[set 04] Omelia – Ordinazione diaconale di Luca Ghirotti e Matteo Babini

04-09-2022

Faenza, cattedrale 4 settembre 2022.

Cari fratelli e sorelle, ancora una volta il Signore Gesù ci colma di gioia. La nostra Chiesa che è in Faenza-Modigliana è attraversata da una luce di consolazione. Con l’ordinazione diaconale di Luca Ghirotti e di Matteo Babini ci è consentito di vedere e, quasi di toccare con mano, l’ardore e il fuoco d’amore che essi desiderano portare nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie. È il Signore che li manda a noi. Conquistati da un amore appassionato, donato dallo Spirito del Signore Gesù, si presentano davanti a questa comunità per dirle il loro desiderio di seguire Gesù, il grande missionario del Padre. Essi desiderano mettersi dietro a Cristo per seguirlo sulla via della sua missione: una missione di fuoco, di svelamento dei pensieri. Chi segue Cristo è chiamato a far prendere coscienza che o si sta dalla parte della Luce o si sta dalla parte dell’oscurità. Coloro che sono di Cristo sanno che sono chiamati a incendiare il mondo con il fuoco dello Spirito, che è Spirito d’amore e di verità.

Matteo e Luca sono stati presi tra la gente delle loro comunità parrocchiali per un ministero di speciale servizio. Hanno ricevuto da Gesù il dono prezioso del suo amore. Da Cristo stesso sono mandati a portarlo a coloro tra i quali sono stati scelti e dai quali provengono. Ma non solo. Sono mandati a tutti coloro che sono in ricerca di Dio. La loro «corsa» missionaria, spinta sempre in avanti dallo Spirito e dalla Parola, si manifesterà in un instancabile servizio al Vangelo e ai poveri, inclusi i non credenti. Saranno tenuti vivi ed entusiasti dalla vicinanza e dalla immedesimazione a Gesù-Eucaristia, contemplando nell’intimità la sua presenza umile, capace di trasformare le coscienze e di muoverle alla dolce gioia dell’evangelizzazione.

Cari Luca e Matteo, la vostra predilezione per Cristo, già da tempo vi ha allenati a porre al primo posto Lui, ad essere discepoli che sanno amare Dio più del proprio padre e della propria madre. La scelta di seguire Gesù missionario e di metterlo al primo posto nei vostri pensieri e nel vostro cuore non è in contrasto con l’amore ai vostri genitori. Solo amando il Signore Gesù sopra ogni cosa riuscirete ad amare veramente il vostro papà e la vostra mamma, con uno slancio d’amore unico. Tutti i presbiteri e i diaconi qui presenti sono pronti a testimoniare che il vostro dono totale a Cristo e alla Chiesa non sminuirà l’affetto per i vostri genitori. Vi renderà più capaci di amarli, come anche proverete una grande simpatia per tutte le persone che riuscirete a portare all’incontro con il Signore, crescendole nella fede.

La seconda lettura della liturgia di questa Messa domenicale, tratta dalla brevissima lettera di san Paolo a Filemone è, in certo modo, la conferma di quanto ci ha detto il Vangelo. Paolo scrive e consegna una lettera allo schiavo Onesimo perché la presenti al suo padrone Filemone, dal quale era scappato. Non conosciamo le ragioni della fuga. Paolo, comunque, difende lo schiavo con parole toccanti, che ci dicono come egli consideri «figlio» colui che ha generato alla fede: «Io Paolo, vecchio, e ora prigioniero per Cristo Gesù, ti prego per mio figlio, che ho generato in catene. Te lo rimando, lui, il mio cuore. Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. È stato separato da te per un momento, perché tu lo riavessi per sempre: non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo nel Signore» (Fm 9b-10, 12-17).

Cari Luca e Matteo, l’essere diaconi, servi di Cristo, collaboratori dei successori degli apostoli, vi destina a vivere e ad essere nell’amore infinito di Dio. Un tale ineffabile amore vi renderà maggiormente affettuosi nei confronti dei giovani, delle persone e delle famiglie che incontrerete e, nello stesso tempo, sarete per loro amici prediletti, padri e fratelli nella fede. Accendendo nei loro cuori lo Spirito d’amore di Cristo e del Padre farete loro conoscere la famiglia di Dio, il calore del dolce abbraccio tra le Persone della Trinità. I credenti non potranno mai staccarsene. Diventerà loro gioia e loro speranza, per tutta la vita. Nonostante le inevitabili difficoltà dell’azione apostolica, il Signore Gesù manterrà voi, suoi servi, sempre attivi e desti nel suo grande amore. Vi renderà più capaci di portare il fuoco che Lui porta nel mondo. Coltivate e fate sentire a coloro che accompagnerete nella vita cristiana la dolcezza di essere avvolti dalla bontà di Dio. Il calore dell’amore di Cristo vi sorreggerà prima nella vostra missione diaconale e, fra breve, a Dio piacendo, in quella presbiterale. Manifestate a tutti il bacio santodel Signore: quel bacio che il vescovo, i presbiteri e i diaconi di questa Chiesa desiderano donarvi, come segno di pace, d’amicizia, d’amore fraterno, nonché di unità ecclesiale.

                                     + Mario Toso