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Il 14 settembre Adorazione eucaristica per la pace in Ucraina

Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) propone un gesto comunitario di solidarietà per l’Ucraina, flagellata dalla guerra che dura da vari mesi.
La Conferenza Episcopale Italiana, aderendo all’iniziativa, propone un momento di adorazione eucaristica nel pomeriggio del 14 settembre, festa della Esaltazione della Croce, per invocare il dono della pace in terra Ucraina

Adorazione Eucaristica – Pace Ucraina


Collegiata di San Michele Arcangelo di Brisighella: il punto sui lavori emergenziali

Particolare Collegiata

In merito ai lavori emergenziali alla Collegiata di San Michele Arcangelo di Brisighella la Diocesi di Faenza-Modigliana intende precisare quanto segue.

Le misure attuate, gli interventi in corso e le progettualità future stanno seguendo un principio di priorità che in ogni passaggio ha messo al centro la sicurezza delle persone e della comunità brisighellese, oltre alla tutela delle opere d’arte.

I primi rilevamenti e le criticità del sito su cui sorge la Collegiata

Sin da febbraio scorso, con la nomina di don Michele Morandi come amministratore parrocchiale, sono stati coinvolti lo studio Magaze, l’ing. Marco Peroni e il geologo Stefano Marabini per una valutazione sullo stato delle sacrestie ed è stata richiesta un’ulteriore valutazione sulla chiesa di San Michele Arcangelo, dei suoi corpi minori e del complesso della Collegiata di via Fossa. Dopo il primo sopralluogo dell’8 aprile si è deciso di approfondire la natura del sito. Questi studi hanno confermato che la causa dei dissesti degli edifici è intrinseca alle caratteristiche del sottosuolo (costituito da terreni prevalentemente argillosi, asciutti e tendenzialmente ben consolidati).

Gli interventi emergenziali

Considerati gli studi suddetti, si sperava in un decorso del dissesto lento e graduale come era stato fino ad oggi, motivo per cui, al tempo, la Diocesi scelse di proseguire con un piano di lavoro organizzato al fine di ottenere i finanziamenti Cei e del Pnrr. A maggio, giugno e luglio il progetto procede, con approfondimenti e lavori tecnici, coinvolgendo anche la Soprintendenza (che a giugno autorizza la domanda effettuata il 26 novembre 2021 da don Elvio Chiari per la demolizione del locale tecnico in appoggio alla chiesa). Grazie al continuo monitoraggio della chiesa, con l’arrivo delle prime ondate di caldo, si rilevò però un’improvvisa accelerazione del peggioramento del quadro fessurativo. Il terreno argilloso infatti, vista la siccità e le alte temperature, tendeva a essiccarsi e a diminuire di volume, causando un movimento sensibile degli edifici che vi sorgono sopra.

A partire da questi rilevamenti che hanno portato alla luce nuove criticità degli edifici, si sono subito messe in atto operazioni di messa in sicurezza, eseguite in un contesto imprevisto ed emergenziale, tutt’ora in corso, che si stanno svolgendo nella piena collaborazione e confronto con enti e istituzioni competenti: Soprintendenza, Comune di Brisighella, Vigili del Fuoco, Prefettura.

La navata destra della chiesa ha evidenziato gravi lesioni e per evitare la compromissione di altre zone della chiesa e per l’incolumità delle persone, l’amministratore parrocchiale don Michele Morandi dal 1° agosto scorso ne ha disposto la chiusura, indicando come nuovo luogo di culto la chiesa dell’Osservanza.

Il 3 agosto lo studio Magaze, unitamente all’Ufficio tecnico comunale e ai Vigili del Fuoco, hanno effettuato un ulteriore sopralluogo e hanno confermato l’impossibilità di entrare in chiesa tranne che per gli addetti ai lavori. Nella stessa giornata lo studio Magaze ha richiesto alla Soprintendenza un intervento d’urgenza per verificare lo stato della copertura, approvato il 12 agosto. Il 13 agosto è stato effettuato un sopralluogo sulla copertura della cappella di destra della chiesa, che è risultata in parte danneggiata. La grave situazione rilevata fa estendere il vincolo di inagibilità anche al negozio Floral design e al cortile del condominio in via Baccarini. Nel frattempo si è provveduto allo spostamento provvisorio in luogo sicuro delle opere d’arte.

