il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha concesso la confirmatio dei testi liturgici propri della memoria dei santi Marta, Maria e Lazzaro e delle memorie facoltative di san Gregorio di Narek, abate e dottore della Chiesa, di san Giovanni De Avila, presbitero e dottore della Chiesa, di santa Ildegarda di Bingen, vergine e dottore della Chiesa, e di santa Faustina Kowalska, vergine.

 

TESTI

→ 27 febbraio – San Gregorio di Narek, abate e dottore della Chiesa, memoria facoltativa

10 maggio – San Giovanni De Avila, presbitero e dottore della Chiesa, memoria facoltativa

29 luglio – Santi Marta, Maria e Lazzaro, memoria

17 settembre – Santa Ildegarda di Bingen, vergine e dottore della Chiesa, memoria facoltativa 

5 ottobre – Santa Faustina Kowalska, vergine, memoria facoltativa.

 

DECRETI

→ Decreto della confirmatio dei testi in lingua italiana

→ Lettera accompagnatoria del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti

→ Lettera circolare della CEI

 


LE INDULGENZE

 

Come sappiamo per esperienza personale, il peccato “lascia il segno”, porta con sé delle conseguenze: non solo esteriori, in quanto conseguenze del male commesso, ma anche interiori, in quanto «ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature, che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio». Dunque permangono, nella nostra umanità debole e attratta dal male, dei “residui del peccato”. Essi vengono rimossi dall’indulgenza, sempre per la grazia di Cristo, il quale, come scrisse San Paolo VI, è «la nostra “indulgenza”». La Penitenzieria Apostolica provvederà ad emanare le disposizioni per poter ottenere e rendere effettiva la pratica dell’Indulgenza Giubilare.
Tale esperienza piena di perdono non può che aprire il cuore e la mente a perdonare. Perdonare non cambia il passato, non può modificare ciò che è già avvenuto; e, tuttavia, il perdono può permettere di cambiare il futuro e di vivere in modo diverso, senza rancore, livore e vendetta. Il futuro rischiarato dal perdono consente di leggere il passato con occhi diversi, più sereni, seppure ancora solcati da lacrime.
FRANCESCO, Spes non confundit, 23. 

 

L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa. Essa è parziale o plenaria: libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati per sé stesso o per i defunti a modo di suffragio.

Il fedele battezzato è debitamente disposto quando non è scomunicato, ha l’intenzione almeno generale di ricevere l’indulgenza specifica ed è in stato di grazia almeno al termine delle opere prescritte.

Ogni indulgenza richiede determinate condizioni stabilite dalla Santa Sede.
Oltre alle azioni richieste nel tempo e nel modo stabilito, nei giorni che precedono o seguono, il fedele deve:
a. celebrare la confessione sacramentale;
b. ricevere la comunione eucaristica;
c. pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Padre nostro e Ave Maria).

 

Alcune celebrazioni a cui è concessa l’indulgenza plenaria nell’anno giubilare 2025 :

Pellegrinaggio e celebrazione in un luogo santo a Roma (S. Pietro in Vaticano, S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore, S. Paolo fuori le Mura) o in Terra Santa (Basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme, della Natività in Betlemme, dell’Annunciazione in Nazareth), o in altro luogo santo stabilito dall’Ordinario;

Pia visita ad un luogo sacro in Roma (la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo al Verano, la Basilica di San Sebastiano, visita detta “delle sette Chiese”, il Santuario del Divino Amore, la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, le Catacombe cristiane; Iter Europaeum, Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Santa Brigida a Campo de’ Fiori, Chiesa Santa Maria della Vittoria, Chiesa di Trinità dei Monti, Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio); in altri luoghi nel mondo (le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli; le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova); in qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano stabilito dall’Ordinario;

Opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti;

Opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti;

Visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili… ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro;

Riscoperta penitenziale del venerdì: astensione da futili distrazioni (reali e virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando l’astinenza); dono di una proporzionata somma in denaro ai poveri; opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi “che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie”; attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno.

 

Altre celebrazioni a cui è concessa ordinariamente l’indulgenza plenaria :
– messa episcopale del giorno di Natale con benedizione papale;
– messa episcopale del giorno di Pasqua con benedizione papale;
– pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia nella Seconda domenica di Pasqua;
– adorazione della Santa Croce al Venerdì Santo;
– visita di una chiesa francescana o parrocchiale durante il giorno 2 agosto con la recita del Credo;
– visita del cimitero nei giorni dal 1 al 8 novembre;
– pia lettura della Sacra Scrittura per almeno mezz’ora;
– pio esercizio della Via Crucis;
– adorazione eucaristica per almeno mezz’ora.

 

Cfr. Penitenzieria Apostolica, Norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo ordinario dell’Anno 2025; Penitenzieria Apostolica, Manuale delle Indulgenze.

 


IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA

 

Il Sacramento della Penitenza ci assicura che Dio cancella i nostri peccati. Ritornano con la loro carica di consolazione le parole del Salmo: «Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. […] Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. […] Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe» (Sal 103,3-4.8.10-12). La Riconciliazione sacramentale non è solo una bella opportunità spirituale, ma rappresenta un passo decisivo, essenziale e irrinunciabile per il cammino di fede di ciascuno. Lì permettiamo al Signore di distruggere i nostri peccati, di risanarci il cuore, di rialzarci e di abbracciarci, di farci conoscere il suo volto tenero e compassionevole. Non c’è infatti modo migliore per conoscere Dio che lasciarsi riconciliare da Lui (cfr. 2Cor 5,20), assaporando il suo perdono. Non rinunciamo dunque alla Confessione, ma riscopriamo la bellezza del sacramento della guarigione e della gioia, la bellezza del perdono dei peccati!
FRANCESCO, Spes non confundit, 23.

