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Sul pilastrino della Madonna ritrovato in via Lapi e posto in Cattedrale: la nota della Diocesi

Il pomeriggio dello scorso 19 maggio in via Lapi, in una delle zone di Faenza maggiormente colpite dall’alluvione, alcune persone – in servizio a ripulire case e strade – hanno risollevato il pilastrino della Madonna che era lì installato. Con loro era presente anche don Mattia Gallegati, incaricato alla Pastorale vocazionale.

La colonna del pilastrino si era spaccata a metà e la parte superiore, che conteneva la statua (di circa 50 centimetri di altezza) era capovolta ma integra, con l’apertura della nicchia rivolta in giù, verso l’asfalto. “Il pezzo che stavamo sollevando – ricorda don Mattia – era veramente pesante, oltretutto era scivoloso e rischiavamo che ci cadesse sui piedi. L’istinto ci ha suggerito di rimettere la parte crollata al suo posto poiché era rimasto eretto e intatto il piano che ospita la nicchia e anche la base della nicchia stessa. Ma riuscivamo a malapena a sollevarlo, impossibile riuscire addirittura a rimetterla in posizione verticale sulla base, la quale è a circa un metro e mezzo di altezza”.

Una persona del gruppo ha estratto la statua della Madonna dalla sua nicchia. La statua era pressoché integra, rimasta protetta dalla robusta struttura di mattoni e dal vetro sulla parte frontale. Per qualche istante si è pensato di ricollocarla su quanto rimaneva del pilastrino ma sarebbe stata esposta a qualche urto fortuito e allora la persona che aveva estratto la Madonna la prese momentaneamente in custodia. Successivamente, la stessa persona che aveva in custodia la statua della B.V. Addolorata l’ha consegnata al parroco di San Terenzio in Cattedrale che a sua volta l’ha collocata provvisoriamente sull’altare della Madonna delle Grazie.

La protezione della Vergine Maria non è mai venuta meno e il Suo indicarci continuamente Gesù Cristo come Via, Verità e Vita è oggi più forte che mai. Anche in questo momento Ella mostra la Sua maternità anche attraverso la Chiesa che la riconosce come madre e modello.


Lettera a tutta la popolazione

Lettera del Vescovo Mario e del presbiterio a tutta la popolazione

 

Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo (Ct 8,7)

 

La tragedia che stiamo vivendo non lascia spazio a molti commenti. Sentiamo che le parole non rendono giustizia e non riescono a descrivere quello che stiamo vivendo in queste ore. Il tragico numero di vittime, che speriamo si arresti, domanda una fraterna preghiera di suffragio.

Una devastazione inaspettata, la scoperta di un’impotenza disarmante, un senso di rabbia e di angoscia. Oggetti, beni, ricordi, luoghi che erano “casa” sono stati violati, come per la venuta di un ladro di notte, e le nostre sicurezze si sono sgretolate.

La scoperta della forza di questa terra che per tanto tempo abbiamo pensato di dominare, ci ha posto davanti ancora una volta alla nostra piccolezza. Allo stesso tempo ci sta mostrando il volto della vera fraternità, del dono di sé stessi per gli altri, per chi si trova nel bisogno.

Abbiamo negli occhi forze dell’ordine, pompieri, protezione civile, volontari e cittadini che coperti di fango, dalla testa ai piedi, si danno da fare con ogni mezzo per aiutare gli altri. Non dimentichiamo anche quanti non vediamo, in particolare alle Amministrazioni comunali, alla Soprintendenza e ai coordinatori della Protezione civile. A tutti il nostro grazie sincero.  È commovente pensare che quel fango che tanto ci sta creando problemi è la cosa che più di ogni altra rende visibile il nostro essere comunità.

Io per primo sono stato aiutato dai volontari della Caritas diocesana perché come tanti di voi sono stato raggiunto dall’acqua così come diversi presbiteri e diaconi con le loro famiglie.

 

Condividendo con voi questa situazione vorremmo far presente alcune sollecitudini che riteniamo importate evidenziare in queste ore.

 

– Ai volontari, che ringraziamo nuovamente per l’impegno e la generosità, raccomandiamo di avere una attenzione particolare per le persone sole, coloro che solitamente sono ai margini dei nostri centri, lontani dall’attenzione dei grandi gruppi, distanti dalle chat e dai social perché semplicemente ne sono estranee o perché non hanno parenti e amici vicini.