La messa in sicurezza e l’avvio dei primi lavori

Collegiata San Michele Arcangelo

Consci del valore e dell’importanza religiosa, civile e turistica della Collegiata, già in questa fase non ci si è limitati solo a interventi di messa in sicurezza dell’edificio. Nonostante il periodo ferragostano, non certo favorevole per ricercare ditte e dare avvio a cantieri, sono stati predisposti sopralluoghi tecnici tramite i quali realizzare i primi interventi strutturali sulla chiesa, alcuni dei quali già iniziati. A oggi sono in produzione gli elementi che costituiranno la fasciatura provvisionale della cappella per un primo intervento di somma urgenza. Si prevede il montaggio nella settimana compresa tra il 12 e il 19 del mese corrente. È stata depositata la richiesta dell’autorizzazione per la demolizione dei corpi danneggiati a ridosso della chiesa, necessari per operare a livello strutturale sulla chiesa. Previo ottenimento del parere favorevole, il 26 di questo mese è previsto l’avvio del cantiere e l’inizio dei lavori di demolizione.

La vicinanza a tutta la comunità: al centro l’attività pastorale

Parallelamente a queste operazioni è stato aperto un canale di dialogo con tutti i soggetti, pubblici e privati, coinvolti nella problematica suddetta per trovare le soluzioni migliori, nelle forme giuridiche idonee, al fine di superare le difficoltà che si sono presentate, ragionando anche in questo caso in un’ottica di priorità. Nell’immediato sono stati messi a disposizione tecnici e consulenze per favorire, ad esempio, il trasloco delle attività in altre sedi. Il 25 agosto l’ing. Peroni ha redatto la relazione tecnica per permettere l’utilizzo in condizioni speciali della cella frigorifera del negozio Floral design al fine di consentire all’attività di proseguire in condizioni di sicurezza. Ulteriori interventi, con le tempistiche opportune, potranno essere messi in atto con la volontà di una piena collaborazione, vicinanza e dialogo.

In questo complesso quadro emergenziale, il vescovo mons. Mario Toso in comunione con tutta la Diocesi di Faenza-Modigliana continua a supportare la parrocchia di San Michele Arcangelo e tutta la comunità di Brisighella, avendo al centro della propria missione soprattutto l’attività pastorale. Lo dimostra – oltre alle attività precedentemente elencate – la presentazione, purtroppo non andata a buon fine, del progetto di riqualificazione della Collegiata all’interno del bando Pnrr, messa a punto negli scorsi mesi. In questa fase gli uffici della Curia stanno ricercando altre fonti di finanziamento pubblico in grado di consentire gli ingenti lavori di ristrutturazione della Collegiata.

Similmente a quanto sta avvenendo per la Collegiata, preso atto della grave situazione del Santuario del Monticino, si è dato incarico ai tecnici di valutare l’intero complesso per attivare gli interventi strutturali specifici. Purtroppo anche in questo caso si è avuto un primo diniego dei finanziamenti Pnrr, ma si sta predisponendo il progetto per un nuovo bando Pnrr rivolto alle chiese rurali.

Tanto è stato fatto, ma non è ancora sufficiente. L’invito, in questo percorso che sarà lungo e complesso, è quello di essere uniti e parte di una comunità autentica che ha nella Collegiata di San Michele Arcangelo uno dei segni più importanti della propria identità.  


Mons. Pietro Scalini torna in Russia, il comunicato della Diocesi

La Diocesi di Faenza-Modigliana comunica quanto segue con riferimento all’escardinazione del Rev.mo mons. Pietro Scalini.

Il Vescovo di Faenza-Modigliana, con mail in data 16 maggio 2022 ha ricevuto dall’arcivescovo metropolita di Mosca la richiesta di sottoscrivere una convenzione di 3 o 6 anni per il servizio pastorale fidei donum del Rev.mo mons. Pietro Scalini in una delle maggiori città dell’Arcidiocesi della Madre di Dio.

