Archivi della categoria: Arte, cultura e società

Economia circolare: rifiuti, materie prime ed il nostro territorio

La Pastorale sociale della Diocesi di Faenza-Modigliana promuove l’eventoEconomia circolare: rifiuti, materie prime e il nostro territorio”. L’incontro si terrà martedì 7 giugno alle ore 20:30, alla sala convegni Pier Franco Ravaglia in via Cavour 21, Russi

La serata sarà introdotta da Riccardo Pollini, moderatore della serata (settore Pastorale sociale), e da Valentina Palli, sindaca di Russi. Si proseguirà con la relazione di Claudio Tedeschi, presidente e amministratore delegato Dismeco srl, Azienda Best Performer Economia circolare in Italia (premio confindustriale nazionale 2019).

A seguire le buone pratiche presentate da Patrizia Pulcini, incaricata sui progetti di sviluppo e membro consiglio direttivo comitato di amicizia, da Carlo Dalmonte, presidente gruppo Caviro e infine da Fabio Bassi, responsabile amministrativo della cooperativa sociale Il Mulino. A conclusione dell’evento interverrà monsignor Mario Toso, vescovo della diocesi Faenza-Modigliana, membro del comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici italiani.

Si accede al convegno nel rispetto delle norme anti-covid vigenti, per informazioni scrivere all’indirizzo psl@diocesifaenza.it 328 088 8246


L’11 giugno a Bologna l’incontro “Come si creano le comunità energetiche?”

Sabato 11 giugno dalle 10 alle 13 all’Istituto Veritatis Splendor in via riva di reno 57 a Bologna si terrà l’incontro “Come si creano le comunità energetiche?” L’evento è organizzato dalla Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna, dall’Ufficio regionale per la pastorale sociale e del lavoro e dall’Osservatorio Giovanni Bersani

I relatori

l’evento si aprirà con i saluti di Don Bruno Bignami, Direttore ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro (in videocollegamento); si prosegue con l’introduzione di S.E. Mons. Mario Toso, Vescovo di Faenza-Modigliana e delegato per i problemi sociali e il lavoro della conferenza Episcopale Emilia Romagna.

A seguire le relazioni di Piergabriele Andreoli, direttore dell’agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile di Modena, Daniele Ravaglia, direttore generale Emil banca credito cooperativo e Presidente dell’alleanza cooperativa regionale, Giovanni Teneggi, direttore Confcooperative Reggio Emilia e responsabile nazionale cooperative di comunità per Confcooperative.

 

Modera l’incontro Vera Negri Zamagni.

l’evento potrà essere seguito in diretta sul canale Youtube della fondazione Lercaro.

Per informazioni: info@osservatoriobersani.org

 

 


Il 4 maggio il convegno Ripopolamento: proposte per invertire la rotta

convegno ripopolamento

Dopo la Settimana sociale dei cattolici a Taranto, mercoledì 4 maggio alle 20.30 si terrà al Nuovo Teatro dei Sozofili nel piazzale Berlinguer a Modigliana l’incontro pubblico Ripopolamento: proposte per invertire la rotta, promosso dalla Pastorale sociale della Diocesi di Faenza-Modigliana. In primo luogo ci sarà la presentazione dell’indagine fai sentire la tua voce a cura del gruppo Agesci di Modigliana (il piccolo clan degli amici) e del gruppo Valdilamone.

I relatori del convegno

Poi si terrà la relazione “Formare competenze per dare un futuro alla montagna’’ a cura di Gabriele Locatelli, coordinatore del progetto Oltreterra nuove economie per la montagna. Seguirà l’intervento delle amministrazioni di Marradi con il sindaco Tommaso Triberti, Simona Vietina (Parlamentare alla Camera dei deputati e sindaco di Tredozio), Massimiliano Pederzoli (sindaco di Brisighella), Giancarlo Dardi (sindaco di Modigliana). Il convegno proseguirà con la relazione di Bruno Biserni (presidente Gal dell’altra Romagna), Vincenzo Bongiorno (responsabile del progetto Cambia Faenza), Serena Musolesi (Amministratore Delegato di Cercal), Alessandro Liverani (Consigliere dell’ordine agronomi e dei dottori forestali di Forlì-Cesena e Rimini) con’’ Buone Pratiche’’. In conclusione il vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, membro del comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici italiani. Si accede al convegno nel rispetto delle norme anti-Covid vigenti. E’ gradita la prenotazione all’indirizzo psl@diocesifaenza.it a cura della Diocesi Faenza-Modigliana. WhatsApp Image 2022-04-29 at 10.04.24  


