[feb 14] Intervento – Il lavoro possibile

Faventia Sales, 14 febbraio 2020
14-02-2020

Ben volentieri ho accettato di partecipare alla tavola rotonda di presentazione del Documento Il lavoro possibile (Homeless Book 2020) che è frutto di una serie di incontro tematici organizzati dalle ACLI Faenza in collaborazione con la Diocesi di Faenza-Modigliana, in particolare con la Pastorale sociale e del lavoro, e con il Comune di Faenza. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di ascoltare la voce di operatori economici (imprenditori, professionisti, tecnici, manager, teologi, ecc.) per conoscere meglio come il mondo del lavoro sta cambiando nel nostro territorio della Romagna, come si presenti la situazione dell’occupazione e della formazione e come si possa rispondere alle esigenze di una nuova economia, caratterizzata dall’impatto delle nuove tecnologie, dalla riorganizzazione del lavoro, dall’urgenza di una economia ecologica avente come perno il principio dell’ecologia integrale, quale è stato elaborato dall’ultima enciclica Laudato sì’ di papa Francesco. Il Documento rappresenta una riflessione organica e progettuale derivata dalla rielaborazione di analisi dei problemi e degli input di una serie di incontri, che si sono svolti presso l’Aula dei Santi della Curia vescovile, attorno a queste tematiche: riorganizzazione del sistema produttivo e quarta rivoluzione industriale: riflessi sull’occupazione; gli scenari futuri del mercato agroalimentare e le ricadute nel mondo del lavoro; l’impatto dei social media e del digital marketing sul mondo del lavoro; nuove forme di recruitment e outplacement delle risorse umane e ruolo della formazione; startup e piccola impresa: modelli virtuosi del job creation; servizi bancari e finanza globale: tendenze in atto e riflessi occupazionali; cooperative sociali e terzo settore: tra aziendalismo e volontariato, tra pubblico e privato.

Secondo i dati Istat rielaborati dalla Camera di Commercio pubblicati a maggio 2019 e riportati nel Documento, in provincia di Ravenna la disoccupazione giovanile è al 29,1% (cf p. 17): un cifra che rimane inferiore rispetto al dato nazionale, ma che rivela una notevole criticità. Mi fermo sulla disoccupazione giovanile perché la Diocesi si è particolarmente concentrata per fronteggiare questa emergenza.

Dopo la Settimana sociale dei cattolici, che ha avuto per tema il lavoro e che si è svolta a Cagliari (26-29 ottobre 2017), nella nostra comunità diocesana, ci si è mossi per mettere in rete più soggetti (in particolare la Pastorale sociale del lavoro, Policoro, CEFAL, Scuole pubbliche, associazioni di imprenditori come l’UCID, scuole professionali presenti anche nella Diocesi di Imola, Scout, AC, ecc.) al fine di illustrare la situazione giovanile rispetto all’orientamento e al lavoro, a giovani disoccupati senza titolo di studio, mediante fiere del lavoro, riflessioni e soprattutto attivazione di corsi professionalizzanti con riferimento alle vallate sottoposte a fenomeni di spopolamento e di impoverimento di imprese e di cooperative. Nell’attivazione di corsi professionalizzanti includenti anche i migranti, hanno, in particolare, collaborato il CEFAL e la Scuola professionale dei Salesiani di Forlì. Qualche risultato è stato raggiunto, anche se insufficiente rispetto al bisogno di inserire i giovani nel circuito del lavoro, dovendo superare difficoltà di accesso alle liste dei disoccupati.

Nel Messaggio che il sottoscritto ha rivolto alla Diocesi in occasione delle recenti votazioni regionali ho sottolineato che il Patto per il lavoro del 2015 ha mostrato la sua efficacia perché ha saputo mettere in sinergia più soggetti: scuola, famiglie, territorio, imprese, università, insegnanti. Credo che, rispetto a quanto emerge dal Documento che qui si presenta, occorra continuare su questa strada.

Mi congratulo vivamente con coloro che hanno collaborato per poter donarci un quadro sufficientemente chiaro e propositivo con riferimento alla situazione in provincia di Ravenna e dintorni. Mi auguro che il lavoro di ricerca e di elaborazione di una sapiente progettualità, quali emergono dal Documento, siano prontamente utilizzati ed attuati per contribuire efficacemente al bene comune del territorio.

+ Mario Toso