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Iniziati i lavori di manutenzione alla Basilica Cattedrale

Mercoledì 26 gennaio, sono partiti i lavori di manutenzione sulla facciata della Basilica Cattedrale di Faenza. Si tratta di un’operazione con la quale viene verificato, periodicamente, lo stato dell’edificio. Inoltre verranno effettuati anche diversi lavori di pulizia sulla facciata, interessata inevitabilmente da fenomeni atmosferici, arricchiti da agenti inquinanti che agiscono sul mattone vivo della struttura.

La durata prevista dei lavori (affidati alla ditta Coloredil srl) è di circa un mese.


L’ultimo saluto a Don Elvio. Il vescovo Mario: “Un costruttore di comunità, l’amore di Cristo gli infondeva energie incessanti”

Si sono celebrate questa mattina, sabato 22 gennaio, alla chiesa di San Michele Arcangelo di Brisighella, le esequie di monsignor Elvio Chiari, morto nella mattinata di giovedì 20 all’ospedale di Faenza dove era ricoverato da diverse settimane per le complicanze al Covid-19. In tanti si sono ritrovati per l’ultimo saluto a un parroco che è stato molto amato nelle varie comunità nelle quali ha prestato servizio. La celebrazione è stata presieduta dal vescovo, monsignor Mario Toso. “L’amore per Gesù Cristo e per la sua Chiesa era in don Elvio vivo, sempre acceso – ha detto il vescovo Mario nell’omelia – Non solo quando fu incaricato della Caritas diocesana o concorse a sostenere la Caritas dell’Unità pastorale Madonna del Monticino. L’amore di Cristo infondeva in lui energie di dono incessante. Si manifestava attraverso uno stile di vita intenso, che non aveva pause e non lasciava nulla al caso. Era infaticabile nei suoi molteplici impegni,sia di parroco sia di economo della Diocesi. Nonostante, in questi ultimi anni, la sua salute fosse divenuta più precaria, svolgeva una considerevole mole di attività, si inerpicava a fatica sulle vie in salita per portare la comunione e la benedizione del Signore”.

“Ha dato molto di sé non solo nel riparare muri – prosegue monsignor Toso – nel sanare ambienti, nell’amministrare un patrimonio che, per varie ragioni, andava assottigliandosi. La sua cura non è stata rivolta solo alle costruzioni fatte di pietre. Si è dispiegata soprattutto nell’edificazione delle comunità fatte di persone-pietre vive. Monsignor Elvio ha lavorato nelle parrocchie in cui è vissuto e di cui è stato responsabile, ma anche nelle associazioni e nelle aggregazioni laicali che ha accompagnato, promovendo lo sposalizio dell’umanità con il Signore Gesù, alluso nelle nozze di Cana”.

“Ha accompagnato generazioni di laici e di laiche nella crescita della fede”

“Sacerdote sensibile, preparato – ha sottolineato il vescovo – ha accompagnato generazioni di laici e di laiche nella crescita della fede, incoraggiando a partecipare a campi estivi, a corsi di formazione, organizzando lui stesso momenti di approfondimento, invitando ad aprirsi alla dimensione diocesana e universale della Chiesa. Facendo comprendere ai suoi che il nostro vero destino è scritto in Gesù, per far vivere la statura spirituale e morale di Cristo nei credenti non esitava a coltivare la dimensione culturale della loro fede. La fede senza la ragione, che l’accoglie e la approfondisce, rimane poca cosa nel contesto di una vita sempre più secolarizzata. La chiesa come comunione, partecipazione e missione, ossia la chiesa come vorremmo meglio vivere nel cammino sinodale, ha sempre entusiasmato don Elvio”.

Per quanto riguarda i suoi anni trascorsi come economo diocesano, “nonostante le difficoltà di alcune collaborazioni difficili e complesse – ha detto il vescovo – ci ha testimoniato la dimensione trascendente dell’economiae dell’amministrazione dei beni. Nella comunità ecclesiale la gestione dei beni e del denaro va finalizzata alla dimensione pastorale, alla costruzione del Regno di Dio”.

“Presentandoti davanti al Signore, caro don Elvio – ha concluso il vescovo – ti accolgano gli angeli e i santi, in particolare la Beata Vergine qui venerata come Madonna del Monticino, ed anche la tua diletta mamma con il suo abbraccio materno. Ricordaci al Signore. Prega per questa comunità che tanto hai amato e che ti ha stimato”.