Per un popolo numeroso: il 29 aprile l’inaugurazione della mostra alla chiesa di Santa Maria dell’Angelo

PER UN POPOLO NUMEROSO

Giuseppe, il figlio di Giacobbe

30 aprile – 12 luglio 2022

 

INAUGURAZIONE VENERDÌ 29 APRILE 2022 ore 18.30

opere di Elvis Spadoni

a cura di don Mattia Gallegati e Giovanni Gardini

 

Ritorna l’arte contemporanea nello Spazio espositivo del Museo Diocesano di Faenza, la chiesa di Santa Maria dell’Angelo, con una personale di Elvis Spadoni, pittore che vive e lavora a Sant’Arcangelo di Romagna, dedicata alla straordinaria e attualissima figura di Giuseppe l’ebreo.

La storia di Giuseppe, il figlio prediletto del patriarca Giacobbe, è un racconto biblico custodito nel libro di Genesi, una vicenda incredibile nella quale i sogni, molteplici e sempre in coppia, scandiscono il tempo della narrazione e indicano il rivelarsi di Dio all’uomo. Quella di Giuseppe è una storia di intensi rapporti fraterni, dai toni anche drammatici e sconvolgenti, che alla luce dell’odierno contesto di guerra è quanto mai tristemente attuale.

La storia di Giuseppe è, tuttavia, anche una storia di perdono, di riconciliazione, di fratelli che tornano ad abbracciarsi per condividere fraternamente una mensa.

Elvis Spadoni, pittore che da anni affronta tematiche relative all’arte sacra, ha realizzato in occasione di questa mostra cinque grandi scenografie – cinque moderne pale d’altare – che vogliono raccontare in modo poetico ed evocativo altrettanti tempi della vicenda di Giuseppe: il dono della tunica, Giuseppe calato nella cisterna, il dono del grano, il riconoscimento e il perdono tra fratelli, l’andata del padre Giacobbe verso in Egitto per riabbracciare quel figlio che credeva perduto.

Per Elvis Spadoni la pittura a soggetto sacro non ha lo scopo di «“illustrare” una pagina biblica ma di creare una nuova fedele e personale incarnazione del testo sacro in una contemporanea forma pittorica che risponda a quella bellezza che è il proprium di ogni operazione artistica e luogo di epifania del trascendente».

 

La mostra resterà aperta fino al 12 luglio mentre fino al 10 giugno, negli stessi orari, sarà possibile visitare anche la mostra Disvelare il sacro. Meraviglie restaurate dal Museo diocesano di Faenza.

 

La mostra sarà aperta nei seguenti orari:

giovedì 16.30-19.00

venerdì 16.30-19.00

sabato 10-12.30 e 16.30-19.00

domenica 16.30-19.00

 

MUSEO DIOCESANO FAENZA

Spazio espositivo di Santa Maria dell’Angelo

via Santa Maria dell’Angelo, Faenza

 

Ingresso libero, nel rispetto della normativa anti Covid vigente


Corso per animatori musicali della liturgia (24-31 luglio 2022)

Dal 24 al 31 luglio a Cella di Noceto (Pr) sarà possibile partecipare al Corso biennale per animatori musicali della liturgia promosso da Universa Laus (universalaus.it). Il corso è articolato su più livelli, con attività specifiche a scelta. Gli iscritti sono tenuti alla frequenza di tutte le attività previste dal corso.
Si raccomanda la frequenza biennale per la completezza del corso formativo. Il corso si rivolge ad animatori del canto, direttori di coro, coristi, salmisti, organisti, chitarristi, strumentisti.
Quota: 90 (acconto) + 250 euro (saldo) per studenti; 90 (acconto) + 330 euro (saldo) per adulti. Il termine per iscriversi è il 30 giugno.

