[giu 03] Omelia – Madonna della salute

03-06-2022

Solarolo, 3 giugno 2022.

Autorità civili e militari, volontari, cari fratelli e sorelle,

celebriamo la Festa della Madonna della Salute in questo Santuario diocesano,  punto di riferimento della popolazione di questo territorio, ma non solo.

Venerando e pregando Maria Santissima come Madonna della salute non ci rivolgiamo a Lei solo per chiedere la guarigione del nostro corpo, dei mali fisici, ma soprattutto del nostro spirito, del nostro essere intero. La «salute» che Maria, Madre di Dio, ci dona con il suo sì al progetto di Dio, è anzitutto la salvezza che guarisce dal peccato. Grazie a Maria che genera il Verbo, che si incarna in Lei e nell’umanità, ci viene donata la dignità dei figli e delle figlie di Dio. Se, dunque, accorriamo qui per pregarla ci veniamo perché ci conceda la grazia di essere,  come il Padre ci desidera, membra vive del Figlio e della Chiesa.

In questo periodo in cui viviamo l’esperienza di una Chiesa impegnata in un cammino sinodale chiediamo alla Beata Vergine che ci doni la grazia di essere partecipi, convinti, attivi e creativi, nel suo popolo, il quale è costituito come insieme di persone in comunione con Cristo e tra di loro per annunciare a tutti  la lieta notizia del Regno. Detto diversamente, chiediamo a Maria santissima la grazia di essere annunciatori di Cristo affinché Egli sia tutto in tutti. Il Regno è proprio questo: la presenza di Gesù Cristo in ogni persona, in ogni relazione, in ogni ambito di vita. Quando noi viviamo in Cristo e Lui vive in noi diventiamo capaci di ordinare le nostre attività in modo da costruire un mondo fraterno, giusto e pacifico.

A Maria, Madonna della salute, chiediamo che ci guarisca dai campanilismi, dalle contrapposizioni che possono abitare nella nostra comunità. ChiediamoLe la grazia di crescere nello spirito del servizio e della corresponsabilità. Noi saremo grandi nella Chiesa quando la sentiremo nostra e ci atteggeremo a servi, ossia a persone che non pretendono potere, onori e riconoscimenti, ma ambiscono a donarsi  con generosità nei vari ministeri. Ci faccia comprendere, la Madre di Gesù, che tutti i battezzati devono caratterizzarsi per lo stimarsi a vicenda e nel portare i pesi gli uni degli altri. Maria ci faccia guarire dall’accidia, dal trattenerci nel dono agli altri, dalla paura di dirci e di essere cristiani.  Ci aiuti a guarire da una esistenza cristiana divisa, ossia recante in sé quella frattura tra fede e vita quotidiana che fa perdere il senso di appartenenza alla propria comunità. Ci faccia comprendere che diventiamo veri costruttori della Chiesa se, come ci stanno insegnando in questi giorni gli Atti degli Apostoli, siamo discepoli disposti a dare la vita per Gesù; se, al pari di Pietro, amiamo Gesù Cristo e lo seguiamo con tutta la nostra vita (cf Gv 21, 15-19), sino al martirio.

La Madre del Missionario per eccellenza, Gesù Cristo, aiuti i nostri giovani a rispondere di sì all’invito del Signore che li chiama ad essere suoi con tutta la loro vita, per sempre. Sotto la protezione di Maria crescano le vocazioni laicali, sacerdotali e religiose.

Ma ancora una volta non possiamo trattenerci dal rivolgerci a Maria perché aiuti i governanti a giungere al dialogo, a proposito della insensata guerra che si sta svolgendo in Ucraina, ridotta ormai a cumuli di macerie, a migliaia di morti, feriti, profughi.

Affidiamo alla Madonna della salute gli ammalati, le persone sole, perché li guarisca e li consoli.

Dalla metà del 1700 ogni anno (anche durante le occupazioni napoleoniche, le guerre e le pandemie), l’immagine della Madonna della Salute è uscita da questo Santuario Diocesano e ha percorso le strade e le campagne del territorio solarolese.

Le processioni, che sono un segno di fede e simbolo della vita cristiana, intesa come cammino verso l’incontro con Cristo, a Solarolo hanno uno svolgimento particolare. Infatti, nel momento in cui si esce dalla Chiesa si è un piccolo gruppo: poi, al passaggio dell’immagine davanti alle abitazioni, i fedeli si aggregano e giungono in chiesa per la celebrazione dell’Eucaristia, come si è fatto questa sera.

In tal modo si rappresenta l’opera di Maria: raccoglie i figli dispersi, li raduna per portarli a Gesù.

Ma non si può dimenticare un altro aspetto legato alle processioni e alla devozione mariana: è quello delle rogazioni, ossia la benedizione dei campi e di tutte le famiglie rurali. In questo tempo in agricoltura sperimentiamo tante fragilità: l’ambiente e il clima non sono più quelli di qualche tempo fa. I giovani si allontanano dal lavoro dei campi, anche perché, oltre alla fatica, il lavoro non è remunerato come meriterebbe. Oggi, anche in concomitanza alla guerra nel grande granaio dell’Ucraina, da più parti si paventa una imminente crisi alimentare, quasi una carestia…

La benedizione, prima di tutto, non serve a evitare le grandinate, ma ad accompagnare e a «dire bene» della campagna e dei lavoratori agricoli, nonostante le criticità e i problemi che tutti ben consociamo.

Nella preghiera della benedizione della campagna, non a caso, troviamo scritto:

«Circonda del tuo amore i lavoratori della terra; 

fa’ che non si estingua nelle nuove generazioni
la luce della tua verità e il dono della tua grazia;
resti vivo e coerente
il senso dell’onestà e della generosità,
la concordia operosa,
l’attenzione ai piccoli, agli anziani e ai sofferenti,
l’apertura verso l’umanità
che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera,
perché non manchi mai ad ogni uomo, la casa, il pane e il lavoro, ma soprattutto Gesù Cristo, Colui che opera sempre, come il Padre» .

Unitamente al dono della Pace nel mondo, nelle famiglie, nelle nostre comunità, questo chiediamo a Maria: la salute del corpo e dell’anima ci siano donate in abbondanza per vivere a tempo pieno come costruttori della comunità ecclesiale e di un mondo più giusto, fraterno.

+ Mario Toso