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Emanuele Casadio e Michel Arsène Bom saranno ordinati sacerdoti il 4 settembre

Una grande gioia per la Diocesi di Faenza-Modigliana. Sabato 4 settembre, alle 18, Emanuele Casadio e Michel Arséne Bom saranno ordinati presbiteri. La celebrazione avrà luogo nel cortile del Seminario diocesano di Faenza (ingresso da viale Stradone 30) per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo, monsignor Mario Toso. Dopo la celebrazione ci sarà un momento conviviale al quale si potrà accedere solo esibendo il Green pass.

Emanuele Casadio, 33 anni, è cresciuto a Reda poi, conosciuta l’esperienza dell’Omg, è stato nelle missioni peruviane prima di maturare l’intenzione di entrare in Seminario a Faenza, per svolgere gli studi di Teologia a Bologna dove ha avuto occasione di svolgere servizio presso la Casa della Carità di Corticella, in provincia di Bologna. Attualmente sta svolgendo servizio nella parrocchia di Russi. Emanuele celebrerà messa a Reda, suo paese di origine, alle 17.30 di domenica 5 settembre; la sua prima celebrazione a Russi è in programma invece domenica 12 settembre alle 11, inizio della Festa dell’Addolorata.

Michel Bom,41 anni, è nato in Camerun e appartiene all’Opera Santa Maria della Luce presente a Cotignola. Dopo la maturità in Camerun si è iscritto all’Università e, dopo la licenza in Filosofia, ha cominciato il percorso vocazionale in Congo, in Gabon, dove è stato ammesso al noviziato. Dopo due anni di Teologia gli è stato chiesto di venire in Italia per finire gli studi alla Facoltà di Teologia dell’Emilia-Romagna con il baccalaureato. Oggi è membro incorporato dell’Opera Santa Maria della Luce di Orvieto.


Una giornata dedicata al cardinale Silvestrini, sabato 28 agosto messa a Brisighella presieduta dal vescovo

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A due anni dalla scomparsa del cardinale Achille Silvestrini, la Diocesi di Faenza-Modigliana e tutta la comunità di Brisighella vuole ricordarlo e celebrarlo come merita.

Pertanto, sabato 28 agosto a partire dalle ore 17.30, l’associazione la “Memoria Storica di Brisighella I Naldi-Gli Spada” organizza sabato 28 agosto un giornata celebrativa in onore di Don Achille, nel corso della quale sarà celebrata in collegiata, alle 18, la santa messa presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso. 

Nato nel borgo di Brisighella (comunità a cui rimase sempre legato) il 25 ottobre 1923, Achille Silvestrini entrò 19enne in seminario e conseguì la maturità classica presso il liceo Torricelli di Faenza laureandosi poi Lettere classiche presso l’Università di Bologna. Il 13 luglio 1946 fu ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Battaglia nella cattedrale di Faenza; proseguì la sua formazione a Roma, dove conseguì il dottorato in utroque iure presso la Pontificia Università Lateranense (1953) e frequentò i corsi di perfezionamento presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica per la formazione dei diplomatici della Santa Sede.

Achille Silvestrini fu nominato cardinale nel 1988

Il 1º dicembre 1953 entrò a servizio della Segreteria di Stato della Santa Sede, dove si occupò delle relazioni con i paesi del sud-est asiatico; dal 1958 fu segretario personale del cardinale segretario di Stato Domenico Tardini e mantenne l’incarico anche presso il suo successore, Amleto Giovanni Cicognani (fino al 1969; lo stesso anche nato a Brisighella). Come responsabile dei rapporti con le organizzazioni internazionali fu uno dei principali collaboratori del cardinale Agostino Casaroli, di cui assecondò la politica di apertura e distensione verso i regimi comunisti dell’Europa orientale; partecipò a tutte la fasi della conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (1975), dai lavori preparatori a Ginevra (1973) alla riunione di Belgrado per verificarne l’applicazione; fu capo delegazione della Santa Sede alla conferenza dell’Onu sull’uso civile dell’energia atomica (1971) e alla conferenza sul Trattato di non proliferazione delle armi atomiche (1975). Dal 28 luglio 1973 fu sottosegretario della seconda sezione della Segreteria di Stato.