Il Vescovo ha spiegato che per importanti ragioni pastorali non era possibile raccogliere la richiesta dell’Arcivescovo di inviare nuovamente mons. Pietro Scalini come fidei donum. Inoltre sussistono seri dubbi che l’ufficio della CEI possa accettare una nuova convenzione dopo venti anni di servizio, quando le recenti disposizioni contemplano un tempo massimo di nove anni. Difficile da valutare anche il rischio a cui si espone il sacerdote, data la grave difficoltà in cui versano i rapporti tra Italia-Unione Europea e Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina.

Durante gli opportuni colloqui, il Vescovo, unitamente al Vicario generale, ha spiegato al Rev.do mons. Pietro Scalini di non sentirsi di percorrere la strada del servizio fidei donum, ma di essere disposto a concedergli l’escardinazione qualora l’avesse richiesta. Sulla base di questa disponibilità, mons. Pietro Scalini, con lettera datata 1° agosto 2022, ha chiesto al Vescovo la lettera di escardinazione dalla Diocesi di Faenza-Modigliana per consentirgli di dedicare la sua vita al servizio della Chiesa di Russia.

Il Vescovo di Faenza-Modigliana, pur discostandosi dalla scelta del presbitero diocesano di lasciare la Diocesi di Faenza-Modigliana, ha deciso di lasciarlo libero nelle sue scelte, perciò in data 5 agosto 2022, ha concesso l’escardinazione a norma dei canoni 267 e 269 del Codice di diritto canonico, atto di cui si attendono altresì gli esiti rispetto all’Arcidiocesi di Mosca.

È evidente che il Vescovo segue con preoccupazione lo sviluppo di questa scelta e della difficile situazione in cui sono due Figli di questa Diocesi, il Vescovo Pezzi e Mons. Scalini, e invoca su di loro la benedizione della Beata Vergine delle Grazie.

Elezioni politiche e spazi parrocchiali: lettera del vicario

In una lettera inviata ai presbiteri e ai diaconi della Diocesi, il vicario generale don Michele Morandi ricorda che “in prossimità delle elezioni, non è consentito concedere l’uso di locali della parrocchia (nemmeno se sono dati in uso a terzi) per iniziative politiche. La circostanza che non vi siano altri spazi disponibili o che la richiesta sia presentata solo per consentire l’incontro nel caso di maltempo non costituisce motivo valido per porre un’eccezione a questa regola. Anche i sacerdoti sono invitati a non prestarsi a iniziative e ad affermazioni che possano apparire a sostegno di un candidato o di uno schieramento. La formazione all’impegno sociale e politico in linea con la dottrina sociale della Chiesa è una dimensione fondamentale dei percorsi catechetici e l’impegno dei cattolici non può essere strumentalizzato per meri motivi elettoralistici”

“Infine – prosegue il vicario nella sua lettera – occorre prestare attenzione anche alle richieste che possono pervenire da parte di associazioni o movimenti che, pur dichiarandosi formalmente apolitici o apartitici, in realtà assumono una precisa valenza politica o partitica. Pertanto, tali richieste potrebbero rappresentare il tentativo di ottenere, comunque, l’uso della sala parrocchiale”.

La lettera

Sulle elezioni

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Suor Gianna Patuelli ritorna alla Casa del Padre: il 1° agosto i funerali

Tutta la comunità diocesana si stringe attorno alla morte di suor Gianna Patuelli, 56 anni, e al suo ritorno alla Casa del Padre. Si era consacrata nel 1996 nelle Francescane ancelle di Maria. Subito dopo il suo ingresso in convento ha scoperto di avere la sclerosi multipla, malattia degenerativa che progressivamente ha minato il suo fisico. «Posso muovere solo la testa. Ma questo non l’ha fermata, “posso ancora parlare, pregare e amare”, raccontava in un’intervista del 2016 sulla rivista Credere.

Il funerale di suor Gianna Patuelli si terrà lunedì 1 agosto, alle ore 15 al santuario Madonna della Neve di Quadalto di Palazzuolo sul Senio.

L’articolo su Il Piccolo. 