 

Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura della comunione con lui. Nello stesso tempo esso attenta alla comunione con la Chiesa. Per questo motivo la conversione arreca ad un tempo il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa, ciò che il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione esprime e realizza liturgicamente.

Dio solo perdona i peccati. Poiché Gesù è il Figlio di Dio, egli dice di se stesso: « Il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati » (Mc 2,10) ed esercita questo potere divino: « Ti sono rimessi i tuoi peccati! » (Mc 2,5). Ancor di più: in virtù della sua autorità divina dona tale potere agli uomini affinché lo esercitino nel suo nome.

Cristo ha voluto che la sua Chiesa sia tutta intera, nella sua preghiera, nella sua vita e nelle sue attività, il segno e lo strumento del perdono e della riconciliazione che egli ci ha acquistato a prezzo del suo sangue. Ha tuttavia affidato l’esercizio del potere di assolvere i peccati al ministero apostolico. A questo è affidato il « ministero della riconciliazione » (2 Cor 5,18). L’Apostolo è inviato « nel nome di Cristo », ed è Dio stesso che, per mezzo di lui, esorta e supplica: « Lasciatevi riconciliare con Dio » (2 Cor 5,20).

Durante la sua vita pubblica, Gesù non ha soltanto perdonato i peccati; ha pure manifestato l’effetto di questo perdono: egli ha reintegrato i peccatori perdonati nella comunità del popolo di Dio, dalla quale il peccato li aveva allontanati o persino esclusi. Un segno chiaro di ciò è il fatto che Gesù ammette i peccatori alla sua tavola; più ancora, egli stesso siede alla loro mensa, gesto che esprime in modo sconvolgente il perdono di Dio e, nello stesso tempo, il ritorno in seno al popolo di Dio.

Rendendo gli Apostoli partecipi del suo proprio potere di perdonare i peccati, il Signore dà loro anche l’autorità di riconciliare i peccatori con la Chiesa. Tale dimensione ecclesiale del loro ministero trova la sua più chiara espressione nella solenne parola di Cristo a Simon Pietro: « A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli » (Mt 16,19). Questo « incarico di legare e di sciogliere, che è stato dato a Pietro, risulta essere stato pure concesso al collegio degli Apostoli, unito col suo capo (cf Mt 18,18; 28,16-20) ».

Le parole legare e sciogliere significano: colui che voi escluderete dalla vostra comunione sarà escluso dalla comunione con Dio; colui che voi accoglierete di nuovo nella vostra comunione, Dio lo accoglierà anche nella sua. La riconciliazione con la Chiesa è inseparabile dalla riconciliazione con Dio.

 

Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1440-1445


 

 

Nel prossimo anno la nostra Chiesa diocesana, in comunione con la Chiesa universale, vivrà l’anno giubilare “Pellegrini di speranza“. Il Dicastero per l’Evangelizzazione ha predisposto un articolato calendario per coinvolgere ogni comunità.

Per la nostra Diocesi la Cattedrale sarà la meta verso cui convergere. Essa sarà il luogo in cui tutti potremo accogliere l’invito al pellegrinaggio, alla conversione personale e comunitaria, per sperimentare la misericordia del Padre nel sacramento della Penitenza.

Di seguito sono riportati gli eventi giubilari, sia diocesani che vicariali.

 

 

 

CONVOCAZIONI DIOCESANE

 

APERTURA DELL’ANNO SANTO IN DIOCESI
DOMENICA 29 DICEMBRE 2024

Tutta la Diocesi è convocata alle ore 17.30 presso la chiesa di S. Francesco in Faenza, per vivere il pellegrinaggio e la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mario in Cattedrale.

Il Vescovo dispone la sospensione di tutte le S. Messe dalle ore 13.00 alle ore 24.00.

→ maggiori informazioni

 

PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A ROMA
Lunedì 24, martedì 25, mercoledì 26 marzo 2024

Ogni realtà è può aderire liberamente secondo le proprie possibilità. Il giorno su cui concentrare l’attenzione è mercoledì 26 marzo, giorno in cui sarà possibile partecipare all’Udienza del Santo Padre Francesco, varcare la Porta Santa della Basilica di S. Pietro in Vaticano e celebrare l’Eucaristia nella Basilica Vaticana.

 

MESSA DI PENTECOSTE
DOMENICA 8 GIUGNO 2025

Tutta la Diocesi è convocata alle ore 18.00 in Cattedrale per una celebrazione giubilare a conclusione dell’anno pastorale, per celebrare l’effusione e il mandato missionario dello Spirito Santo alla Chiesa.

Il Vescovo dispone la sospensione di tutte le S. Messe dalle ore 13.00 alle ore 24.00.

→ Volantino iniziativa

 

 

CHIUSURA DELL’ANNO SANTO IN DIOCESI
DOMENICA 28 DICEMBRE 2025

 


PELLEGRINAGGI DEI VICARIATI

Pellegrinaggio, celebrazione penitenziale, celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mario in Cattedrale

 

Domenica 9 marzo 2025 – I domenica di Quaresima
Pellegrinaggio in Cattedrale del Vicariato Faenza città

 

Domenica 16 marzo 2025 – II domenica di Quaresima
Pellegrinaggio in Cattedrale del Vicariato Forese Sud

 

Domenica 23 marzo 2025 – III domenica di Quaresima
Pellegrinaggio in Cattedrale del Vicariato Forese Ovest

 

Domenica 30 marzo 2025 – IV domenica di Quaresima
Pellegrinaggio in Cattedrale del Vicariato Forese Nord

 

Domenica 6 aprile 2025 – V domenica di Quaresima
Pellegrinaggio in Cattedrale del Vicariato Forese Est