Nel concistoro del 28 giugno 1988 venne nominato cardinale diacono della diaconia di San Benedetto fuori Porta San Paolo e il 1º luglio successivo venne nominato prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, poi prefetto della Congregazione per le chiese orientali (24 maggio 1991) e gran cancelliere del Pontificio Istituto Orientale. Nel 1988 fu tra coloro che spinsero per la scomunica dei lefebvriani.

Il 29 gennaio 1999 venne promosso a cardinale dell’ordine dei presbiteri, mantenendo però lo stesso titolo; raggiunto il limite di età di settantacinque anni, il 25 novembre 2000 rassegnò le sue dimissioni da prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e nel 2003, raggiunti gli ottant’anni, ha perso anche il diritto di partecipare ai conclave come elettore. Il cardinale Achille Silvestrini era  dunque non elettore. Muore a 95 anni il 29 agosto 2019.


La celebrazione per le vittime dell’eccidio di Casale

Domenica 1° agosto 2021 si sono svolte le celebrazioni del 77esimo anniversario dell’eccidio di Casale. Il vescovo monsignor Mario Toso ha celebrato la santa messa in ricordo delle vittime.

All’inizio di agosto 1944 cinque giovani prelevati dal carcere delle SS di Forlì vennero portati a Casale di Brisighella e fucilati, all’imbrunire, dai tedeschi ai margini della statale Brisighellese.  Fu l’epilogo della rappresaglia nazifascista per un’azione partigiana avvenuta due giorni prima.

Diverse testimonianze degli anziani del luogo ricordano che la sera della fucilazione era quella del 2 agosto. La ricordano bene, quella data, perché il 2 agosto si celebrava la festa “dell’indulgenza” o del “perdono”: una usanza religiosa istituita ad Assisi per un episodio della vita di San Francesco e diffusa in molte parrocchie del centro Italia, Romagna compresa. Anche in un documento ufficiale dello stato maggiore tedesco è scritto che il 2 agosto “a seguito dell’uccisione di cinque camerati in un attentato in località Casale di Brisighella” sono stati “rastrellati e giustiziati cinque partigiani prelevati dal carcere di Forlì”


Quale pensiero per superare la crisi: il 4 settembre la presentazione del libro del vescovo Mario

“Quale pensiero per superare la crisi”: questo il titolo dell’incontro promosso dalla Conferenza Episcopale Emilia-Romagna – Pastorale sociale e del lavoro sabato 4 settembre 2021, alle 9.30, all’Istituto Veritatis Splendor di Bologna. (via Riva di Reno 57).

I relatori

L’incontro vedrà la presentazione del libro Dimensione sociale della fede. Sintesi aggiornata di Dottrina Sociale della Chiesa del vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso.

Oltre all’autore, intervengono:

Sua Eminenza il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna

Prof. Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali

Dott. Gian Luca Galletti, Presidente nazionale UCID – Unione Cattolica Imprenditori Dirigenti.

Modera il Dott. Azio Barani, Incaricato regionale della Pastorale sociale.

A seguire, alle ore 11.30 presentazione delle Buone Pratiche in vista della Settimana Sociale dei Cattolici di Taranto

Al termine buffet.


Le nuove nomine del vescovo Mario per le parrocchie di Modigliana, Alfonsine, Fusignano

In data 20 luglio 2021 il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha nominato:

  1. il Rev.do Don Marco Corradini,che fino al presente è stato Parroco di S. Giovanni Battista in Fusignano e Amministratore parrocchiale di S. Savino in Fusignano, di S. Maria in Bizzuno, di S. Maria del Pilaro in Maiano, di S. Antonio Abate in Masiera, Parroco in solido Moderatore di S. Stefano Papa in Cattedrale di Modigliana e Amministratore parrocchiale di S. Pietro in Lutirano;
  2. il Rev.do Don Massimo Goni, che fino al presente è stato Parroco di S. Stefano Papa in Cattedrale di Modigliana e Amministratore parrocchiale di S. Pietro in Lutirano, Parroco delle Parrocchie di S. Maria in Alfonsine e del Ss. Cuore di Gesù in Alfonsine, Amministratore parrocchiale di S. Giuseppe in Fiumazzo, Madonna del Bosco, S. Lorenzo al Taglio Corelli.