La Collegiata di San Michele resterà chiusa dal 1° agosto: la lettera dell’amministratore parrocchiale mons. Michele Morandi

collegiata san michele

Cari parrocchiani e cittadini di Brisighella,

 

dopo la morte di Mons. Elvio Chiari il Vescovo mi ha nominato Amministratore delle Parrocchie di S. Rufillo e di S. Michele Arcangelo.

Sin dai primi giorni la situazione degli immobili della parrocchia si è mostrata critica. All’inizio di gennaio, a causa di una frana, un’ordinanza del Comune per la tutela di tutti ha interdetto il passaggio e di conseguenza l’utilizzo del Santuario del Monticino e dell’attigua canonica. Personalmente ho poi vietato l’utilizzo delle sacrestie di S. Michele per l’evidente rischio che comportava anche il solo passaggio. Dopo aver chiesto parere al Consiglio per gli affari economici delle parrocchie, ho dato incarico ai tecnici di approfondire la situazione geologica e strutturale di entrambe le chiese e di ipotizzare interventi di messa in sicurezza e restauro di questi beni vincolati.

Contemporaneamente il vescovo, che ha sempre seguito con attenzione questa difficile situazione, ha deciso di far partecipare con priorità assoluta i progetti di ristrutturazione di queste due nostre chiese al bando che prevedeva i fondi del PNRR per la messa in sicurezza dei luoghi di culto.

Oggi, complice la straordinaria siccità, la navata destra della Collegiata di S. Michele presenta gravi lesioni. Per questo, da oggi, è vietato l’utilizzo di questa stessa navata.

Poiché questa situazione può ulteriormente compromettere anche il resto della Chiesa, per l’incolumità di tutti, la chiuderemo da lunedì 1° agosto. La Collegiata non potrà più essere utilizzata fino alla messa in sicurezza che richiederà importanti e radicali interventi di restauro strutturale per i quali oggi non abbiamo risorse a causa della grave situazione economica in cui da decenni versa la parrocchia. Ieri ho preso questa grave decisione, in comunione con il Vescovo, dopo un sopralluogo effettuato con i tecnici che hanno consigliato di muoverci in questa direzione.

Purtroppo, per quanto riguarda il bando PNRR, i progetti della nostra Diocesi, che riguardavano come detto il Monticino e la Collegiata, non sono stati accolti insieme a tutti gli altri progetti delle Diocesi romagnole. Si è trattato di un rifiuto immotivato che ha provocato anche un grave squilibrio della distribuzione delle risorse destinate alla sicurezza dei cittadini, specie in relazione alle province emiliane alle quali sono state destinate ingenti risorse anche per il recupero strutturale delle proprietà ecclesiastiche. Il nostro Vescovo si è adoperato per mettere in luce questa ingiustizia e per richiedere l’apertura di altri canali di finanziamento.

Stiamo poi istruendo le pratiche per richiedere alla Conferenza Episcopale Italiana i finanziamenti dell’8 per mille.

Resta il fatto che, anche qualora si riuscissero ad ottenere dei finanziamenti, non si riuscirà mai a coprire il 100% della spesa.

Sono, pertanto, a chiedere un aiuto straordinario a Enti pubblici, famiglie, imprese, cooperative del territorio dell’Unione della Romagna faentina e non solo, perché la nostra splendida Collegiata, chiesa di uno dei borghi più belli d’Italia, possa essere riaperta.

Il territorio del comune di Brisighella merita l’attenzione di tutti perché la chiusura dei luoghi di culto, oltre a danneggiare la comunità cattolica, priva Brisighella di importanti centri di attrazione turistica e paesaggistica anche grazie alle importanti opere d’arte che verranno messe presto in sicurezza con le autorizzazioni e secondo le modalità indicate dalla competente autorità.

Seppure seriamente addolorato invito tutti a non avvilirsi, a non cercare colpevoli, a non evocare glorie passate che non risolvono più i problemi, ma forniscono solo scuse per non assumere in prima persona un impegno concreto: ora tocca a noi!

