La dimensione sociale della fede: il vescovo Mario a Ferrara incontra la sezione locale Ucid

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“La dimensione sociale della fede” è stato il tema dell’intervento svolto dal Vescovo Mons. Mario Toso alla conferenza promossa a Ferrara dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e dalla locazione sezione dell’Ucid-Unione cattolica imprenditori e dirigenti. La conferenza si è conclusa con l’intervento dell’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio Gian Carlo Perego. La conferenza si è svolta all’interno del ciclo di incontri “Nuovo umanesimo politico ed economico. Sostenibilità integrata e dignità della persona”.

L’intervento di Mons. Toso è stato incentrato sull’impresa e l’imprenditore alla luce della Dottrina sociale della fede. Moltissimi i temi affrontati. “Il lavoro ha conosciuto una ripresa in termini di occupazione, ma conosce ancora molta sofferenza circa la sua qualità. Lo segnala il fenomeno del working poor: non è garantito, come in passato, a chi lavora di sentirsi al sicuro fuori dalla soglia di povertà. Incidono la precarietà dei contratti, l’incapacità di adeguamento degli stipendi al costo della vita, lo sfruttamento e la diffusione del lavoro nero. Sono tutti fattori che destano preoccupazione. Anche il fenomeno delle dimissioni dal lavoro, soprattutto nei giovani, fa riflettere. Ugualmente fa riflettere il problema della sicurezza nei cantieri del lavoro, come anche la carenza, a fronte di commesse, di personale preparato”. Soffermandosi sulla Caritas in veritate di Benedetto XVI il Vescovo Toso ha evidenziato che “la sfera economica non è né eticamente neutrale né di sua natura disumana ed antisociale. Detto altrimenti, l’economia realizza pienamente i propri obiettivi ed è ministeriale alla crescita umana integrale, quando si attenga alla propria identità personalista, comunitaria e trascendente, che le appartiene in ragione della sua essenza antropologica ed etica. La rivoluzione morale e strutturale nei sistemi economici e finanziari si verifica solo se essi vengono animati da umanesimi e da culture che incarnano una tale visione dell’economia”.

Inoltre Benedetto XVI “legge l’attività economica, il mercato e le imprese secondo la prospettiva di una fraternità, specificata dal principio di gratuità e dalla logica del dono. In tal modo Benedetto XVI anticipa la Fratelli tutti di papa Francesco”. Economia e bene comune, primato della politica e la globalizzazione del libero mercato, l’impegno della formazione professionale ed etica sono gli altri temi affrontati. Il Vescovo ha, poi, analizzato l’imprenditore e l’impresa alla luce della Laudato si’ di papa Francesco parlando di tecnoscienza, di impresa agricola e manipolazione genetica, illegalità e finanza globale, di nuovi modelli imprenditoriali in grado di creare un lavoro dignitoso per tutti, e anche di sostenere e consolidare i diritti sociali e proteggere l’ambiente e di sicurezza.

Il Vescovo Toso ha, infine, parlato della spiritualità cristiana per l’imprenditore. “Il magistero di papa Francesco, allorché affronta il tema del lavoro, muove dall’esperienza dell’evento della morte e risurrezione di Gesù Cristo e dalla missione della Chiesa che è inviata ad annunciare e a testimoniare al mondo il «Vangelo del lavoro»”. Quindi, “il credente è chiamato a vivere il lavoro secondo la vita nuova che Cristo ha conquistato per ogni persona salendo sulla croce e realizzando una umanità in piena comunione con Dio”. Dunque, “la Chiesa, costituita comunità missionaria della salvezza trasfigurante realizzata da Cristo, ha il compito di sviluppare l’evangelizzazione del lavoro, nel contesto dell’evangelizzazione del sociale. Questa è compito della comunità ecclesiale, e di ogni sua componente perché sono costituiti da Cristo stesso come annunciatori e testimoni della sua salvezza integrale, ossia di una salvezza che raggiunge ogni attività umana, compreso il lavoro”.