[mag 18] Omelia – Alfonsine, Accolitato e Lettorato

18-05-2025

Alfonsine, 18 maggio 2025.

Cari fratelli e sorelle, presbiteri, diaconi, seminaristi e formatori.

Nei secondi vespri di questa domenica di Pasqua, il Signore ci consola e ci sprona con il dono di nuovi ministeri istituiti. Come ci ha appena ricordato la lettura breve tratta dalla lettera agli Ebrei, Cristo ha offerto un solo sacrificio per i peccati e lo ha fatto una volta per sempre (cf Eb 10,12-14). È proprio da questa offerta di Cristo, da questo Suo servizio, cioè da questo Suo ministero, che ogni ministerialità prende avvio, si alimenta e trova le sue ragioni più profonde: ragioni di corresponsabilità nella comunione e nella missione di Cristo, incarnato, morto e risorto, sempre vivente e veniente.

       

Corresponsabilità

Noi siamo ministri, e compiamo un ministero efficace nella Chiesa e nel mondo, allorché siamo uniti intimamente a Cristo e viviamo, in certa maniera, la corresponsabilità nella comunione e nella missione con Lui.

Corresponsabilità non significa livellamento, ma è obbedienza all’unico Signore nella diversità dei doni di ciascuno. Con l’espressione “Chiesa tutta ministeriale” non si vuole affermare che tutti debbano assumere necessariamente un ministero ordinato, istituito o di fatto, ma si intende esprimere l’auspicio che tutti mettano i carismi o i doni ricevuti al servizio della missione ecclesiale e che il corpo ecclesiale possa godere del contributo generoso di ognuno e di tutti.

La corresponsabilità ecclesiale, di cui sono segno i ministeri istituiti, è radicata nei sacramenti dell’iniziazione: Battesimo, Cresima, Eucaristia. Tale corresponsabilità si realizza nell’esercizio della comunione, dell’offerta di sé stessi in Cristo, dell’annuncio missionario e della carità del Figlio di Dio. È, in definitiva, corresponsabilità in unità con il ministero profetico, sacerdotale e regale di Gesù Cristo.

                                                  

Comunione

Cari lettori e accoliti, «è il Signore che suscita i ministeri nella comunità e per la comunità» (Premesse CEI al Rito di istituzione, n. 2).

Non dimenticate, allora, che i “i ministeri istituiti hanno il loro fondamento teologico nella Chiesa come comunione di fede e di amore ed ogni ministero è per l’edificazione del corpo del Signore” (Premesse CEI al Rito di istituzione). Il vostro servizio è per la comunione e per la costruzione del Corpo di Cristo, che è la Chiesa.

In una Chiesa, che deve crescere nella pratica effettiva della sinodalità, continuate a formarvi e ad essere uomini e donne di comunione con Cristo e con i fratelli, uomini e donne per la costruzione del Corpo di Cristo, nelle comunità alle quali siete mandati. La comunione con Cristo e la costruzione del Corpo di Cristo siano l’orizzonte entro cui comprendere, praticare la formazione iniziale e permanente di ogni singolo vostro ministero e per le diverse forme di vita.

La vostra formazione sarà sinodale perché si attuerà come scambio di doni tra vocazioni diverse (comunione) nell’ottica di un servizio da svolgere (missione) e in uno stile di coinvolgimento e di educazione alla corresponsabilità differenziata (partecipazione).

 

Missione

Cari lettori e accoliti, si è già detto che «è il Signore che suscita i ministeri nella comunità e per la comunità». Va esplicitato che tali ministeri Egli li fa germogliare ugualmente per la missione!

Il servizio nella Chiesa non si configura come una professione qualsiasi, né come una carica onorifica: i ministeri, pertanto, si strutturano assumendo i tratti della missione del Maestro, che non è venuto per essere servito ma per servire (cf Mc 10,45). Non siete chiamati per voi stessi. Siete, piuttosto, chiamati a far crescere in tutti i battezzati la consapevolezza della centralità dell’annuncio della Parola che è Cristo e della comunione con Lui nell’Eucarestia e nella missione.

I ministeri non sono per la conservazione dell’esistente. Sono come un lievito, perché tutti possano crescere nella comunione, nella carità e nella missione.

Se voi lettori ed accoliti svolgete un ministero nella comunità e per la comunità non dovete, però, dimenticare che, come tutti i battezzati, avete il compito di permeare e trasformare le realtà del mondo con lo spirito del Vangelo (cf LG 31). Pertanto, anche da accoliti e da lettori, non dovete limitare il vostro ministero solo nell’ambito della liturgia o delle attività intra ecclesiali. Siete chiamati ad essere missionari anche nelle attività che concernono la vita sociale, economica, comunicativa, educativa e culturale.

Sempre, nella storia della Chiesa, la missione è stata il criterio di fondo per promuovere e istituire nuove forme ministeriali. Anche oggi siamo chiamati a leggere i nuovi contesti sociali e culturali ripensando concretamente le modalità di esercizio della ministerialità missionaria.

Questa sera, nell’istituire donne e uomini, sposi e spose e un candidato al ministero ordinato, Matteo Cattani, ringraziamo il Padre per il dono di Cristo, Servo e Signore, ponendo un altro mattone per l’edificazione di una Chiesa missionaria e sinodale.

 

                                                       + Mario Toso