Se i muri crollano non deve crollare la nostra fede e soprattutto il nostro slancio evangelizzatore per annunciare il Signore Crocifisso e Risorto alle nuove generazioni. È tempo di stare uniti, di essere Chiesa sempre più missionaria e incisiva comunità civile che favorisce in tutti i modi il lavoro, la famiglia, l’accoglienza dei poveri, la natalità nel nostro territorio. Noi possiamo anche restaurare i muri, ma se viene meno la fede e la Chiesa ci ridurremo come gli antichi egizi: verranno a vedere le nostre piramidi, ma del Vangelo che ne sarà? Che ne sarà della nostra cultura che libera l’uomo in Cristo?

Dalla provincia dei Frati minori, che ringrazio, ho ottenuto la possibilità di celebrare l’Eucarestia, mantenendo gli stessi orari, nella chiesa di S. Maria degli Angeli da sabato 6 agosto fino a data da destinarsi.

Sono grato a tutti i parrocchiani, al consiglio pastorale e per gli affari economici, a quanti con dedizione esemplare stanno mantenendo viva la comunità, alle suore della Sacra famiglia oggi gravemente colpite dal Covid, ai catechisti, alla Caritas, all’Azione Cattolica, all’AGESCI, al Circolo e alle associazioni di volontariato. A tutti chiedo la massima unità per il bene di questo territorio che va ben al di là dei muri. Come Amministratore ringrazio il Vescovo per la vicinanza e l’attenzione che ha mostrato a questa comunità anche fornendo l’aiuto del Diacono Stefano e del Seminarista Filippo.

Questa presenza deve spingerci a risvegliare risorse umane del territorio, soprattutto educatori, catechisti e persone che vadano nelle case dei nostri ammalati e anziani a portare la presenza del Signore e della Chiesa.

Preghiamo per le vocazioni presbiterali, diaconali, ministeriali e matrimoniali!

“Tutto concorre al bene di coloro che amano il Signore” (Rm 8, 28). Questa è l’occasione per rinascere, non per morire.

 

Faenza 30 luglio 2022

Il Vicario generale

Don Michele Morandi


Nuova denominazione delle Unità Pastorali

Non si tratta di un semplice cambio di denominazione, ma un nuovo modo di essere Chiesa sul territorio. Valorizzare i carismi delle singole realtà parrocchiali, mettere in rete centro e periferia, proseguire un cammino di formazione comune che abbia al centro l’Annuncio. Con il decreto firmato dal vescovo monsignor Mario Toso il 20 luglio scorso cambiano le denominazioni delle Unità pastorali con il quale si vogliono rendere più riconoscibili e protagoniste. Nelle nuove denominazioni prevale infatti l’aspetto territoriale, ed è partire da questo che le parrocchie, riunite nelle varie Unità pastorali, portano avanti un cammino comune con il quale si condividono percorsi, risorse, celebrazioni.

La cooperazione tra le comunità parrocchiali per l’Annuncio

«Non è un cambiamento puramente formale – specifica il vicario generale della Diocesi, don Michele Morandi -, ma riflette la modalità attraverso cui le varie comunità parrocchiali devono cooperare tra loro, mantenendo salda la propria identità. L’obiettivo è portare il Vangelo sempre più vicino al Popolo di Dio. Si tratta di una nuova sfida da cogliere per essere una comunità evangelizzatrice. Non riguarda infatti solo i parroci, ma tutta la comunità della parrocchia è protagonista». L’importanza delle Unità pastorali in questo contesto è stato sottolineato dal vescovo Mario già nel sussidio pastorale 2020-21 Nuova evangelizzazione luoghi pastorali: «Proprio per meglio portare il Vangelo vicino al Popolo, vivente nelle mutate circostanze – scrive monsignor Toso -, la parrocchia è chiamata a realizzare una nuova esperienza comunitaria, a ripensare il ministero e la missione dei sacerdoti, dei diaconi, dei fedeli laici, dei religiosi, delle associazioni e dei movimenti. Tale compito non costituisce un peso da subire, ma una sfida da accogliere con entusiasmo al fine di essere una comunità evangelizzatrice, che possiede come criterio guida per il rinnovamento la missione».

Le Unità pastorali da tempo vanno in questa direzione: diversi gli esempi virtuosi messi a frutto in questi anni, come la Caritas del Monticino a Brisighella, che mette in rete le parrocchie nel sostegno e animazione caritativa alla vallata. Oppure Pieve Ponte, dove è stato possibile avviare un percorso legato ai gruppi ministeriali. «Il fatto di unirsi e fare un cammino insieme è già di per sé testimonianza dell’Annuncio da valorizzare» conclude il vicario.

