[set 29] Omelia – San Michele Arcangelo Patrono

Omelia per la Festa del Patrono di Bagnacavallo
29-09-2020

Bagnacavallo, 29 settembre 2020.

Saluto cordialmente le autorità presenti e tutti voi, adulti e giovani, riuniti nella Festa del Patrono, l’Arcangelo san Michele. Celebrare è ringraziare: non a caso l’Eucaristia significa proprio rendimento di grazie. Siamo qui, dai più piccoli ai più grandi, per ringraziare per tutti i doni ricevuti in questo tempo di pandemia. Ringraziamo il Signore, perché nonostante i lutti, i contagi, sono emerse nel cuore delle persone energie di bontà insospettate; perché, in un momento di lotta al coronavirus, in cui le famiglie sono state costrette ad essere rinchiuse, hanno ritrovato l’unità, la gioia della preghiera insieme. La comunità parrocchiale che non poteva riunirsi, ha ritrovato la famiglia come soggetto di evangelizzazione, di catechesi, insomma come vero soggetto di pastorale familiare. Ringraziamo perché nelle nostre scuole, come dicono molti, anche a causa dell’osservanza delle norme di sicurezza c’è più attenzione per l’altro, c’è più diligenza e anche disciplina, intesa come l’opposto del disordine; e, poi, perché sta crescendo in tutti una coscienza ecologica più viva. Stiamo tutti comprendendo che se ciascuno di noi non è una persona buona, educata al bene, al bene di tutti, non riusciremo a disporre di un pianeta meno inquinato, meno dilapidato nelle sue risorse, più vivibile.

Ma celebrare vuol dire anche accrescere lo spirito di famiglia; riscoprire, in occasione di circostanze particolari e in un contesto culturale che tende ad uniformare tutto, la nostra identitàpersonale e comunitaria. Siamo un popolo di fratelli, uniti dalla fede in Gesù Cristo e impegnati, grazie a Lui, a costruire la Chiesa, come fermento che lievita l’umanità e la civiltà dei popoli del mondo.

San Michele, come ha illustrato la parola di Dio, è il combattente esemplare del Maligno, del principio del disordine morale, delle divisioni. Egli fa parte degli Arcangeli che sempre la Parola di Dio ci descrive come adoratorie servitoridi Dio, come creature celesti che lottano per la causa di Dio in questo mondoe sono messaggeridell’Altissimo. Come eterni adoratori di Dio vivono nella gioia del suo servizio. Ci portano la sua vita, la sua pace, lo splendore della sua bellezza, il profumo e la purezza del suo essere divino. Gli angeli, in tutte le loro gerarchie, non sono mai sazi di adorare e di servire Dio. In maniera simile, tutti noi, sollecitati dagli stessi angeli, siamo chiamati a realizzarci nell’adorazione, nella lode e nel servizio del Signore, nell’essere messaggeri, missionari del Padre. La vera medicina delle nostre anime inquiete e disorientate, l’unica che sia capace di sanare le nostre ferite e di liberarci dal male, è lo stare alla presenza di Dio, amandolo e lasciandoci amare nella preghiera dalla sua tenerezza. Per capire meglio perché in parecchie delle nostre comunità san Michele Arcangelo è stato scelto come patrono dobbiamo pensare a chi è. Egli, come gli altri angeli adoratori di Dio, come accennato, è anche colui che combatte contro il Maligno, rappresentato dal Dragone, simbolo della potenza del male che seduce e devasta la terra (Ap 12, 7-12). È a capo delle schiere celesti e con esse lotta contro colui che cerca di disgregare la famiglia di Dio, il popolo di coloro che credono in Cristo, per conquistarli al suo dominio e strapparli alla figliolanza. La vita e la storia sono il grande campo di battaglia, dove il demonio combatte contro Dio e contro l’opera di redenzione del suo Figlio, sempre impegnato nella storia a realizzare la nuova creazione. L’Arcangelo Gabriele è icona pura dell’aiuto potente di Dio che viene a soccorrerci e a sostenerci nella lotta contro le seduzioni del male, per vincere l’assalto del Principe del male. Ricordiamoci che la nostra vita è anche lotta. Ma non siamo soli a combattere. Dio è con voi, dalla nostra parte. I suoi angeli sono con noi, ci accompagnano e ci aiutano a non capitolare di fronte alle forze del male, a non perdere la nostra libertà di figli. L’arcangelo Gabriele è il grande alleato celeste. Colpendo con la lancia il Dragone rosso fuoco, è il difensore delle nostre comunità, della Chiesa intera. Grazie alla sua continua azione, che accompagna ciascuno di noi nei passi della vita, possiamo rimanere con il Signore Gesù, fiorire come figli e figlie amantissimi del Padre. Michele, Raffaele, Gabriele sono i messaggeri della Grazia, gli annunciatori della bellezza di Dio, i testimoni di quell’altrove da cui veniamo e a cui andiamo, che è la nostra patria. Sono loro che ci fanno stare nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito; che ci accompagnano nel cammino verso la patria celeste, che ci aiutano a volerci più fraterni e solidali, a non chiuderci nella solitudine, in una libertà arbitraria, egoistica, individualistica. Sono loro che ci sussurrano di renderci disponibili alla gioiadell’adorazione del Padre, dell’aiuto fraterno, del servizio ai più poveri, all’impegno per la giustizia e la pace.

Nella grande battaglia della vita preghiamo il Signore di farci sentire la Sua vicinanza grazie alla presenza dei suoi celesti messaggeri. Siamo anche noi, come l’Arcangelo Gabriele il difensore della vita con Dio, adoratorie servitori, lottatori determinati nella battaglia contro il male che c’è nel mondo, in noi e nelle nostre comunità. Siamo messaggeridi Dio, suoi missionari, siamo suoi apostoli che Dante descrive come gigli profumati, perché portatori della fragranza del Vangelo.

                                                        + Mario Toso