OMELIA per le ESEQUIE di PIA REGGI

Faenza, Basilica Cattedrale - 15 novembre 2014
17-11-2014

La nostra Chiesa cattedrale ci vede riuniti oggi per dare il saluto cristiano alla nostra sorella Pia Reggi, che il Signore ha chiamato a Sé da questa vita, al termine di una esistenza spesa tutta per il Signore e per i suoi fratelli. Il nostro convenire a questa Eucaristia vuole avere il significato di un commiato, che nella fede e nella speranza della vita vera noi prendiamo da chi ci ha lasciato, e nello stesso tempo vuole celebrare l’offerta della vita e dell’opera di Pia al Padre, insieme all’offerta della vita e del sacrificio di Cristo. Non vogliamo né fare la storia né descrivere i meriti, che solo Dio conosce, ma fare memoria di quanto ci può aiutare a rendere grazie.

Grazie, Signore, per aver donato alla sua famiglia, alla nostra Chiesa, all’Associazione missionaria internazionale e a tante altre Chiese la nostra sorella Pia: ti preghiamo di accoglierla nella tua misericordia, nella luce e nella pace.

Ti ringraziamo, Signore, per avere suggerito a Pia fin dalla sua giovinezza la passione per la missione e per averla chiamata a consacrare se stessa a servirti nei poveri, per annunciare loro il vangelo della salvezza.

Noi in Pia abbiamo ammirato la forte determinazione a valorizzare la spiritualità laicale, radicata nel battesimo, alimentata dalla Parola di Dio e dalla Liturgia, secondo quanto aveva appreso dall’Azione cattolica prima e poi dagli insegnamenti del Concilio vaticano II. “Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio” (L.G., 31). In questo trovò anche l’aiuto di Mons. Mario Babini, che accompagnò gli inizi della famiglia spirituale che Pia insieme ad alcune amiche avrebbe poi fatto sorgere, per la santificazione personale e l’impegno missionario. L’Associazione missionaria internazionale raccolse dunque persone consacrate alla missione e persone e famiglie che vivevano la missione secondo la loro vocazione battesimale e matrimoniale.

Nella sua opera, Pia ha mostrato un convinto e sincero amore ad ogni Chiesa diocesana, a cominciare dalla nostra quando fu accolta dal Vescovo Mons. Tarcisio Bertozzi, che proprio 25 anni fa benediceva la nascita dell’associazione. Ma l’amore alla Chiesa fu sincero in tutte le Diocesi in Italia, in India e in Africa dove poi l’associazione si è diffusa.

L’apertura alla dimensione internazionale è stata un dono che ha impreziosito l’impegno dell’Ami, aiutando anche la nostra Chiesa ad aprirsi alle ricchezze di altri popoli.

Per tutti questi doni, o Signore, e per tutti quelli che solo tu conosci noi ti diciamo grazie, e ti chiediamo di saper raccogliere l’eredità spirituale che Pia lascia alle sorelle della sua famiglia laicale e alla nostra Chiesa.

La via che ella ha cercato di seguire è quella delle Beatitudini che ancora una volta abbiamo ascoltato, come un invito e una promessa. I poveri che Gesù ha dichiarato beati, sono quelli che le missionarie hanno conosciuto nelle terre dove sono andate, condividendo con loro privazioni e fatiche. I poveri sono i nostri maestri, che ci insegnano ad essere distaccati dalle cose di questo mondo, per essere leggeri e disponibili per cercare le cose del cielo.

I poveri sono coloro che sono privi di amore. Se noi abbiamo conosciuto l’amore di Dio e abbiamo saputo fino a che punto Egli ci ha amati nel suo Figlio Gesù, anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. E quando incontriamo delle persone che in modo concreto spendono il loro tempo, le energie, gli affetti e tutta la vita per coloro che così arrivano a scoprire che Dio li ama, chiediamo di essere anche noi pronti a dare la vita per i fratelli.

Un ultimo segreto vogliamo ricordare tra quelli che ci fanno conoscere la vita di Pia ed è il suo amore per Gesù, vissuto in modo immediato nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola e nel fare sempre e dovunque la volontà di Dio.

Si è vista la conferma di questo soprattutto negli ultimi anni della vita segnata dalla malattia e dalla sofferenza, quando tutto diventava più faticoso, ma non veniva rinviato, anche i lunghi viaggi per andare a trovare le sue figlie spirituali ed essere vicina e coloro che erano nella prova. Fino a quando ha potuto ha lavorato per leggere e scrivere tutto quello che pensava potesse essere di aiuto al futuro dell’Ami, per consegnare alle sue figlie fino all’ultimo il suo pensiero e le sue indicazioni.

La Chiesa di Faenza-Modigliana mentre ringrazia il Signore per la vita e l’opera di Pia Reggi, partecipa nella preghiera al dolore dei suoi familiari, che l’hanno accompagnata in tutta la sua vita.

Inoltre è vicina alle sue figlie spirituali, che ora ne piangono la scomparsa come di una madre.

Infine a tutti raccomanda di ricordarla nella preghiera, come debito di riconoscenza e per accompagnarla davanti al Signore.

Vergine Santa, siamo ancora una volta qui, sotto il tuo sguardo, nel giorno a te dedicato, ad accompagnare una figlia della nostra terra nelle braccia paterne di Dio: ti preghiamo, Madre di misericordia, mostra anche a lei, dopo questo esilio terreno il tuo Figlio Gesù, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.