Nell’Anno giubilare, ripercorrendo la Via Crucis, la Via della Croce, pensiamoci pellegrini della Speranza, che è Cristo crocifisso. Egli è la speranza che non delude.[1]
Il tradimento, la passione, la sofferenza, la morte, la sepoltura e la gloriosa risurrezione del Signore sono al centro della nostra fede. Risuonano alle nostre orecchie le parole di Gesù: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti, quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita?» (Mc 8,34-36).
La Pasqua risveglia in noi questa domanda: su cosa si sta basando la mia vita? Davvero è imperniata sull’amore totale di Cristo al Padre e all’umanità, su quell’amore che deve divenire mio e nostro? I giorni del Triduo pasquale, possano aiutarci a rispondere a tale domanda, per vivere una vita personale e comunitaria con l’amore di Cristo. Senza un tale amore non potremo vivere come comunità in piena comunione con Gesù e con la sua missione. Senza l’amore di Cristo non potremo evangelizzare per davvero. Senza l’amore di Cristo non potremo essere missionari coraggiosi. Senza l’amore di Cristo non potremo camminare insieme, vivere quella sinodalità che tanto ci è stata raccomandata da papa Francesco con il Sinodo dei vescovi della Chiesa universale e che stiamo cercando di apprendere seguendo il Sinodo della Chiesa italiana. Il dono della comunione, missione e partecipazione – i tre assi portanti della sinodalità – si realizza e si rinnova nell’amore totale di Gesù Cristo del quale facciamo memoria in ogni Eucaristia.
Per vivere costantemente nella comunione, nella missione, nella partecipazione, tuttavia, è imprescindibile anche una formazione integrale, continua e condivisa da tutti i credenti: uomini e donne, Laici, Consacrati, Ministri ordinati e Candidati al Ministero ordinato.[2]
Compagni di viaggio di ogni uomo in ricerca, questa sera, il nostro cammino comunitario sarà sollecitato dall’ascolto dello Stabat Mater di Pergolesi, a divenire un vero e proprio cammino interiore, profondo. Ripercorrendo i pensieri e le emozioni della Madre Addolorata, ascolteremo l’insistente invito a condividere con lei il dolore del mondo, che vede il Figlio consegnato alla morte per la salvezza di tutti. Con Maria, sentiamo nel nostro intimo la sofferenza dei tanti piccoli e indifesi che stanno subendo ingiustamente la violenza della guerra, certi che nel Crocifisso ogni pianto e ogni grido sono raccolti e portati nel cuore stesso di Dio.
«Fa che arda il mio cuore, nell’amare Cristo Dio», ascolteremo tra poco. Imitando, dunque, la Madre di Gesù, assumiamo i suoi sentimenti. Il nostro sguardo possa elevarsi sino alla Croce che è posta al centro dell’altare maggiore della Cattedrale. Si tratta del crocifisso del XIII secolo che proviene dal monastero di S. Maglorio. Molti di coloro che ci hanno preceduto nella fede lo hanno pregato e contemplato nelle sue fattezze essenziali, epifanie di Speranza e di Bellezza allo stato puro. Con gli occhi della fede volgiamo il cuore a «colui che hanno trafitto» (Zc 12,10; Gv 19,37). Lasciamoci infiammare dal suo infinito amore, divino ed umano. Nel Cuore di Cristo riconosciamo finalmente noi stessi e impariamo ad amare.[3]
Non essendo questo un mero concerto, ma una elevazione spirituale guidata dalla musica, dopo il ringraziamento all’orchestra “La Corelli” e al Maestro Rivani, viviamo l’ascolto trasformandolo in preghiera. Al termine, dopo l’Amen finale, tralasciando gli applausi, rimaniamo silenziosi nel raccoglimento orante.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,
- perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Preghiamo.
O Padre, che accanto al tuo Figlio,
innalzato sulla croce,
hai voluto presente sua Madre,
a lui unita nel dolore,
fa’ che la tua Chiesa,
resa con lei partecipe della passione di Cristo,
giunga alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
+ Mario Toso
[1] Cf FRANCESCO, Spes non confundit, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2024.
[2] Cf Francesco, XVI assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi, Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione. Documento finale, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2024, n. 143.
[3] Cf Francesco, Dilexit nos, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2024, n. 31.