Pensiamo ai bambini che hanno vissuto momenti e visto immagini di una gravità spropositata; agli anziani che più di tutti sono condizionati dalla fragilità davanti a questi eventi; ai migrantie ai profughi dell’Ucraina. La paura e i traumi di queste notti devono essere affrontati con una vicinanza e un’empatia calorosa e traboccante.

 

– Il nostro essere comunità unita dipende dal pulire fango e dal lavoro assiduo, ma anche dalla semplice capacità di ascoltare chi ci sta davanti. Questa fraternità è generata da gesti, parole e anche da silenzi e sguardi.

Dobbiamo comprendere e accettare che tra quel tutto che è stato perso, le cose che più piangiamo non sono cose puramente materiali, ma sono i piccoli ricordi degli affetti di una vita. Quanti anziani dicono: “ho perso tutti i miei ricordi”.

 

– Esortiamo tutti coloro che in questo momento e nei mesi a venire avranno a disposizione ciò che è necessario per ripartire, mezzi e materiali, a non speculare bensì a favorire approvvigionamenti comuni e a prezzi calmierati.

 

– Allo stesso tempo chiediamo con forza ai proprietari di sollevare dalle spese di affitto le persone e le famiglie che vivono in case alluvionate e ad accogliere gratuitamente o applicando canoni il più possibile ribassati, quanti sono stati costretti a lasciare tutto e adesso cercano una necessaria stabilità abitativa.

 

Infine, un abbraccio colmo di affetto a chi con discrezione, nel nascondimento e costanza, come lievito in mezzo all’impasto (Lc 13, 21), sta vivendo con fede questa emergenza e in maniera discreta e semplice sta testimoniando che le nostre ferite e sofferenze hanno senso solo nelle ferite eternamente vive del Risorto. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 20), ascoltiamo nel Vangelo in questa domenica: verso Gesù Cristo, asceso nella gloria, sia orientato il nostro sguardo, verso i fratelli le nostre mani e il nostro cuore, perché grazie a Lui e in Lui ogni parte di noi, anche le nostre ferite, hanno spazio nel cuore di Dio, Padre che mai ci abbandona.

 

20 maggio 2023

 

Il Vescovo e il presbiterio

di Faenza-Modigliana

 


Messa di Pentecoste

Carissimi,

il lavoro di questi giorni, la risposta generosa di tante persone, la concretezza dimostrata nell’aiuto fraterno è il segno di una comunità unita.

Per nutrire questa unità sentiamo il bisogno di spazi per fermarci ed ascoltare, di tempo per domandare e chiedere, di occasioni per condividere ciò che abbiamo con chi ne manca. E abbiamo bisogno che tutto questo sia fatto nel nome del Signore, per ricordarci e per celebrare che Gesù Cristo è il fondamento del nostro amore per gli altri e delle nostre azioni verso chi è nel bisogno.

Per questo, tra i tanti eventi che subiranno annullamenti o riprogrammazioni, ritengo prioritario confermare e invitarvi ad un momento diocesano di preghiera nel giorno di Pentecoste. Perciò, al posto della Veglia che era stata programmata alle 20.30, vi invito a celebrare con me la Messa di Pentecoste alle 18.00 in Cattedrale a Faenza.

Inoltre, confermo che ogni offerta raccolta nelle parrocchie nel giorno di Pentecoste deve essere versata alla Diocesi (Colletta obbligatoria per l’alluvione) perché possa far fronte alle prime esigenze delle persone più bisognose.

Desidero invitare tutti, in particolare i volontari e quanti colpiti più duramente dall’emergenza, perché questo evento possa essere un’occasione per ascoltare la parola consolante del Vangelo, per chiedere il dono dello Spirito Santo, per raccogliere una Colletta per i più bisognosi, per pregare insieme nella condivisione delle difficoltà di questi giorni.

Che la mia benedizione possa raggiungere ogni persona

+ Mario Toso

22 maggio 2023


Lettera ai presbiteri e diaconi

Carissimi,

vi raggiungo con queste poche righe per ringraziarvi di quanto state facendo nelle vostre comunità. Vi assicuro il mio pieno sostegno e tramite il Vicario generale sono in costante aggiornamento sulle varie criticità.

La vostra opera di vicinanza alla popolazione si riflette bene nell’incipit della Costituzione Gaudium et spes: attraverso i vostri volti accoglienti, le vostre parole di consolazione e le vostre mani operose la Chiesa è davvero partecipe delle tristezze e delle angosce di tutti gli uomini. E io vi ringrazio per tutto questo.