Inoltre, sempre in data 20 luglio 2021, il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha nominato:

  1. il Rev.do Don Marco Corradini Amministratore parrocchiale della Parrocchia di S. Giovanni Battista in Fusignano fino all’ingresso del nuovo Parroco;
  2. il Rev.do Don Massimo Goni Amministratore parrocchiale della Parrocchia di S. Stefano Papa in Cattedrale di Modigliana fino all’ingresso del nuovo Parroco.

In data 24 luglio 2021 il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha nominato:

  1. il Rev.do Don Claudio Bolognesi,che fino al presente è stato Vicario parrocchiale di S. Giovanni Battista in Fusignano, Parroco in solido Moderatore della Parrocchia di S. Giovanni Battista in Fusignano, Amministratore parrocchiale di S. Savino in Fusignano, di S. Maria in Bizzuno, di S. Maria del Pilaro in Maiano, di S. Antonio Abate in Masiera.

 

  1. il Rev.do Don Giuseppe Gallazzi Parroco in solido non Moderatore di S. Giovanni Battista in Fusignano.

Il Rev.do Don Giuseppe Gallazzi resta Amministratore parrocchiale delle Parrocchie di S. Maria in Alfonsine, del Ss. Cuore di Gesù, di S. Giuseppe in Fiumazzo, di Madonna del Bosco, di S. Lorenzo al Taglio Corelli fino all’ingresso del nuovo Parroco.

 

Sempre in data 24 luglio 2021 il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha nominato:

il Rev.do Don Stanislaw Rafałko S.D.B Vicario parrocchiale della Parrocchia di S. Maria in Alfonsine, trasferendolo dal medesimo ufficio della Parrocchia di S. Apollinare in Russi.

Davide Camorani ordinato sacerdote dal vescovo Mario

Davide Camorani è stato ordinato sacerdote sabato 24 luglio in Cattedrale per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Mario Toso. Davide Camorani è nato a Faenza il 9 settembre 1971. Perito agrario e laureato in Scienze infermieristiche, ha praticato la professione di infermiere fino al 2017, all’ospedale di Faenza, svolgendo, al contempo. un’intensa attività musicale in campo operistico e corale.

Ha svolto gli studi Teologici alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna di Bologna e alla Facoltà teologica del Triveneto, a Padova. Ha completato la formazione dapprima presso il Seminario regionale di Bologna, poi presso la Provincia Italiana della Società delle Missioni Africane (Sma) nella casa di animazione missionaria di Padova, nella casa provinciale di Genova, incaricato principalmente all’assistenza agli anziani e ultimamente alla parrocchia di Santa Maria di Castello, nel centro storico di Genova, parrocchia retta dai padri Sma. Ha svolto l’anno di stage pastorale in Niger, presso la comunità parrocchiale di Bomoanga. Ha emesso il proprio giuramento perpetuo di appartenenza alla Società delle Missioni Africane l’8 dicembre 2020 ed è stato ordinato diacono il 10 gennaio di quest’anno, nella chiesa di Santa Maria di Castello a Genova, per l’imposizione delle mani di monsignor Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova.

Il vescovo Mario: “Sei chiamato a essere buon samaritano dei poveri e abbandonati”

“Cari fratelli e sorelle – ha detto il vescovo nell’omelia – abbiamo oggi la gioia di ordinare presbitero il nostro fratello diacono Davide Camorani, che appartiene alla Società delle Missioni Africane, ma è nato a Faenza e ha anche lavorato come infermiere nell’ospedale di questa città, come ha cantato da professionista in questa cattedrale. Entrando nella Società delle Missioni Africane fa parte di un Istituto il cui scopo è di vivere la vocazione missionaria della Chiesa, annunciando il Vangelo principalmente nel continente africano, ma attualmente anche in Asia e in America del Sud (Argentina). In questa celebrazione ci sembra di sentire quasi fisicamente l’amore di Cristo per la sua Chiesa diffusa su tutta la terra. Egli ne ha cura e suscita operai per la messe. Non c’è rito che con più vivezza di questo ci faccia sperimentare la prossimità al suo popolo. Egli è il Buon Pastore che dà la sua vita per le pecore e come tale egli rappresenta la causa esemplare di tutti i presbiteri”.