La nuova denominazione

L’Unità pastorale raccoglie un insieme di parrocchie vicine tra loro e affini per il tipo di territorio. Nella nostra Diocesi sono presenti 18 Unità pastorali. Con il decreto firmato dal vescovo Mario il 20 luglio scorso, le denominazioni delle Unità pastorali variano nel seguente modo:

Denominazione precedente – Nuova denominazione

Madonna del Monticino – Brisighella
Madonna delle Grazie – Modigliana
Nilde Guerra- Sant’Agata
Unità e speranza – Russi
Madonna della Salute – Solarolo
Beato Antonio Bonfadini – Cotignola
Reda, Bareda, Pì ad Curleda – Reda
Melograno – Granarolo
Santi Cristoforo e Macario – Errano
Santa Maria Maddalena e S. Antonino – Faenza Borgo
Santa Chiara e Sant’Umiltà – Faenza Centro
Mater Ecclesiae – Faenza Nord
San Giuseppe sposo – Faenza Est

Resta invariata la denominazione delle Unità pastorali di:
Marradi
Marzeno
Fusignano
Bagnacavallo
Delle Alfonsine

La parrocchia di Santa Maria in Prada passa dall’Unità pastorale di Russi all’Unità pastorale di Reda.


Situazione politica: la riflessione del Comitato scientifico delle Settimane sociali pubblicata su “Avvenire”

Di seguito riportiamo il testo pubblicato il 29 luglio 2022 sul giornale Avvenire a firma dei componenti del Comitato scientifico e organizzativo delle Settimane sociali dei cattolici italiani e relativo alla situazione politica nazionale in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. 

Caro direttore,,

il Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali (di cui fa parte anche il nostro vescovo, monsignor Mario Toso, ndr) esprime la sua preoccupazione e propone alcune riflessioni in merito alla situazione venutasi a creare con le dimissioni del governo Draghi e l’avvio della campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. In linea con i richiami del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, auspichiamo un forte senso di responsabilità da parte delle forze politiche in campo, affinché nei prossimi mesi non vi sia alcuna interruzione nell’affrontare con concretezza e determinazione le emergenze sociali, ambientali, economiche e internazionali che il nostro Paese sta vivendo. Il paradigma dell’ecologia integrale proposto dal Magistero della Chiesa offre criteri di analisi e di discernimento per leggere anche questo momento della nostra vita politica e agire in modo coerente per la costruzione e la cura del bene comune.

La strada indicata a Taranto: ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso

Nell’ottobre 2021 centinaia di rappresentanti delle Diocesi italiane, di movimenti, gruppi e organizzazioni non solo cattoliche, hanno dato vita alla Settimana Sociale di Taranto, disegnando intorno alle parole “ambiente, lavoro, futuro” l’agenda per il “pianeta che speriamo” nella consapevolezza che “#tuttoèconnesso” e che per affrontare le sfide del cambiamento climatico, della diseguaglianza, dello sviluppo, della legalità, occorre un approccio globale e integrato. Alleanze intergenerazionali di giovani, adulti, donne e uomini animano nei territori l’impegno per le buone pratiche di economia civile; parrocchie, cooperative e gruppi locali sono al lavoro per formare comunità energetiche; imprese, consumatori e terzo settore concorrono insieme a diffondere nuovi stili di consumo e di risparmio responsabile. Anche la politica è chiamata a fare la sua parte, disegnando regole giuste e certe, offrendo i supporti necessari e guidando il Paese sulla strada della transizione ecologica e della giustizia sociale.

La crisi politica nel contesto attuale

La crisi politica giunge in un’estate torrida come mai prima, devastata da incendi, siccità, perdite di raccolto e disastri ambientali, segni tangibili di un
cambiamento climatico che ha effetti diretti sulla vita delle persone, delle famiglie e delle imprese e impone scelte e azioni che non possono più essere rinviate. Nel frattempo il rialzo dei tassi d’interesse, correttamente disposto dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, aumenta il costo di finanziamento dei debiti pubblici e privati. Per l’Italia, gravata da un debito pubblico pari al 160% del Pil, l’aumento dei tassi d’interesse può avere effetti destabilizzanti se non sarà accompagnato da uno sforzo credibile e coerente di controllo delle spese e delle entrate pubbliche.