Vi chiedo in questa domenica, solennità dell’Ascensione, di leggere al termine dell’Eucarestia questa lettera del Vescovo nel quale vorrei parlare a nome di tutto il presbiterio e di diffonderla il più possibile alla popolazione anche tramite i social e i post che verranno pubblicati sul sito e nelle pagine ufficiali della Diocesi.

Insieme alle tristezze e alle angosce abbiamo anche una gioia e una speranza da annunciare: Gesù Cristo, unica salvezza dell’uomo che davvero è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 20).

Possa giungere ad ognuno di voi la mia benedizione.

20 maggio 2023

 
 


Messaggio del Vescovo Mario

Carissimi,

anche in occasione della seconda alluvione, nell’arco di poco tempo, desidero esprimervi la mia vicinanza e assicurarvi il ricordo alla Beata Vergine delle Grazie, che abbiamo appena celebrato, e al Signore Gesù. Oltre agli ingenti danni a persone, famiglie, imprese, comunità civili, colline, colture, frutteti, vie di comunicazione, al momento nella nostra Diocesi contiamo due vittime a Russi e una a Faenza a cui vanno le nostre preghiere. In questo scenario drammatico, anche questa volta, con l’efficace protezione della nostra Patrona, c’è stata anche una mobilitazione corale e coesa della popolazione, della Protezione civile, delle Forze dell’Ordine, degli Amministratori, di gruppi di volontari.

Non è mancata la solidarietà civile e cristiana, che fa ben sperare in una pronta ripresa in ogni settore della società e delle istituzioni. In tutto questo anche le comunità cristiane si sono rese disponibili nonostante le ferite subite per l’accoglienza di persone e gruppi di sfollati. Il Seminario, già cittadella di solidarietà, in questa drammatica occasione ha aperto ancora di più le sue porte e le sue braccia nell’accoglienza: suore clarisse di Montepaolo, 22 ragazzi minorenni, alcune famiglie di sfollati. La Caritas diocesana è pienamente mobilitata ma le urgenze sono molte.

Amiamoci gli uni gli altri, incoraggiandoci e sostenendoci reciprocamente. Operiamo con intelligenza e con il cuore aperto al dono. Non tralasciamo la preghiera e l’Eucaristia. Uniamo i nostri monasteri, le parrocchie, le famiglie, le associazioni in un cammino di più intensa condivisione nei beni spirituali e materiali. Lo spirito di Verità ci aiuti a vedere meglio gli obiettivi fondamentali e la fragilità delle nostre vite. La Beata Vergine delle Grazie accompagni le nostre comunità. Aiutiamo i nostri giovani, specie quelli che si accingono a partecipare alla prossima Giornata mondiale della gioventù. Penso che coinvolgerli nel movimento di solidarietà che la Diocesi e la società stanno vivendo a favore degli alluvionati sia un ottimo tirocinio nel vivere concretamente la propria vita come dono. Vi benedico nel Signore Gesù.

+ Vescovo Mario

18 maggio 2023

 

 

L’intervista del Vescovo sul quotidiano Avvenire:

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/un-altro-colpo-durissimo-da-affrontare-ma-la-popolazione-solidale-si-ria

19 maggio 2023

«Le chiese inondate sono San Francesco e Santa Margherita a Faenza, quelle di Gaiano, Casanola, Solarolo, Sant’Agata sul Santerno. Tutti i comuni della diocesi sono stati colpiti. Tredozio, Modigliana, Marradi, Brisighella, Castel Bolognese, Faenza, Bagnacavallo, Fusignano, Russi, Alfonsine, Cotignola ». Il vescovo di Faenza-Modigliana, Mario Toso, ci legge i messaggi ricevuti su Whatsapp dal vicario generale, don Michele Morandi. Un elenco che assomiglia alla conta dei danni dopo un sisma. Con annessa una lista di sacerdoti e religiosi che risultano isolati per le frane o bisognosi di un tetto.

Eccellenza, vedo che sono state toccate anche delle suore di clausura, le clarisse di Montepaolo.
Hanno lasciato il convento su sollecitazione della Protezione civile perché la strada per raggiungerle risulta interrotta in quattro punti. Staranno per un po’ negli ambienti del Seminario.

