Cari associati dell’ANSPI, caro don Tiziano Zoli, come ogni anno, ci troviamo in prossimità del Santo Natale, a celebrare l’Eucaristia e a fare un momento di riflessione sulle finalità dell’Anspi, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la Beata Vergine Maria di Guadalupe.
Si legge nello Statuto dell’ANSPI: «L’Associazione si propone di indicare e sostenere in campo sociale, ecclesiale e civile gli aderenti agli oratori e ai circoli in modo da contribuire alla loro educazione integrale, attraverso l’attivazione di iniziative nel campo formativo e ricreativo, secondo la concezione cristiana dell’uomo e per la sua elevazione sociale attraverso i diversi settori associativi».
Questa sera mi fermerei a riflettere con voi sulle finalità formative, che non vanno disgiunte da quelle ricreative. Le molteplici attività, seppur distinte, non vanno separate. Vanno perseguite insieme perché esse devono contribuire ad un’educazione integrale, ossia di tutta la persona, la quale è un intero.
Al centro dell’educazione integrale sta l’amore per Gesù che si fa Bambino, uno di noi, per renderci capaci di essere figli e figlie di Dio come Lui, ossia vivendo con un amore totale e fedele per il Padre, donandoci completamente a Lui e al prossimo, opponendoci al male, spendendoci per il bene di tutti, specie dei più poveri. Gesù viene tra noi, viene ogni anno, ogni giorno. Noi, attuale generazione di cristiani, quale attenzione prestiamo a Lui? Lo ascoltiamo sul serio? Gli diamo retta?
Gesù, riferendosi ai suoi contemporanei dice che la loro attenzione nei suoi confronti è molto bassa. E lo rinfaccia a loro. Come? Paragona la gente che lo circonda a dei fanciulli che si lamentano perché i loro compagni non hanno corrisposto alle loro attese, quando essi hanno suonato il flauto e quelli non hanno ballato, o quando essi hanno cantato un lamento e quelli non hanno pianto. Gesù nota che magari la gente ascolta, ma difficilmente si sente provocata ad intraprendere un cammino di vera conversione, di cambiamenti di vita. Gesù, in sostanza, invita i suoi ascoltatori a non cadere nel circolo vizioso di abitudini che si riducono ad essere semplici formalità che non producono cambiamenti concreti – venendo a questo incontro dell’ANSPI – nell’attività formativa. Si mette più impegno nelle attività ricreative e meno nelle attività formative che noi sappiamo essere l’anima delle attività dell’Associazione. L’Associazione ANSPI può essere considerata un’associazione vitale, incisiva se risponde di fatto alle finalità del suo Statuto. In caso contrario dovremmo chiederci se l’Associazione risponde alle sue finalità.
La santa Messa, a cui partecipiamo, dev’essere un culto vero al Figlio di Dio che si incarna. Se noi come Associazione accogliessimo per davvero l’Uomo Nuovo, ci unissimo realmente a Lui che rinnova tutte le cose, ne conseguirebbe un impegno di conversione e di rinnovamento per gli aderenti ai circoli e agli oratori, per i responsabili. Se non scaturirà dal nostro incontro con Gesù che si fa Eucaristia un cambiamento serio, un salto di qualità nell’attività ricreativa e formativa, dovremo concludere che l’incontro di questa sera è stato inutile.
Per l’attività formativa mi permetto di suggerire due attività: a) lettura personale e comunitaria dell’esortazione apostolica Dilexi te di papa Leone XIV per tradurla in orientamenti pratici per l’attività dell’ANSPI; b) sensibilizzazione degli aderenti ai circoli e agli oratori circa l’importanza dell’intelligenza artificiale nell’oggi e l’urgenza che essa sia posta al servizio delle persone, delle associazioni, del bene comune.
La Madonna di Guadalupe ci accompagni e benedica il vostro vescovo, il quale è stato consacrato proprio il 12 dicembre sedici anni fa a san Pietro.
+ Mario Toso
