Bagnacavallo, 18 maggio 2025.
Cari fratelli e sorelle, cari cresimandi questa è una santa Messa memorabile per voi e per la comunità cristiana di Bagnacavallo. Siete una quarantina di ragazzi e ragazze che oggi riceveranno il sacramento della Cresima o Confermazione. Mediante tale sacramento, accompagnati da padrini o da madrine, riceverete, per l’imposizione delle mani del vescovo, lo Spirito Santo, lo Spirito d’amore di Cristo e del Padre, il loro abbraccio, che consiste nello scambiarsi reciprocamente il dono di sé stessi. Siete stati preparati dai vostri catechisti e catechiste a riceverlo, spalancando il vostro cuore e la vostra mente. Riconoscerete di essere amati dal Padre e dal Figlio. Di fronte al loro amore, a vostra volta, sarete sollecitati a rispondere al loro amore con amore. L’Amore dello Spirito santo vi aprirà gli occhi. Vi farà capire quanto siete amati dal Padre e da Gesù Cristo. Comprendendo quanto è grande l’amore di Dio nei vostri confronti siete sollecitati a rispondervi con Amore. L’amore chiama amore.
Per comprendere questo basta che pensiate all’amore dei vostri genitori. L’amore che i vostri genitori vi mostrano suscita il vostro amore nei loro confronti. I vostri catechisti, preparandovi alla Cresima, vi hanno aiutati a vivere l’incontro con lo Spirito santo, con il Padre e il Figlio perché riusciate a dire di sì e a rispondere al loro abbraccio, al loro amore!
Cari cresimandi, oggi siete sollecitati a vivere la grande esperienza dell’incontro con l’Amore di Dio, quell’amore che apre gli occhi e vi fa riconoscere che vivete in Dio, in Gesù, in cui siete stati battezzati. Per cui oggi celebrate il vostro essere vivi in Gesù. Riconoscete che vivete Cristo, che vi ama e dà la vita per voi, donandovi la sua capacità di amare. Ricevendo lo Spirito santo aprite gli occhi e capite che siete in Gesù e vivete Lui, come affermava san Paolo: «per me vivere è Cristo». Oggi potrete dire, più coscientemente, «sì, sono vivo in Gesù, vivo Gesù e cerco di amare Gesù come Lui mi ama». Ricordate cosa ci ha detto: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34).
Ecco, cosa significa celebrare la Cresima. Vuol dire confermare e celebrare l’incontro con Gesù, che ci invita ad amarlo, e ci invia ad annunciarlo, ad evangelizzare con gioia. Lo stesso san Paolo che ha scritto «per me vivere è Cristo», soleva anche ripetere «guai a me se non evangelizzo» (1 Cor 9, 16). Come dire: se io non annuncio l’amore che vivo per Gesù, non amo Gesù. Non abbiate paura di vivere Gesù, di amarlo come lo amava Carlo Acutis che a breve sarà proclamato santo. Non esitate a proporlo ai vostri amici come Via, Verità e Vita.
Cari cresimandi il vostro campo base, il vostro Cenacolo da cui partire, è la vita in Cristo, è lo stare con Lui, è vivere con un cuore a cuore con Lui, pregandoLo, parlandogli e, soprattutto, ascoltandoLo. Chi vive a casa di Gesù, in comunione con Lui è sollecitato da Lui ad essere missionario, è inviato, come Lui è stato inviato dal Padre, è mandato ad annunciarlo per donarlo agli altri.
Cari ragazzi e ragazze cresimandi, non dimenticate mai che per voi il campo base, il punto di partenza -ma anche di ritorno – per i vostri impegni nel mondo è la comunità cristiana, che è il cenacolo ove ci si riunisce, ove si prega insieme, si celebra l’Eucaristia, si è educati a vivere la fede stando con Gesù che sale sulla Croce, per essere tutti insieme missionari.
Con la Cresima, dunque, prendete maggior coscienza della vostra abitazione più vera. Nello stesso tempo siete invitati ad uscire da voi stessi, dalla comunità parrocchiale, dove si impara a restare saldi nella fede, per viverla assieme ai vostri amici nella scuola, nello sport, nei social, nei momenti di svago, nel mondo, nel quartiere.
Con la Cresima è bello ad iniziare a vivere la fede insieme nel volontariato, nella Caritas, aiutando gli alluvionati, i più poveri, i nonni, i compagni che sono più soli e scoraggiati nello studio. La Cresima non dev’essere il momento dell’addio ad una vita di fede vissuta mano nella mano con Gesù. Il dopo cresima non deve diventare il momento della dispersione, bensì il momento in cui si continua ad amare insieme Gesù non solo a parole, ma con i fatti: preparandosi a diventare catechisti, animatori, collaboratori dei vostri parroci nell’estate ragazzi, nella formazione. Dopo la Cresima dovrebbe incominciare il periodo in cui fare come gli apostoli, Paolo e Barnaba (cf At 14, 21-27) che dopo essere partiti per l’apostolato o per le opere di carità, tornano nella comunità per confermare i fratelli nella fede e per narrare le cose belle e buone che sono riusciti a compiere con l’aiuto del Signore. Quando si è cresimati incomincia il periodo in cui come credenti operosi si lavora per creare una comunità giovane, più accogliente, una terra nuova, camminando insieme nell’amore e nell’unità, verso la città celeste, la Gerusalemme nuova.
+ Mario Toso