La lista dei preti in difficoltà si sta assottigliando?
Per ora di un nome, don Renzo Tarlazzi, che è stato accolto nella Casa del Clero di Faenza. Dal parroco di Zattaglia, don Alfiero Nannini, e dal parroco di Tredozio, don Massimo Monti, non abbiamo ancora ricevuto risposta. Speriamo in buone notizie nelle prossime ore. La Valle Acerrata mercoledì risultava completamente isolata. Per fortuna non sono state riscontrate emergenze sanitarie.

La Cattedrale è stata danneggiata?
Ci ha salvato essere leggermente sopraelevati. In episcopio è entrata l’acqua dal giardino sul retro, ha invaso una cantina, un deposito di libri, ha fatto qualche danno ma non come nelle abitazioni che sono 20 metri più in basso e hanno avuto anche tre metri d’acqua. Io ho passato la notte al piano superiore, come ci avevano detto di fare. Qui c’è ancora la luce, al piano terra no.

C’è chi dice che le mura in città abbiano creato un effetto catino.
No, le mura sono ridotte a poco. È piuttosto il cedimento in diversi punti degli argini del fiume che ha causato il dilagare dell’acqua.

Com’è l’umore della gente e anche del clero?
I sacerdoti mi sembrano sereni e la popolazione attiva, come al solito, molto solidale. La ripartenza sarà difficile e ci vorrà del tempo. Abbiamo avuto due alluvioni, una dopo l’altra. Già la prima aveva fatto danni ingenti, danni alle colture, ai frutteti. Con la seconda l’acqua ha invaso gran parte della città, un duro colpo. Però questa è gente che si dà molto da fare e si rialzerà.

La solidarietà non sembra mancare anche da fuori.

Certamente. Nella precedente alluvione abbiamo ricevuto aiuti dalla Caritas di Senigallia ma anche dalla Caritas ambrosiana. La Cei, in particolare il presidente, il cardinale Zuppi, e il segretario generale, l’arcivescovo Baturi, hanno assicurato vicinanza e aiuto concreto.

Cosa cambierà questo disastro nella consapevolezza della popolazione?
Viviamo in un contesto geologico che ha delle evidenti fragilità. Le frane che si sono verificate nella parte collinare sono avvenute in punti già soggetti, in passato, a smottamenti. Abbiamo la “vena del gesso” nella parte appenninica. A Brisighella (paese che diede i natali al cardinale Achille Silvestrini, ndr) stavamo ristrutturando la chiesa arcipetrale che si stava sventrando. C’è bisogno di cura. Si può spremere il fiume Lamone fino all’ultima goccia, ma se poi il greto non viene pulito e curato succedono dei guai.

Il lavoro materiale lo metteranno la gente e le istituzioni. L’impegno della preghiera spetta però alla Chiesa.
L’aiuto materiale c’è anche da parte nostra, con la Caritas, con l’ospitalità nelle canoniche. Per quanto riguarda la preghiera, è appena terminata la festa della patrona, la Beata Vergine delle Grazie, c’era qui anche il cardinale Bassetti. Abbiamo pregato perché la Madonna ci assistesse.

L’assistenza servirà forse ancora di più nella fase che inizia ora.
Già. Intanto l’acqua inizia a ritirarsi.

 

 


Il 28 maggio, Solennità di Pentecoste, Giornata diocesana per la raccolta a favore delle popolazioni colpite dalle calamità

Nei giorni scorsi il territorio della diocesi di Faenza-Modigliana è stato colpito da gravi fenomeni atmosferici che hanno provocato ingenti danni. La Caritas diocesana di Faenza-Modigliana e le nostre comunità ecclesiali sono impegnate a sostenere anche economicamente quanti stanno subendo disagi in conseguenza di questi eventi. Volendo stimolare ulteriormente la vicinanza nei confronti dei fratelli e delle sorelle che si trovano nel bisogno; a norma del can. 1266 CJC, del n. 32 dell’Istruzione in materia amministrativa della Conferenza Episcopale Italiana del 2005, della delibera n. 59/1993 della Conferenza Episcopale Italiana, con il presente decreto

STABILIAMO CHE

  1. domenica 28 maggio, Solennità di Pentecoste, è istituita la Giornata diocesana per la raccolta a favore delle popolazioni colpite dalle calamità (colletta obbligatoria) da celebrare nelle Chiese della Diocesi;
  2. le offerte raccolte devono essere sollecitamente consegnate dal Parroco o dal Rettore diocesana per le finalità stabilite con il presente decreto;
  3. le comunità parrocchiali, i movimenti, i gruppi, le associazioni ecclesiali sono invitate a condividere questa concreta testimonianza di fraternità.