La diretta delle esequie

Il video di Faenzaweb Tv


Diocesi in lutto, è morto monsignor Elvio Chiari

Diocesi di Faenza-Modigliana in lutto: è morto monsignor Elvio Chiari, parroco di San Michele Arcangelo di Brisighella. Monsignor Elvio è deceduto il 20 gennaio 2022 presso l’ospedale di Faenza. La salma, a cassa chiusa verrà posta domani, venerdì  21 gennaio, presso l’obitorio di Faenza e sabato 22 gennaio alle ore 8,30 la salma sarà portata nella chiesa arcipretale di Brisighella dove alle 10,30 S. E. monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana presiederà la santa messa di Esequie.

La Salma verrà tumulata presso il cimitero di Rocca S. Casciano. Questa sera alle 20,30 presso la Collegiata di S Michele in Brisighella sarà celebrata una Santa Messa in suffragio di monsignor Elvio presieduta dal vicario generale monsignor Michele Morandi.

La vita

Chiari mons. Elvio nasce a Rocca S. Casciano (Forlì) l’11 marzo 1950. Dopo aver conseguito il diploma di perito chimico entra nel Seminario diocesano e viene ordinato presbitero il 28 giugno 1975. Diventa cappellano a S. Domenico di Modigliana il 1° agosto dello stesso anno. Diviene poi cappellano a Cotignola, a S. Apollinare in Russi e successivamente, a S. Maria Maddalena in Faenza dove resta fino al 23 agosto 1985. Nel 1985 diventa vicario parrocchiale alla Collegiata di S. Michele Arcangelo a Brisighella dove resta fino all’agosto 1989. Nello stesso anno diventa anche cappellano dell’ospedale di Brisighella. Il 5 settembre 1989 viene nominato parroco di S. Maria Assunta in Marzeno e il 15 settembre 1990, amministratore parrocchiale di S. Pietro in Scavignano. Dal 2008 al 2019 è stato amministratore parrocchiale della parrocchia dei S. ti Ippolito e Lorenzo in Faenza. Il 3 novembre 2015 viene nominato Parroco di S Michele Arcangelo in Brisighella e il 10 novembre Amministratore parrocchiale di S Ruffillo e Rettore del Santuario della B.V. del Monticino.

Dal dicembre 1997 fino all’aprile del 2016 ha ricoperto l’ufficio di Economo diocesano e per molti anni è stato incaricato Regionale e diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa. Nel 2000 viene nominato Cappellano di S Santità con il titolo di Monsignore.

Dal 4 marzo 1993 è stato assistente dell’Azione Cattolica diocesana. Il 25 luglio 1995 don Elvio Chiari è nominato direttore della Caritas diocesana, ufficio che mantiene fino all’agosto 1998. È stato a lungo membro dei Consiglio presbiterale diocesano e del Collegio dei consultori. Dal 2003 fino al 2021 è stato presidente dell’Ente “Casa del Clero Amleto. G. Cicognani”. Ha insegnato religione nelle scuole medie e superiori della Diocesi. Monsignor Elvio è deceduto il 20 gennaio 2022 presso l’ospedale di Faenza.


Passi di vita, la nuova piattaforma dell’Ufficio Catechistico dell’Emilia-Romagna

È online Passi di vita, la piattaforma dell’Ufficio Catechistico Regionale dell’Emilia-Romagna: www.passidivita.net. Si tratta di uno strumento digitale indirizzato ai catechisti, per le diverse fasce di età, al fine di avviare efficaci cantieri di lavoro per elaborare itinerari a servizio dell’annuncio, cuore dell’agire catechistico, come ci ricorda Papa Francesco in Evangelii Gaudium (EG, 164).

La struttura segue sostanzialmente due direttrici. La prima è quella di lasciarsi coinvolgere nel respiro dell’anno liturgico, secondo i tempi che scandiscono la vita della comunità cristiana. Questo primo asse offre una particolare rilevanza alla Parola ascoltata e celebrata, e al contempo alla dimensione antropologica, che si arricchisce di un varietà di sentimenti nei diversi tempi liturgici.

La seconda direttrice è legata alla profonda convinzione che ogni verità nasca nella coscienza del soggetto. Ogni passo della formazione tiene conto di dimensioni di crescita, sulle quali deve essere costantemente puntata l’attenzione educativa: narrativa, simbolica, relazionale, creativa, di gratuità e infine di custodia. Da molto tempo l’Ufficio Regionale sta lavorando su questi aspetti, cercando di mettersi in ascolto di quanto emerge dalle comunità. Si trattava, anche tenendo conto della crisi pandemica, di offrire uno strumento agile, non legato a particolari metodologie e che non offrisse un prodotto finito al catechista. In questi anni i metodi in catechesi si sono moltiplicati, come anche i sussidi.

