[mag 27] Intervento – Presentazione Rapporto Povertà della Caritas

27-05-2025

Seminario, 27 maggio 2025.

Sono lieto questa sera di essere qui per presentare e riflettere con voi sul Rapporto Povertà e risorse 2024. Trame di cura. Innanzitutto, vorrei evidenziare che l’edizione del Rapporto 2024 mostra con evidenza la crescita della Caritas della Diocesi di Faenza-Modigliana: sia sul piano della testimonianza della fede sia sul piano della società civile. L’azione della Caritas non svolge un servizio sociale uguale a quelli pubblici, ai quali peraltro si connette nel servizio alle persone, che sono il centro della società.

Il Rapporto si presenta fin da subito non tanto come la documentazione di un’attività semplicemente assistenziale, bensì come la presentazione di un’Istituzione ecclesiale che coltiva in maniera voluta, riflessa, la sua specificità religiosa oltre che, ovviamente, la sua valenza sociale e civile.

Basta leggere, infatti, le Prefazioni firmate la prima da Don Emanuele Casadio, Direttore della Caritas della Diocesi Faenza-Modigliana, la seconda da Donatella Di Fiore, Presidente Fondazione Pro Solidarietate ets.

Sono grato ad entrambi per avere espresso in maniera chiara ed efficace la tipicità della Caritas diocesana, sottolineandone la connessione con il Signore Gesù, presente in mezzo a noi, nelle persone, come scaturigine di dignità, di fraternità, di liberazione integrale e di compimento secondo un umanesimo trascendente.

Proprio per questo, Caritas diocesana e Fondazione promuovono la Testimonianza evangelica della giustizia e della carità nelle articolazioni pastorali della comunità ecclesiale diocesana e della comunità civile. L’opera di sensibilizzazione alla solidarietà umana e alla dimensione della carità ha una funzione prevalentemente pedagogica, educatrice. Si tratta di uno scopo alto, che va ben oltre l’organizzazione di servizi, ma che li informa e li finalizza, rendendoli espressione luminosa dell’amore samaritano di Cristo.

Nel contesto in cui mi trovo vorrei cogliere l’occasione per ritornare su quanto già accennato e cioè che la Caritas, delocalizzata in varie parrocchie, data la sua configurazione che supera il semplice servizio sociale, impegnandosi intenzionalmente nel superamento – e non in una semplice azione reattiva ai mali sociali  – di situazioni di povertà, offrendo opportunità di cura e di incipiente rinascita umana, appare Istituzione che avvia alla costruzione di un futuro sociale nuovo. A questo proposito mi sembra ben indovinato il titolo del Rapporto Trame di cura: ossia trame che intessono nuove relazioni, che si avvalgono con intelligenza di Risorse (cf il RapportoRisorse 2025), poste al servizio di un progetto umanizzante e liberante persone, interazioni, ovvero strutturante un tessuto sociale e civile positivo, promozionale.

Un’ultima riflessione mi pare opportuna, concludendo il mio intervento, che non può dilungarsi troppo, ma che intende completarsi in un ringraziamento sentito a tutti i responsabili e agli operatori Caritas, ai vari soggetti istituzionali, ai preziosissimi volontari, ai formatori, agli animatori e ai giovani del servizio civile. Profitto per ringraziare i rappresentanti dell’amministrazione pubblica qui convenuti a vario titolo: grazie per la preziosa collaborazione! L’ultima riflessione è la seguente: il Rapporto, ben fatto, corredato di belle illustrazioni, di grafici e di utili suddivisioni per aree di problemi, invoca, proprio in corrispondenza alle suddette aree, adeguate politiche: politiche di accoglienza, integrazione socioculturale, politiche attive del lavoro, politiche sanitarie adeguate, politiche di sicurezza, politiche di formazione, politiche ecologiche di prevenzione e di messa in sicurezza, politiche demografiche, familiari, scolastiche. Ossia risposte ad un livello più alto di socialità, rispetto a quello semplicemente civile. Detto altrimenti, le buone pratiche della solidarietà, della fraternità, della giustizia, della cura dell’ambiente richiedono classi politiche illuminate, preparate, ricche di virtù umane e cristiane. Dal punto di vista di chi parla è senz’altro urgente preparare nuove classi politiche alla luce della Dottrina sociale, come ha sollecitato il nuovo pontefice Leone XIV.

Grazie a tutti. Buon lavoro.

                                           + Mario Toso