Sostenere la Chiesa per servire tutti

Messaggio del vescovo per presentare la Lettera sul Sovvenire


A venti anni dall’entrata in vigore del nuovo sistema del sostegno economico alla Chiesa in Italia, i Vescovi hanno proposto una riflessione che mette in risalto i valori ecclesiali che sono alla base del nuovo sistema.


La riflessione è interessante, perché parte dall’impressione che non sia stato capito il cambiamento sostanziale della cosa. In altri termini non si è capito che è stato messo in mano alla gente (fedeli e non) sia il sostegno al mantenimento dei sacerdoti, sia il contributo alle opere della Chiesa nel culto e pastorale, come pure nell’ambito della carità.


Questa volta, bisogna dirlo, il sistema funziona perché ‘gli italiani, brava gente’ amano la Chiesa cattolica e sono contenti di aiutarla. Che il grande ‘referendum’ annuale con 16 milioni di firme, abbia portato alla Chiesa cattolica nel 2004 l’89,81% dei consensi la dice lunga.


Nello stesso tempo bisogna però dire che in questa vicenda è necessario incrementare l’appoggio delle parrocchie. La gente che firma dice di avere saputo della cosa dagli spot della TV, e non dalla parrocchia. Di qui la preoccupazione dei vescovi nel mettere in rilievo le motivazioni ecclesiali, per convincere i sacerdoti a informare i fedeli che quello che viene chiesto, sia per la firma per l’otto per mille, sia per le offerte liberali per i sacerdoti è in linea con le finalità della Chiesa, e nasce da una precisa idea di Chiesa radicata nell’insegnamento del Concilio vaticano II.


Per questo la lettera dei Vescovi ritorna sulle motivazioni di fondo che devono entrare nei convincimenti dei sacerdoti e dei fedeli per assicurare nel tempo la continuità del sistema. La parte più debole infatti è quella delle offerte liberali, che fa fatica a decollare, proprio perché ha bisogno di motivazioni più forti che non la semplice firma.


Mi auguro intanto che sia accolto con favore l’invio nelle prossime settimane del testo della lettera dei Vescovi allegata a ‘Il Piccolo’, con l’auspicio che sia letta e soprattutto che sia condivisa.

15-10-2009