La grande sfida del Documento Base: “[…] prima sono i catechisti e poi i catechismi; anzi, prima ancora sono le comunità ecclesiali” (DB 200), è rimasta un po’ sullo sfondo, come un ritornello da ripetere, per infondere coraggio. Molto semplicemente, in qualità di direttori diocesani, ci siamo chiesti come potevamo metterci al servizio delle esigenze di formazione dei catechisti, in un contesto di complessità e di cambiamento. Abbiamo pensato ai cuori coraggiosi che con generosità e fra mille incertezze si mettono al servizio dell’annuncio di fede. Il primo guadagno indiretto, che ci è venuto dalla progettazione di una piattaforma digitale, lo abbiamo ottenuto dal confronto arricchente che ci ha accompagnati. Il ‘digitale’ è, per così dire, ‘sinodale’. Non volevamo allestire l’ennesimo prodotto con tante ricette già pronte per l’uso: l’ipermercato dove trovare tutto, o quasi, a poco prezzo. Ci siamo orientati verso l’idea di un percorso con una serie minima di criteri generali, aperti ad accogliere la ricchezza delle comunità diocesane. L’altra grande conquista è stata quella di vedere, gradualmente, trasformate le risorse individuali in stili collaborativi. Tutti hanno offerto un contributo alla realizzazione di questo strumento. Adesso la piattaforma è varata. Chiediamo ai catechisti di esplorarla, di testarla anche come percorso di formazione, verificando se può offrire opportunità al processo verso una maggior consapevolezza.

Chiediamo anche di indicare ai direttori diocesani degli Uffici Catechistici, che faranno necessariamente da filtro sulle proposte, tutto quello che costituisce un patrimonio di catechesi (arte, figure di santità, luoghi di aggregazione e formazione) delle chiese locali, così che possa essere condiviso. Ci sono ancora molti aspetti da implementare, si tratta di un cantiere aperto, incompleto, ma già sufficientemente ricco. Servirà un annetto per mettere le cose a regime. Ma si è voluto partire ugualmente, anche per ‘battere un colpo’, come si è soliti dire, in un momento nel quale c’è bisogno di speranza e di nuovo entusiasmo. Sarà importante questa fase di comunicazione, anche da persona a persona, così come il primo ritorno sul piano della verifica, per poter adeguare, riplasmare, ripensare, arricchire.

Cos’è Passi di vita?

Passi di vita vuole essere a servizio di tutti gli “Artigiani di comunità” impegnati nei percorsi di annuncio e catechesi. Si basa su tre elementi fondamentali che ricorrono in tutte le esperienze: la gradualità scandita attraverso l’anno liturgico; l’attenzione alle diverse fasce d’età con le loro sfide particolari; l’opera di educazione delle dimensioni educative che accompagnano lo sviluppo della soggettività verso la vita cristiana. Ogni passaggio è approfondito e accompagnato da brevi video formativi, che insieme offrono un vero e proprio percorso dentro al percorso. Si tratta di materiale già pensato, ma anche adattabile, capace di favorire la consapevolezza e l’autonomia dell’educatore.

A questo si aggiungono spunti su diversi ambiti di esperienza proposti attraverso una pluralità di linguaggi.
Passi di vita è solo all’inizio! Non tutte le sezioni sono complete, ma si arricchirà con il tempo, seguendo l’anno liturgico, passo dopo passo e grazie al contributo di tutti. Speriamo diventi presto uno strumento familiare per chi si impegna nel compito di testimonianza e trasmissione della fede.

Citando mons. Castellucci, nel suo video di presentazione dell’iniziativa: ‘se San Paolo vivesse oggi, diventerebbe molto esperto del digitale e saprebbe parlarci attraverso questi mezzi di comunicazione’.


Covid-19: Cei, no Green pass per le celebrazioni liturgiche ma raccomandata la mascherina Ffp2

Per le celebrazioni liturgiche “non è richiesto il Green pass, ma si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote”. Lo scrive la Segreteria generale della Cei in una lettera ai vescovi italiani che richiama le norme introdotte dagli ultimi decreti legge legati all’emergenza Covid.

In particolare, si legge nel testo, “occorre rispettare accuratamente quanto previsto, in particolar modo: siano tenute scrupolosamente le distanze prescritte; sia messo a disposizione il gel igienizzante; siano igienizzate tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione. Circa le mascherine, il Protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o Ffp2; certamente quest’ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni”.