Info e contatti: info@universalaus.it


Lavoro, scuola, formazione professionale: la sicurezza innanzitutto. Convegno il 30 aprile in Seminario

Lavoro, scuola, formazione professionale: la sicurezza innanzitutto. È questo il titolo del convegno promosso dal settore della Pastorale sociale della Diocesi in programma sabato 30 aprile alle 10.30 all’aula magna del Seminario Pio XII di Faenza (via degli Insorti 2a). «Stiamo vivendo una grande emergenza per l’incremento degli infortuni sul lavoro, anche mortali, dovuti il più delle volte al mancato rispetto delle norme di sicurezza o alla durata eccessiva dei turni di lavoro – spiega Flavio Venturi, incaricato alla Pastorale Sociale -. Recentemente, purtroppo, queste disgrazie hanno coinvolto anche giovani studenti, impegnati nelle aziende in base a metodologie didattiche innovative quali l’alternanza scuola-lavoro o il sistema duale. Sono seguite varie manifestazioni di sconcerto dove la condanna di quanto accaduto coinvolgeva le stesse pratiche di formazione».

«Riteniamo che occorra una forte sensibilizzazione sul tema della sicurezza in ambiente di lavoro – prosegue Venturi – che occorrano maggiori controlli e sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme, soprattutto quando vengono coinvolti giovani studenti, ma siamo convinti anche che la condanna non debba compromettere le metodologie formative innovative che, se occorre, devono anch’esse essere riviste per garantire la massima tutela, ma non abbandonate in nome di una generica cautela». «Per questo abbiamo pensato di organizzare un momento di confronto su questo tema in prossimità del prossimo 1° maggio, festa dei lavoratori – conclude Venturi – invitando rappresentanti delle imprese, dei lavoratori, della scuola e della formazione professionale, partendo da una riflessione del nostro vescovo monsignor Mario Toso sul Messaggio della Commissione per i problemi sociali e il lavoro: La vera ricchezza sono le persone. Dal dramma delle morti sul lavoro alla cultura della cura».

I relatori del convegno

Il convegno sarà aperto proprio dal vescovo monsignor Mario Toso e vedrà gli interventi di Mauro Neri (presidente Confcooperative Romagna), Davide Servadei (presidente Confartigianato Emilia-Romagna), Assuero Zampini (direttore provinciale Coldiretti Ravenna), Francesco Marinelli (segretario generale Cisl Romagna), Maria Luisa Martinez (consigliere provinciale con delega all’istruzione) e Giuseppe Pagani (presidente Aeca). Le conclusioni sono affidate a Flavio Venturi. Modera l’incontro il direttore de il Piccolo Samuele Marchi.

Si accede al convegno nel rispetto delle norme anti-Covid. È gradita la prenotazione al numero 328 0888246 oppure all’indirizzo psl@diocesifaenza.it.


Schede bibliche per il tempo di Pasqua 2022

Con le Schede del tempo pasquale concludiamo, in comunione con la Chiesa, il colloquio biblico sulle Prime letture dei Tempi forti di quest’anno liturgico. L’antica tradizione ha ideato i 50 giorni pasquali per aiutare il popolo di Dio a prendere coscienza dei doni dello Spirito, messi a disposizione per mezzo dei Sacramenti del Battesimo/Cresima ed Eucaristia. La Parola pasquale ci racconta che lo Spirito di Gesù chiama alla fede, a condividerla in comunità, a farla vedere all’ambiente con i colori della carità. Lo Spirito di discernimento mostra qual è la via di Dio per la sua Chiesa, e soprattutto come si fa a capire dove porta. Lo stesso Spirito di vento e fuoco, oggi come allora, scuote la Chiesa, quando è tentata di ritirarsi e assopirsi.

Le mani trafitte dai chiodi spezzano e offrono il pane; nel calice è riflesso il volto di Cristo, il sole che sorge. Sulla tavola eucaristica è presente la manna, il pane del cielo, si possono scorgere anche i segni dei miracoli di Gesù: l’acqua e il vino, i cinque pani e due pesci. Gli invitati alla mensa eucaristica simboleggiano la comunità unita in Cristo. Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. (Gv 3,30-35)

Michela Dal Borgo

 

In copertina: Sieger Köder A tavola con gli esclusi

Per informazioni: Don Pier Paolo Nava 328 4760185 Don Luca Ravaglia 347 9645466

Le schede da scaricare

copertina Pasqua 2022

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Musica e spirito: la rassegna arriva nelle chiese di Faenza. Si parte il 9 aprile in Cattedrale