Una competizione elettorale che non si allontani dai cittadini

Nel mezzo di queste sfide si avverte il rischio che i partiti politici si allontanino ancora di più dalla concretezza della vita e dei problemi delle persone, delle comunità e del Paese. Una perdita di contatto che rischierebbe di far deragliare la comunicazione politica, strumentalizzando quegli stessi problemi per semplici fini di propaganda e di polemica elettorale, presentando visioni e soluzioni semplificate di problemi necessariamente complessi. Nutrire la campagna elettorale con promesse tanto altisonanti quanto impossibili da mantenere significherebbe alimentare la delusione degli elettori e, dunque, provocare una ulteriore disaffezione di molti cittadini dalla partecipazione alla vita pubblica e alla cura del bene comune.

Una crisi di rappresentanza che dura da tempo

La forte instabilità politica che da molti anni va avanti nel nostro Paese, la continua disgregazione e riaggregazione delle forze politiche, il rapido consumarsi
delle leadership e delle alleanze hanno creato disorientamento nei cittadini e indebolito la capacità delle nostre istituzioni politiche di attuare riforme necessarie e giuste; riforme complesse ma non più procrastinabili, nel campo del lavoro, della giustizia, della amministrazione pubblica, del fisco, della concorrenza; riforme la cui mancata attuazione grava come un macigno sulle opportunità di crescita inclusiva del Paese.

Le sfide che non possono essere abbandonate

Molte famiglie italiane soffrono di una crescente povertà che è frutto di un declino economico che dura da quasi vent’anni, di un deterioramento nelle condizioni di lavoro e di diseguaglianze sempre più ampie nella distribuzione del reddito, della ricchezza e delle opportunità: le diseguaglianze vecchie e nuove che sono state aggravate dalla pandemia e dalla crisi economica danno luogo ad ampi fenomeni di povertà educativa, sanitaria ed energetica che finisce per concentrarsi nelle stesse fasce di famiglie e di popolazione. Esse chiedono, adesso e nei prossimi anni, uno sforzo di solidarietà e di innovazione, a partire dai territori più svantaggiati e nei quali il peso delle mafie e della illegalità si fa sentire, subdolamente, più forte.
Gli equilibri internazionali ulteriormente alterati dalla guerra di aggressione contro l’Ucraina richiedono maturità, credibilità e condivisione di intenti delle democrazie europee, per costruire un clima di relazioni internazionali improntato alla pace, alla cooperazione, al rispetto dei diritti fondamentali dei popoli e alla lotta contro il cambiamento climatico. Per questo, occorre dire con chiarezza che la dimensione europea – pur da migliorare e avvicinare ai cittadini – rappresenta oggi l’unica prospettiva possibile di libertà, prosperità e autonomia per il nostro Paese in un contesto globale divenuto oggi più complesso e conflittuale.

I richiami alla responsabilità e le urgenze del presente

In piena sintonia con i recenti richiami del Presidente della Repubblica e del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, auspichiamo che, nonostante la campagna elettorale, il governo ancora in carica possa avere il pronto, fattivo e leale sostegno delle forze politiche e dei parlamentari, per portare avanti quegli impegni e affrontare quelle emergenze che i tempi richiedono, con particolare riguardo alle misure necessarie per la transizione energetica (ancora bisognosa di importanti decreti attuativi), per l’attuazione del Pnrr, per il sostegno alle famiglie (anche con l’approvazione delle norme attuative del Family act), alle imprese e ai ceti sociali più fragili.