Quanto al catechismo, “chi è sottoposto a ‘sorveglianza con testing’ non potrà partecipare” pur “risultando negativo al primo test, fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo. Per gli operatori (catechisti, animatori ed educatori…) è vivamente raccomandato l’utilizzo della mascherina Ffp2”. Anche ai partecipanti alla catechesi tale tipologia di mascherina sia raccomandata e “può essere opportuno che le parrocchie tengano alcune mascherine Ffp2 di scorta da far utilizzare a chi ne fosse sprovvisto o l’abbia rotta, sporca o eccessivamente usurata”.

La Segreteria generale consiglia l’utilizzo delle mascherine Ffp2 “per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici”. Infine, “il personale delle Facoltà Teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose nonché i docenti dei corsi curriculari nei seminari sono tenuti a possedere il Green pass rafforzato a partire dal 1° febbraio 2022”.


Bando di servizio civile universale: 9 posti con la Caritas diocesana

BANDO DI SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE:

9 posti con la Caritas di Faenza per giovani 18/28 anni

Il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale ha emanato un Bando volontari per la selezione di 56.205giovani da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’estero. Tutte le informazioni tecniche sono disponibili sul sito del Servizio Civile.

La Caritas diocesana di Faenza-Modigliana è presente nel bando con 3 progetti per un totale di 9 posti! Tutti i progetti proposti dalla Caritas diocesana hanno una durata di 12 mesi. Prevedono un impegno di 25 ore alla settimana oppure di 1.145 ore nel corso dell’anno, su 5 giorni alla settimanaed è previsto un rimborso spese di 444,30 euro al mese. I progetti prevedono anche un percorso di tutoraggio negli ultimi tre mesi di servizio, con l’obiettivo di accompagnare i giovani nell’elaborazione dell’esperienza e nella valutazione delle competenze sviluppate, per incrementarne la spendibilità nel mondo del lavoro. L’avvio in servizio dei giovani selezionati avverrà in primavera 2022.

I nostri progetti

Le nostre ospiti – Faenza”: 2 postipresso il Centro di Accoglienza femminile in centro a Faenzae 2 postipresso la struttura dell’A.M.I. a Fognano (Brisighella)per dare assistenza a donne in difficoltà, sole o con minori.

Le volontarie in servizio civile sono coinvolte nell’accoglienza di donne sole oppure nuclei monogenitoriali in situazione disagio. Queste persone sono accolte in struttura, ma anche accompagnate in progetti personalizzati volti alla loro autonomia. È importante quindi supportare le donne in percorsi sanitari, giuridici, di orientamento ai servizi, di formazione, ma anche in attività quotidiane con il figlio e di socializzazione. Viene così rafforzata la loro rete relazionale e accompagnata la crescita e l’educazione dei minori. Si accettano candidature di sole volontarie di genere femminile.

Scarica il progetto completoe la scheda di sintesi!

Connessi con gli altri – Faenza e Ravenna”: 2 postipresso l’Ufficio Educazione alla Mondialitàper realizzare azioni di animazione culturale verso i giovani

Destinatari del progetto sono adolescenti e ragazzi che vengono incontrati nelle scuole, nelle parrocchie o in momenti aggregativi più informali. I volontari in servizio civile sono coinvolti nella realizzazione di percorsi e laboratori formativi, per la promozione di comportamenti volti alla tutela e al benessere di sè e degli altri, nelle relazioni online come offline. Inoltre, collaborano nell’organizzare momenti di socializzazione per i giovani e di sperimentazione di un impegno civico, al fine di promuovere la partecipazione alla vita sociale della comunità.

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Presente nella distanza – Ravenna e Faenza”: 3 postiper dare assistenza ad adulti in condizione di disagio presso il Centro di Ascolto diocesano, in via d’Azzo Ubaldini a Faenza. Un posto è destinato a un/a giovane con bassa scolarizzazione.

I volontari in servizio civile sono coinvolti nell’operato del Centro di ascolto diocesano della Caritas di Faenza, a cui si rivolgono individui e famiglie che versano in condizione di povertà ed emarginazione. Fondamentali sono i servizi di ascolto e prima accoglienza (come la distribuzione di beni alimentari e di vestiario, la mensa, il servizio docce). Si intende anche potenziare le azioni di orientamento e accompagnamento degli utenti, affinché, attraverso il rafforzamento delle reti relazionali ed il monitoraggio del percorso, possano acquisire maggiore autonomia ed inclusione sociale.

Scarica ilprogetto completoe la scheda di sintesi!

Per informazioni sugli altri progetti proposti sul territorio provinciale, si può consultare il sito del Coordinamento provinciale degli enti di servizio civile.

Come presentare domanda

La scadenza per le domande da parte dei giovani è prevista per il 26 gennaio 2022 alle ore 14:00. In caso di errata compilazione, è consentito annullare la propria domanda e presentarne una nuova fino alle ore 14:00 del giorno 25 gennaio 2022.

Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazioneesclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL). Le domande trasmesse con modalità diverse da quella indicata non saranno prese in considerazione.

I cittadini italiani possono accedere ai servizi sulla piattaforma DOL esclusivamente con credenziali SPID di livello di sicurezza 2. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitalesono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), quali servizi offre e come si richiede.

I cittadini di altri Paesi dell’Unione Europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede! Prima di fare domanda è consigliato informarsi sulle caratteristiche dei progetti. Per meglio orientarsi nella scelta del progetto è opportuno contattare gli enti di servizio civile sui territori e chiedere direttamente informazioni ai referenti dei progetti.

Per ricevere informazioni sui progetti della Caritas diocesana di Faenza-Modiglianasi può contattare Erica Squarotti: 333-3535575, e-mail: serviziocivile@caritasfaenza.it. E per scegliere consapevolmente per quale progetto e sede presentare domanda, i giovani possono anche concordare una visita presso le sedi.

Principali requisiti

I requisiti principali per poter partecipare alla selezione, sono:

  1. aver la cittadinanza italiana, oppure di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, oppure di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
  2. aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
  3. non avere intrattenuto con l’ente titolare del progetto rapporti di lavoro/di collaborazione retribuita a qualunque titolo, oppure non aver avuto tali rapporti di durata superiore a tre mesi nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del bando (sono ricompresi anche gli stage retribuiti);

Si rimanda comunque a una lettura completa ed attenta del bando.


L’appello del vescovo Mario per i lavoratori e le lavoratrici di Marradi

APPELLO DEL VESCOVO PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DI MARRADI NELL’OMELIA DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA PER LA SOLENNITÀ DELLA MATERNITÀ DELLA VERGINE MARIA IN CATTEDRALE

[…]

La terza via della pace, per papa Francesco, oltre al dialogo tra le generazioni e l’educazione, è il lavoro. Poiché il lavoro è unzione di dignità, ossia consente di accrescere la propria dignità e la propria umanità, dev’essere un bene disponibile per tutti. Il lavoro, che l’esortazione apostolica Evangelii gaudiumdefinì antidoto alla povertà e titolo di partecipazione, trasforma il mondo, lo umanizza. In tal maniera, il lavoro è strumento di pace. In breve, in vista della pace: meno vite di corsa, più incontri veri, più dialogo, meno artificialità nelle relazioni e più senso della realtà; meno eserciti e più educatori; meno armi e più lavoro per tutti.

Sia permesso in questo contesto una riflessione, quasi un appello: se il lavoro, come detto, è così importante per la persona, per le famiglie, per il territorio, e per la stessa democrazia, è da augurarsi che le forze sociali e politiche che potranno sedersi al tavolo delle trattative possano avere successo a favore dei lavoratori e delle lavoratrici che, per le decisioni di un’impresa di trasferire l’attività produttiva da Marradi a Bergamo, si vedrebbero costrette a trasferirsi lontani da casa o a perdere il lavoro.

[…]

                                                             + Mario Toso

                                                 Vescovo di Faenza-Modigliana

Omelia completa disponibile qui.


Il 1° gennaio annullata la Marcia della Pace, si terrà solo la Celebrazione Eucaristica in Cattedrale

Visto il perdurare della situazione di emergenza legata alla diffusione della pandemia, la Diocesi di Faenza-Modigliana comunica che ritiene opportuno annullare sabato 1° gennaio 2022 la tradizionale Marcia cittadina in occasione della 55esima Giornata mondiale della Pace.

Viene invece confermata la Celebrazione Eucaristica alle 18 in Cattedrale, presieduta dal vescovo S.E. monsignor Mario Toso.

Il tema della Giornata mondiale della Pace di quest’anno è “Educazione, lavoro, dialogo tra le generazioni: strumenti per edificare una pace duratura”.

Cammino sinodale, il 6 gennaio il mandato del Vescovo a moderatori e segretari

In occasione dell’Epifania la comunità diocesana vivrà un’importante tappa del Cammino sinodale, iniziato il 17 ottobre scorso. Dopo gli incontri di formazione che si sono svolti nelle scorse settimane, giovedì 6 gennaio, con la Celebrazione Eucaristica delle 18 in Cattedrale, il vescovo Mario darà mandato a moderatori e segretari di iniziare la fase di ascolto dei gruppi sinodali.

Sempre a seguito della situazione emergenziale legata alla pandemia, viene invece annullato il 6 gennaio il momento di ritrovo conviviale per moderatori e segretarialla chiesa di San Francesco delle 17, così come la successiva camminata verso la Cattedrale prima della Celebrazione Eucaristica.