La rassegna Musica e spirito nacque nel 2011 a Ravenna a opera del Coro e dell’Orchestra che l’anno successivo avrebbero costituito la Cappella Musicale della Basilica di San Francesco, realtà che da dieci anni è attiva sul territorio romagnolo e in tutta Italia. Oggi, a dieci anni dalla sua creazione, la stagione si amplia e giunge a Faenza, inaugurando una pratica con l’obiettivo di divenire consuetudine così come è successo a Ravenna. Ad aprire la stagione il Concerto per la Passione, sabato 9 aprile alle 21 nella Cattedrale di Faenza. In programma lo Jesu Christe di Van Berchem, il Miserere di Zelenka, un Concerto di Haendel, il De Profundis di Lully e il primo coro della Passione secondo San Giovanni di Bach. Un programma denso di musica e spiritualità, che prevede coro, solisti e orchestra diretti dal maestro Giuliano Amadei. Un’introduzione ai temi della Passione sarà curata da Giovanni Gardini. Il concerto verrà replicato domenica 10 aprile alle 18.30 nella Basilica di San Francesco a Ravenna.

Una rassegna musicale che unisce spiritualità e bellezza

L’iniziativa propone il coinvolgimento degli ascoltatori alla riscoperta della spiritualità e della bellezza insita nel patrimonio musicale vocale e strumentale, idoneo alla dignità del luogo in cui verrà presentato. E ciò sarà attuato con un’attenta e approfondita ricerca musicale e spirituale degli autori presentata di volta in volta con compagini strumentali diverse. Le esecuzioni saranno affidate alla Cappella Musicale della Basilica di San Francesco, diretta dal maestro Giuliano Amadei, al Coro Jubilate, diretto da Martina Drudi, e a docenti ed allievi della Scuola di Musica “G. Sarti” che rinforzeranno l’ensemble della Cappella stessa.

Coinvolte Cappella Musicale della Basilica di San Francesco, Scuola Sarti di Faenza, Museo Diocesano di Faenza, Coro Jubilate e Associazione Fattorini

I concerti saranno preceduti da una breve introduzione con la quale si forniranno all’ ascoltatore informazioni sui testi, sugli strumenti, e sugli autori che verranno eseguiti, ma soprattutto un riferimento alla musica quale fonte di meditazione e di arricchimento della propria cultura. Ogni concerto verrà eseguito il sabato alle 21 a Faenza e la domenica alle 18.30 a Ravenna. Ma mentre a Ravenna la rassegna è stabile presso la Basilica di San Francesco, la stagione faentina sarà itinerante, e vedrà coinvolte diverse realtà religiose: il Duomo, la Chiesa dei Cappuccini, la Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, la Chiesa del Seminario, la Chiesa della Beata Vergine del Paradiso e la Chiesa di Santa Maria ad Nives. Musica e Spirito prevede una regolarità di concerti da aprile a dicembre, e si presenta come una novità assoluta per la città di Faenza, esempio virtuoso di collaborazione tra realtà diverse eppure simili del nostro territorio: una realtà stabile del ravennate, l’ensemble vocale e strumentale legata alla Basilica di San Francesco, l’Associazione Gabriele Fattorini attiva in campo musicale da oltre 35 anni sul territorio faentino, la Scuola di Musica Sarti con i suoi docenti e i suoi studenti, il Coro Jubilate, fondato dal maestro Piero Monti oltre 40 anni fa a Faenza.

Programma faentino (tutti i concerti con inizio alle 21)

Sabato 9 aprile, Concerto per la Passione alle 21 in Cattedrale. Sabato 21 maggio, Chiesa di Santa Maria dell’Angelo Sabato 16 luglio, Chiesa del Seminario vescovile Pio XII Sabato 22 ottobre, Chiesa del Santissimo Crocifisso dei Frati minori Cappuccini Sabato 19 novembre, Chiesa della Beata Vergine del Paradiso Sabato 17 dicembre, Concerto per la Natività, Chiesa di Santa Maria ad Nives (Santa Maria Vecchia).