Faenza, 11 maggio 2023


Indicazioni Cei: tutte le attività liturgiche tornano a pieno regime

“Accogliendo la comunicazione dell’Oms, segnaliamo che tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni, possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria. Resta salva la possibilità per i vescovi diocesani di disporre o suggerire alcune norme prudenziali come l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’uso della mascherina per la visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi”. Lo scrive la presidenza Cei in una lettera ai vescovi dopo l’annuncio dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla fine dell’emergenza sanitaria pubblica per Covid-19.

Richiamando il «tempo difficile in cui le comunità cristiane sono state prossime con la preghiera e opere di carità a chi ha sofferto la malattia e le conseguenze della difficile fase economica» ed esprimendo «sentimenti di gratitudine per il personale sanitario che con dedizione e mettendo a rischio la propria vita si è preso cura dei numerosi ricoverati e per tutti coloro che hanno dato il loro contributo ad alleviare i disagi e affrontare la crisi», la Cei ricorda anche «le tante persone che hanno perso la vita, tra cui centinaia di sacerdoti che hanno contratto l’infezione adoperandosi per il proprio ministero». Infine, l’appello affinché «cessino, o siano diminuite nel loro numero, le celebrazioni trasmesse in streaming». Le attività in strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali seguiranno invece le norme proprie dei luoghi.

“Qualora si ritenesse sussistente la necessità di una trasmissione in streaming – precisa il vescovo Mario Toso – è necessario che tale richiesta, previo valutazione preliminare sull’opportunità pastorale dell’iniziativa effettuata dalla parrocchia stessa, sia sottoposta in forma scritta all’Ordinario diocesano per il definitivo nulla osta. Pertanto, prima di prendere impegni con l’emittente tv per la trasmissione, occorre ottenere l’espresso nulla osta da parte dell’Ordinario diocesano”

Il vescovo emerito monsignor Claudio Stagni festeggia i 60 anni di ordinazione presbiterale

l vescovo emerito della Diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Claudio Stagni, del clero dell’Arcidiocesi di Bologna, è stato ordinato presbitero il 25 luglio 1963. La messa di domenica scorsa in Cattedrale, per l’apertura delle celebrazioni della Patrona, Beata Vergine delle Grazie, è stata l’occasione per festeggiare con lui questo traguardo. Di seguito riportiamo il saluto del vescovo monsignor Mario Toso.

Celebriamo, dunque, con un po’ di anticipo l’anniversario, anche perché nel mese di luglio i faentini gravitano verso il mare, per godere refrigerio e benessere. Il vescovo Stagni ha vissuto il suo ministero presbiterale in particolare come parroco di san Cristoforo in Mongardino, assistente di Zona dell’Agesci, assistente diocesano dell’AC. Fu nominato Vicario generale dell’Arcidiocesi di Bologna dal 23 maggio 1988. Venne consacrato vescovo ausiliare del cardinale Giacomo Biffi, collaborando con un grande pastore. Nel 2004 fu eletto vescovo di Faenza-Modigliana. Nel 2015 è divenuto vescovo emerito.
Le letture odierne della quinta domenica di Pasqua si prestano bene per parlare sia del suo ministero presbiterale sia di quello episcopale. In questa Diocesi ha confermato il popolo cristiano nella fede. Ha indicato a tutti Gesù Cristo come via verità e vita. Sulle orme del Pastore dagli occhi grandi, ha mostrato come la Chiesa, costruita come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali, cammina nella storia verso il compimento del Regno di Dio. Nella casa del Padre l’umanità trova il suo posto.
Spirito acuto e cordiale il vescovo Claudio ha condotto il suo gregge senza grossi scossoni, verso pascoli ubertosi e placide acque.
Ha propiziato una stagione di vocazioni presbiterali che sono germogliate in questi anni. Ora vive, come vescovo emerito, nella Casa del clero, circondato da vari presbiteri con i quali ha collaborato nella vigna di questa Diocesi. Lo ringraziamo per il suo amore mostrato nei confronti del presbiterio e di questa Diocesi che ha scelto come luogo ove vivere i suoi giorni e continuare il suo ministero. Come segno di riconoscenza, cara eccellenza, l’Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie, di cui Lei fa parte, le omaggerà una formella artistica sulla quale è raffigurata la Vergine patrona della Diocesi di Faenza-Modigliana, attorniata da santi presenti in questa cattedrale. Grazie ancora Eccellenza!

