[set 28] Omelia – San Michele Arcangelo (Tredozio)

28-09-2025

SAN MICHELE ARCANGELO PATRONO

Tredozio, 28 settembre 2025.

Autorità civili e militari, cari fratelli e sorelle, caro parroco don Massimo Monti, care associazioni ecclesiali e civili, celebrare il proprio Patrono vuol dire affidare la propria storia e la propria religiosità alla protezione, all’aiuto e alla benevolenza di san Michele Arcangelo.

Qui a Tredozio, quest’anno la festa patronale coincide con un pezzo di storia per nulla insignificante, legato ad alluvioni e al terremoto, che ha provocato frane, diversi danni alle abitazioni, agli edifici istituzionali, parrocchiali, sanitari e alle infrastrutture. Coincide con l’inaugurazione del ex teatro parrocchiale, ristrutturato e riqualificato, quale sala comunitaria multiuso, a fini religiosi, culturali e sociali. Credo che non sia fuor di luogo affidare alla protezione di san Michele anche questo bell’ambiente, che si è potuto ristrutturare prima di tutto il resto, perché non dichiarato inagibile, come lo è ancora la chiesa parrocchiale e tutte le altre, e perché si sono trovate le sufficienti risorse finanziarie, grazie alla solidarietà della Caritas nazionale, alla Caritas diocesana, alla Diocesi di Faenza-Modigliana e ad altri benefattori come la BCC di Faenza, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Un ringraziamento speciale va a coloro che hanno seguito la progettazione e l’esecuzione dei lavori, va alla Ditta Edilzeta che ha realizzato con perizia e nei tempi stabiliti la ristrutturazione, che è sotto gli occhi di tutti.

La figura di san Michele ha affascinato l’immaginario religioso e culturale per secoli, diventando un simbolo di forza, protezione e vittoria sul male. Oggi, domenica in cui celebriamo anche il sacramento della confermazione per alcuni cresimandi, invito questi giovani a imitarlo. Come? Come colui che si pone a capo degli esseri celesti – non dimenticate che anche voi che siete uniti a Cristo risorto mediante il Battesimo, siete divenuti esseri celesti -, degli esseri buoni, contro le forze del male che oppongono al bene. Voi, cresimandi, ricevendo lo Spirito Santo, che vi dà i sette doni, siete sollecitati a divenire i difensori della fede o, più precisamente, di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Uomo Nuovo. Siete invitati a vivere la sapienza ossia la capacità di vedere e giudicare ogni cosa dalla prospettiva di Dio. Siete sollecitati ad avere la scienza, ovvero la capacità di comprendere il vero valore delle cose terrene e il loro scopo divino. Ricevendo i doni dello Spirito santo, cari giovani, siete messi in grado di divenire protettori dei vostri coetanei contro il nemico di Dio, Satana, che vuole mettersi al suo posto. Siete, pertanto chiamati a pensare al vostro compito nella Chiesa come quello di coloro che aiutano i propri amici a non sostituirsi a Dio. Il che significa costituire una comunità di persone giovani che non vivono con boria, pensando di essere autosufficienti e, quindi, di non aver bisogno di Dio, del suo aiuto, del suo amore, che perdona e rigenera lo spirito. Se c’è un male da cui bisogna che i giovani, come gli adulti, debbono oggi essere protetti è proprio quello dell’orgoglio e della superbia. Quei mali che purtroppo sembrano caratterizzare non pochi potenti della terra. Essi pensano di realizzare la pace, di risolvere i problemi della gente con la violenza, con le guerre militari o economiche, sputando sulla fraternità e sulla dignità delle persone, distruggendo la vita dei più deboli, specie dei più piccoli. Rifiutiamo, rifiutate l’orgoglio di Lucifero che osò mettersi alla pari con Dio, per essere legge a sé stesso, padrone della vita, del creato intero.

Affidiamoci a san Michele Arcangelo perché ci aiuti a scegliere, come fece Gesù Cristo, Dio: per donarci a Lui con tutto il nostro essere, con tutto il nostro cuore. Non abbiamo bisogno di persone litigiose, divisive. Abbiamo bisogno di onorare la dignità umana, la fraternità, la comunione. Abbiamo bisogno di una potente protezione spirituale contro le calamità, le malattie del corpo, ma soprattutto dell’anima. Ci sono mali subdoli che si intromettono nelle nostre vite mediante anche i social. Questi offrono grandi possibilità ma possono rovinare i nostri sentimenti, le nostre menti e talora il nostro mondo psicologico. Non dimentichiamo che le nostre famiglie, le nostre associazioni, le nostre parrocchie possono rinascere e possono crescere in uno stile di umile corresponsabilità, di servizio degli altri e del territorio, del bene comune, se crescono nell’amore dello Spirito santo, che è Spirito del Figlio e del Padre. Possiamo ricostruire le nostre chiese, pietra su pietra, possiamo poggiare le nostre famiglie sulla roccia che è Cristo, possiamo ridare unità alla nostra nazione in preda a continue baruffe di parte, possiamo dare un’anima alla stessa Europa che appare arteriosclerotica rispetto alle proprie radici, se saremo scossi, animati e condotti dallo Spirito dell’amore. Non dimentichiamolo: costruire noi stessi, le nostre famiglie, le nostre associazioni, risalire la china dell’inverno demografico, innamorarci della vita è anzitutto un atto spirituale, un atto di amore a Dio, al suo disegno. Mettiamo sotto la protezione di san Michele l’impegno per la ricostruzione del nostro territorio martoriato da devastazioni alluvionali e dal terremoto, la ripresa delle lezioni scolastiche, dei ritmi lavorativi, il nuovo anno pastorale. Facciamo il proposito di crescere come comunità compatta, che non teme di annunciare Cristo e la sua pace.

                                                      + Mario Toso