A Santa Maria dell’Angelo la mostra “Disvelare il sacro. Meraviglie restaurate dal Museo Diocesano” (1 aprile – 12 giugno)

Il Museo Diocesano di Faenza, con la mostra alla chiesa di Santa Maria dell’Angelo intitolata Disvelare il sacrointende mostrare le opere diocesane restaurate negli ultimi quattro anni (2018-2022), la maggior parte delle quali, provenendo dai depositi, non erano mai state oggetto di esposizione. Tra le opere presenti in mostra figurano dipinti su tela, su tavola, su alabastro, sculture, affreschi, ed oreficeria liturgica, opere che vanno dal XV al XIX secolo. L’esposizione inaugurerà venerdì 1 aprile alle 18.30 e sarà poi visitabile fino al 12 giugno.

Un’esposizione che unisce bellezza, storia, ricerca e restauro

Molti dei restauri sono stati resi possibili grazie al contributo dell’Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana che ogni anno stanzia dei fondi che possono essere usati per la conservazione delle opere d’arte presenti nelle collezioni dei Musei Diocesani italiani. Altre opere sono state restaurate dai docenti e dagli studenti del Corso di Laurea Magistrale in conservazione e restauro dei Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, sede di Ravenna. Quattro opere sono divenute oggetto di tesi: la statua di Santa Filomena, opera di Giuseppe Ballanti del 1836, due affreschi provenienti dalla chiesa di San Barnaba apostolo e raffiguranti il Cristo e San Giovanni e un lacerto di affresco, ad andamenti geometrici, della fine del XV secolo proveniente dal soffitto della Cappella dei Battuti Bianchi nel Duomo di Faenza. Il restauro di due reliquiari antropomorfi di Santa Innocenza e Santa Giustina, conosciuti come Le mani sante, sono stati finanziati all’interno del progetto Restituzioni a cura della Banca Intesa San Paolo.

na sezione della mostra è dedicata alla figura di Santa Maria Maddalena in collegamento con la grande mostra forlivese Maddalena. Il mistero e l’immagine. Sono esposte quattro opere dal Museo Diocesano e, tra queste, anche un’opera bellissima di Francesco Bosi – Noli me tangere -, un quadro della fine del XVIII secolo proveniente dalla Chiesa di San Domenico. Quest’opera, a differenza delle altre, chiede di essere restaurata e il periodo della mostra vuole essere l’occasione per una raccolta fondi che renda possibile il suo recupero.

La mostra offre inoltre l’opportunità di mostrare al pubblico la splendida sacrestia della chiesa di Santa Maria dell’Angelo, finora preclusa alla visita. La sacrestia custodisce bellissimi arredi lignei ed è uno spazio che va considerato come ulteriore tassello ai lavori di recupero degli antichi ambienti dei gesuiti.

La mostra, in collaborazione con la Biblioteca Diocesana Card. Cicognani, ha il patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e dell’AMEI, Associazione Nazionale Musei Ecclesiastici Italiani.

Orari della mostra:

Giovedì 16.30-19.00

Venerdì 16.30-19.00

Sabato 10-12.30 e 16.30-19.00

Domenica 16.30-19.00


Monsignor Mario Toso presenta la II edizione del volume “Dimensione sociale della fede”

Il 7 marzo scorso all’Università Pontificia Salesiana di Roma si è svolta la presentazione della seconda edizione del volume del vescovo monsignor Mario Toso “Dimensione sociale della fede. Sintesi aggiornata di dottrina sociale della chiesa” (Las, Roma 2022). Questo testo si colloca al punto di sintesi di precedenti studi. Tra i suoi capitoli include pure un’ampia riflessione sui temi dell’ecologia integrale, dei nuovi mass media e delle migrazioni. Esprime l’esigenza di dare corpo, nella costruzione della società, alla dimensione sociale della fede, mediante il coinvolgimento di tutte le componenti ecclesiali.

Di seguito il video integrale dell’incontro

Intervista a monsignor Mario Toso, per una Chiesa “esperta di umanità”

Monsignor Toso, qual è la ricezione della Dottrina sociale della Chiesa oggi?