Una nuova stagione di impegno per la formazione di una nuova classe politica e la partecipazione della società civile

Guardando al di là del momento elettorale, che ci auguriamo possa portare in tempi rapidi alla formazione di un governo dotato di una ampia e stabile maggioranza e capace di rafforzare i meccanismi di una forma democratica mai scontata, riteniamo che sia fondamentale, per il nostro Paese, un impegno educativo, culturale e formativo profondo e costante che punti a rigenerare il rapporto dei cittadini con la politica, restituendo a tutti e, in particolare, alle giovani generazioni il senso, il gusto e la passione per la costruzione e la cura del bene comune. Serve un colpo d’ala, un risveglio collettivo di quelle forze sane del Paese che, in questi anni, alla politica hanno preferito l’impegno civile e sociale, ma che rischiano di rimanere soffocate o abbandonate da una politica che non le riconosce e che, spesso, le strumentalizza. Ci sono tante persone (soprattutto giovani) e gruppi che, pur nella fatica, cercano di agire e pensare bene, trovare soluzioni adatte al nostro tempo, immaginare il mondo che non c’è. Persone capaci di far emergere il bello e il buono che c’è e che potrebbe essere costruito. È importante che escano allo scoperto, che prendano la parola, per indicare strade, proporre uno stile diverso, non aggressivo, collaborativo, e soprattutto per tornare a valorizzare le competenze, le esperienze, la capacità di ascolto dei territori e delle comunità. Per questo, auspichiamo e ci impegniamo per una partecipazione ampia e responsabile di tutti i cittadini al voto, una partecipazione che sia fondata sull’attenta valutazione della qualità e affidabilità delle persone e dei programmi.

Per una rifondazione etica della politica

C’è bisogno oggi, come non mai, di una rifondazione etica della politica. Essa deve essere vissuta e praticata come la forma più alta di carità e di servizio al bene comune e non come strumento di conquista ed esercizio di posizioni di potere e di benessere personali. Una politica alimentata da un costante ascolto delle istanze emergenti dalla vita delle comunità, dei corpi intermedi e della società civile; intessuta in un clima di dialogo e rispetto reciproco fra i diversi schieramenti, che niente toglie a una sana e vivace dialettica politica; animata da un sincero desiderio di ricercare le soluzioni più idonee per il Paese e di portarle avanti nel tempo con lealtà e coraggio, indipendentemente dalle convenienze del momento.

Una politica autenticamente popolare, e quindi non populista, come ha più volte indicato Papa Francesco. Una politica tesa a unire l’ascolto attento delle istanze – esplicite e non esplicite – delle persone e delle comunità con le necessarie abilità e competenze, tenendo insieme capacità di mediazione fra interessi diversi e determinazione nel perseguire il bene a lungo termine del Paese, cultura dell’alternanza (che impedisce il cristallizzarsi di posizioni di potere) e cultura della stabilità (che consente di portare a termine progetti e processi che richiedono tempo e di valutarne i frutti). Una politica capace di progettare e attuare, passo dopo passo, il futuro del Paese.

Le opportunità della crisi per una politica a servizio del bene comune

Le elezioni che ci aspettano il 25 settembre potranno essere un’opportunità di crescita civile, economica e sociale nella misura in cui consentiranno l’emergere di una classe politica rinnovata che abbia come insegna e guida i doveri e le responsabilità verso il bene comune e la ferma determinazione a rispondere, con coraggio e onestà, alle sfide del Paese e del pianeta. La qualità della vita e dell’ambiente nei prossimi anni e per le prossime generazioni si giocano già adesso. Non lasciamoci trovare distratti e impreparati a questo appuntamento, ma scegliamo con responsabilità e discernimento quanto più serve al bene comune del Paese e dell’umanità.

Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali


Il vescovo Mario è guarito dal Covid-19

Aggiornamento: in data lunedì 18 luglio il vescovo, S.E. monsignor Mario Toso, ha effettuato un tampone che ha dato esito negativo al Covid-19. 

Si comunica che il vescovo S.E. monsignor Mario Toso è risultato positivo al Covid-19 dopo l’esecuzione di un tampone di controllo nella giornata di oggi 11 luglio. Il vescovo presenta lievi sintomi ed è in isolamento; la presenza agli eventi pubblici in agenda è annullata, gli appuntamenti saranno rimandati a data da destinarsi o annullati secondo le comunicazioni della segreteria.

Al vescovo vanno gli auguri di una pronta e rapida guarigione e la vicinanza nella preghiera.

Monsignor Michele Morandi, vicario generale