Mario Toso, vescovo


Beata Vergine delle Grazie: il calendario delle celebrazioni

La Diocesi si appresta a festeggiare la Beata Vergine delle Grazie, patrona della città e della Diocesi. Le giornate di preparazione partiranno domenica 7 maggio e si concluderanno l’11 maggio.

Giornate di preparazione

Domenica 7 maggio alle 17.15 in Cattedrale, recita del Rosario; a seguire, si celebrerà la Santa Messa di apertura dei festeggiamenti, a cui presiederà il vescovo emerito monsignor Claudio Stagni, nel 60° anniversario della sua ordinazione presbiterale.
Nelle giornate successive saranno celebrate le Giornate di preghiera per le vocazioni (8 maggio), per gli anziani  (9 maggio)  per la pace (10 maggio) per i bambini (11 maggio).

Annullata a causa del maltempo e dell’allerta meteo, giovedì 11 maggio, la tradizionale benedizione degli automezzi, nel parcheggio del palaCattani, in piazzale Tambini. Programma completo delle celebrazioni nel volantino sotto.

Atto di affidamento

I festeggiamenti per la Patrona entreranno nel vivo da venerdì 12 maggio, con l’Atto di affidamento. Alle 20.30 saranno celebrati i Vespri alla chiesa di San Domenico. Da qui partirà poi la processione che, lungo corso Mazzini, arriverà fino alla Cattedrale dove si compierà l’Atto di affidamento alla Vergine Maria da parte della città e della Diocesi; a presiede sarà il vescovo monsignor Mario Toso. A questa celebrazione sono invitate le parrocchie del Vicariato di Faenza con la partecipazione dei ragazzi, provenienti anche da Forlì, che andranno alla Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg) di Lisbona in programma a inizio agosto.

Solennità e conclusione

Sabato 13 maggio alle ore 10.30 sarà celebrata la Santa Messa Pontificale presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia e già presidente della Cei. Durante la celebrazione il sindaco Massimo Isola farà un’offerta per l’accensione di un cero, e al termine della Messa, benedizione della città e della Diocesi.
Avrà luogo alle 16 la tradizionale Fiorita dei bambini con atto di omaggio alla Madonna della torre civica, presieduto dal vescovo Mario. Dalle 17 si reciterà il rosario e i Vespri. Alle 18 il vescovo presiederà la Messa durante la quale e componenti dei 5 Rioni e del Gruppo municipale offriranno alla Madonna un cero.
Inizierà poi alle 21 il concerto gospel del coro Voices of joy sul sagrato della Cattedrale, finendo con una pizzata conviviale.

Domenica 14 maggio alle 10.30 celebrazione della Messa per gli anziani e i malati, con il sacramento dell’Unzione degli infermi. Dalle 17 recita del Rosario e dei Vespri.
A concludere i festeggiamenti, alle 18 la Messa in suffragio dei confratelli e consorelle defunti dell’Arciconfraternita della Madonna delle Grazie. A presiedere la celebrazione sarà don Francesco Cavina, rettore.

Dal 7 al 14 maggio nelle pasticcerie e nei forni Ascom convenzionati sarà possibile acquistare la novità 2023: la torta delle Grazie.
Info: arciconfraternitabvgfaenza.it

L’invito del vescovo Mario

«Desideriamo che la festa patronale sia sentita in tutto il territorio diocesano – scrive il vescovo Mario ai membri dei Consigli pastorali e affari economici diocesani – ed è per questo che nei giorni della festa l’immagine della Vergine sarà portata in tutti i vicariati della Diocesi. Invito tutti voi, in qualità di corresponsabili della vita delle nostre parrocchie, a partecipare e a diffondere l’invito, nella serata dedicata al vostro vicariato. Inoltre invito tutti a partecipare al momento più importante di tutti i festeggiamenti, ossia alla Messa delle 10.30 di sabato 13 maggio in Cattedrale, presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti». Dopo la quale i membri dei Consigli parrocchiali sono invitati a un pranzo offerto in Seminario.

Contattare Paolo Celli 329 9636068 entro il 10 maggio