Febbraio 2009: eutanasia italiana

12-02-2009

È Dio che sa ricavare il bene anche dal male. Noi possiamo vincere il male con il bene, come ci invita S. Paolo. Cerchiamo anzitutto di reagire in modo positivo per non lasciarci travolgere dalla cultura di morte che avanza anche in Italia e per non rassegnarci mai di fronte al diffondersi del male. Perché c è una cultura di morte che si sta imponendo: dalla legalizzazione dell aborto, alla tolleranza verso la droga; dall indifferenza per i morti sulle strade e sul lavoro, e ora all introduzione dell eutanasia.

La realtà nuova e grave è che in Italia si sia procurata la morte di una persona innocente con l autorizzazione dello Stato.

Altra realtà grave, ma stavolta vecchia e già conosciuta, è che si sia giunto a questo attraverso il caso pietoso, sostenuto dal consueto concerto mediatico di menzogna e ipocrisia.

Infine si è fatto ricorso al solito sofisma: se uno non crede che la vita è dono di Dio, può farne quello che vuole; senza capire che la vita umana non può mai essere nella disponibilità dell uomo per nessun motivo, perchè tutti nasciamo uguali e nessuno è superiore ad un altro. L Italia che ha combattuto contro la pena di morte per i delinquenti ha approvato la condanna a morte di un innocente!

Si possono considerare tutti gli aspetti politici, giuridici, medici e umani come si vuole, ma resta il fatto gravissimo in sé: si è legittimata la soppressione di una vita innocente, mettendo la vita umana in potere degli uomini. Le ragioni per cui siamo arrivati a questo punto potranno essere esaminate, ma è stato sempre un caposaldo della nostra civiltà il rispetto della vita umana innocente, che ora è crollato, poco importa per quale ragione. L importante per la lobby necrofila era incominciare. E chi potrà calcolare l esempio negativo che questo gesto diffonderà in tante situazioni difficili, nelle quali tuttavia la nostra gente cercava di rispettare sempre la vita umana?

Fin qui gli aspetti negativi. Su altro versante tuttavia sono da rilevare anche aspetti positivi: pensiamo alla pietà (quella vera) che la vicenda ha suscitato, di fronte soprattutto alla fine drammatica a cui è stata sottoposta una creatura; le preghiere che sono state fatte per Eluana e la sua famiglia; la testimonianza di carità data dalle suore che l hanno accolta per quindici anni e che ha fatto risaltare centinaia di casi simili, difficili e persistenti, che nel silenzio e nell amore sono accompagnati dalle famiglie e da vari volontari; le riflessioni che sono state fatte sul valore della vita umana

Va poi chiarito che anche se c è una legittimazione giuridica di un fatto (per cui non sarà sottomesso a sanzione penale) resta intatta la sua gravità morale, per cui chi lo compie ne deve rispondere in coscienza davanti a Dio. L effetto diseducativo di una disposizione civile in questo campo si aggiunge a quella sull aborto, aumento il discredito sulla vita umana che soprattutto le personalità più fragili imparano subito, come da tempo è dato vedere.

Ma in ogni caso i cattolici non si rassegnano, e con più convinzione ancora dovranno sostenere il valore della vita umana utilizzando quegli argomenti di ragione che sono a disposizione di tutti, e che tutti possono comprendere. L eutanasia non è un male perché lo dice la Chiesa; ma la Chiesa lo dice perché è un male, anche prima e anche a prescindere. Qualcuno riuscirà a farlo capire ai laicisti?