[ott 15] Omelia – Santa Messa all’OAMI per la Festa della Casa

15-10-2022

Faenza, 15 ottobre 2022.

Carissimi, in questa «festa della casa», legata a san Francesco, ricordiamo anzitutto il Fondatore Mons. Enrico Nardi che, suscitato da Dio, ha pensato di istituire delle case-famiglia. È precipuamente a Lourdes che è maturata l’idea delle case di accoglienza per i malati soli e abbandonati, là ove don Nardi incontrava mamme, persone affrante dal dolore, bisognose di aiuto e di assistenza. Le persone gli chiedevano di essere accolte in strutture non solo in grado di curare il corpo ma anche di riscaldare il cuore mediante uno spirito di famiglia. Si tratta di un progetto fondato in particolare sull’amore misericordioso del Signore, ramificato in varie parti d’Italia, ma non solo. Si può dire che l’esperienza dell’OAMI nasce dal cuore sacerdotale di don Nardi, animato dai sentimenti propri del Sacro Cuore di Cristo, il Buon Samaritano. In questa santa Messa ringraziamo il Signore per averci donato don Nardi, che con la sua dedizione ha aperto le sue case-famiglie a molti ammalati ed anziani. Assieme al Fondatore ricordiamo gli ospiti, i volontari, ma anche gli operatori defunti. Quest’anno ricordiamo, in modo particolare, l’Assistente nazionale dell’OAMI, il vescovo Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato, morto poco tempo fa e che non si arrendeva facilmente di fronte alle divisioni della società civile e della politica. Fu uomo di Dio, uomo di pensiero e di azione insieme. La sua instancabile opera di evangelizzazione l’ha condotto a combattere quel sovranismo che si è diffuso in Italia, ponendo davanti a tutto il tornaconto individuale rispetto al bene comune. Sollecitava a non essere mediocri. Chiedeva coraggio nel progettare e nell’operare per una più decisa trasformazione sociale a favore della povera gente ancora troppo numerosa. Si batteva a favore della pace e del disarmo anzitutto nucleare. Raccogliamo l’eredità di sua Eccellenza mons. Simoni: un vescovo, un prete, un uomo che si è donato con abnegazione alla comunità e ai poveri, alla stessa OAMI. Personalmente ricordo il suo entusiasmo nell’animare il mondo cattolico perché non dimenticasse la sua alta vocazione di carità nella politica. Credeva possibile che i «diversi» si potessero trovare uniti in ciò che si condivide per fede e per ragione.

La festa che stiamo celebrando è da realizzare con tre obiettivi-propositi:

  1. fare memoria di ciò che si è stati;
  2. avere il coraggio di rinnovarsi e di far conoscere la realtà OAMI per accrescere in particolare il volontariato;
  3. incoraggiare i parenti degli ospiti, gli amici, i parrocchiani a collaborare e a diventare soci, anche per contribuire al ringiovanimento del gruppo dirigenziale.

Cresciamo in una spiritualità samaritana, la spiritualità di Mons. Enrico Nardi, attingendo dall’Eucaristia, memoriale della Pasqua di Gesù. Nell’Eucaristia incontriamo Gesù il crocifisso e risorto dai morti. Per poter continuare nel lavoro generoso dell’OAMI è necessario che il Risorto sia costantemente incontrato da ogni dirigente e da ogni operatore. Solo il Signore Gesù vivente in mezzo a noi può consentire ai suoi di camminare nella carità e nella fedeltà. Il dono di Gesù in atto di Pasqua è la fonte inesauribile del nostro servizio in amore e in offerta di noi stessi al Padre e ai fratelli.

                                               + Mario Toso