“Caro Davide – ha proseguito il vescovo – assieme ai tuoi fratelli, sulle orme del vostro Fondatore, sarai dunque il buon samaritano che si prende cura di tanti poveri e feriti, vittime di ladri violenti, che derubano e abbandonano le persone e i popoli sul ciglio della strada. Tu, però, sai che nella nostra missione ecclesiale siamo chiamati a dare e a moltiplicare per prima cosa ciò che nel primo brano della Parola di Dio è chiamato «pane di primizie», pane fatto con orzo e grano novello (cf 2Re 4, 42-44), che allude al pane vivo e vero che è Gesù”.

“Il Vangelo non ci promette facili successi pastorali – ha concluso il vescovo – Piuttosto, ci ammonisce tutti con il paragone del seme, che in lento e silenzioso disfacimento si macera nell’ombra e nell’umidità della zolla, per generare il germoglio di una vita nuova. La preghiera costante accompagni il tuo cammino, in una continua immersione nel mistero del Risorto”.


Commemorazione dell’Eccidio di Crespino, il vescovo Mario: “Cristo è il buon pastore che ci fa essere un’unica famiglia”

Domenica 18 luglio il vescovo monsignor Mario Toso ha presieduto la messa per il ricordo dell’Eccidio di Crespino: 77 anni fa il parroco don Fortunato Trioschi e altri 43 civili furono uccisi dalle forze nazifasciste.
“Questa celebrazione – ha detto il vescovo nel corso dell’omelia – è l’occasione di una preghiera sentita per i caduti, con i familiari e con tutti voi qui convenuti. È, inoltre, il momento per una riflessione illuminata dalla Parola di Dio. Il profeta Geremia rimprovera i cattivi pastori che fanno del male alle pecore. Essi dovranno vedersela con Dio per aver ingannato la sua fiducia. Lui stesso prenderà direttamente in mano il gregge, lo radunerà e susciterà, nella discendenza di Davide, un pastore secondo il suo cuore (cf Ger 23, 1-6)”.
“Si tratta di un brano – prosegue monsignor Toso – che può essere applicato non solo ai pastori delle comunità religiose, ma anche ai responsabili civili e politici dei popoli. In senso lato sono pastori anche gli amministratori di una città, i genitori, i responsabili di movimenti e aggregazioni, gli educatori. Coloro che non si comportano come veri «pastori», ossia come persone che si dovrebbero prendere cura del bene comune, ma invece badano solo a se stessi, finiscono per favorire il crollo della tenuta morale dei popoli e, con ciò stesso, la crescita del degrado e della conflittualità nelle società, nonché l’indebolimento del diritto. Le guerre, con tutte le loro tristi conseguenze di morti e di distruzioni, possono sorgere per diverse ragioni, non escluse l’inosservanza del diritto e della giustizia, a cui si è appena fatto cenno. Sono normalmente combattute dagli eserciti e dai capi delle Nazioni, coinvolgendo purtroppo anche i civili, come nel caso degli eccidi che nell’ultima guerra hanno insanguinato questo territorio. Gli ammonimenti e le esigenti parole del profeta Geremia invitano coloro che sono costituiti in autorità e hanno il compito di governare i popoli ad avere cura della gente, a non disperderla, a occuparsi della loro vita, della giustizia e della pace. Ma egli allude, come già accennato, alla venuta di un discendente di Davide che regnerà da vero re, sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra”.
“San Paolo – aggiunge il vescovo – ci parla proprio di tale re (cf Ef 2, 13-18). È Gesù Cristo. Offrendo la propria vita per tutti gli uomini, affratellandoli, distrugge ciò che li divide. Questa riflessione dell’Apostolo delle genti è profonda ed importante. Ci aiuta a capire su cosa dobbiamo investire le nostre migliori energie, affinché siano prevenuti ogni guerra e ogni eccidio. Siamo chiamati a far leva, in particolare, sulla fraternità. Cristo è per noi la pace, dice l’apostolo. Muore per noi, per distruggere tutto ciò che ci divide, e così ci rende una cosa sola, un’unica famiglia. Tramite il suo Spirito, siamo condotti insieme al Padre, che ci consente di riconoscerci figli suoi e fratelli tra di noi”.