Si sta vivendo un momento cruciale per la Dottrina sociale della Chiesa (=Dsc), ma anche per la evangelizzazione del sociale e la sua connessione con la Pastorale sociale. Con il tempo, anziché divenire più prezioso il contributo della Dsc nell’animazione e nella costruzione di una nuova società secondo il primato del Vangelo è, al contrario, cresciuto l’infeudamento dei valori cristiani alle scelte di scuderia dei partiti. Sembra, in sostanza, che sia venuta meno la consapevolezza nella valenza critica e rinnovatrice della Dsc rispetto al prevalere di un sapere unico, di una cultura immanentista, priva di trascendenza. Diventa, pertanto, necessario indicare le ragioni fondamentali della capacità della Dsc di superare la crisi della ragione, sia speculativa sia pratica; di offrire le basi di un umanesimo trascendente, come anche un sapere sapienziale, all’altezza delle sfide odierne, senza alcun «complesso d’inferiorità».

Cosa impedisce il superamento di tutto questo?

La Dsc è ben di più di un semplice sapere teorico, astratto, come spesso viene scambiata. Per focalizzare meglio la natura della Dsc va preso in considerazione in particolare il n. 41 della Sollicitudo rei socialis, l’Insegnamento sociale della Chiesa. In esso si legge che la Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire ai molteplici problemi sociali. Essa, infatti, non propone sistemi o programmi economici e politici, né manifesta preferenze per gli uni o per gli altri, purché la dignità dell’uomo sia debitamente rispettata e promossa e a lei stessa sia lasciato lo spazio necessario per esercitare il suo ministero nel mondo. La Chiesa è «esperta in umanità». Ciò la spinge a estendere necessariamente la sua missione religiosa ai diversi campi in cui uomini e donne dispiegano le loro attività, in cerca della felicità, pur sempre relativa, che è possibile in questo mondo, in linea con la loro dignità di persone. Ecco perché la Chiesa ha una parola da dire oggi, come anni fa, e anche in futuro, intorno alla natura, alle condizioni, esigenze e finalità dell’autentico sviluppo e agli ostacoli, altresì, che vi si oppongono. Così facendo, la Chiesa adempie la missione di evangelizzare.

Lei sottolinea che la Dottrina sociale della Chiesa non è una «terza via» tra capitalismo liberista e collettivismo marxista, e neppure una possibile alternativa per altre soluzioni meno contrapposte.

La Dsc costituisce una categoria a sé. Non è neppure un’ideologia, ma l’accurata formulazione dei risultati di un’attenta riflessione sulle complesse realtà dell’esistenza dell’uomo, nella società e nel contesto internazionale, alla luce della fede e della tradizione ecclesiale. Suo scopo principale è di interpretare tali realtà, esaminandone la conformità o difformità con le linee dell’insegnamento del Vangelo sull’uomo e sulla sua vocazione terrena e insieme trascendente; per orientare, quindi, il comportamento cristiano. Essa appartiene, perciò, non al campo dell’ideologia, ma della teologia e specialmente della teologia morale. L’insegnamento e la diffusione della dottrina sociale fanno parte della missione evangelizzatrice della Chiesa. E, trattandosi di una dottrina indirizzata a guidare la condotta delle persone, ne deriva di conseguenza l’«impegno per la giustizia» secondo il ruolo, la vocazione, le condizioni di ciascuno.

La Dsc ci invita dunque a non essere semplici spettatori, ma costruttori della realtà sociale.

A fronte dell’urgenza di superare ingiustizie, diseguaglianze, guerre fratricide, migrazioni di popolazioni tra i vari continenti, crisi climatiche, idriche, energetiche, inquinamenti, è sempre più evidente l’urgenza di creare un nuovo mondo, avendo cura del creato e della pace. Ne consegue – specie in un contesto in cui domina una cultura transumanista, tecnocratica, peraltro fluida e instabile dal punto di vista antropologico ed etico, tendente a formare un pensiero unico e livellante le varie identità -, l’importanza imprescindibile del sapere teorico-pratico della Dsc. A proposito della concretizzazione storica della Dsc in campo politico non è inutile ricordare – a mo’ di sprone – quanto Giuseppe Lazzati diceva con riferimento ai cattolici. E, cioè, che essi, pur essendo dotati di un prezioso tesoro culturale e spirituale, più di una volta sono apparsi incapaci di tradurlo in linguaggio politico, in azione innovativa.

da Il Piccolo di Faenza