Le suore dell’Istituto Lega celebrano il 150° dalla fondazione, il vescovo Mario: “Una missione caritativa per gli abbandonati di oggi”

Un carisma diventato stile di vita. Le suore della Sacra Famiglia Istituto Lega celebrano quest’anno il 150esimo dalla fondazione e in questo momento sono 15 le suore delegate riunite nel XXIII capitolo nella casa madre di Modigliana dal 12 al 29 luglio. Sono trascorsi infatti 150 anni dal 16 luglio 1871, quando al monastero di Modigliana, nell’Appennino faentino, arrivarono tre giovani povere orfane. Ad accoglierle trovarono suor Teresa Lega che fondò questo istituto religioso “per le povere bambine che sono nella strada abbandonate a loro stesse”. Porte e cuori che hanno continuato ad aprirsi in 150 anni di carisma e dono. In tutto sono oggi 53 le suore francescane della Sacra Famiglia distribuite tra Italia, Colombia e Mozambico, inserite nelle varie pastorali.

Una celebrazione, quella del 150esimo, vissuta con tutta la comunità. Il 15 luglio scorso, accanto alla concattedrale di Modigliana, si è celebrata l’inaugurazione del monumento di suor Benedetta Pompignoli, suora dichiarata Giusta fra le Nazioni.

Il 16 luglio il vescovo emerito di Brescia monsignor Luciano Monari ha presieduto la messa nella concattedrale di Modigliana. Sabato 17 luglio il vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, ha presieduto la celebrazione eucaristica per l’inizio del capitolo. “Camminando sulle orme della vostra fondatrice Madre Maria Teresa Lega – ha affermato monsignor Mario Toso – confermerete il senso di un’esistenza caritativa dedita alla gioventù povera e abbandonata di oggi. Vi rafforzerete nella certezza che tutto proviene da Dio e ritorna a Lui attraverso quel potente e misterioso Segno, che è la Croce”.

“Le giovani a cui siete inviate – prosegue monsignor Toso – dovranno poter vedere sui vostri volti lo stupore, la limpidezza e l’amore di anime sempre giovani, ministre dei mirabili disegni di Dio nei confronti dell’umanità e delle nuove generazioni. Rimarrà sempre centrale, per la vostra missione e opera educativa, l’icona di Gesù bambino tra Maria e Giuseppe nella Sacra Famiglia. I giovani e le giovani, poveri e abbandonati, vanno amati vivendo nella relazione d’affetto e di cura di Maria e di Giuseppe nei confronti di Gesù, posto tra di loro, al centro della loro relazione famigliare”.


Ordinazione sacerdotale di Davide Camorani sabato 24 luglio in Cattedrale

Davide Camorani sarà ordinato sacerdote sabato 24 luglio alle 18 in Cattedrale per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Mario Toso. 

Il servizio nella Società Missioni Africane

Davide Camorani è nato a Faenza il 9 settembre 1971, battezzato a Solarolo il 3 settembre dello stesso anno.

Perito agrario e laureato in Scienze infermieristiche, ha praticato la professione di infermiere fino al 2017, all’ospedale di Faenza, svolgendo, al contempo. un’intensa attività musicale in campo operistico e corale.

Ha svolto gli studi Teologici alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna di Bologna e alla Facoltà teologica del Triveneto, a Padova. Ha completato la formazione dapprima presso il Seminario regionale di Bologna, poi presso la Provincia Italiana della Società delle Missioni Africane (Sma) nella casa di animazione missionaria di Padova, nella casa provinciale di Genova, incaricato principalmente all’assistenza agli anziani e ultimamente alla parrocchia di Santa Maria di Castello, nel centro storico di Genova, parrocchia retta dai padri Sma.

Ha svolto l’anno di stage pastorale in Niger, presso la comunità parrocchiale di Bomoanga.

Ha emesso il proprio giuramento perpetuo di appartenenza alla Società delle Missioni Africane l’8 dicembre 2020 ed è stato ordinato diacono il 10 gennaio di quest’anno, nella chiesa di Santa Maria di Castello a Genova, per l’imposizione delle mani di monsignor Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova.